mercoledì 8 maggio 2013

Sepolcreto medievale scoperto al Nocetum

Nella chiesetta dei santi Filippo e Giacomo, in via San Dionigi 77 a Milano, è stato portato alla luce un sepolcreto medievale di cui si conosceva la presenza solo dalle carte, nonché importante materiale di origine romana: cocci, alcuni dei quali smaltati, pietre e una moneta risalente al periodo tra il 340 e il 343 d.C., che racconta di come questo territorio abbia avuto una sua parte nella storia giaÌ almeno dai tempi dell’Editto di Costantino. "Queste nuove scoperte archeologiche - ha dichiarato la vicesindaco con delega all´Urbanistica Ada Lucia De Cesaris - sono particolarmente significative, anche perché si inseriscono nel contesto speciale del Nocetum e del progetto Valle dei Monaci: un´esperienza straordinaria sotto il profilo artistico, architettonico ma anche sociale, di recupero di una parte di Milano che non è affatto periferica, bensì pulsante. Nocetum svolge un´opera di raccordo tra città urbana e agricola, contribuisce a una Milano accogliente, capace di professare uguaglianza in modo profondo, nel rispetto di diritti ma anche dei doveri di ogni individuo".
Per Anna Maria Fedeli, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, molti sono gli elementi importanti emersi grazie agli scavi: 'Oltre alle sepolture, quasi certamente medievali, vi sono materiali ben più antichi, che ci danno un indizio importante di una preesistenza che al momento non possiamo datare con esattezza, ma che speriamo di poter valutare con più precisione se, come ci auguriamo, ci sarà la possibilità di aggiungere nuovi dati, continuando le ricerche archeologiche'.

“Là dove i cataloghi episcopali (XI sec.) ricordano la sepoltura di Onorato, arcivescovo milanese al tempo della conquista longobarda - ha notato la prof. Lusuardi nel corso della conferenza stampa - nonché il palazzo e la zecca di Federico Barbarossa, le ricerche hanno accertato l’antichità della chiesetta dei Santi Giacomo e Filippo di Nosedo, fornendo un nuovo tassello per ricostruire la storia di una porzione del contado ora periferia meridionale della città. Lo studio del materiale ceramico e delle monete restituiti dallo scavo, che, ad un primo esame, si scalano tra età romana e XVII secolo, consentirà di gettare luce sulla cronologia di frequentazione dell’area, che in questa fase preliminare rivela preesistenze finora sconosciute”.

I lavori sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra Nocetum, Soprintendenza per i Beni Archeologici, Università Cattolica di Milano, con il contributo di Fondazione Telecom Italia.

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