Annio da Viterbo e il decreto di Desiderio: storie e miti del libero
comune viterbese (Edizioni Sette Città), è un libro tratto da una tesi
di laurea in Lingua e letteratura latina medievale di un giovane
studente viterbese, Jacopo Rubini, che sarà presentato venerdì 29 giugno 2012 a Viterbo alle
21 in piazza Cappella all’interno del cartellone degli eventi di
Caffeina Cultura 2012.
Il testo ripercorre in chiave critica il decreto di Desiderio (re dei
Longobardi), una mezza rota marmorea incisa nella quale è riportata la
decisione di cingere con mura l’antica tetrapoli capitale dell’Etruria e
di darle nome Viterbo. Rubini fa un’analisi testuale, storica e
tematica del decreto un testo artificioso prodotto da Annio da Viterbo,
il cui nome corretto è Giovanni Nanni nato nel ‘400, un frate conosciuto
per i suoi falsi con i quali supportò diverse tesi sulla storia
etrusca. Ed infatti anche il decreto è un falso: ma all’interno di esso
si possono riscontrare una serie di simboli mistici viterbesi che hanno
resistito al tempo fino al ‘900.
Eppure il testo ricopre una certa importanza, in quanto rappresentò
uno dei documenti fondamentali dai quali presero avvio gran parte di
quelle leggende e di quei miti ben presto entrati nell'immaginario
popolare viterbese, contribuendo a formare l'identità della cittadina
alto-laziale.
Lo stesso nome Faul (termine simbolico che non ha alcuna base
storica) deriva da questo testo, oppure l’esistenza del tempio Fanum
Voltumnae: si tratta di storie inventate proprio da Annio. L’intento del
giovane scrittore è quello di dividere il vero dal falso provando a
dare un senso alla mitologia tutta la mirabolante mitologia di storie e
leggende viterbesi adombrate dalle “chiacchiere” e dalle “sgrammaticate”
etimologie dell'eterodosso teologo. Parteciperà alla presentazione del
testo anche il docente Massimo Giuseppe Bonelli.
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