L'Associazione Culturale Italia Medievale è lieta di invitarvi sabato 28
settembre 2013 alle ore 17,00 alla Libreria Feltrinelli di Via Manzoni,
12 a Milano per la presentazione del libro di Francesca Roversi Monaco
"Il Comune di Bologna e Re Enzo" (Bononia University Press, 2012).
Interviene l'autrice. Ingresso libero.
Il 26 maggio 1249 Enzo di Svevia, re di Sardegna, figlio naturale dell’imperatore Federico II, fu catturato dalle milizie del comune di Bologna durante la battaglia della Fossalta. Fino a quel momento egli era stato al fianco del padre quale legato per l’Italia, nell’ambito dello scenario politico e militare che vedeva lo schieramento imperiale opporsi alle città comunali lombardo-padane: fra il 1239 e il 1249 le fonti tramandano l’immagine di un uomo presente in ogni situazione di emergenza e sempre in armi, quasi l’alter ego dell’imperatore. Una volta catturato, egli fu condotto in città, dove fu tenuto prigioniero fino alla sua morte, avvenuta nel marzo del 1272.
Intorno alla sua figura, in tempi molto precoci, iniziò a svilupparsi la costruzione di un “mito” cittadino: l’invenzione della tradizione e dell’insieme di leggende a lui ispirate dal momento della sua cattura costituisce il fulcro di questo studio, volto a rileggere il mito enziano nell’ambito diacronico della memoria storica cittadina, intesa come costruzione culturale orientata dalle esigenze della comunità.
Francesca Roversi Monaco è ricercatrice di Storia medievale presso l’Università di Bologna, dove insegna Storia della storiografia medievale e Fonti per lo studio del paesaggio e del territorio. Fra i suoi saggi più recenti si ricordano: Il circolo giuridico di Matilde: da Bonizone e Irnerio; Docta sua secum duxit Bononia leges: l’immagine di Bologna nelle cronache cittadine basso medievali; Le “audacie del pensiero”: letteratura e storiografia sul Grande Scisma d’Occidente. Per la Bononia University Press ha curato, insieme a Giovanni Feo, il volume Bologna e il secolo XI. Storia, cultura, economia, istituzioni, diritto (2011).
Il 26 maggio 1249 Enzo di Svevia, re di Sardegna, figlio naturale dell’imperatore Federico II, fu catturato dalle milizie del comune di Bologna durante la battaglia della Fossalta. Fino a quel momento egli era stato al fianco del padre quale legato per l’Italia, nell’ambito dello scenario politico e militare che vedeva lo schieramento imperiale opporsi alle città comunali lombardo-padane: fra il 1239 e il 1249 le fonti tramandano l’immagine di un uomo presente in ogni situazione di emergenza e sempre in armi, quasi l’alter ego dell’imperatore. Una volta catturato, egli fu condotto in città, dove fu tenuto prigioniero fino alla sua morte, avvenuta nel marzo del 1272.
Intorno alla sua figura, in tempi molto precoci, iniziò a svilupparsi la costruzione di un “mito” cittadino: l’invenzione della tradizione e dell’insieme di leggende a lui ispirate dal momento della sua cattura costituisce il fulcro di questo studio, volto a rileggere il mito enziano nell’ambito diacronico della memoria storica cittadina, intesa come costruzione culturale orientata dalle esigenze della comunità.
Francesca Roversi Monaco è ricercatrice di Storia medievale presso l’Università di Bologna, dove insegna Storia della storiografia medievale e Fonti per lo studio del paesaggio e del territorio. Fra i suoi saggi più recenti si ricordano: Il circolo giuridico di Matilde: da Bonizone e Irnerio; Docta sua secum duxit Bononia leges: l’immagine di Bologna nelle cronache cittadine basso medievali; Le “audacie del pensiero”: letteratura e storiografia sul Grande Scisma d’Occidente. Per la Bononia University Press ha curato, insieme a Giovanni Feo, il volume Bologna e il secolo XI. Storia, cultura, economia, istituzioni, diritto (2011).
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