Sabato 28 e domenica 29 settembre 2013: nel vassallato di Cassiani, immerso nella fitta vegetazione della foresta di rovelle e lecci sorge un piccolo villaggio.
E’ il giorno dell’equinozio d’autunno, e i cassianensi si accingono a festeggiare la fine della mietitura.
Bandiere, vessilli colorati e ghirlande di fiori adornano la piazza del mercato, mentre mille fiaccole e candele si ergono ad illuminare il cielo. I banchi traboccano di mercanzie di ogni tipo sia per grandi che per bambini. Anche la fiera degli animali è gremita di gente. La lana tosata in primavera è pronta per essere venduta, l’autunno è alle porte e presto sarebbe arrivato anche il gran freddo.
In questo giorno di festa, sono giunti nel villaggio artisti di strada e, tra questi, attori, saltimbanchi e ogni sorta di gente. Suoni di flauti, chiarine, cornamuse e tamburelli allietano le giovani danzatrici, mentre birra e vino novello fanno da contorno ai cibi.
Non mancano, al solstizio, le veggenti e i cartomanti, propinatori di pozioni d’amore e di improbabili cataplasmi. Pentoloni con pozioni, mille erbe medicinali, zampe di gallina e tanto altro segnalano la loro presenza. Antichi giochi impegnano i più piccini ed anche i più grandi ambiscono alla vittoria.
Un piccolo accampamento sorveglia che la festa prosegui senza bravate, imbroglioni e borseggiatori sono sempre pronti a derubare le giovani fanciulle. La festa continua per tutta la notte, inebriata dai fumi dell'alcol e dai forti odori dell'autunno e delle vettovaglie; Dame e Cavalieri, Nobili e Popolani danzano alla luna invocando le fate, gli elfi e i fauni protettori del bosco.
E’ il giorno dell’equinozio d’autunno, e i cassianensi si accingono a festeggiare la fine della mietitura.
Bandiere, vessilli colorati e ghirlande di fiori adornano la piazza del mercato, mentre mille fiaccole e candele si ergono ad illuminare il cielo. I banchi traboccano di mercanzie di ogni tipo sia per grandi che per bambini. Anche la fiera degli animali è gremita di gente. La lana tosata in primavera è pronta per essere venduta, l’autunno è alle porte e presto sarebbe arrivato anche il gran freddo.
In questo giorno di festa, sono giunti nel villaggio artisti di strada e, tra questi, attori, saltimbanchi e ogni sorta di gente. Suoni di flauti, chiarine, cornamuse e tamburelli allietano le giovani danzatrici, mentre birra e vino novello fanno da contorno ai cibi.
Non mancano, al solstizio, le veggenti e i cartomanti, propinatori di pozioni d’amore e di improbabili cataplasmi. Pentoloni con pozioni, mille erbe medicinali, zampe di gallina e tanto altro segnalano la loro presenza. Antichi giochi impegnano i più piccini ed anche i più grandi ambiscono alla vittoria.
Un piccolo accampamento sorveglia che la festa prosegui senza bravate, imbroglioni e borseggiatori sono sempre pronti a derubare le giovani fanciulle. La festa continua per tutta la notte, inebriata dai fumi dell'alcol e dai forti odori dell'autunno e delle vettovaglie; Dame e Cavalieri, Nobili e Popolani danzano alla luna invocando le fate, gli elfi e i fauni protettori del bosco.
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