Lunedì 27 gennaio 2014 presso l'Istituto storico italiano per il Medioevo, in Piazza dell’Orologio 4, a Roma, alle ore 16.30, presentazione del volume Le crociate dopo le crociate. Da Nicopoli a Belgrado (1396-1456) (Il Mulino, 2013) di Marco Pellegrini. Ne parleranno con l’autore Franco Cardini, Silvia Ronchey e Elena Valeri.
Le crociate sono abitualmente associate all’idea di
Medioevo: l’elenco ufficiale ne conta otto fra il 1098 e il 1270. Ma
anche dopo questa data per lungo tempo la crociata restò un obiettivo
capace di mobilitare emozioni e risorse dell’Europa cristiana. Queste
«crociate tardive» non ebbero più come oggetto la lotta per la
Terrasanta ma la difesa dello spazio europeo dall’avanzata dell’Impero
ottomano. Furono molte: se ne annoverano più di dieci fino alla
battaglia di Lepanto (1571) e altre ne seguirono in età moderna. Durante
questo periodo gli eserciti della cristianità colsero più insuccessi
che vittorie. Il volume racconta i diversi progetti di offensiva
antiottomana promossi dal papato e i loro esiti, a cominciare dal
disastro di Nicopoli nel 1396, la più sanguinosa sconfitta mai toccata a
una spedizione crociata, per terminare con la fortunosa vittoria di
Belgrado del 1456, per la quale si parlò addirittura di miracolo.
Marco Pellegrini insegna Storia
moderna all’Università di Bergamo. È autore di saggi e monografie tra
cui, da ultimo: «Religione e umanesimo nel primo Rinascimento» (Le
lettere, 2012). Con il Mulino ha pubblicato «Le guerre d’Italia» (2009) e
«Il papato nel Rinascimento» (2010).
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