Lunedì 17 febbraio 2014 alle ore 16,00 al Palazzo Vetus - piazza della Libertà n. 28 ad Alessandria si terrà la conferenza: Il Gran Marchese. Ascesa e caduta di Guglielmo VII Marchese di Monferrato, Signore di Alessandria.
Intervengono: Roberto Maestri e Giancarlo Patrucco
L'iniziativa è organizzata dalla Fondazione CRAL in collaborazione con il Circolo Culturale "I Marchesi del Monferrato".
Intervengono: Roberto Maestri e Giancarlo Patrucco
L'iniziativa è organizzata dalla Fondazione CRAL in collaborazione con il Circolo Culturale "I Marchesi del Monferrato".
Il marchese di Monferrato Guglielmo VII (1240-1292)
rivestì un ruolo di primo piano tra i più illustri principi del Duecento
tanto da meritarsi l’immortalità grazie ai versi che gli dedicò Dante
Alighieri nel VII canto del Purgatorio. Malgrado ciò la fama del “Gran
Marchese” resta confinata all’episodio più inglorioso della sua vita: la
cattura, con l’inganno, da parte degli Alessandrini e la prigionia –
proprio tra le mura di Palatium Vetus - “in una gabbia” che pose fine
alla sua esistenza. Davvero poca cosa se confrontata a un arco temporale
di una trentina di anni in cui Guglielmo recitò un ruolo da
protagonista nell’Italia nord occidentale, divenendo signore o capitano
d’importanti Comuni quali Alba, Alessandria, Asti, Brescia, Casale,
Como, Cremona, Genova, Ivrea, Lodi, Mantova, Milano, Novara, Pavia,
Torino, Vercelli, Verona; svolgendo un’incessante attività politica
anche in ambito francese e spagnolo e ponendo le basi, attraverso il
matrimonio della figlia, per la venuta in Monferrato dei Paleologo,
imperatori di Bisanzio.
Guglielmo VII non fu solo il Signore di una piccola realtà territoriale, ma un uomo con un grande progetto: quello di diventare il punto politico di riferimento in un’area sovra regionale; il progetto riuscì solo in parte, le ristrettezze economiche in cui si dibatteva il Monferrato nel Duecento non potevano consentirgli di rendere concreto il suo sogno, ma di sognare sì.
Guglielmo VII non fu solo il Signore di una piccola realtà territoriale, ma un uomo con un grande progetto: quello di diventare il punto politico di riferimento in un’area sovra regionale; il progetto riuscì solo in parte, le ristrettezze economiche in cui si dibatteva il Monferrato nel Duecento non potevano consentirgli di rendere concreto il suo sogno, ma di sognare sì.
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