Da martedì 22 dicembre 2015 è tornato a splendere l’Albero della Fecondità di Massa Marittima, il
celebre e particolare affresco medievale che si trova sulla grande
parete delle Fonti dell’Abbondanza, nel cuore della città.
Luci ed effetti sonori restituiranno all’antico affresco e alle fonti
che lo ospitano una scenografia che ne riproduce le sembianze
originarie.
È stata curata anche la protezione del prezioso bene culturale, con un
sistema di allarme e telecamere collegate a una centrale operativa.
«L’intervento, realizzato con risorse regionali – spiega l’assessore ai
lavori pubblici Maurizio Giovannetti – intende
proteggere, ma anche e soprattutto di valorizzare il bene; sono state
così installate reti antivolatili a scarso impatto, così che l’affresco
resti ben visibile, e sono stati creati effetti che riproducono immagine
e suono dell’acqua, che era l’elemento originario e fondamentale di
questo monumento».
La nuova illuminazione è stata scelta in modo tale da evitare qualsiasi
danno all’affresco, assicurando la corretta quantità di luce sul
dipinto e l’assenza di radiazioni ultraviolette che potrebbero
danneggiare il pigmento.
L’Affresco della Fecondità fu scoperto nel 1999 durante lavori di
restauro dell’edificio che accoglieva la fonte. Databile al 1265, la sua
rara iconografia è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi.
Rappresenta infatti un albero da cui pendono, come enormi frutti, decine
di falli, rappresentazione che ancora oggi stupisce per la libertà di
costumi. Ulteriori lavori hanno portato alla luce altre rappresentazioni
pittoriche. Nell’arcata centrale delle fonti è emersa infatti una
complessa figurazione che rappresenta due fiere contrapposte e una
figura femminile che tiene al guinzaglio altri due animali feroci.
L’edificio delle Fonti dell’Abbondanza è del XIII secolo. Era
costituito da tre campate dove una grande vasca raccoglieva l’acqua che
sgorgava nell’arcata centrale. Nel XIV secolo fu sopraelevato e
destinato a granaio fino al 1778.
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