Nell'ambito delle celebrazioni del V centenario
del condottiero Bartolomeo D'Alviano sono state organizzate una serie di
conferenze tra cui quella che si terrà a Todi (PG), presso il Palazzo
Comunale, a cura del direttore dell'Archivio storico comunale di Todi,
dottor Filippo Orsini.
L'incontro previsto per sabato 28 maggio 2016 alle ore 17:30 ricostruirà le vicende storiche di Bartolomeo D'Alviano a Todi e in Umbria tra XV e XVI secolo.
Bartolomeo d’Alviano (1455-1515) fu uno dei più importanti condottieri del Rinascimento. Discendente da una stirpe feudale insediata tra l’Umbria e il Lazio, ebbe un lungo apprendistato che lo vide coinvolto nei conflitti politici che caratterizzavano lo Stato pontificio. Poi, quando aveva oltre quarant’anni, iniziò la stagione della gloria: dapprima come luogotenente del Gran Capitano Consalvo di Cordova e in seguito in qualità di generale al servizio della Repubblica di Venezia. Bartolomeo diventò una figura centrale della scena politica e militare nel periodo delle guerre d’Italia. Uomo colto nonché consapevole che l’arte della guerra si stava trasformando in una scienza, riorganizzò il sistema di fortificazioni che difendevano il territorio della Serenissima. La sua irruenza in battaglia, ma anche la sua comprovata esperienza colpirono gli osservatori contemporanei che parlarono di lui, da Niccolò Machiavelli, a Francesco Guicciardini, a Marin Sanudo.
L'incontro previsto per sabato 28 maggio 2016 alle ore 17:30 ricostruirà le vicende storiche di Bartolomeo D'Alviano a Todi e in Umbria tra XV e XVI secolo.
Bartolomeo d’Alviano (1455-1515) fu uno dei più importanti condottieri del Rinascimento. Discendente da una stirpe feudale insediata tra l’Umbria e il Lazio, ebbe un lungo apprendistato che lo vide coinvolto nei conflitti politici che caratterizzavano lo Stato pontificio. Poi, quando aveva oltre quarant’anni, iniziò la stagione della gloria: dapprima come luogotenente del Gran Capitano Consalvo di Cordova e in seguito in qualità di generale al servizio della Repubblica di Venezia. Bartolomeo diventò una figura centrale della scena politica e militare nel periodo delle guerre d’Italia. Uomo colto nonché consapevole che l’arte della guerra si stava trasformando in una scienza, riorganizzò il sistema di fortificazioni che difendevano il territorio della Serenissima. La sua irruenza in battaglia, ma anche la sua comprovata esperienza colpirono gli osservatori contemporanei che parlarono di lui, da Niccolò Machiavelli, a Francesco Guicciardini, a Marin Sanudo.
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