Sabato 9 giugno 2018 alle ore 11,15 l’Associazione Italia Medievale, l’Archivio di Stato di Milano e Archeion
sono lieti di invitarvi all’Archivio di Stato di Milano in Via Senato,
10 al quarto e ultimo appuntamento del primo ciclo di incontri “Medioevo in Archivio”. Ingresso libero.
Sarà presentata, letta e contestualizzata una missiva indirizzata da Taddeo Vimercati, oratore sforzesco a Venezia, al duca di Milano, datata 27 aprile 1493, recante – tra le altre cose – la straordinaria notizia, giunta in tal maniera per la prima volta alla corte milanese, della recente scoperta del “Nuovo Mondo” (avvenuta più di sei mesi prima).
Ci accompagnerà alla scoperta di questo eccezionale documento Francesca Vaglienti, docente di Storia Medievale all’Università degli Studi di Milano.
Già collaboratore dell’ «Archivio Storico Ticinese», del Dizionario Biografico delle Donne Lombarde, del Lexikon des Mittelalters, del Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università di Torino, è membro della SISMED (Società Italiana degli Storici Medievisti) e della Società Storica Lombarda.
Attualmente si sta dedicando all’analisi e all’edizione dei Registri dei Morti di Milano (1452-1695), in una ricerca comparativa con i resti umani rinvenuti di recente nel Sepolcreto Grande dell’Ospedale Maggiore (1473-1695). Le registrazioni, precoce esempio di referto necroscopico, consentono di tracciare l’andamento demografico e la storia medica della popolazione abitante in Milano in Antico Regime. Informazioni che aprono la via a un settore di ricerca medica innovativo, fornendo dati all’epigenetica e alla biomedicina. In parallelo, si delineano la patocenosi, il sistema di controllo della salute pubblica inaugurato dagli Sforza, la ricostruzione dell’attività dei presidi ospedalieri e degli effettivi medici e paramedici operanti in città, il rapporto tra uomo e ambiente, con l’individuazione delle aree urbane più densamente popolate e/o più insalubri, dei pericoli, accidentali o meno, in cui incorrevano gli abitanti di Milano e sobborghi. I resti dell’antico sepolcreto ospedaliero rappresentano poi uno straordinario e raro archivio biologico, considerata la natura e l’antichità dei reperti scoperti, in grado di contribuire all’avanzamento degli studi paleo antropologici, paleo patologici e paleo genetici sulla popolazione residente nell’antico Ducato di Milano tra la fine del Medioevo e la prima Età Moderna.
Per visitare il sito di Francesca Vaglienti clicca qui !
Sarà presentata, letta e contestualizzata una missiva indirizzata da Taddeo Vimercati, oratore sforzesco a Venezia, al duca di Milano, datata 27 aprile 1493, recante – tra le altre cose – la straordinaria notizia, giunta in tal maniera per la prima volta alla corte milanese, della recente scoperta del “Nuovo Mondo” (avvenuta più di sei mesi prima).
Ci accompagnerà alla scoperta di questo eccezionale documento Francesca Vaglienti, docente di Storia Medievale all’Università degli Studi di Milano.
Già collaboratore dell’ «Archivio Storico Ticinese», del Dizionario Biografico delle Donne Lombarde, del Lexikon des Mittelalters, del Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università di Torino, è membro della SISMED (Società Italiana degli Storici Medievisti) e della Società Storica Lombarda.
Attualmente si sta dedicando all’analisi e all’edizione dei Registri dei Morti di Milano (1452-1695), in una ricerca comparativa con i resti umani rinvenuti di recente nel Sepolcreto Grande dell’Ospedale Maggiore (1473-1695). Le registrazioni, precoce esempio di referto necroscopico, consentono di tracciare l’andamento demografico e la storia medica della popolazione abitante in Milano in Antico Regime. Informazioni che aprono la via a un settore di ricerca medica innovativo, fornendo dati all’epigenetica e alla biomedicina. In parallelo, si delineano la patocenosi, il sistema di controllo della salute pubblica inaugurato dagli Sforza, la ricostruzione dell’attività dei presidi ospedalieri e degli effettivi medici e paramedici operanti in città, il rapporto tra uomo e ambiente, con l’individuazione delle aree urbane più densamente popolate e/o più insalubri, dei pericoli, accidentali o meno, in cui incorrevano gli abitanti di Milano e sobborghi. I resti dell’antico sepolcreto ospedaliero rappresentano poi uno straordinario e raro archivio biologico, considerata la natura e l’antichità dei reperti scoperti, in grado di contribuire all’avanzamento degli studi paleo antropologici, paleo patologici e paleo genetici sulla popolazione residente nell’antico Ducato di Milano tra la fine del Medioevo e la prima Età Moderna.
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