"Firenze 1450 - Firenze oggi. I I luoghi di Marco Rustici orafo del Rinascimento" in questo libro, edito dalla Casa editrice Olschki,
si riscopre il cuore antico di Firenze grazie a un testimone speciale:
l'orafo Marco Rustici (1392/3-1457), autore di uno straordinario Codice,
in cui è protagonista la città com'era attorno al 1450. I suoi disegni
acquerellati sono qui messi a confronto con le grandi chiese esistenti,
ma anche coi luoghi e i resti delle altre chiese e chiesette scomparse.
La stupefacente sequenza di somiglianze e differenze racchiude
l'identità profonda di Firenze: una città ricca di memoria, capace di
cambiare restando se stessa.
Il volume, realizzato in stretta collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, sarà presentato lunedì 18 marzo 2019, alle ore 17.00 a Villa Bardini Firenze (Costa San Giorgio, 2). Interverranno: Umberto
Tombari, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di
Firenze; Jacopo Speranza, Presidente della Fondazione Bardini Peyron, e le autrici del volume Cristina Acidini ed Elena Gurrieri.
Con questo libro in mano
si riscopre il cuore antico di
Firenze in compagnia di un testimone d’eccezione: Marco di
Bartolomeo Rustici (1392/3-
1457) orafo e umanista, autore
di uno straordinario Codice che
da lui prende il nome, e che
descrive e ritrae luoghi religiosi
e civili disseminati nel centro
storico, com’erano attorno al
1450. La Firenze d’allora conservava il proprio tessuto urbano medievale,
ma lo arricchiva con i grandiosi monumenti
del Rinascimento, progettati da Filippo
Brunelleschi e da altri celebri architetti al
servizio di potenti istituzioni.
Lungo questo itinerario
molto speciale e personale
s’incontrano i massimi templi
cristiani, come il Battistero e
il Duomo, ma anche le antichissime chiese e chiesette
scomparse con le demolizioni
ottocentesche.
Gli accurati disegni acquerellati di Rustici sono qui messi
a confronto con gli edifici (o
i luoghi) come si presentano
oggi, in una stupefacente sequenza di somiglianze e di differenze, che racchiude
l’identità profonda di Firenze: una città tenacemente consapevole della propria memoria,
che cambia restando, tuttavia, sempre se stessa.
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