Un salto nel passato glorioso lucano, di quando la Basilicata era al centro di avvenimenti storici e sociali di ampia portata internazionale, con uno sguardo verso l’oriente di Costantinopoli e altro verso il nord dell’Impero e quell'ambito Mediterraneo, culla di civiltà. Troppo spesso si utilizza, anzi è di moda utilizzare il termine “Medioevo”, per stigmatizzare certi comportamenti retrogradi o oscurantisti, si dovrebbe studiare meglio questo lungo periodo, che per quanto la Basilicata, fu al contrario fulgido dall’arrivo degli Altavilla, alla corte angioina a Lagopesole o le vicende successive degli eredi di Carlo I e tanto altro. Per noi lucani è l’era delle grandi costruzioni, sia castellari che di abbazie e monasteri, che tanto ci raccontano della nostra storia, del paesaggio che cambia, delle vicende politiche e sociali. Mosaici di eventi ricostruiti nelle recenti ricerche, partendo dalle fonti, e studiando le fonti, spesso manipolate per “giochi di potere o di mantenimento di potere o priviliegi”, perché la ricerca non finisce mai, come ha fatto la brillante storica Donatella Gerardi nel suo poderoso studio “Il Fondo Private, ovvero documenti del monastero di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso (secc. XI-XV)”, fondazione monastica benedettina che vide la luce durante le prime fasi della conquista normanna dell’Italia meridionale e che ha attraversato i secoli del Pieno e del Basso Medioevo, accreditandosi come la più potente istituzione monastica della Basilicata sud-orientale.
Il saggio sarà presentato mercoledì 6 marzo 2019 alle ore 17,00 nel chiostro del Palazzo di Città di Avigliano (PZ) – la professoressa Gerardi è originaria del paese gianturchiano – con Katia Mancusi, vicepresidente del Centro Studi Politeia, che prevede i saluti del sindaco di Avigliano Vito Summa e di Vincenzo Zito, sindaco di Montescaglioso, la relazione introduttiva del professor Francesco Panarelli, ordinario di storia medievale presso l’Unibas, gli interventi del professor. Alessandro Di Muro, ricercatore di storia medievale presso l’Unibase e dell'autrice del saggio professoressa Gerardi.
Si tratta di un poderoso studio in due sezioni: la prima (Documenti del Fondo Fortunato) costituisce la seconda parte del Codice Diplomatico di Matera, la cui pubblicazione si è inaugurata nel 2008 con l’edizione del Fondo Annunziata, a cura di Francesco Panarelli. I 107 documenti di cui si propone l’edizione afferiscono il fondo Private, una delle articolazioni del corpus diplomatico Pergamene di Matera, versato al Grande Archivio di Napoli e pervenuto in trascrizione grazie alle copie semplici redatte agli inizi del Novecento per l’iniziativa di Giustino Fortunato.
Sotto il titolo Private sono compresi documenti concernenti il monastero di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso, dati e rogati tra il 1082 e il 1755, dalla fondazione attribuibile a Umfredo all’’anno 1484, che coincise con la rinascita dell’ormai morente abbazia in virtù dell’aggregazione alla congrega di S. Giustina da Padova, che di fatto significò per il monastero l’inizio di una nuova storia Da rimarcare che attualmente la più completa ricostruzione storiografica sulla storia del monastero di S. Michele di Montescaglioso è la monografia pubblicata a Napoli nel 1746 da padre Serafino Tansi da Matera, il quale – essendo stato abate del cenobio per due volte – poté avvalersi, per compilare la propria opera, della documentazione conservata nell’archivio monastico, di cui redasse una silloge per il Mabillon.
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