L’Accademia Nazionale dell’Ussero presenta il romanzo “I custodi della pergamena del diavolo” di Francesca Ramacciotti (Newton Compton, 2019).
La presentazione è in programma per mercoledì 8 maggio 2019, alle ore 18,00 a Pisa, al Caffè dell'Ussero, in lungarno Antonio Pacinotti 27.
Oltre all'autrice, sarà presente il direttore del Centro Interregionale per la documentazione bibliografica e archivistica biomedica dell'Accademia di storia d'arte sanitaria Maurizio Vaglini.
Al termine dell’incontro, l’Accademia Nazionale dell’Ussero offrirà un aperitivo.
Il thriller storico “I custodi della pergamena del diavolo” di Francesca Ramacciotti è ambientato a Pisa nel XII° secolo, quando ebbe inizio la costruzione della Torre, e ai giorni nostri.
Francesca Ramacciotti è una scrittrice livornese, ma ama anche Pisa, non solo perché si è laureata in giurisprudenza all’Università di Pisa, nello storico edificio della Sapienza, ma perché apprezza la sua arte e la sua storia, tanto da dedicarle il suo nuovo romanzo. E il libro, uscito il 28 marzo scorso, è andato esaurito nelle librerie di Pisa e Livorno in pochi giorni ed è presente ai primi posti in varie classifiche, da Amazon a BookRepublic.
“La rivalità tra Pisa e Livorno c’è, ma sono due città “cugine” – dichiara Francesca Ramacciotti - Quando ci sono stati problemi veri, come l’alluvione a Livorno oppure l’incendio sul Monte Serra, Pisani e Livornesi hanno fatto a gara per darsi una mano. Il mio libro è ambientato a Pisa, perché ha una storia tanto straordinaria, quanto ingiustamente trascurata dai libri di storia. Nel XII secolo, infatti, Pisa era forse la città più ricca e potente d’Italia. “Pisa altera Roma: così San Bernardo di Chiaravalle invocava che Pisa diventasse la sede della Chiesa, al posto di una Roma decadente e corrotta. Per rimediare a questa “ingiustizia” storica, nel mio romanzo “I custodi della pergamena del diavolo”, ho ricreato l’universo, ricco di luci e ombre, della Pisa medievale, grazie anche all’aiuto di due storici pisani, Agostino Agostini e Maurizio Vaglini. Durante le mie ricerche, durate un anno, mi sono posta alcune domande: perché non esistono, di fatto, notizie sull’inizio della costruzione della Torre di Pisa e sul suo architetto? Dov’è finito l’oro che ricopriva la Porta Aurea, antico arco di trionfo della città? Quale mistero nasconde l’enigmatica chiesa di San Sepolcro, che nel 1174 era la sede del Gran Priorato gerosolimitano, antesignano dell’Ordine di Malta? Il mio libro, che non vuole essere un saggio ma un thriller storico, ricostruisce uno scenario letterario inedito e risponde a queste e ad altre domande, intrecciando realtà storica e fantasia, medioevo e giorni nostri, santi e meretrici. ”I custodi della pergamena del diavolo” – anticipa la scrittrice - è il mio secondo romanzo ed è il primo di una trilogia ambientata a Pisa nel XII secolo, con il perito legale Lanfranco come protagonista”.
Il protagonista del libro è il perito legale Lanfranco, pupillo dell’architetto Deotisalvi e di Santa Ubaldesca. Indaga su una serie di strani omicidi nella Pisa del 1174, mentre viene rubato l’oro della Porta Aurea, che doveva finanziare la costruzione del Campanile. Mentre ai giorni nostri, Yasser Martani, scrittore di saggi storici, è convinto, grazie a un’antica pergamena, che il tesoro rubato sia ancora nascosto in città e cerca di ritrovarlo. Ma un assassino sembra riemergere dal medioevo, uccidendo ancora per impadronirsi della pergamena.
Nei vicoli di Chinzica e nelle vie della Civitas, in luoghi ancora adesso riconoscibili, i lettori si appassioneranno agli intrighi del passato, legati al presente da un segreto inconfessabile. E, al tempo stesso, visiteranno una Pisa inedita, antica ma viva e affascinante. E se lo dice una scrittrice livornese, c’è da crederci.
La presentazione è in programma per mercoledì 8 maggio 2019, alle ore 18,00 a Pisa, al Caffè dell'Ussero, in lungarno Antonio Pacinotti 27.
Oltre all'autrice, sarà presente il direttore del Centro Interregionale per la documentazione bibliografica e archivistica biomedica dell'Accademia di storia d'arte sanitaria Maurizio Vaglini.
Al termine dell’incontro, l’Accademia Nazionale dell’Ussero offrirà un aperitivo.
Il thriller storico “I custodi della pergamena del diavolo” di Francesca Ramacciotti è ambientato a Pisa nel XII° secolo, quando ebbe inizio la costruzione della Torre, e ai giorni nostri.
Francesca Ramacciotti è una scrittrice livornese, ma ama anche Pisa, non solo perché si è laureata in giurisprudenza all’Università di Pisa, nello storico edificio della Sapienza, ma perché apprezza la sua arte e la sua storia, tanto da dedicarle il suo nuovo romanzo. E il libro, uscito il 28 marzo scorso, è andato esaurito nelle librerie di Pisa e Livorno in pochi giorni ed è presente ai primi posti in varie classifiche, da Amazon a BookRepublic.
“La rivalità tra Pisa e Livorno c’è, ma sono due città “cugine” – dichiara Francesca Ramacciotti - Quando ci sono stati problemi veri, come l’alluvione a Livorno oppure l’incendio sul Monte Serra, Pisani e Livornesi hanno fatto a gara per darsi una mano. Il mio libro è ambientato a Pisa, perché ha una storia tanto straordinaria, quanto ingiustamente trascurata dai libri di storia. Nel XII secolo, infatti, Pisa era forse la città più ricca e potente d’Italia. “Pisa altera Roma: così San Bernardo di Chiaravalle invocava che Pisa diventasse la sede della Chiesa, al posto di una Roma decadente e corrotta. Per rimediare a questa “ingiustizia” storica, nel mio romanzo “I custodi della pergamena del diavolo”, ho ricreato l’universo, ricco di luci e ombre, della Pisa medievale, grazie anche all’aiuto di due storici pisani, Agostino Agostini e Maurizio Vaglini. Durante le mie ricerche, durate un anno, mi sono posta alcune domande: perché non esistono, di fatto, notizie sull’inizio della costruzione della Torre di Pisa e sul suo architetto? Dov’è finito l’oro che ricopriva la Porta Aurea, antico arco di trionfo della città? Quale mistero nasconde l’enigmatica chiesa di San Sepolcro, che nel 1174 era la sede del Gran Priorato gerosolimitano, antesignano dell’Ordine di Malta? Il mio libro, che non vuole essere un saggio ma un thriller storico, ricostruisce uno scenario letterario inedito e risponde a queste e ad altre domande, intrecciando realtà storica e fantasia, medioevo e giorni nostri, santi e meretrici. ”I custodi della pergamena del diavolo” – anticipa la scrittrice - è il mio secondo romanzo ed è il primo di una trilogia ambientata a Pisa nel XII secolo, con il perito legale Lanfranco come protagonista”.
Il protagonista del libro è il perito legale Lanfranco, pupillo dell’architetto Deotisalvi e di Santa Ubaldesca. Indaga su una serie di strani omicidi nella Pisa del 1174, mentre viene rubato l’oro della Porta Aurea, che doveva finanziare la costruzione del Campanile. Mentre ai giorni nostri, Yasser Martani, scrittore di saggi storici, è convinto, grazie a un’antica pergamena, che il tesoro rubato sia ancora nascosto in città e cerca di ritrovarlo. Ma un assassino sembra riemergere dal medioevo, uccidendo ancora per impadronirsi della pergamena.
Nei vicoli di Chinzica e nelle vie della Civitas, in luoghi ancora adesso riconoscibili, i lettori si appassioneranno agli intrighi del passato, legati al presente da un segreto inconfessabile. E, al tempo stesso, visiteranno una Pisa inedita, antica ma viva e affascinante. E se lo dice una scrittrice livornese, c’è da crederci.
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