Venerdì 13 dicembre 2019 alle ore 18.00 il Centro l’Impronta (piazza A. Bonfine) ad Ascoli Piceno, avrà luogo la presentazione del volume "1268. La battaglia di Tagliacozzo" di Federico Canaccini.
Questo appuntamento assume prioritario rilievo nell’ottica di intensificazione dell’apertura ad altre realtà culturali contigue che l’Istituto Superiore di Studi Medievali Cecco d'Ascoli intende aprire e consolidare al fine di attuare, in modo sempre più multidisciplinare, una significativa risposta alle esigenze di conoscenza da parte delle nuove generazioni, di riappropriazione di una determinante memoria storica con cui raffrontarsi per ricomporre la propria autentica identità culturale che consenta quel dialogo imprescindibile per l’attuazione di una cultura peculiare, eppure profondamente europea.
In tale ambito, l’Istituto intende valorizzare ancor più rapporti con gli atenei, già esistenti (e avviandone di nuovi), come nello specifico mediante la convenzione con l’Università di Macerata, al fine di individuare assieme percorsi e linguaggi in grado di raggiungere innovative formulazioni metodologiche, presupposti necessari per una penetrazione più efficace delle proposte storiche e storiografiche.
La ricostruzione di un evento storico così epocale come la battaglia di Tagliacozzo, ha un chiaro nesso della città di Ascoli, dal momento che la sua fedeltà agli Svevi era costata un interdetto comminato da papa Urbano IV (1264).
D'altronde, dopo Tagliacozzo, la città ebbe un ruolo di primo piano nella conquista di un presidio angioino di confine, la fortezza di Macchia oggi nota come Castel Manfrì (di Manfredi), nel 1272.
Lo scontro tra i soldati tedeschi ed i ghibellini italiani, raccolti attorno al duca di Svevia, il giovanissimo Corradino, legittimo pretendente del Regno di Sicilia, è destinato a segnare il futuro dell’Italia: da ora il Sacro Romano Impero perderà ogni ruolo nel nostro Paese e per lunghi secoli il papato si troverà a svolgere un ruolo egemonico; inoltre, il Sud si troverà ad avere nuovi sovrani stranieri, francesi o spagnoli, che ne separeranno, per lunghi secoli, gli interessi ed i destini, dal resto della Penisola.
Federico Canaccini, medievista, si occupa da anni di storia comunale italiana, con una particolare attenzione al conflitto tra le fazioni dei guelfi e dei ghibellini. Ha insegnato Storia della guerra nel Medioevo alla Catholic University of America di Washington, Paleografia latina alla LUMSA di Roma e collabora attualmente con l’Università Pontificia Salesiana. In qualità di ricercatore all’Università di Princeton ha intrapreso un lavoro di edizione critica di questioni quodlibetali inedite. Tra le sue pubblicazioni, Ghibellini e ghibellinismo in Toscana da Montaperti a Campaldino (2007), Matteo d’Acquasparta tra Dante e Bonifacio VIII (2008) e Al cuore del primo Giubileo (2016). Da anni è assiduo collaboratore della rivista “Medioevo”.
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