Sabato 25 gennaio 2020 alle ore 16,00 l’Associazione Italia Medievale è lieta di invitarvi nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7) per la presentazione del saggio “Le porte del mondo. L’Europa e la globalizzazione medievale” di Paolo Grillo (Mondadori, 2019). Intervengono l’autore e Blythe Alice Raviola. Ingresso libero.
Quando la curiosità per il mondo circostante, la sete di guadagno e la fede spinsero molti a intraprendere viaggi e spedizioni rischiose, e i contatti e le transazioni si fecero sempre più intensi al punto di dar vita a una vera e propria «globalizzazione» ante litteram. Ma è un errore, per noi occidentali affascinati dalla figura di Marco Polo, mettere l’Europa al centro di questo processo di connessione come se fossimo stati noi a «scoprire» il resto del mondo. Non fu così. Contrariamente a quanto si pensa, gli europei del Medioevo erano consci di vivere alla periferia di un mondo ricco, colto, civilizzato e multipolare, dove avrebbero dovuto ritagliarsi un ruolo sviluppando il dialogo e i commerci, non certo cercando di imporsi con gli eserciti. Quelli che Paolo Grillo ci descrive nelle pagine de Le porte del mondo sono mercanti, missionari, uomini di cultura e avventurieri, non conquistatori. Soltanto così l’Europa riuscì a inserirsi pacificamente e fruttuosamente in un mondo più vasto e, spesso, più prospero e tecnologicamente avanzato, e ad arricchirsi di nuove risorse e di nuove conoscenze.
Paolo Grillo ci conduce in un viaggio attraverso le infinite pianure mongole, il continente indiano e l’Africa, alla scoperta di quella globalizzazione che permise all’Europa di respirare per decenni un’aria nuova, un’aria destinata a condizionare la cultura e l’economia dell’Occidente latino per i secoli a venire.
Paolo Grillo insegna Storia medievale all’Università degli Studi di Milano. Si occupa della storia delle città italiane tra XII e XIV secolo. Fra i suoi libri più recenti Milano guelfa (1302-1310) (Roma, 2013), Le guerre del Barbarossa. I comuni contro l’imperatore (Roma-Bari, 2014), L’aquila e il giglio. 1266: la battaglia di Benevento (Roma, 2015), Nascita di una cattedrale (Mondadori, 2017) e La falsa inimicizia (Salerno, 2018).
Blythe Alice Raviola ha svolto per anni attività di ricerca presso l’Università di Torino e per l’Instituto Universitario “La corte en Europa” (IULCE) dell’Universidad Autónoma di Madrid, di cui è membro dal 2007, ed è stata consulente presso la Fondazione 1563 della Compagnia di San Paolo di Torino.
Ha partecipato e partecipa a numerosi convegni nazionali e internazionali lavorando precipuamente sugli antichi stati italiani della piana del Po, sui rapporti tra Savoia e Gonzaga e sui legami tra Torino e Madrid. Ha preso parte al XXII Congresso Mondiale di storiografia svoltosi a Jinan, in Cina, dal 23 al 28 agosto 2015, con una borsa di studio conferitale dal CISH (Centre Internationale de Sciences Historiques) della Sorbona, presentando un paper su Giovanni Botero e la World History.
Quando la curiosità per il mondo circostante, la sete di guadagno e la fede spinsero molti a intraprendere viaggi e spedizioni rischiose, e i contatti e le transazioni si fecero sempre più intensi al punto di dar vita a una vera e propria «globalizzazione» ante litteram. Ma è un errore, per noi occidentali affascinati dalla figura di Marco Polo, mettere l’Europa al centro di questo processo di connessione come se fossimo stati noi a «scoprire» il resto del mondo. Non fu così. Contrariamente a quanto si pensa, gli europei del Medioevo erano consci di vivere alla periferia di un mondo ricco, colto, civilizzato e multipolare, dove avrebbero dovuto ritagliarsi un ruolo sviluppando il dialogo e i commerci, non certo cercando di imporsi con gli eserciti. Quelli che Paolo Grillo ci descrive nelle pagine de Le porte del mondo sono mercanti, missionari, uomini di cultura e avventurieri, non conquistatori. Soltanto così l’Europa riuscì a inserirsi pacificamente e fruttuosamente in un mondo più vasto e, spesso, più prospero e tecnologicamente avanzato, e ad arricchirsi di nuove risorse e di nuove conoscenze.
Paolo Grillo ci conduce in un viaggio attraverso le infinite pianure mongole, il continente indiano e l’Africa, alla scoperta di quella globalizzazione che permise all’Europa di respirare per decenni un’aria nuova, un’aria destinata a condizionare la cultura e l’economia dell’Occidente latino per i secoli a venire.
Paolo Grillo insegna Storia medievale all’Università degli Studi di Milano. Si occupa della storia delle città italiane tra XII e XIV secolo. Fra i suoi libri più recenti Milano guelfa (1302-1310) (Roma, 2013), Le guerre del Barbarossa. I comuni contro l’imperatore (Roma-Bari, 2014), L’aquila e il giglio. 1266: la battaglia di Benevento (Roma, 2015), Nascita di una cattedrale (Mondadori, 2017) e La falsa inimicizia (Salerno, 2018).
Blythe Alice Raviola ha svolto per anni attività di ricerca presso l’Università di Torino e per l’Instituto Universitario “La corte en Europa” (IULCE) dell’Universidad Autónoma di Madrid, di cui è membro dal 2007, ed è stata consulente presso la Fondazione 1563 della Compagnia di San Paolo di Torino.
Ha partecipato e partecipa a numerosi convegni nazionali e internazionali lavorando precipuamente sugli antichi stati italiani della piana del Po, sui rapporti tra Savoia e Gonzaga e sui legami tra Torino e Madrid. Ha preso parte al XXII Congresso Mondiale di storiografia svoltosi a Jinan, in Cina, dal 23 al 28 agosto 2015, con una borsa di studio conferitale dal CISH (Centre Internationale de Sciences Historiques) della Sorbona, presentando un paper su Giovanni Botero e la World History.
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