Mercoledì 3 novembre 2021 alle ore 17,00 si terrà l'incontro di "Torniamo a tavola!" il ciclo libero e gratuito di conferenze online a cura dell’Associazione Castelli del Trentino di Mezzolombardo con Massimo Montanari, professore di
Storia dell’ alimentazione e fondatore del Master “Storia e cultura
dell’ alimentazione” presso l’Università di Bologna ed uno dei maggiori
esperti a livello internazionale di storia dell’alimentazione medievale, affiancato da Giuseppe Albertoni, suo ex allievo, a sua volta
professore ordinario di Storia medievale nonché coordinatore del
Dottorato di ricerca “Culture d’Europa” presso l’Università di Trento.
Con taglio squisitamente medievistico tratteranno di "Storia agraria,
dell’alimentazione e della gastronomia nelle Alpi e in Trentino". Il
professor Montanari proporrà delle considerazioni a livello generale
sull’agricoltura e l’alimentazione medievale, che poi il professor
Albertoni integrerà facendo riferimento alle fonti di ambito trentino.
In tal modo, a partire da alcune immagini particolarmente significative
tratte dal ciclo dei mesi di Torre Aquila, i due affronteranno aspetti
legati al ruolo dei cereali e al ciclo del grano; alla funzione degli
orti, dell’allevamento e dell’incolto; a quella della caccia e della
pesca, per concludere col ciclo del vino e con alcune considerazioni sul
valore simbolico del cibo.
La cucina, è chiaro, esprime la cultura di chi la pratica, ed assume
una importanza centrale nella cultura di un territorio, ma, a dire dei
due esperti, purtroppo le fonti medievali a disposizione permettono di
dire poco su chi praticava la cucina nel Trentino medievale. Peraltro, i
due proporranno alcune considerazioni sul ruolo sociale e non solo
culinario dei cuochi.
Cercheranno di chiarire quali furono i principali modelli alimentari e
agrari del Medioevo e come possano essere approfonditi per l’attuale
Trentino: un compito spesso difficile a causa della reticenza e della
tipologia delle fonti a noi giunte. Ancora, spiegheranno quali furono i
prodotti maggiormente coltivati in età medievale, a partire dai cereali,
un tempo assai diffusi in varietà oggi spesso dimenticate, come il
miglio o il panico.
È possibile tentare di chiarire, per il medioevo, un modello
alimentare alpino. Era molto diverso da quello odierno, basato su
farinate di cereali, pane, legumi, rape e carne o prodotti caseari
collegati in primo luogo all’allevamento di ovini e suini (molto ridotta
era la presenza dei bovini, oggi invece considerati quasi parte del
paesaggio alpino e non solo trentino) con integrazioni grazie alla
caccia e alla pesca.
La grande diffusione dei mulini ad acqua e dei diritti signorili a
essi collegati è una importante testimonianza, ancorché indiretta, sulla
centralità dei cereali. Un’altra coltura ampiamente diffusa era quella
della vite, che raggiungeva valli oggi raramente dedite alla
viticoltura. Centrale era il vino bianco, più volte attestato
esplicitamente nelle fonti. Assai ampia la diffusione degli orti.
Per l'incontro il link è: https://us02web.zoom.us/j/86939877870.
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