Si terrà sabato 19 novembre 2022 alle ore 16,30 la seconda
lezione del Corso di Archeologia Medievale promosso da BCsicilia, in
collaborazione con il Dipartimento Culture e Società dell’Università di
Palermo, il Museo Civico, l’Università Popolare Termini Imerese e la
Parrocchia San Nicola di Bari. Dopo la presentazione di Alfonso Lo
Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, è prevista la conferenza dal
titolo “Archeologia del paesaggio medievale intorno al Monte Iato” che
sarà tenuta dall’archeologo Antonio Alfano.
L’incontro si terrà presso la Chiesa di S. Caterina d’Alessandria, in
piazza S. Caterina a Termini Imerese (PA).
Grazie al forte interesse dimostrato negli ultimi anni in favore delle problematiche storico-archeologiche che hanno caratterizzato la Sicilia nell’alto medioevo, si affronta l’analisi di un’area quasi del tutto sconosciuta, nel tentativo di pervenire ad un modello insediativo da poter confrontare, sulla base dei risultati, con altri studi simili nel Mediterraneo. L’area indagata si colloca nella porzione settentrionale della Provincia di Palermo tra San Giuseppe Jato e Corleone. I primi risultati delle ricognizioni mostrano numerose similitudini con i territori limitrofi (Contessa Entellina – Calatafimi) ma anche alcune sostanziali differenze legate alle scelte insediative sia di età altomedievale (VI-XI secolo) che basso medievale (XII-XIV). La maggior parte dei dati archeologici si inquadrano tra la prima metà del X secolo e la prima metà del XII. Un’attenzione particolare sarà riservata al Castellazzo di Monte Iato, fatto costruire nella prima metà del XIII secolo da Federico II che segna la disfatta dei musulmani nel 1246 ed un generale abbandono delle campagne che saranno ripopolate a partire dalla prima metà del XV secolo con lo sviluppo delle Masserie fortificate.
Grazie al forte interesse dimostrato negli ultimi anni in favore delle problematiche storico-archeologiche che hanno caratterizzato la Sicilia nell’alto medioevo, si affronta l’analisi di un’area quasi del tutto sconosciuta, nel tentativo di pervenire ad un modello insediativo da poter confrontare, sulla base dei risultati, con altri studi simili nel Mediterraneo. L’area indagata si colloca nella porzione settentrionale della Provincia di Palermo tra San Giuseppe Jato e Corleone. I primi risultati delle ricognizioni mostrano numerose similitudini con i territori limitrofi (Contessa Entellina – Calatafimi) ma anche alcune sostanziali differenze legate alle scelte insediative sia di età altomedievale (VI-XI secolo) che basso medievale (XII-XIV). La maggior parte dei dati archeologici si inquadrano tra la prima metà del X secolo e la prima metà del XII. Un’attenzione particolare sarà riservata al Castellazzo di Monte Iato, fatto costruire nella prima metà del XIII secolo da Federico II che segna la disfatta dei musulmani nel 1246 ed un generale abbandono delle campagne che saranno ripopolate a partire dalla prima metà del XV secolo con lo sviluppo delle Masserie fortificate.
Antonio Alfano, specializzato in archeologia medievale presso
l’Università di Roma “Sapienza” si interessa di archeologia e storia del
popolamento in Sicilia tra il tardoantico ed il medioevo. Ha condotto
lo studio sulla ceramica medievale proveniente dai recenti scavi (anni
2009- 2014) dell’Università “Sapienza” presso la Villa Romana del Casale
di Piazza Armerina, dirige sul campo lo scavo presso la località
“Castellazzo” di Monte Iato ed è il responsabile del progetto di
ricognizione intensiva e sistematica nelle valli dello Jato e del Belìce
Destro. Attivo nell’associazionismo archeologico dal 2011, è il
Direttore del Gruppo Archeologico “Valle dello Jato” Ha prodotto sia
come autore principale che coautore circa 50 pubblicazioni a carattere
specifico in sedi quali atti di convegni o riviste specializzate.
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