"Violenza contro le donne. Uno sguardo sul Medioevo" è il titolo della prima conferenza promossa dall'Istituto Storico Artistico Orvietano per l'Anno Accademico 2022/23 che venerdì 25 novembre 2022 alle 16.30 chiama in cattedra al Museo Emilio Greco, gentilmente concesso dall'Opera del Duomo di Orvieto, la professoressa Anna Esposito, già docente di Storia Medievale alla Sapienza - Università di Roma che ha recentemente curato, con Franco Franceschi e Gabriella Piccinni, il volume "Violenza alle donne. Una prospettiva medievale" (Bologna, 2018). Tra le altre sue pubblicazioni, "Un’altra Roma. Minoranze nazionali e comunità ebraiche tra Medioevo e Rinascimento" (Roma, 1995), "Donne del rinascimento a Roma e dintorni" (Bologna, 2013), "Lucrezia e le altre: la vita difficile delle donne. Roma e Lazio, secc. XV-XVI" (Bologna, 2015) e "Vivere la città. Roma nel Rinascimento" (Roma, 2020).
"Veramente impressionanti - afferma l'architetto Raffaele Davanzo,
presidente dell'ISAO - sono le descrizioni delle forme di violenza
esercitate nel Medioevo sulle donne: e specialmente in ambito domestico,
ambito su cui la professoressa Esposito concentrerà il suo racconto.
Mogli percosse in nome del diritto del marito a correggerle; e lo stesso
valeva per le figlie e le sorelle. La donna non poteva denunciare
l’accaduto perché non sarebbe stata creduta, anzi se veniva scoperta
veniva punita in maniera ancor più crudele e sadica.
Le donne erano di regola relegate in casa, costrette a pensare alle
sole faccende domestiche e ai figli; senza parlare poi di ogni tipo di
violenza nella sfera sessuale, che era (ed è spesso tuttora!)
considerata come l’affermazione del diritto del patriarcato di
controllare e utilizzare impropriamente i corpi delle donne. Un triste
catalogo quindi: ingiurie connesse al comportamento femminile; stupri,
segregazioni, omicidi in nome dell’onore tradito; spoliazione di beni, a
partire dalle eredità e dalle doti; matrimoni e monacazioni forzate;
manipolazione delle coscienze e violenze inquisitoriali; maltrattamenti,
prevaricazione e discriminazione nel mondo del lavoro".
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