Alessandro Barbero, docente di Storia medievale all’Università del
Piemonte orientale, facoltà di Lettere di Vercelli, storico molto
conosciuto e apprezzato, autore di saggi e volumi di grande successo,
tra cui “Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle, gentiluomo” (vincitore
del Premio Strega 1996), sarà a Novara martedì 26 novembre 2013, ospite della
libreria Lazzarelli in Via Fratelli Rosselli, 45.
Barbero, conosciuto anche al pubblico televisivo (collabora con Piero
Angela in SuperQuark), sarà in città dalle 18,00 per presentare il saggio
“Donne, madonne, mercanti e cavalieri" (Laterza, 2013). Chi erano, come pensavano, come
vedevano il mondo uomini e donne del Medioevo? Sei destini unici che
descrivono un’epoca, visti da vicino vicino, come mai li abbiamo
conosciuti.
Fra’ Salimbene da Parma, il francescano che ha conosciuto papi e
imperatori, vescovi e predicatori, e su ognuno ha da raccontare
aneddoti, maldicenze e pettegolezzi; Dino Compagni, il mercante di
Firenze che ha vissuto in prima persona i sussulti politici d’un comune
lacerato dai conflitti al tempo di Dante; Jean de Joinville, il nobile
cavaliere che ha accompagnato Luigi il Santo alla crociata, testimone
imperturbabile di sacrifici, eroismi e vigliaccherie; Caterina da Siena,
che parlava con Dio e le cui lettere infuocate facevano tremare papi e
cardinali; Christine de Pizan (si chiamava in realtà Cristina da
Pizzano), la prima donna che ha concepito se stessa come scrittrice di
professione, si è guadagnata da vivere ed è diventata famosa scrivendo
libri; Giovanna d’Arco, che comandò un esercito vestita da uomo e pagò
con la vita quella sfida alle regole del suo tempo.
È possibile incontrare uomini e donne del Medioevo, sentirli parlare a lungo e imparare a conoscerli? È possibile se hanno lasciato testimonianze scritte, in cui hanno messo molto di se stessi. È il caso di cinque su sei dei nostri personaggi; della sesta, Giovanna d’Arco, che era analfabeta o quasi, possediamo lo stesso le parole, grazie al processo di cui fu vittima e protagonista.
È possibile incontrare uomini e donne del Medioevo, sentirli parlare a lungo e imparare a conoscerli? È possibile se hanno lasciato testimonianze scritte, in cui hanno messo molto di se stessi. È il caso di cinque su sei dei nostri personaggi; della sesta, Giovanna d’Arco, che era analfabeta o quasi, possediamo lo stesso le parole, grazie al processo di cui fu vittima e protagonista.
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