Anno nuovo…presentazione nuova, mercoledì 21 gennaio 2015
alle ore 20.30 s’inaugurerà il nuovo anno con il primo appuntamento
promosso dalla Biblioteca Civica di Sulzano (BS).
Enrico Giustacchini, moderato da Marcello Zane e accompagno dalle letture curate da Andrea “Deni” Giustacchini, presenterà Il giudice Albertano e il caso della fanciulla che sembrava in croce, un appassionate giallo ambientato nel Medioevo bresciano (Liberedizioni, 2014).
Albertano da Brescia - giudice, filosofo, letterato, politico, diplomatico, militare - compone, nel 1246, un trattato, che intitola Liber consolationis et consilii. Lo scritto riscuote da subito un successo straordinario, successo che perdurerà fino a tutto il XV secolo, e anche dopo. Il padre della letteratura inglese, Geoffrey Chaucer, ne ricaverà uno dei suoi celeberrimi Racconti di Canterbury. E un illustre studioso come Santino Caramella è giunto a ipotizzare che l’opera abbia esercitato un influsso persino sulla Divina Commedia.
Un trattato, si diceva. Ma - insieme - il racconto di un delitto, ideato e compiuto con modalità talmente arzigogolate, inconsuete, stravaganti da far impallidire i casi di Chesterton, Dickson Carr o Ellery Queen.
Nel romanzo Enrico Giustacchini ha immaginato che il delitto raccontato nel Liber consolationis non fosse un delitto simbolico, bensì un delitto accaduto per davvero, alla vigilia dell’arrivo a Brescia delle truppe di Federico II e dell’assedio poi eroicamente sostenuto dalla città. Ha immaginato che Albertano non fosse stato solo un testimone, ma - nella sua veste di giudice - l’autore dell’indagine.
Il risultato è un giallo appassionante, ricco di rimandi alla storia e alla cultura del tempo, specchio fedele e documentatissimo di un’epoca oscura e luminosa insieme, dove si intrecciano eresie, esperimenti alchemici, vicende d’amore e di guerra.
In tale contesto, il giudice Albertano si comporta come un perfetto Sherlock Holmes ante litteram, mettendo tutta l’intelligenza, l’acume, la logica rigorosa di cui è capace al servizio di un’indagine che condurrà infine alla sorprendente soluzione di quello che appariva, a ogni effetto, un delitto “impossibile”.
Ingresso libero e, come sempre, gradito!
Enrico Giustacchini, moderato da Marcello Zane e accompagno dalle letture curate da Andrea “Deni” Giustacchini, presenterà Il giudice Albertano e il caso della fanciulla che sembrava in croce, un appassionate giallo ambientato nel Medioevo bresciano (Liberedizioni, 2014).
Albertano da Brescia - giudice, filosofo, letterato, politico, diplomatico, militare - compone, nel 1246, un trattato, che intitola Liber consolationis et consilii. Lo scritto riscuote da subito un successo straordinario, successo che perdurerà fino a tutto il XV secolo, e anche dopo. Il padre della letteratura inglese, Geoffrey Chaucer, ne ricaverà uno dei suoi celeberrimi Racconti di Canterbury. E un illustre studioso come Santino Caramella è giunto a ipotizzare che l’opera abbia esercitato un influsso persino sulla Divina Commedia.
Un trattato, si diceva. Ma - insieme - il racconto di un delitto, ideato e compiuto con modalità talmente arzigogolate, inconsuete, stravaganti da far impallidire i casi di Chesterton, Dickson Carr o Ellery Queen.
Nel romanzo Enrico Giustacchini ha immaginato che il delitto raccontato nel Liber consolationis non fosse un delitto simbolico, bensì un delitto accaduto per davvero, alla vigilia dell’arrivo a Brescia delle truppe di Federico II e dell’assedio poi eroicamente sostenuto dalla città. Ha immaginato che Albertano non fosse stato solo un testimone, ma - nella sua veste di giudice - l’autore dell’indagine.
Il risultato è un giallo appassionante, ricco di rimandi alla storia e alla cultura del tempo, specchio fedele e documentatissimo di un’epoca oscura e luminosa insieme, dove si intrecciano eresie, esperimenti alchemici, vicende d’amore e di guerra.
In tale contesto, il giudice Albertano si comporta come un perfetto Sherlock Holmes ante litteram, mettendo tutta l’intelligenza, l’acume, la logica rigorosa di cui è capace al servizio di un’indagine che condurrà infine alla sorprendente soluzione di quello che appariva, a ogni effetto, un delitto “impossibile”.
Ingresso libero e, come sempre, gradito!
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