Sabato 19 dicembre 2015 alle ore 17.30 presso l'Istituto Scalabrini di Bassano del Grappa si svolge la quinta e ultima conferenza del ciclo organizzato dal Centro Studi Medievali "Ponzio di Cluny": Roberto Ottolini, Monaci e Pietre. Cistercensi, cluniacensi e i loro spazi sacri.
909 (o 910)-1098, quasi due secoli dividono la fondazione di Cluny da quella Cistercense. È ormai luogo comune sottolinearne divergenze e antitesi, ma sotto la superficie affiorano immediatamente similitudini di e richiami reciproci. Entrambe le fondazioni sorsero per un’esigenza di ritorno alle origini del monachesimo benedettino, entrambe diventarono, per poco più di un secolo, il riferimento della Cristianità. Di più, in qualche modo si avvicendarono, sorsero praticamente l’una dall’altra in una sorta di “evoluzione” e di adattamento al contesto storico-spirituale. Certo, questo non avvenne senza colpo ferire, né senza aspre diatribe, inutile ricordare gli scambi epistolari tra Pietro il Venerabile e San Bernardo. Ma per portare il concetto all’essenziale, proprio quegli scambi si possono interpretare come un passaggio di testimone, poiché pure essendo due giganti l’uno era un sopravvissuto di un fasto ormai al tramonto, mentre l’altro la scintilla di un sole che appena iniziava ad abbagliare. Come gli uomini le Pietre, che si sono volute protagoniste in questa storia, seguirono destini inizialmente affini per evolvere poi in strutture caratteristiche e uniche.
Pietre, tra le quali i monaci pregarono, Pietre tra le quali i monaci vissero.Così come per la rispettiva lettura del monachesimo la conformazione che assunsero tali Pietre influenzarono la Cristianità durante i loro periodi di apogeo.
Seguiremo quegli uomini, tra quelle Pietre
In chiusura del primo ciclo di conferenze avrà luogo la cena sociale. Per informazioni o prenotazioni chiamare il n. 0444 1801049.
909 (o 910)-1098, quasi due secoli dividono la fondazione di Cluny da quella Cistercense. È ormai luogo comune sottolinearne divergenze e antitesi, ma sotto la superficie affiorano immediatamente similitudini di e richiami reciproci. Entrambe le fondazioni sorsero per un’esigenza di ritorno alle origini del monachesimo benedettino, entrambe diventarono, per poco più di un secolo, il riferimento della Cristianità. Di più, in qualche modo si avvicendarono, sorsero praticamente l’una dall’altra in una sorta di “evoluzione” e di adattamento al contesto storico-spirituale. Certo, questo non avvenne senza colpo ferire, né senza aspre diatribe, inutile ricordare gli scambi epistolari tra Pietro il Venerabile e San Bernardo. Ma per portare il concetto all’essenziale, proprio quegli scambi si possono interpretare come un passaggio di testimone, poiché pure essendo due giganti l’uno era un sopravvissuto di un fasto ormai al tramonto, mentre l’altro la scintilla di un sole che appena iniziava ad abbagliare. Come gli uomini le Pietre, che si sono volute protagoniste in questa storia, seguirono destini inizialmente affini per evolvere poi in strutture caratteristiche e uniche.
Pietre, tra le quali i monaci pregarono, Pietre tra le quali i monaci vissero.Così come per la rispettiva lettura del monachesimo la conformazione che assunsero tali Pietre influenzarono la Cristianità durante i loro periodi di apogeo.
Seguiremo quegli uomini, tra quelle Pietre
In chiusura del primo ciclo di conferenze avrà luogo la cena sociale. Per informazioni o prenotazioni chiamare il n. 0444 1801049.
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