Giovedì 22 dicembre 2011 alle ore 17.30, verrà presentato il riallestimento delle sezioni Medievale e Rinascimentale del Museo Diocesano “S. Matteo” di Salerno. Nella sala conferenze del museo di Largo Plebiscito sarà illustrato il nuovo percorso museale che propone parte del ricco patrimonio della collezione diocesana, in particolare il corpus che testimonia lo sviluppo dell'arte meridionale dal Medioevo ai primi inizi del Seicento. Interverranno: S. E. Mons. Luigi Moretti, Arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno; Maura Picciau, Soprintendente per i Bsae di Salerno e Avellino; Gennaro Miccio, Soprintendente per i Bap di Salerno e Avellino; Vincenzo De Luca, Sindaco di Salerno; mons. Mario D’Elia, direttore del Museo Diocesano San Matteo; Mons. Ernesto Rascato, Incaricato regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici. Le collezioni verranno poi illustrate dal prof. Pierluigi Leone de Castris, uno dei maggiori esperti del Rinascimento Meridionale, docente di Storia dell’Arte all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Il Museo Diocesano è un vero e proprio scrigno di opere d’arte che saranno proposte con un percorso mirato. Tra i pregevoli cimeli, celebre e di assoluta unicità, è il ciclo degli avori, databile tra l'XI e il XII secolo, che costituisce la più completa raccolta di tavolette eburnee del Medioevo cristiano esistente al mondo.
Di non inferiore rarità per le ottime condizioni conservative, sono gli 11 fogli in pergamena miniata, degli inizi del XIII secolo, che illustrano la preghiera pasquale Exultet iam angelica turba coelorum. Le opere che fanno parte delle sezioni riallestite, inoltre, costituiscono una pregnante testimonianza dello sviluppo della cultura figurativa meridionale, dalla tradizione orientale-bizantina agli influssi giotteschi, martiniani ed avignonesi, fino agli echi della cultura importata da artisti veneti, marchigiani e ferraresi. Il Cinquecento, le novità della pittura rinascimentale, espresse al sommo grado dall'arte di Raffaello e le caratteristiche della pittura riformata, sono ampiamente documentate in questa sede.
Di non inferiore rarità per le ottime condizioni conservative, sono gli 11 fogli in pergamena miniata, degli inizi del XIII secolo, che illustrano la preghiera pasquale Exultet iam angelica turba coelorum. Le opere che fanno parte delle sezioni riallestite, inoltre, costituiscono una pregnante testimonianza dello sviluppo della cultura figurativa meridionale, dalla tradizione orientale-bizantina agli influssi giotteschi, martiniani ed avignonesi, fino agli echi della cultura importata da artisti veneti, marchigiani e ferraresi. Il Cinquecento, le novità della pittura rinascimentale, espresse al sommo grado dall'arte di Raffaello e le caratteristiche della pittura riformata, sono ampiamente documentate in questa sede.
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