sabato 30 aprile 2016

Apertura al pubblico della Casa del Boia di Genova

La casa del Boia di Genova
Continuano le aperture mensili della Casa del Boia a Genova !
La Compagnia Balestrieri del Mandraccio vi invita a visitare la propria sede sociale, la cosiddetta "Casa del Boia" in piazza Cavour.
Venite a trovarci domenica 1 maggio 2016 dalle ore 15.00 alle ore 18.00!
Durante il pomeriggio i nostri soci vi accompagneranno alla scoperta di armi e armature, modi di vivere, abbigliamento, svaghi e aneddoti della vita nel medioevo.
Avrete inoltre l'occasione di apprendere qualcosa di più sulla storia della nostra città e tutte le iniziative che la Compagnia cerca di promuovere per la riscoperta di valori e tradizioni.

Tutto questo nella splendida cornice dell'unico edificio medievale sopravvissuto fino ai giorni nostri e reso visitabile dall'impegno e dal lavoro che la Compagnia Balestrieri del Mandraccio ha investito durante i suoi 28 anni di vita.
Ricordiamo a tutti che lo spazio all'interno della Casa del Boia è ridotto... La visita sarà consentita a 20/25 persone per volta! Potrebbero quindi verificarsi delle attese prima di poter entrare
INGRESSO LIBERO - Non occorre prenotazione
Le offerte sono gradite e serviranno a finanziare le future iniziative della Compagnia.

La casa del Boia, detta anche casa di Agrippa, è un edificio del centro storico di Genova risalente all'XI o al XII secolo, situato nel quartiere del Molo, all'estremità orientale di piazza Cavour, di fronte al mercato del pesce.

L'attuale edificio è solo una piccola porzione di quello originario, che si sviluppava su più piani e probabilmente si estendeva per tutta la larghezza dell'attuale piazza, tra il camminamento delle mura delle Grazie e il duecentesco carcere della Malapaga, in cui erano rinchiusi i debitori insolventi, demolito all'inizio del Novecento e sostituito da una caserma della Guardia di Finanza.

giovedì 28 aprile 2016

Terra Agerula nei secoli del Medioevo

«Uno squarcio di mare azzurro e profondo, coperto nell'alto da una curva calotta di cielo terso e delimitato a ferro di cavallo da due alture a punta, vestite di un lussureggiante manto vegetale, verde nella dolce e calda stagione, dalle sfumature tra il giallo e il rosso ocra all'avanzar dell'autunno: così pressappoco doveva apparire, agli occhi dei primi uomini che vennero ad abitarvi, la terra di Agerola. I suoi abitanti da pastori e coltivatori si trasformarono, nei secoli del Medioevo, in abili mercanti e navigatori, seguendo l’ormai consolidato costume della nazione amalfitana.
In età angioina la Terra Agerula fu elevata ad Universitas hominum, per cui ebbe una propria amministrazione civica. E fu proprio allora che, tra difficili congiunture e vicissitudini progressive, la terra agerolese vide lo sviluppo di complessi abitativi articolati e fu nel contempo coperta da “un manto bianco di chiese”.
L’ingegno e l’operosità dei suoi figli promosse un’evoluzione sociale ed economica destinata a proiettare la comunità agerolese verso l’imprimatur di una civiltà al di là del tempo e dello spazio.
».
E così è descritta nel libro del professor Giuseppe Gargano "TERRA AGERULA. Evoluzione socio-economica e rivisitazione topografica nei secoli del Medioevo". Nato dalla sinergia tra Comune e ProLoco di Agerola ed il Centro di Cultura e Storia Amalfitana, il volume sarà presentato ad Agerola (NA), giovedì 28 aprile 2016, a partire dalle ore 18.00, presso la Casa della Corte.
A dialogare con l'autore gli storici Domenico Camardo e Giovanni Vitolo. «La storia della mia terra, della mia Agerola, così forte ed oserei dire ostinata, - ha affermato il sindaco Luca Mascolo - è motivazione e spinta a fare meglio e di più per il territorio che rappresentiamo. Raccontare con un volume un periodo storico particolare come quello in esame, il Medioevo appunto, ci aiuta a fare ulteriormente luce su quello che siamo oggi».

mercoledì 27 aprile 2016

"Archeologia dell’Italia medievale", presentazione a Ravenna

Giovedì 28 aprile 2016, alle ore 18, presso il Museo Tamo di Ravenna, il professor Andrea Augenti, docente di Archeologia medievale all’Università di Bologna, intervistato dal professor Vito Loré, dell’Università degli Studi Roma Tre, presenterà il volume "Archeologia dell’Italia medievale" (Laterza).
L’archeologia medievale è stata definita “uno specialismo mancato”. Perché mentre nel resto dell’Europa inizia ad affermarsi un’archeologia dedicata al Medioevo, da noi questo non è accaduto, se non a partire dagli anni Settanta? La risposta è presto detta: mentre nelle altre nazioni fare archeologia medievale significava indagare le proprie origini, da noi il Medioevo è stato a lungo percepito soprattutto come un periodo oscuro e negativo, durante il quale l’Italia venne assoggettata e invasa da popoli stranieri. Recentemente, tra scavi e progetti, l’archeologia medievale è definitivamente decollata, facendo passi da gigante. Archeologia dell’Italia medievale è un vero e proprio manuale, con taglio divulgativo, rigorosamente documentato e aggiornato, con un ampio apparato di illustrazioni, che vuole dare conto dello stato dell’arte e delle prospettive future di questa affascinante disciplina, utile non solo per chi fa ricerca e per i corsi universitari, ma anche per tutti gli amanti della nostra storia. Non manca, ovviamente, una parte dedicata a Ravenna, che il professor Augenti ha indagato, e continua ad indagare, attraverso le campagne di scavo svolte con l’Università di Bologna.
Ingresso libero. Per informazioni: 0544 213371 oppure www.ravennantica.it.
Andrea Augenti insegna Archeologia medievale all’Università di Bologna. Fa parte della Società degli Archeologi Medievisti Italiani, della Society for Medieval Archaeology, della redazione della rivista “Archeologia Medievale” e del comitato scientifico di “Archeo”. È membro del Medieval Europe Research Committee. Ha condotto numerose indagini sul campo e da alcuni anni svolge ricerche nella città scomparsa di Classe (Ravenna). Tra le sue principali pubblicazioni: Il Palatino nel Medioevo (Roma 1996); Le città italiane tra la tarda Antichità e l’alto Medioevo (Firenze 2006); Città e porti dall’Antichità al Medioevo (Roma 2010).

martedì 26 aprile 2016

"Montecchio Medievale" XVII edizione

In uno stupendo scenario medievale si rinnova ogni anno nella giornata del primo maggio l'appuntamento con la storia a Montecchio Maggiore.
I due castelli scaligeri, che diedero l'ispirazione a Luigi Da Porto per la sua indimenticabile novella dedicata all'amore eterno di Romeo e Giulietta, poi resa immortale da William Shakespeare, ritornano ai fasti di un tempo, in cui dame e cavalieri, musici e giocolieri animavano i nostri luoghi.
Gli antichi mestieri del popolo sono fedelmente ricreati all'interno del borgo.
Nel corso della giornata, spettacoli di falconeria, sbandieratori e tamburi, trampolieri, danze, concerti, cortei di nobili e popolani, mostre e visite guidate allieteranno le ore in attesa della nomina di Giulietta e Romeo 2016, ambitissimo titolo conteso tra ragazze e ragazzi di età compresa tra i 15 e i 25 anni.
Durante la manifestazione verrà consegnato un ricordo speciale al visitatore proveniente da più lontano, ovvero, a colui che ha percorso più chilometri per partecipare all’ evento.
Le iscrizioni si raccolgono durante la manifestazione alla “Taverna di Romeo” presentandosi con un documento valido.
Per informazioni e programma completo clicca qui !

lunedì 25 aprile 2016

“Presenze genovesi tra Catalogna e Andalusia (secc. XIII – XV)”

Martedì 26 aprile 2016 alle ore 17.00 nell’Aula San Salvatore in piazza Sarzano a Genova, A Compagna per I Martedì de A Compagna, nuovo incontro ad ingresso libero con Silvana Raiteri: “Presenze genovesi tra Catalogna e Andalusia (secc. XIII – XV)”.
I mercanti genovesi nella penisola iberica, in particolare a Barcellona e a Siviglia, in età medievale, assumono posizioni di rilievo nella lotta per la Reconquista contro i mori.
In conseguenza ottengono successivamente, soprattutto nelle città catalane e andaluse, posizioni di privilegio nei commerci. A Barcellona i genovesi sono amici-nemici perché sempre in contrasto con la Corona Aragonese per l’egemonia nel Mediterraneo.
Sono però sostanzialmente sempre presenti nell’economia di Barcellona e mantengono le esenzioni fiscali, almeno nei periodi di pace o di tregua. In Andalusia sono in posizione ancora più favorita: a Siviglia sono addirittura riconosciuti “nazione” autonoma, con la concessione di un proprio consolato per dirimere le controversie, non solo coi mercanti locali, ma spesso con le istituzioni locali.
Di questo affascinante capitolo di storia ce ne parlerà la prof.ssa Silvana Raiteri, docente di Storia medievale nell’Università di Genova e studiosa, tra le altre cose, proprio dulle relazioni commerciali di Genova con la Penisola iberica con particolare riferimento agli insediamenti dei mercanti genovesi nel Regno moro di Granada, in Valencia, Siviglia, e Cordova.
La conferenza si tiene nell’Aula San Salvatore della Scuola Politecnica dell’Università di Genova in Sarzano (350 posti a sedere). Si tratta della chiesa sconsacrata che è sulla piazza ed è raggiungibile, oltre che con la metropolitana, da piazza Carignano percorrendo il ponte di Carignano (via Ravasco) oppure lungo la direttrice piazza Dante, Porta Soprana, via Ravecca, Sarzano.

sabato 23 aprile 2016

"Un famiglia, un santo, una città" presentazione a Siena

Mercoledì 27 aprile 2016 alle ore 17,00 presso la Biblioteca comunale degli Intronati - Sala Storica in Via della Sapienza, 3 a Siena si tiene la presentazione del libro di Odile Redon "Una famiglia, un santo, una città. Ambrogio Sansedoni e Siena" (Viella, 2015).
Intervengono Donatella Ciampoli, Fabio Gabbrielli e Michele Pellegrini. Sarà presente la curatrice Sofia Boesch Gajano.
Ambrogio Sansedoni (1220-1287), appartenente per nascita alla classe dirigente del Comune di Siena, abbraccia la vita religiosa nell’Ordine dei Predicatori e diviene famoso predicatore. Odile Redon inserisce la sua figura, in vita e in morte, nel contesto della storia senese: animazione delle confraternite, al servizio dei poveri e dei malati, contrasto all’usura, liberazione dall’interdetto che aveva colpito la città ghibellina, suscitando un moto popolare e comunale di gratitudine, che si esprime nella corsa di cavalli premiata con un palio.
La ricostruzione del percorso volto al riconoscimento della santità attraverso fonti documentarie e agiografiche costituisce uno degli aspetti più innovativi di questo volume, che, dall’osservatorio particolare di una famiglia e di un suo illustre esponente, getta luce sulla storia sociale, politica, religiosa di Siena.

venerdì 22 aprile 2016

Frecce sotto le mura

Si terrà domenica 24 aprile 2016, dalle 9,00 alle 17.00, la prima manifestazione di tiro con l’arco in costume medievale del Comune di Figline e Incisa Valdarno. Si tratta di un evento - organizzato dai Diavoli di Annibale e dagli Arcieri del Borro, in collaborazione con la Compagnia delle Contrade e con il patrocinio del Comune – pronto ad ospitare più di 250 persone tra arcieri e figuranti, come avvenne anche a Incisa nel settembre 2013, quando il piccolo centro valdarnese radunò quasi 300 appassionati di questa disciplina provenienti da tutta Europa.
Gli arcieri si muoveranno all’interno di un percorso allestito lungo le mura storiche di Figline, quelle del Teatro Garibaldi e di Villa Casagrande. Il tutto per un totale di 18 stazioni di tiro, ciascuna dal diverso grado di difficoltà. Si parte alle ore 8,30 con la conferma delle iscrizioni alla gara e il controllo dei materiali, mentre il torneo prenderà ufficialmente il via alle 9,30. Dopo il pranzo (ore 13,30-15,00) e gli eventuali spareggi, il pomeriggio sarà dedicato alle rievocazioni storiche, con la sfilata in corteo di arceri e figuranti, in collaborazione con la Compagnia delle Contrade di Figline. La manifestazione terminerà alle 17, con la premiazione dei vincitori e il saluto delle autorità

giovedì 21 aprile 2016

Tacuinum Sanitatis di Bevagna, presentazione e cena medievale

Sabato 23 aprile 2016, nell'ambito della Primavera Medievale di Bevagna (22-25 aprile), la Gaita Santa Maria organizza alle ore 16,30 nella Ex Chiesa Santa Maria Laurentia, la presentazione dell’edizione anastatica con trascrizione e traduzione del "Tacuinum Sanitatis di Bevagna, prontuario medico del XIV secolo".
Introduce: Maria Grazia Nico Ottaviani, docente di Storia medievale presso il Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne dell’Università degli Studi di Perugia.
Interventi di Chiara Frugoni, Massimo Montanari e Maurizio Tuliani.
Alle ore 20,30 "Cena medievale: cibo e salute" presso la Taverna della Magnifica Gaita Santa Maria.
Gli invitati potranno desinare secondo gli usi e i costumi dell'epoca, potranno indossare i tipici abiti e ascoltare canzoni d'amore provenzali e ballate giocose.

mercoledì 20 aprile 2016

"L'aquila e il giglio" presentazione a Milano

Venerdì 22 aprile 2016 alle ore 17.00 presso la Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (ingresso da Via Nirone, 7), l’Associazione Culturale Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi alla presentazione del saggio di Paolo GrilloL’aquila e il giglio. 1266: la battaglia di Benevento” (Salerno Editrice, 2015). Dialogano con l’autore Gastone Breccia e Livio Antonelli. Ingresso libero.
La battaglia di Benevento del 1266 è comunemente presentata come una sorta di malvagio scherzo del destino ai danni di Manfredi, il figlio dell’imperatore Federico II, che venne sconfitto dalle forze di Carlo d’Angiò, al quale riuscí in tal modo di impadronirsi del Regno di Sicilia. A partire dalla narrazione “guelfa” degli eventi, che spiegava la clamorosa quanto imprevista vittoria di Carlo con la sacralità della sua missione, voluta dal papa e benedetta da Dio, ha replicato una versione “ghibellina”, appoggiata dall’autorità dantesca, con l’immagine del Manfredi «biondo, bello e di gentile aspetto», che vedeva nella corruzione e nel tradimento dei nobili il motivo della sconfitta dello svevo. Si tratta però di un’immagine deformata che queste pagine vogliono correggere, restituendo tutta la complessità di una vicenda impossibile da ridurre alle letture nazionaliste/regionaliste o clericali/anticlericali del secolo passato.
Paolo Grillo è professore di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Milano. Tra le sue pubblicazioni piú recenti: Legnano 1176. Una battaglia per la libertà (Roma-Bari 2010), Milano guelfa (1302-1310) (Roma 2013), e Le guerre del Barbarossa. I comuni contro l’Impero (Roma-Bari 2014).
Gastone Breccia insegna Storia bizantina presso la facoltà di Musicologia dell’università di Pavia. Ha scritto diversi saggi e curato il volume antologico L’Arte della guerra. Da Sun Tzu a Clausewitz (2009). Per Mondadori ha pubblicato I figli di Marte. L’arte della guerra nell’antica Roma (2012) e La tomba degli imperi. Uomini, armi e strategie: storie dal conflitto afghano (2013).
Livio Antonelli è professore ordinario di Storia delle Istituzioni Politiche al Dipartimento di Studi Storici dell’Università degli Studi di Milano. Direttore e Segretario di redazione della rivista «Società e storia». Direttore della collana «Stato, esercito e controllo del territorio», presso l’editore Rubbettino di Soveria Mannelli. Membro della Direzione della Società di studi di storia delle istituzioni politiche. Membro del Consiglio di gestione del Centro interuniversitario di studi e ricerche storico-militari. Membro del SISM, Società italiana di storia militare.

martedì 19 aprile 2016

Medioevo e modernismo a Roma

Venerdì 22 aprile 2016, alle ore 10.30 l'Istituto Storico Italiano per il Medioevo (Piazza dell'Orologio, 4, Roma) in collaborazione con il Dipartimento di Storia Culture ReligioniUniversità La Sapienza presenta l'incontro "Medioevo e Modernismo".
Alle ore 10.30:
presiede Antonio Rigon
Francesco Mores, Medioevo o modernismo. Il caso Louis Duchesne.
Umberto Longo, Agiografia e storia nella prospettiva di Francesco Lanzoni.
Pausa pranzo
presiede Daniela Rando
Salvatore Fodale, La vocazione storiografica di Antonino De Stefano nella sua vicenda biografica.
Paolo Van, Ernesto Buonaiuti e Raffaello Morghen: una verifica del rapporto a proposito di alcuni temi.
Grado Giovanni Merlo, Conclusioni
Per informazioni:
Dott.ssa Federica Colandrea:
06/68802075; E-mail: segreteria@isieme.it; web: www.isime.it.

lunedì 18 aprile 2016

Primavera Medievale a Bevagna (PG)

Quattro le giornate che Bevagna dedica alla Primavera Medievale, una vera e propria anteprima del Mercato della Gaite. Da venerdì 22 a lunedì 25 aprile, lungo le vie del borgo, si potranno vedere abili artigiani nelle caratteristiche botteghe, all'opera con strumenti, tecniche e lavorazioni dell'epoca, degustare sapori medievali, partecipare gratuitamente a convegni e conferenze, curiosare tra banchi e bancarelle e passeggiare in questo "Gioiello d'Italia".
Venerdì 22 si inizia con l'animazione itinerante per centro storico e l'apertura delle quattro taverne per la cena.
Sabato 23, dalle 10 alle 20, si entra nel vivo, con l'allestimento del Mercato in Piazza Silvestri. Le taverne saranno aperte sia a pranzo che a cena. Alle 16.30 all'Auditorium Santa Maria Laurentia, presentazione, dell'edizione anastatica con trascrizione e traduzione del "Tacuinum Sanitatis di Bevagna prontuario medico del Trecento". Seguirà "Cena medievale: cibo e salute" alla taverna della Gaita Santa Maria.
Domenica 24 in programma, Mercato in Piazza, sempre dalle 10 alle 20 con possibilità sia di pranzare che di cenare in taverna. Alle 11 all'auditorium Santa Maria Laurenzia, interessante iniziativa della Gaita San Giorgio: "Tra Jacopone e l'Armata Brancaleone, come si parlava nel medioevo?".
Lunedì 25 aprile, alle 11, al Santa Maria Laurentia in corso Matteotti, conferenza "L'Innovazione nel Medioevo" a cura della Gaita San Pietro. Taverne aperte solo a pranzo. Per gli appassionati di storia ed enologia, da non perdere "Accipe bonum vinum… divagazioni sul vino medievale" (ore 17 auditorium Santa Maria Laurentia). Gran finale alle 20.30 con il banchetto medievale "Convivio delle Gaite" sotto le Logge del Mercato Coperto in piazza Silvestri (posti da riservare su prenotazione). Dal 22 al 25 aprile resteranno straordinariamente aperte le botteghe dei mestieri medievali: dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00, sino al 24 anche con speciali visite serali dalle 21.00 sino alle 23.00.
Per tutte le informazioni: 335.5977629 - www.ilmercatodellegaite.it.

domenica 17 aprile 2016

Giostra dei Castelli a Rocca Priora (RM)

Domenica 17 aprile 2016 atmosfere d’altri tempi immersi nell’oasi verde castellana di Rocca Priora, con l’evento “Giostra dei Castelli”, la rievocazione medievale organizzata da “La Compagnia dell’Aquila Bianca” in collaborazione con la Asd Fondi Horse Stables e la Soc. Agricola San Nilo.
L’appuntamento è presso la “Tenuta San Nilo” (Via delle Carrozze 23), dove, a partire dalla ore 9,30, si potrà assistere alla Giostra in Armatura, ai tipici giochi equestri medievali (la Quintana, il Saracino, taglio della testa con la spada…), e diversi altri giochi di abilità.
Un viaggio nel tempo in una cornice naturale meravigliosa. All’interno della manifestazione ci saranno il “Battesimo della Sella” per i più piccini, il mercatino enogastronomico e tante altre sorprese.
Dalle ore 9.30 sarà possibile accedere alla Tenuta San Nilo.
Alle ore 10.00 i Cavalieri daranno inizio alla loro vestizione alla quale tutti coloro che vorranno potranno assistere.
Alle ore 11.00 il taglio del Nastro con i sindaci di Rocca Priora, Damiano Pucci, e di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, darà inizio all’evento ” Giostra dei Castelli”

sabato 16 aprile 2016

"A tavola con i Visconti" alla Cavallerizza

Martedì 19 aprile 2016, alle ore 18.00, la Cavallerizza in Via Carlo Foldi, 2 a Milano ospiterà l'incontro A tavola con i Visconti, a cura del giornalista e scrittore Luigi Barnaba Frigoli, studioso della Milano viscontea. Un affascinante percorso per immagini alla scoperta della cucina e della gastronomia nella Milano medievale dominata dalla potente famiglia dei Visconti, fra Trecento e Quattrocento: piatti antichi, sontuosi banchetti... e misteriosi avvelenamenti.
Il 28 maggio 1368 la tredicenne Violante Visconti, seconda figlia del signore di Milano Galeazzo II e di Bianca di Savoia, nonché sorella di Gian Galeazzo, andò in sposa a Lionello di Anversa, terzogenito del re Edoardo III d'Inghilterra. Allo sposalizio seguì uno dei banchetti nuziali più sfarzosi e opulenti che la storia ricordi: agli illustri ospiti, fra cui il poeta Francesco Petrarca, furono servite un numero smisurato di portate, di carne e di pesce, simbolo della ricchezza raggiunta dalla famiglia Visconti in un'epoca in cui lo spettro della carestia era per tutti una minaccia grave e costante. Ben poco appetitoso fu invece il piatto di fagioli servito il 19 dicembre 1385 all'odiato tiranno Bernabò Visconti, richiuso nelle segrete suo castello di Trezzo sull'Adda… quei legumi avvelenati, forse su comando del nipote Gian Galeazzo, avido di potere e di gloria, costituirono infatti il suo ultimo pasto. Eliminato lo zio, toccò proprio a Gian Galeazzo guidare le sorti del Ducato di Milano: quale modo migliore per dimostrare il proprio prestigio di un banchetto luculliano?
Proprio questo furono infatti i festeggiamenti per l'incoronazione a duca avvenuta il 5 settembre 1395. Se quanto finiva sulle tavole dei milanesi ci è noto grazie alla magistrale descrizione del poeta Bonvesin de la Riva, anche nei borghi campestri intorno a Milano il Trecento è un periodo di sorprese culinarie. Le fonti ricordano ad esempio la figura di Libista, cuoca contadina di "Cernuschio" (oggi Cernusco sul Naviglio), cui viene attribuita l'arte di «far raffioli avviluppati nella pasta», di cui sarebbe stata l'inventrice. E ancora leggende, curiosità, usi e tradizioni della gastronomia nella Milano del Medioevo.
Ingresso libero senza prenotazione.

venerdì 15 aprile 2016

"A.D. 1243. L'ultimo assedio" presentazione a Milano

Sabato 16 aprile 2016 alle ore 17.00 presso la Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (ingresso da Via Nirone, 7), l’Associazione Culturale Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi alla presentazione del romanzo storico di Marta Tempra e Fulvio ThotA.D. 1243. L’ultimo assedio” (Arpeggio Libero, 2015). Intervengono gli autori. Ingresso libero.
1237. Sono gli anni dei contrasti tra l’impero e i comuni sostenuti dal papato, lotte intestine che spaccheranno le città, dividendo i padri dai figli, i fratelli dai fratelli.
A Viterbo, Giacinta Brettoni, giovane nobile di parte guelfa, è destinata al convento fin dalla nascita, ma l’avversa fortuna della famiglia la porterà a rinunciare al velo per diventare moglie di un nuovo ricco della città.
Nel frattempo, il poeta siciliano Jacopo degli Altofonte viene convocato alla corte di Federico II e l’iniziale meraviglia si trasformerà in angoscia quando s’innamora perdutamente di Selvaggia, figlia naturale del sovrano e destinata in sposa all’uomo più crudele del suo tempo. Alle loro storie si unisce quella di Guido, speziale lombardo in fuga con la famiglia da Lodi dopo che la città si arrese all’impero.
Amori infelici, rocambolesche fughe e impetuose battaglie si intrecciano in un romanzo corale in cui le vicende di tutti finiranno per convergere proprio nella città di Viterbo, culminando nella battaglia in cui la valorosa cittadina fronteggerà l’immenso esercito imperiale. Gli epici giorni dell’anno domini 1243, l’ultimo assedio di Viterbo.

Marta Tempra e Furio Thot, alias Fabio Dessole, autore e collaboratore di Arpeggio Libero, si incontrano a luglio el 2012 sul sito di self-publishing meetale. Inizia da lì una lunga collaborazione che porta alla pubblicazione dei due libri della Tempra, “L’istante tra due battiti” e “L’estate dei bucaneve”, nonché a decine di presentazioni per tutta Italia. Ed è proprio durante una di queste, sulle rive del lago di Bolsena, che la drammatica storia della principessa Amalasunta dà lo spunto per la realizzazione di un romanzo storico ambientato nel territorio viterbese.

giovedì 14 aprile 2016

Visita guidata al Museo del Duomo e alla Chiesa di San Gottardo in Corte

Sabato 16 aprile 2015 l’Associazione Culturale Italia Medievale, in collaborazione con l’associazione “quelli del Villaggio” e il Circolo Culturale Italo Calvino, organizza una visita guidata al Museo del Duomo e alla Chiesa di San Gottardo in Corte.
Ritrovo alle ore 10,00 davanti all’ingresso del Museo (all’interno di Palazzo Reale di Milano, in piazza del Duomo, 12)
durata visita circa 2 ore
contributo  5 euro a persona più 2 euro per la Visita al Museo.
Gratuito fino a 14 anni (accompagnati da genitore)
Il numero dei posti è limitato, per iscrizioni info@quellidelvillaggio.com.
Il Museo, con i suoi 2000 m² circa di superficie e le sue 26 sale, raccoglie il Tesoro del Duomo e le opere d’arte provenienti dalla cattedrale e dai depositi della Veneranda Fabbrica. I pezzi della raccolta sono collocati in un percorso cronologico che permette di scoprire le fasi di costruzione della cattedrale, dalla sua fondazione nel 1386 fino al XX secolo. Il 4 novembre 2013, in occasione della festa di san Carlo Borromeo, il Museo ha riaperto dopo un ampio intervento di ristrutturazione e riallestimento secondo il progetto dell’architetto Guido Canali.
La Chiesa di San Gottardo in Corte fu eretta per ordine di Azzone Visconti intorno al 1336, accanto ai palazzi del potere signorile e vescovile. La costruzione fu dedicata inizialmente alla Vergine, cui i milanesi erano devotissimi in quel periodo, quindi a san Gottardo, tradizionalmente invocato come protettore contro i disturbi che affliggevano Azzone, i calcoli e la gotta.
L’aspetto esterno dell’edificio fu completamente trasformato in epoca neoclassica da Giuseppe Piermarini, nell’ambito dei lavori di risistemazione del palazzo ducale (1770 circa). La facciata, che presentava un semplice profilo a capanna e tre sole aperture, fu sostanzialmente eliminata, essendo addossata ad altro edificio; l’ingresso della chiesa fu trasferito sul fianco sud, dove furono parzialmente ricomposti il portale e il rosone. La costruzione è ad aula unica rettangolare, stretta e allungata, divisa in tre campate da contrafforti coronati da frontoni cuspidati e pinnacoli. La profonda abside semiottagonale, tra le prime in Lombardia a superare la tradizionale pianta quadrangolare, è illuminata da ampie finestre archiacute e presenta dimensioni tali, rispetto al corpo della chiesa, da assumere quasi il rilievo di una cappella autonoma dall’insieme.
Ha conservato invece il suo assetto originario la splendida, slanciata torre campanaria, di pianta ottagonale, che Azzone dotò anche di uno dei primi orologi pubblici di Milano; alla base una lapide ricorda il nome dell’architetto responsabile dell’edificio, il cremonese Francesco Pegorari.

mercoledì 13 aprile 2016

"Il giudice Albertano e il caso dei colori assassini" a Brescia

Per la rassegna "Caffè e chiacchiere" promossa dall'associazione Arnaldo da Brescia, mercoledì 13 aprile 2016 alle ore 18,00 il giornalista Marcello Zane incontra Enrico Giustacchini, autore del romanzo "Il giudice Albertano e il caso dei colori assassini" (Libere Edizioni, 2016), giallo storico ambientato nel Medioevo bresciano.
E' il terzo libro della saga del detective medioevale di Giustacchini.
“Zenobio, i colori delle gemme uccidono i tuoi servi e uccideranno anche te. E finirai nelle tenebre…”.
La minaccia è spaventosa, e l’anonimo autore comincia subito a metterla in atto. Al destinatario, asserragliato nella sua casa-fortezza sulle sponde del lago di Garda, non rimane che chiedere l’aiuto di Albertano per sconfiggere un assassino implacabile e crudele.
In copertina e in appendice, i sorprendenti disegni inediti del giudice e letterato medievale.

martedì 12 aprile 2016

"Le scuole letterarie di Preslav e Ocrida - inizio della cultura cristiana bulgara nel Medioevo"

In occasione dei 1100 anni della morte di San Clemente di Ocrida e dei 1130 anni della fondazione delle scuole letterarie di Preslav e Ocrida giovedì, 14 aprile 2016, alle ore 18,00 a Roma presso l'Istituto Bulgaro di Cultura si terrà convegno sul tema: "Le scuole letterarie di Preslav e Ocrida - inizio della cultura cristiana bulgara nel Medioevo"
L'evento è sotto l'alto patronato e con l'intervento della Vicepresidente della Repubblica di Bulgaria S.E. Margarita Popova e sotto il patrocinio del Pontificio Comitato di Scienze Storiche.
Preslav fu la capitale del Primo impero bulgaro dall'893 al 972 e una delle più importanti città dell'Europa balcanica medioevale. Culturalmente, era il centro della Scuola letteraria di Preslav, che era stata fondata a Pliska nell'886 e fu trasferita a Preslav insieme con il resto della corte nell'893. I più celebri scrittori bulgari del tempo operavano a Preslav, fra cui Giovanni l'Esarca, Costantino di Preslav e Černorizec Hrabar. Fu probabilmente a partire dalla Scuola letteraria di Preslav che l'alfabeto cirillico si sviluppò a metà del X secolo.
Programma del convegno:
Intervento di S.E. Sig.ra Margarita Popova - Vicepresidente della Repubblica di Bulgaria
Prof. Axinia Dzurova - Centre Dujcev, Sofia
"Il culto a San Clemente di Ocrida nell'arte medievale"
Prof. Krassimir Stanchev - Università di "Roma -Tre"
"L'immagine di San Clemente di Ocrida nei testi mediaveli"
Prof. Alexander Naumov - Università di Venezia "Ca' Foscari"
"L'insegnamento pastorale di San Clemente di Ocrida"
Prof. Tatiana Lekova - Università degli studi di Napoli "L'Orientale"
"La Scuola letteraria di Preslav e la continuazione dell'apostolato Cirillo-Metodiano"
Prof. Kiril Topalov - Università di Sofia "San Clemente di Ocrida"
Ambasciatore della Repubblica di Bulgaria presso la Santa Sede e il Sovrano Ordine di Malta
"L'opera di San Clemente di Ocrida e il Risorgimento bulgaro"

lunedì 11 aprile 2016

"I paesaggi dell'Italia medievale" presentazione a Roma

Mercoledì 13 aprile 2015 alle ore 17,30 alla Società Dante Alighieri in Piazza di Firenze, 27 a Roma si tiene la presentazione del volume "I paesaggi dell'Italia medievale" (Carocci, 2015) di Riccardo Rao. Dialognao con l'autore Jean-Claude Maire Vigueur e Vito Loré. Ingresso libero.
Castelli e chiese, città e villaggi, boschi e campi, foreste dei re e beni comuni: il filo rosso che consente di orientarsi nei mille volti del Medioevo è costituito dalla capacità dell’uomo di popolare lo spazio e di costruire paesaggi pensati su misura per le collettività, rurali e cittadine, che abitano nei territori locali. I molteplici paesaggi dell’Italia medievale – nei differenti contesti regionali, dal Nord al Sud della Penisola – sono oggetto di una continua trasformazione. Dalla caduta dell’Impero romano d’Occidente, quando l’eredità di Roma e dell’Antichità risulta ancora ben visibile, passando per l’età dei comuni urbani, che modellano non solo la città, ma anche le campagne, imprimendovi l’immagine del governo collettivo, fino agli ultimi complessi secoli del Medioevo, segnati dal calo demografico dovuto alla peste nera (1348), in cui si affermano nuove gerarchie insediative e nuove colture: lungo un percorso millenario di cambiamento si disegna un volto inedito per le città e le campagne della Penisola. Nei paesaggi che il Medioevo consegna ai secoli successivi già si possono leggere molti degli elementi che ancora oggi caratterizzano il mondo in cui viviamo.
Riccardo Rao insegna Storia medievale all’Università degli Studi di Bergamo. Fa parte della redazione di diverse riviste scientifiche, tra cui “Reti medievali” e “Popolazione e Storia”. Fra le sue pubblicazioni: Comunia. Le risorse collettive nel Piemonte comunale (secoli XII-XIII) (Milano 2008); Signori di Popolo. Signoria e società comunale nell’Italia nord-occidentale (1275-1330) (Milano 2012).

domenica 10 aprile 2016

"Archeologia dell'Italia medievale" presentazione a Bologna

Lunedì 11 aprile 2016, alle ore 18,00, presso la Libreria Feltrinelli in piazza Ravegnana, 1 a Bologna, Andrea Augenti insieme a Vito Lorè presenta "Archeologia dell'Italia medievale" (Laterza, 2016).
I primi tentativi di far decollare l’archeologia medievale in Italia, nell’arco di tempo che va dalla nascita della nazione al secondo dopoguerra, sono tentativi falliti. Si è definita l’archeologia medievale ‘uno specialismo mancato’. Come mai? Perché mentre nel resto dell’Europa l’archeologia dedicata al Medioevo inizia ad affermarsi, da noi questo non succede? La risposta è piuttosto semplice: mentre nelle altre nazioni fare archeologia medievale significa indagare le proprie origini, dopo la dominazione romana da noi il Medioevo è percepito soprattutto come un periodo oscuro, negativo, durante il quale l’Italia è stata assoggettata e invasa da vari popoli stranieri. La nostra attenzione è stata quasi unicamente volta all’età romana, che è il vero momento fondativo della nazione, togliendo spazio ad altre archeologie di età storica. Grazie a una scrittura piana e lavorata appositamente per raggiungere la massima comprensibilità, all’ampio apparato di illustrazioni, Archeologia dell’Italia medievale è un testo per chiunque voglia approfondire la conoscenza della disciplina, utile per chi fa ricerca e per i corsi universitari. Un manuale e un saggio rigorosamente documentato e aggiornato, che vuole dar conto dello stato dell’arte di questa disciplina.

sabato 9 aprile 2016

Bari Archeologica con PugliArte

'Bari archeologica': le case medievali della città vecchia e l'"isolato 49" - Blog
Questa settimana PugliArte vi porta alla scoperta di "Bari Archeologica", un percorso che, attraverso i secoli, documenta le evidenze architettoniche e archeologiche che attestano la millenaria storia della nostra Bari e ci mostra i sotterranei dei più bei palazzi e delle chiese della città vecchia.Oggi ci soffermiamo su una tappa del percorso e vi presentiamo l'isolato 49. Questo complesso di case medievali, comunemente noto come "Isolato 49", è sede oggi della direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia. L'isolato si trova a ridosso della Cattedrale e delle antiche mura cittadine corrispondendo quindi al vicinio cinquecentesco denominato del "Palazzo Vescovile". L’abitato presenta, pressoché intatta la sua struttura anche se, visibilmente modificate nel corso dei secoli, sono ancora leggibili le monofore, i portali e gli archi interni. Dal punto di vista architettonico il complesso si inserisce in quel fitto reticolo di vicoli, corti e piazze che caratterizza il centro storico di Bari, mostrando prospetti diversi a testimoniare come col passare del tempo mutino esigenze estetiche e funzionali.  È visibile un’ulteriore tipicità del patrimonio architettonico medievale barese: la cosiddetta “Casa Torre”, sopravvissuta all’indiscriminato intervento di diradamento edilizio, negli anni Trenta del secolo scorso, dell’area del vicino Episcopio su cui un tempo sorgeva la popolosa corte di Colagualano, dal nome del ricco proprietario di numerose case ivi esistenti. Le case torri sono riconoscibili perché caratterizzate da una struttura che si eleva in verticale su due o tre livelli. La scelta architettonica della Casa Torre non è casuale, infatti, oltre a rispondere a esigenze abitative, non vi era più molto spazio per le costruzioni in orizzontale, consentiva anche una funzione difensiva. Prescelta dai nobili e commercianti, diventa emblema del potere e della ricchezza familiare. Nel complesso dell'isolato 49 si possono ancora ammirare le case torri della famiglia Boccapianola e della famiglia Rinaldi, sede oggi del Museo Civico Storico. Se vi abbiamo incuriositi vi aspettiamo domenica 10 aprile 2016 alle ore 10.30 in Largo Ignazio Chiurlia, a Bari, Italia con l'itinerario "Bari Archeologica".

Prenotazione obbligatoria a info@pugliarte.it. Costo: 10 euro (comprensivo di biglietto d'ingresso al succorpo della Cattedrale).

venerdì 8 aprile 2016

Castelli aperti in Friuli Venezia Giulia

Si tolgono le ragnatele, si spazzano i cortili, si lucidano le armature, si accendono le torce. Settimana di pulizie generali nei manieri che sabato 9 e domenica 10 aprile 2016 riapriranno i portoni per la manifestazione “Castelli Aperti” organizzata dal Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia. Affacciate sul golfo di Trieste, dominanti la pianura, a corona di verdi poggi, tutte in magnifici contesti, le fortificazioni accoglieranno i visitatori. L'iniziativa è rivolta al visitatore individuale che desidera scoprire alcuni dei castelli più belli della Regione, dietro i loro portoni i loro segreti: magnifici giardini, saloni ricchi di arte, storia e memorie d'altri tempi.
Sulle antiche scale di affascinanti castelli medioevali, potete essere accolti personalmente dai proprietari, ciceroni d'eccezione, oppure da professionali guide turistiche; insieme a loro, ritornerete indietro nel tempo scoprendo un patrimonio storico finora nascosto. L’ingresso ad ogni singolo Castello è di 7 euro (bambini dai 7 ai 12 anni, 3,5 euro). 
Non è necessaria la prenotazione.
Per il programma e l'elenco completo delle dimore clicca qui !

giovedì 7 aprile 2016

Medioevo in Libreria 2015-2016, settima e ultima giornata

L’Associazione Culturale Italia Medievale è lieta di invitarvi alla settima e ultima giornata della XIV edizione di Medioevo in Libreria, dedicata quest’anno al tema del “Medioevo al femminile”, che si svolgerà sabato 9 aprile 2016 con il seguente programma: Ore 11,00: Milano e il Medioevo della santità: Visita guidata al Castello Sforzesco. Costo 5 euro: Ritrovo davanti all’ingresso in Piazza castello. A cura di Mauro Enrico Soldi.
Nel pomeriggio nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7):
Ore 15,30: Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. Proiezione del video “Abbazia di Fossanova”. A cura di Italia Medievale Ore 16,00: Nadia Covini (Università degli Studi di Milano): Donne e potere alla corte degli Sforza. Nadia Covini è laureata in lettere moderne presso l’Università Statale di Milano, ha conseguito il dottorato di ricerca in storia medievale nel 1990, ha collaborato ad attività didattiche e di ricerca presso il dipartimento di storia e conseguito una borsa biennale post-dottorale.
Ricercatore dal 1999 in storia medievale presso il Dipartimento di Storia e della Documentazione storica (ora di Studi storici), ottiene l’abilitazione nazionale ed è dal 2016 Professore Associato nello stesso Dipartimento.
Insegna dal 2001 nell’ambito dei corsi medievistici nei corsi di laurea di Storia/Scienze storiche. Ha seguito la redazione di molte tesi, dai corsi triennali al dottorato.
È membro del collegio di dottorato in Storia, tutor per i piani di studio del corso di laurea triennale di storia, membro della Giunta di Dipartimento, membro del Comitato di direzione della facoltà di Studi Umanistici, membro della Commissione paritetica del Dipartimento.
Ha partecipato a progetti nazionali e internazionali di ricerca, sostenuti da enti universitari e culturali internazionali.
È redattore di Reti Medievali/RM-Rivista, membro del comitato direttivo del Centro Studi di Politica estera e Opinione pubblica, socio della SISMED e dell’associazione Lombardia nel Rinascimento.

mercoledì 6 aprile 2016

“L’abbigliamento nel Medioevo e i paramenti sacri del Beato Agostino Casotti”

Venerdì 8 aprile 2016 alle ore 18,30 la prof.ssa Gale Owen-Crocker, dell'Università di Manchester (School of Arts, languages and culture), autrice di numerose pubblicazioni inerenti lo studio dei manufatti tessili medievali terrà al Circolo Unione di Lucera (FG) la conferenza L’abbigliamento nel Medioevo e i paramenti sacri del Beato Agostino Casotti”.
L'analisi della relatrice si soffermerà, in particolare su una tunica di lino, esposta nel Museo diocesano del Palazzo vescovile di Lucera (Piazza Duomo, 13), appartenuta al Beato Agostino Kazotic, vescovo Lucerino di inizio XIV sec.
La conferenza, organizzata dallo storico sodalizio di Piazza Duomo, si avvale del patrocinio e della collaborazione del Club per l’UNESCO di Lucera, dell'Associazione Culturale TERZO MILLENNIO e dell'Associazione IMPERIALES FRIDERICI II.
I lavori, introdotti dal prof. Christopher Williams, professore ordinario di Lingua e traduzione inglese presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Foggia, saranno coordinati dal prof. Enrico Follieri, professore ordinario di Diritto amministrativo presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Foggia.

martedì 5 aprile 2016

"La bottega dello speziale. Venetia 1118 d.C.", presentazione a Padova

Martedì 5 aprile 2016 alle ore 18,00 alla Libreria Feltrinelli di Padova presentazione del romanzo storico di Roberto Tiraboschi "La bottega dello speziale. Venetia 1118 d.C." (Edizioni E/O, 2016). Interviene Adina Agugiaro. Ingresso libero.
In una Venezia medievale sconvolta da una carestia devastante e dai festeggiamenti di un carnevale dominato da istinti primordiali ed eccessi di ogni genere, i protagonisti della Bottega dello speziale inseguono un sogno di rinascita, l’illusione millenaria di sconfiggere la morte.
La giovane Costanza, della nobile famiglia Grimani, scompare nel nulla. Lo scriba, Edgardo, promette che la riporterà alla sua famiglia e si mette alla ricerca della fanciulla. Medici, speziali, becchini, mercanti orientali, fiolari, molti sembrano coinvolti nel mistero della sparizione.
Magister Abella, ambigua alleata di Edgardo, unica donna che svolge la professione di medico nella Venezia del 1118, ci accompagna alla scoperta dei segreti e delle pratiche mediche di quell’epoca. Insieme a lei entreremo nella bottega dello speziale Sabbatai, dove si preparano rimedi e intrugli di ogni sorta.
Edgardo vive nel ricordo di un amore perduto, la schiava Kallis, scomparsa nelle acque della laguna durante una terribile tempesta. In seguito al ritrovamento di un corpo perfettamente conservato sotto i fanghi di un’isola sommersa, Edgardo farnetica di una rinascita della sua amata e accarezza l’illusione di aver sconfitto la morte.
Roberto Tiraboschi è nato a Bergamo e vive tra Roma e Venezia. Drammaturgo e sceneggiatore, ha scritto per diversi registi italiani, tra cui Liliana Cavani, Marco Pontecorvo, Silvio Soldini. Le Edizioni E/O hanno pubblicato anche i romanzi Sguardo 11 e Sonno, vincitore del Premio nazionale di narrativa Bergamo e del Premio Stresa di narrativa, nonché La pietra per gli occhi, primo volume della serie sulla nascita di Venezia.

lunedì 4 aprile 2016

Famiglie signorili della Valcerfone nel XIII secolo

Terza conversazione de "I Venerdì di Palazzo del Pero", organizzati dal Centro sociale “Valcerfone” con il contributo della Farmacia Marini-Giabbanelli e di Capaci Gualtiero (commercio foraggi) e la collaborazione della Società Storica Aretina. L’incontro avrà luogo venerdì 8 aprile 2016 alle ore 21,00 presso i locali del Centro (Palazzo del Pero, n. 60, tel. 0575369379) ed è affidato a Gian Paolo Scharf che parlerà su Famiglie signorili della Valcerfone nel XIII secolo.
Ingresso libero.
Sarà presentata la situazione della valle nel corso del XIII secolo, periodo assai importante sia per l’assestamento di processi di vasta portata come la signoria rurale e lo sviluppo dei comuni rurali, che per la spinta espansionistica della città di Arezzo nei confronti del proprio contado. All’inizio del secolo non esistevano grossi complessi signorili, poiché sia le famiglie nobili erano molte e ognuna controllava pochi centri, sia gli enti ecclesiastici aretini erano poco presenti nella valle, dove le chiese locali avevano ognuna un proprio dominatus. Nel corso del Duecento la situazione si evolve: la città acquisisce il controllo di parte dello spazio, favorendo lo sviluppo dei comuni rurali, e le famiglie nobili vanno incontro a una selezione naturale, che fa prevalere quelle più agguerrite e dotate di maggiori appoggi urbani.
Gian Paolo Scharf è nato a Bergamo. Laureato in Storia medievale nel 1997 presso l’Università di Milano, ha conseguito il dottorato in Storia urbana e rurale nel 2002 presso l’Università di Perugia con la tesi, Potere e società ad Arezzo nel XIII secolo (1200-1300) (per tale lavoro ha ricevuto un significativo riconoscimento nella XVI edizione del “Premio Internazionale Ascoli Piceno”). Nel 2007 ha conseguito il diploma di “Scuola archivistica, Paleografia e Diplomatica” presso l’Archivio di stato di Milano.
Ha al suo attivo molte pubblicazioni sui vari settori di ricerca, fra le quali spiccano quattro monografie e un libro di fonti, oltre ad alcune curatele di volumi miscellanei. Tra i primi ricordiamo: Borgo S. Sepolcro a metà del Quattrocento: istituzioni e società (Olschki, 20003), Fonti per la storia del territorio varesino. Tardo medioevo ed Età moderna (secoli XIV-XVIII) (Insubria University Press, 2010), Cronisti borghesi del Quattrocento (Pliniana 2011). Molti i saggi, oltre 80, apparsi in riviste specializzate come “Archivio Storico Italiano”, “Studi montefeltriani”, “Aevum”,”Società e storia”, in vari “Bollettino di Deputazione di Storia Patria”, “Quaderni e Centri Studi Lombardi”, “Notizie di Storia”… Tra i saggi più recenti riguardanti il territorio e la diocesi aretina, ricordiamo tra i molti: Le prime esperienze signorili di Uguccione della Faggiuola. Il periodo aretino (1292-1311) (2002); I Conti Guidi e Arezzo (2003), sulla famiglia dei Montauto/Galbino nel Duecento (2010); La seconda età comunale e la sottomissione a Firenze (2010); sulla Parabola di Guglielmino degli Ubertini ad Arezzo (1248-1289) (2012), Camaldoli e l’episcopato aretino del Duecento (2014).

domenica 3 aprile 2016

"Che Templum che fa" a bisceglie (BT)

Giovedi 7 aprile 2016 dalle ore 19,00 alle 20,300 nella Chiesa di Santa Margherita a Bisceglie (BT), "Che Templum che fa": Storia e arte dei Templari a Bareltta, Trani e Sovereto.
Il templarismo dilagante, spesso intriso di esoterismo e massoneria, copre la giusta e corretta indagine storica che non ha bisogno di parate o rievocazioni che di storico hanno ben poco. Così alcuni siti del Nord barese vengono scoperti templari e altri invece rimangono sconosciuti, se poi si aggiungono le feste che richiamano ad una tradizione inesistente come spesso succede nella città di Trani o di sedicenti neonati gruppi templari che occupano siti di grande interesse storico come avviene a Sovereto e per un anno anche a Bisceglie con la chiesa di Santa Maria di Giano, l'espressione "Che templum che fa" diventa quasi sconsolatoria.
Parleremo del fenomeno e soprattutto della storia e dell'arte di siti reali e presunti dei cavalieri templari, quelli del Medioevo, nel Nord barese passando da Barletta, la chiesa di Ognissanti di Trani e quella di Sovereto a Terlizzi con tre esperti autori di diverse pubblicazioni: Oronzo Cilli, Vito Ricci e Maurizio Triggiani, in un incontro che si prevede ricco di sorprese!

sabato 2 aprile 2016

"Gli spazi di Giotto" lectio magistralis al Politecnico di Milano

Martedì 5 aprile 2016 alle ore 14,300 nell'Aula Rogers del Politecnico di Milano si tiene la Lectio Magistralis "Gli spazi di Giotto" a cura della Prof. Serena Romano, Professore ordinario di Storia dell'arte medievale, Université de Lausanne.
Celebrato da Ghiberti e Vasari come il primo artista capace di ispirarsi direttamente alla realtà naturale, individuato da tanti artisti del Novecento, da Rothko a Klein, da Matisse a Giacometti, quale padre della visione razionale del mondo, Giotto ha nella capacità di rappresentare lo spazio il suo specifico strumento cognitivo. La lezione indagherà questo aspetto della sua pittura, scoprendone gli aspetti di volta in volta necessitati dai programmi, all’interno dei quali si determinano i contenuti, le esigenze realistiche, quelle fizionali, in una parola il ‘teatro’ della pittura giottesca.
Saluti di Apertura
Prof. Ilaria Valente, Preside Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
Introduzione
Prof. Gianni Contessi, Professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea Università di Torino
Prof. Angelo Torricelli, Professore ordinario di Composizione Architettonica e Urbana Politecnico di Milano.

venerdì 1 aprile 2016

Tesori d'Argilla del Museo Nazionale di San Matteo a Pisa

Domenica 3 aprile 2016 ale ore 11,00 visita ai Tesori d'Argilla del Museo Nazionale di San Matteo a Pisa.
Sapevate che al Museo Nazionale di San Matteo sono conservati più di 600 bacini ceramici? E a cosa servivano? Perchè si trovano lì?
A queste ed altre domande risponderemo osservando la collezione di bacini ceramici del Museo, veri e propri “tesori d’argilla” che testimoniano i ferventi commerci tra i Pisani e le popolazioni del Mediterraneo nel Medioevo.
In primis, le relazioni col mondo islamico: non solo crociate, azioni militari e di pirateria, ma anche proficui rapporti intercommerciali e culturali, che si rispecchiano ampiamente nella storia della cultura materiale, nella tecnologia ceramica e nel linguaggio artistico del Romanico Pisano.
Dopo la visita al Museo, un breve excursus all’aria aperta per osservare i nostri tesori d’argilla in situ: osserveremo i paramenti esterni delle chiese di Sant’Andrea e di San Luca, originariamente decorati con i bacini ceramici, oggi sostituiti da copie.
Durata: 2 h circa
Costo: 12 euro, 8 euro ridotto per studenti
Ritrovo: Museo Nazionale di San Matteo, ore 11.00.
LA PRENOTAZIONE è OBBLIGATORIA
Web: www.natourartepisa.it.
scrivete a: natourarte.pisa@gmail.com o telefonate al 388 7551474 - 339 6836352.
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