domenica 30 ottobre 2016

Per i Santi all'Archeodromo di Pogginonsi (SI)

Martedì 1 novembre 2016 vi aspettiamo al villaggio del tempo di Carlo Magno per i Santi.
Gli abitanti saranno attivi con i loro mestieri per l'intero pomeriggio, a partire dalle ore 14: il fabbro, il correggiaio, il candelaio e molti altri vi sveleranno i segreti delle loro arti, sforneranno focacce e arrostiranno castagne.
I bambini potranno poi ascoltare i racconti del falegname Johannes, che narrerà "Il mistero del bosco strovo": un luogo mitico e oscuro, dove i rami contorti ululano al vento, facendo paura anche ai più coraggiosi.
("Il mistero del bosco strovo" di Leonardo Ceradini, il cantastorie di Molina).
Per seguire l'evento su Facebook clicca qui !

venerdì 28 ottobre 2016

Simboli del Medioevo: a caccia di indizi

Venerdì 28 ottobre 2016 alle ore 16,20 presso il Seicentro (sede del Municipio 6 di Milano), Giovanni Tucci, giornalista e cultore della materia, conduce un ciclo di conferenze sul “Medioevo tra Arte, Storia e Simboli” con proiezioni di diapositive e ingresso libero.
Questo secondo appuntamento ha per titolo “Simboli del Medioevo: a caccia di indizi”.
Nella visione simbolica dell'età di mezzo, la natura diviene l’alfabeto col quale il Creatore ci parla dell’ordine del mondo, e un mondo variegato di allegorie ci dice come tutte le cose si estendono per un gran tratto nell’aldilà di sé stesse, in una serie di polifonci richiami , significati, sovrasensi, che riflettono il pensiero di Dio.
L'indagine che proponiamo parte dall'ambone della basilica di Sant'Ambrogio a Milano per toccare cattedrali francesi e italiane nel tentativo di decifrare i significati nascosti di alcune intriganti metafore congelate da secoli nella pietra.
Per sciogliere questi enigmi, che per i nostri lontani antenati non erano tali, non occorre affatto fare ricorso a vaghe sensazioni o alla sensibilità del nostro tempo, ma ricostruire con rigore, "prove alla mano" la logica e la mentalità del tempo.
Le competenze di Giovanni Tucci derivano esclusivamente da passione amatoriale, mediata dall’esperienza pluridecennale nella divulgazione giornalistica in campi molto diversi.
Ha tenuto vari cicli di conferenze settimanali (con proiezione diapo e video) dedicate a arte, storia, economia e cultura medievale presso i Cam o gli assessorati municipali a Milano. Per esempio 23 incontri in zona cinque e 22 in zona sette solo tra ottobre 2015 e maggio 2016.
Ha iniziato o ha in preparazione analoghi incontri presso il Seicentro (via Savona 99), presso il Cam 7 (viale Tibaldi 41) e presso il Cam 8 (via della Pecetta).
Ha inoltre organizzato visite guidate alle basiliche di Sant’Eustorgio, Sant’Ambrogio e San Marco e ha in preparazione analoghe visite a Como, Lodi, Pavia, Cremona, Piacenza, Fidenza, Parma, Bergamo e Vigevano.
In passato ha avuto un decennale attività, quasi sempre in testate a carattere nazionale, in campo economico-giuridico-immobiliare, ha curato alcuni uffici stampa e ha redatto libri e pubblicazioni di carattere tecnico.
Per seguire l'evento su Facebook clicca qui !

mercoledì 26 ottobre 2016

"Liber medicinalis almansoris" presentazione a Firenze

Giovedì 27 ottobre 2016 alle ore 17.00, nella Tribuna D'Elci della Biblioteca Medicea Laurenziana si presenta il volume AL–MANṢŪRĪ FĪ ’Ṭ–ṬIBB — LIBER MEDICINALIS ALMANSORIS di ABŪ BAKR AR-RĀZĪ Edizione critica del volgarizzamento Laurenziano (Plut. LXXIII. Ms. 43) confrontato con la tradizione manoscritta araba e latina.
Dopo i saluti del Direttore della Biblioteca Ida Giovanna RAO seguiranno gli interventi di Bruno BASILE / Università di Bologna, Franco CARDINI / Sum - Scuola Normale Superiore, saranno presenti i curatori del volume Mahmoud SALEM ELSHEIKH e Andrea FASSÒ.
Se l’andaluso az-Zahrāwī, il famoso Albucasis, è considerato il principe dei chirurghi, il persiano Rāzī (865-925) è senza dubbio il principe dei medici. Con Rāzī, che visse a Baġdād e scrisse in arabo, la medicina araba supera la fase dell’eredità classica e passa a quella autoctona originale, con un sistema di contenuti e di ragionamenti tutto proprio. Il suo libro più famoso è certamente Al-Manṣūrī fī ’ṭ-ṭibb, noto come Liber medicinalis Almansoris. M.S. Elsheikh presenta la versione fiorentina di Al-Manṣūrī, tratta da un manoscritto laurenziano, confrontandola con i manoscritti arabi e latini, arricchendola di un amplissimo glossario, dove si assiste, per così dire, alla nascita del lessico italiano della medicina.

BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA | TRIBUNA D’ELCI |
PIAZZA SAN LORENZO, 9 | 50123 FIRENZE

martedì 25 ottobre 2016

"Alle origini di Benedetto Antelami: Provenza o Île-de-France?"

Venerdì 28 ottobre 2016 alle ore 21,00 nell'Oratorio di San Giorgio in piazzetta Omati a Fidenza il Vescovo di Fidenza S.E. Mons. Carlo Mazza presenterà la conferenza del prof. Arturo Carlo Quintavalle "Alle origini di Benedetto Antelami: Provenza o Île-de-France?"
La Diocesi di Fidenza, in occasione dell’Anno santo straordinario, il «Giubileo della Misericordia» indetto da papa Francesco, ha promosso lavori di restauro della sua Cattedrale, celebre soprattutto per le sculture attribuite a Benedetto Antelami, edificata su una precedente chiesa sorta nel luogo del martirio di San Donnino, presso il torrente Stirone. L’intervento sulla facciata e sulle torri laterali del monumento romanico, di assoluta rilevanza storico-artistica, è sostenuto dalla Fondazione Cariparma e dai fondi derivanti dall’8x1000 alla Chiesa Cattolica Italiana.
La conferenza, terza di un ciclo organizzato dalla Diocesi per comunicare i lavori di restauro in corso – che S.E. Mons. Carlo Mazza, Vescovo di Fidenza, ha definito “il cantiere della conoscenza” – costituisce l’occasione privilegiata per una riflessione generale sull’Antelami a Fidenza.
Arturo Carlo Quintavalle è stato professore ordinario di Storia dell'arte presso l'Università di Parma, oltre a fondare e dirigere per diversi anni il CASC - Centro studi e archivio della comunicazione presso la stessa Università. I suoi studi e le sue ricerche spaziano dai fondamenti dell'arte medievale al Novecento, con grande interesse per le numerose forme artistiche dell'età contemporanea, soprattutto la fotografia e il design. Notissimi sono i suoi contributi su Wiligelmo, il Romanico padano, il Battistero di Parma.
Per seguire l'evento su Facebook clicca qui !

lunedì 24 ottobre 2016

"Lo specchio e l'alibi. Pagine di storia e d'altro", Franco Cardini a Sorrento

Lunedì 24 ottobre 2016 alle ore 19,30 presso la Libreria Tasso a Sorrento si tiene la presentazione del libro "Lo specchio e l'alibi. Pagine di storia e d'altro" di Franco Cardini (Sellerio, 2016).
Introduce la prof.ssa Nives Reale
Modera il prof. Luigi Russo (Università Europea di Roma)

Sono i caratteri generali che immediatamente colpiscono il lettore di queste pagine.
I temi specifici sono molti, quanto è vasta la curiosità intellettuale dell’autore e notevole la sua presenza nel dibattito pubblico. Tra di essi: la domanda sull’utilità della storia in un’epoca che sembra aver eliminato il passato e con esso l’attesa del futuro; l’ambiguità occidentalista e carica di giudizi di valore del concetto Medioevo; l’influenza di eresie cristiane nella storia meridionale; la necessità di «disincantare» l’idea di Occidente (dopo quella di Oriente); l’uso politico insistente di un fallace ideale di crociata; l’alternativa difficile tra una visione delle radici cristiane dell’Europa e un’altra che le trova al contrario nella secolarizzazione; e altri. Ma particolarmente incisivi e divertenti sono i capitoli finali dedicati alle Ucronìe. Sono finzioni, tra il gioco e l’ironica provocazione a non dimenticare l’universalità della comprensione storica: se Napoleone non fosse mai fuggito dall’Elba, se Tamerlano fosse dilagato in Europa, se l’Italia nel 1915 fosse rimasta nella Triplice alleanza, e via narrando una storia fatta con i se.
Questi scritti sono dunque degli sconfinamenti, tanto che Franco Cardini definisce se stesso «storico impuro». Perché deciso a respingere, del mestiere dello storico, «il nascondersi dietro il sedicente “specchio” di un’obiettività impossibile a praticarsi o il trincerarsi dietro il preteso “alibi” di una “scienza” della ricostruzione del passato che non può in nessun caso sfuggire alle sue responsabilità anche civiche dinanzi al presente».
Franco Cardini, professore emerito di Storia medievale nell’Istituto italiano di scienze umane e sociali/Scuola Normale Superiore. Ha insegnato in varie università europee, americane e asiatiche. Si occupa principalmente di rapporti tra Cristianità e Islam. Con questa casa editrice ha pubblicato: Le mura di Firenze inargentate. Letture fiorentine (1993), L’invenzione del Nemico (2006), Lawrence d’Arabia (2006), Francesco Giuseppe (2007) e Lo specchio e l'alibi. Pagine di storia e d'altro (2016). Tra i suoi ultimi libri: Istanbul (2014), Andare per le Gerusalemme d’Italia (2015), L’appetito dell’Imperatore (2016).
Segui l'evento su Facebook !

domenica 23 ottobre 2016

Alla scoperta del Medioevo

È promosso dall’associazione Diesse di Macerata, in collaborazione con l’Iis Bramante di Macerata e il Centro Studi San Claudio al Chienti, il percorso di formazione intitolato Alla scoperta del Medio Evo. Tale iniziativa, rivolta principalmente alle scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado, vede tra i relatori il prof. Nazzareno Morresi: «Il corso – sottolinea – è nato dall’interesse di alcuni docenti verso il Medio Evo, periodo che sarà approfondito nella particolare prospettiva della storia del nostro territorio. Con gli incontri ci proponiamo di aumentare la consapevolezza della metodologia della ricerca storica e di approfondire la storia locale e le interconnessioni tra specie vegetali, l’ambiente e le vicende storiche e culturali».
Le 25 ore in programma saranno articolate in lezioni e laboratori, una visita guidata all’Abbazia di San Claudio al Chienti e una serata dedicata al “Cibo tradizionale a tavola” con illustrazioni, commenti e otto degustazioni, curate dallo chef pluristellato Silvano Scalzini del “Picciolo di rame”.
I relatori sono particolarmente illustri e qualificati, come il prof. Roberto Lambertini, docente di Storia Medievale all’Università di Macerata; molti sono studiosi di fama internazionale come il prof. Franco Nembrini; altri sono collezionisti, ricercatori e studiosi locali, come il noto prof. Giovanni Carnevale. Sarà proprio Lambertini ad aprire il corso all’auditorium dei Geometri di Macerata martedì 25 ottobre 2016 alle ore 15,00 con una lezione dal titolo: “Il metodo storico”.
La partecipazione ai vari appuntamenti è aperta a tutta la cittadinanza e gli insegnanti, con l’iscrizione, potranno chiedere il rilascio dell’attestato, il corso, infatti, è valido per concorrere a soddisfare l’obbligo della formazione previsto dalla L. 107.
«Gli incontri – conclude il prof. Morresi – sono rivolti in particolare al mondo della scuola. Perciò, per la ricaduta didattica e lo sviluppo delle competenze professionali, sono previsti laboratori sull’utilizzo critico dei testi letterari e dei documenti storici e attività da svolgere in classe».
Per informazioni scrivere a: diesse.allascopertadelmedioevo@gmail.com.

sabato 22 ottobre 2016

Paolino Veneto. Storico, narratore e geografo

Paolino Veneto, nato a Venezia tra il 1270 e il 1274, svolse una rapida carriera in seno all’Ordine francescano  – i documenti lo attestano lettore, probabilmente di teologia, a Venezia nel 1301; custode della Provincia di Venezia nel 1304; inquisitore della Marca di Treviso nel 1305-08 – e approdò nel 1315 all’attività diplomatica, alla quale si dedicò prima come legato della Repubblica di Venezia presso Roberto d’Angiò (1315-1316 e 1320), poi, dopo il suo trasferimento presso la corte pontificia avignonese e la nomina a penitenziere apostolico (1321 ca.), come ambasciatore del papa presso la Serenissima (1322-1326). Eletto vescovo di Pozzuoli nel 1324, forse grazie all’interessamento dello stesso re Roberto, divenne ben presto uno dei principali esponenti politici e culturali della corte angioina, all’interno della quale rivestì la carica di consigliere reale, che mantenne dal 1328 fino alla morte, nel 1344.
Storico ma anche geografo, Paolino si colloca tra gli autori-chiave nello sviluppo della cartografia medievale ed è una figura di particolare interesse nella storia della decorazione libraria italiana. Nella storia della sua fortuna spiccano personalità come Boccaccio, suo grande lettore e trascrittore pur se non gli lesinò aspre critiche, Andrea Dandolo, doge e importante cronista, gli umanisti Poggio Bracciolini e Coluccio Salutati, che confermano la grandezza di questo veneziano del trecento.
Il seminario su Paolino Veneto che si tiene martedì 24 ottobre 2016 nella Biblioteca Marciana che custodisce il testimone più antico della Chronologia magna, intende restituire il narratore, storico, scriba e geografo veneziano alla sua città, far conoscere il suo pensiero e divulgare la sua opera.
Per caricare il programma completo in formato PDF clicca qui !

giovedì 20 ottobre 2016

"I mercanti bizantini scomparsi" presentazione a Milano

Sabato 22 ottobre 2016 alle ore 17.00 presso la Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (ingresso da Via Nirone, 7), l’Associazione Culturale Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi alla presentazione del romanzo storico di Maria Luisa GhiandaI mercanti bizantini scomparsi” (Italia Medievale, 2016). Intervengono l’autrice e il prof. Graziano Alfredo Vergani (Università di Macerata). Ingresso libero.
Il libro è ambientato nella Benevento medievale e parla del Duomo, dell’arcivescovo Arrigo, della Capitolare, di Santa Sofia e della città medievale.
Il romanzo è un’opera di fantasia che scaturisce unicamente dall’immaginazione dell’autrice, sebbene si riconnetta a fatti storicamente accaduti. La vicenda narrata si svolge nell’arco temporale di ventuno giorni, dall’ 11 al 31 agosto del 1165, a cavallo della fiera di san Bartolomeo, evento commerciale di origine altomedievale. Gli eventi con cui i personaggi hanno indirettamente a che fare sono l’assedio di Benevento da parte Guglielmo d’Hauteville, lo scisma papale, la cattività francese di papa Alessandro III e la rivalità tra Benevento e Capua, che sono posdatate per esigenze narrative.
Per leggere un approfondimento del libro clicca qui ! Per acquistare il libro online clicca qui !
Graziano Alfredo Vergani è nato a Monza (MB) l’11.12.1958. Residente a Cavenago di Brianza. Laureato il 30 novembre 1983 in Lettere con indirizzo storico artistico presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, con valutazione di 110/110 e lode. Dal 1984 al 1990 frequenta e ottiene il Diploma presso la Scuola di Perfezionamento in Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Genova, con valutazione di 70/70 e lode. Dal 1987 al 1999 è docente di ruolo di Storia dell’Arte, della Comunicazione Visiva e del Design presso l’Istituto Statale d’Arte di Monza. Dal 1992 al 1995 svolge il Dottorato di Ricerca in Storia e Critica dei Beni Artistici e Ambientali presso l’Università degli Studi di Milano. Negli anni accademici 1996-1997 e 1997-1998 è docente a contratto di Storia dell’Arte Medievale presso il Corso di Diploma per Operatori dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Macerata. Nel 1997 e 1998 assume a contratto l’insegnamento di Archeologia dell’Edilizia Storica presso il Corso post-diploma per Restauratori del CFP della Regione Lombardia di Cremona. Nel 1998-1999 usufruisce di una borda di studi post-dottorato presso l’Università degli Studi di Milano. Dal 2000 al 2001 è direttore storico dell’arte di ruolo presso la Soprintendenza ai Beni Architettonici e al Paesaggio del Piemonte, con l’incarico di direttore delle collezioni d’arte del Palazzo Reale di Torino. Nel 2001 assume il ruolo di ricercatore di Storia dell’arte medievale presso l’Università degli Studi di Macerata. Dal 2005 è professore associato di Storia dell’arte medievale presso lo stesso Ateneo.

martedì 18 ottobre 2016

Il complesso abbaziale delle Tre Fontane

L'Arco di Carlo Magno
Il complesso abbaziale delle Tre Fontane, situato lungo l'antica Via Laurentina in località "Acque Salvie", deve il nome al celebre episodio del martirio di San Paolo, la cui testa recisa - secondo la leggenda - rimbalzando tre volte originò tre fonti miracolose. Dall'età paleocristiana sorse sul luogo una chiesuola dedicata a San Paolo, mentre è da metà VI secolo che venne eretto unmonastero, in seguito ampliato nel medioevo dai cistercensi. Attualmente il complesso, gestito dai monaci Trappisti (che ancora vi risiedono e vi vendono i loro squisiti prodotti), consta di un monumentale ingresso chiamato "Arco di Carlo Magno", e di tre edifici maggiori: la chiesa del Martirio di San Paolo, la chiesa di Santa Maria Scala Coeli e la chiesa dei SS. Vincenzo e Atanasio, tutte e tre ricche di capolavori di arte e archeologia di varie epoche.
Trasecoli è lieta di invitarvi a scoprire quest'oasi monastica semisconosciuta benché alle porte di Roma! Appuntamento: domenica 23 ottobre 2016 alle ore 16, davanti all'ingresso del complesso in via Acque Salvie, 1.
Contributo: 9 euro (comprensivi del costo degli auricolari).
La visita è organizzata da Flavia Frazel - Archeologa medievista e dottore di ricerca in Archeologia e Antichità post-classiche dell’Università Sapienza, membro fondatore di Trasecoli.
Vi ricordiamo che la prenotazione alle visite è obbligatoria: si ricorda inoltre che bisogna raggiungere il numero minimo di 5 partecipanti nelle 24 h ore precedenti l'evento che altrimenti verrà annullato. Per informazioni e prenotazioni: info@trasecoli.it / 345.2899851.

lunedì 17 ottobre 2016

“Il Cavaliere, il Diavolo e l’Acqua Santa”

Venerdì 21 ottobre 2016 alle ore 16,20 presso il Seicentro (sede del Municipio 6 di Milano in Via Savona, 99), Giovanni Tucci, giornalista e cultore della materia, inaugura un ciclo di conferenze sul “Medioevo tra Arte, Storia e Simboli” con ingresso libero.
Questo primo appuntamento ha per titolo “Il Cavaliere, il Diavolo e l’Acqua Santa”.
Tre grandi mausolei del ‘300: le arche sepolcrali del prode Azzone Visconti, del luciferino signore di Milano Bernabò e del teologo Lanfranco Settala.

domenica 16 ottobre 2016

"Luci e ombre dell'Età di Mezzo" a Pinerolo (TO)

Ripartono gli incontri culturali di Vita. E ripartono dal Medioevo. Uno dei periodi storici più lunghi e più maltrattati in assoluto. Lo stesso termine “Medioevo” – spesso, e a torto, utilizzato come sinonimo di arretratezza o inciviltà – indica un periodo intermedio, quasi una trascurabile fase di passaggio tra le glorie dell’impero romano e la primavera del rinascimento. Eppure parliamo di 1000 anni. Dieci secoli sui quali sono stati costruiti falsi miti ma soprattutto leggende nere popolate di personaggi ignoranti e violenti.
La storia – quella vera, fatta con i documenti e non con la fantasia o l’ideologia – racconta altro.
Per scoprire le reali luci ed ombre dell’età di mezzo venerdì 21 ottobre 2016 sarà a Pinerolo lo storico Marco Meschini, docente di Storia medievale presso l’Università della Svizzera Italiana (Lugano), autore di numerosi libri e di alcuni apprezzati manuali di Storia per i licei italiani. I suoi cavalli di battaglia: crociate, eresie, papato e ordini monastici, cattedrali, guerra e strategia fra Medioevo ed Età Moderna.
Ha collaborato a lungo con il quotidiano «Il Giornale» e Rai Radio 2, curando collane di libri e cicli radiofonici.
La conferenza, moderata dal presidente della società storica pinerolese, Andrea Balbo, si terrà alle ore 21,00 nella sala “Pacem in terris” del Museo diocesano di Pinerolo (Via del Pino, 57) con ingresso libero.

martedì 11 ottobre 2016

"Galgano fra mito e storia" conferenza a Grosseto

Venerdì 14 ottobre 2016 alle ore 21.00 presso l’Hotel Granduca di Grosseto, in Via Senese, 170, Mario Moiraghi affronterà la figura enigmatica di san Galgano di Montesiepi, spesso fraintesa e associata impropriamente a inesistenti misteri.
La conferenza sarà preceduta, alle 19.30, da una cena buffet, alla quale è possibile prenotarsi inviando una mail a: cenacoloandreadagrosseto@gmail.com.
Vissuto fra il 1148 e il 1181, Galgano, secondo una leggenda posteriore, era un cavaliere (forse) spensierato e (forse) dissoluto.
Ma un destino superiore lo aspettava e si rivelò all’improvviso. Durante una visione o un sonno mistico, gli sembrò di essere accolto fra gli Apostoli, che gli affidarono la missione di costruire una chiesa in un luogo solitario, denominato Montesiepi.
Nessuno volle aiutarlo. Sua madre e i suoi amici, per ragioni differenti, cercarono di dissuaderlo, mettendolo di fronte a difficoltà o formulando dubbi sulla sua buona fede.
Nonostante ciò Galgano perseverò nei suoi propositi, si ritirò a Montesiepi, dove iniziò la costruzione dell’odierna Rotonda, infiggendo nella roccia la sua spada, che divenne così una croce, di fronte alla quale il giovane fece germogliare la sua santità.
La Spada nella Roccia di San Galgano, con evidente richiamo alla Spada di cui si narra nella leggenda di Re Artù, è visibile nella cappella di Montesiepi, a Chiusdino, in provincia di Siena, fin dal 1180. Le analisi chimiche e spettrografiche condotte sui materiali, i test e i rilievi diretti confermano il fatto che la spada e i reperti locali, concernenti la vita e l’ambiente di San Galgano risalgono alla metà del secolo XII. Tutto ciò è in accordo con i documenti scritti, che localizzano la vita di Galgano fra il 1140 e il 1180, qualche decennio prima di qualunque spada nella roccia di cui si abbia traccia e notizia, Excalibur compresa. La vita di San Galgano coincide, in più di 30 particolari, con quella di Parsifal (in francese Perceval) il cavaliere posto alle origini dei racconti della Tavola Rotonda. Il testo del processo di canonizzazione di San Galgano, che include la vicenda della spada nella roccia, è datato 1185, dieci o vent’anni prima del Perceval e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, come riferita nei testi francesi. La copia del testo, individuata durante le ricerche effettuate, indica che ogni altra leggenda analoga, reperibile nella letteratura europea, deriva da questo nucleo originale. Ciò vale, in particolare, per il Perceval (di Chrétien de Troyes) e per il Parsival (di Wolfram von Eschenbach). Si può osservare che numerosi elementi della storia originale di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda (ambiente, stili di vita, abiti, dati geografici, ecc.) non appartengono al paesaggio dell’Europa centrale. Molti di essi, fra i quali gli animali, i vegetali, i tessuti e i vestiti, i gioielli, e altri dettagli richiamano invece, in modo preciso, l’ambiente del lontano oriente. Le ricerche effettuate hanno permesso di offrire una ragionevole spiegazione a tutto ciò, delineando i modi e le vie di collegamento e di trasporto della leggenda dall’Oriente alla Toscana (tramite Pisa) e da qui in Francia ed Inghilterra, spiegando i meccanismi con i quali la materia persiana si sia arricchita del profilo biografico di San Galgano (divenuto Parsifal) e della sua spada, ritrasformatasi nella bellicosa Excalibur. Tutto ciò per lo sforzo dei traduttori europei che si avvalsero di lontane leggende per fornire l’Europa e i suoi stati nascenti di un nuovo mito.

giovedì 6 ottobre 2016

Sipontum il Medioevo segreto

Leoni, cervi, draghi, pesci, serpenti, sirene... Sulle facciate delle cattedrali, come sui capitelli delle chiese medievali o sulle pagine di antichi codici è tutto un agitarsi di creature animali, reali o fantastiche, mansuete o feroci. Un “bestiario” sorprendente e affascinante, ma che spesso non riusciamo più a “leggere” con immediatezza. un ricco e originale apparato di immagini, il significato simbolico delle numerose e diverse rappresentazioni “zoologiche” che affollano gli edifici sacri e le pagine miniate dell’età medievale.
Riscoprendo un linguaggio complesso e misterioso, ispirato ai testi biblici e ai Padri della Chiesa, ma anche alla tradizione classica e alle credenze popolari, che si serve dei simboli e dei segni della natura per parlare delle cose celesti.
Come scriveva Alano da Lilla nel XII secolo: «Ogni creatura del mondo funge per noi da specchio della nostra vita, della nostra morte, della nostra condizione ed è segno fedele della nostra sorte
Le stesse pietre lavorate da artisti e scalpellini hanno continuato ad essere un libro su cui gli umili hanno lasciato i loro segni, graffiati casualmente e a volte pigramente, ma che rendono gli stessi muri “mormoranti” e tali mormorii offrono non solo al viaggiatore ma anche allo storico e allo studioso materiale di prima mano. Queste testimonianze, evidenti o nascoste, a condizione che noi vogliamo interrogarle o ascoltarle, possono assurgere alla piena dignità di fonte storica, dotata di un potenziale informativo del tutto paragonabile a quello delle fonti più convenzionali.
Il contenitore di tutto questo si esprime attraverso l’arte e l’architettura sacra il cui linguaggio fonda sul simbolismo delle forme. Il simbolo è ciò che esprime. La validità spirituale delle forme viene garantita attraverso la tradizione, la trasmissione e l'applicazione di precise regole di lavoro e dei modelli. Per le civiltà tradizionali l'arte sacra deve imitare l'arte divina, ossia la maniera in cui opera lo spirito divino, trasponendo le sue leggi nell'opera umana.
PROGRAMMA domenica 9 ottobre 2016 ore 16,00
• ABBAZIA DI S.LEONARDO IN LAMA VOLARA
• CHIESA DI S.MARIA DI SIPONTO
• IPOGEI TARDOANTICHI DI S.MARIA REGINA
Informazioni e prenotazioni Gruppo Archeologico Daunio 328 1499808.

martedì 4 ottobre 2016

Carlo IV: imperatore dei quattro troni e primo convinto cittadino europeo a 700 anni dalla nascita

Un’iniziativa che unisce storia, gusto e solidarietà. Si terrà venerdì 7 ottobre 2016 alle ore 19,00 negli spazi dell’ICLAB di Firenze in Viale Guidoni, 103 l’iniziativa “Carlo IV: imperatore dei quattro troni e primo convinto cittadino europeo a 700 anni dalla nascita” che coinvolgerà i Comuni gemellati di Montecarlo (Lu) e Karlstein (Repubblica Ceca) e le scuole alberghiere di Praga e Castelfiorentino.
Il ricavato della serata, che si concluderà con una cena medievale preparata dalle due scuole, sarà devoluto al completamento del dormitorio della Scuola di agricoltura di Kisoga, in Uganda, fondata da Gocce di Vita Onlus. Interverranno Marcello Garzaniti dell’Università di Firenze e Francesca Cuffi, biologa nutrizionista e saranno allestite le mostre “Imperatore su quattro troni” che racconta la vita di Carlo IV in quattordici tappe e “Carlo IV e l’Italia” dedicata alla vita privata, politica e religiosa di Carlo IV. Sarà inoltre esposta una copia della corona San Venceslao, parte dei gioielli della Corona boema realizzati nel 1347. Carlo IV di Lussemburgo la commissionò per la propria incoronazione, dedicandola al primo santo patrono del paese, San Venceslao. Il gioiello, il cui originale è custodito nella Cattedrale di San Vito a Praga, fu lasciato dall’imperatore come corona di stato per l’incoronazione dei futuri sovrani boemi.
Per finire, la cena medioevale preparata dalla Scuola Alberghiera Radlicka di Praga e dall’Istituto Enriques di Castelfiorentino, il cui menù sarà presentato e commentato da esperti del periodo. Ecco che cosa si potrà gustare. Per le pietanze calde: cosce di anatra e crauti rossi, rollè di pollo ripieno, ragù di coniglio, piccoli involtini alla birra, carne affumicata, carne di cinghiale con salsa di rosa canina, cervo bruno, salsicce e sanguinaccio, zuppa d’orzo, gallina con salsa di prugne, zuppa di piselli, polpette di funghi. Per le portate fredde: patè di cacciagione con mandorle, pere e mirtilli, pancetta e carne affumicata, gelatina di carne, torta di grano saraceno, farciture di carne, pane, panini, cialde salate. Per i dessert: cialde dolci, dessert al cucchiaio con avena, grano saraceno, miele, frutta e noci, frutta secca, bomboloni con noci e mele. Il tutto accompagnato da vino di Montecarlo.
L’evento è realizzato da Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma, Consolato Onorario della Repubblica Ceca per la Toscana, Centro ceco Milano, Consiglio Regionale della Toscana, Comune di Montecarlo (Lu), Comune di Karlstejn, Istituto internazionale Life Beyond Tourism e Centro Congressi al Duomo (Firenze), Rotary Club Firenze Brunelleschi, ARCA – Amici della Repubblica Ceca Associati.
Il contributo minimo è di 35 euro per persona, con prenotazione obbligatoria entro il 4 ottobre a: florenceinfo.cz@gmail.com.

lunedì 3 ottobre 2016

I conti Guidi nel XII secolo: le novità emerse da alcune raccolte epistolari inedite

Prende avvio la seconda parte del ciclo di conferenze “Appunti per la storia della cultura nel territorio aretino”, organizzato dalla Società Storica Aretina, in collaborazione con il Comune di Arezzo. Ad inaugurare la nuova serie di incontri sarà Elisabetta Bartoli con la conferenza sul tema “I conti Guidi nel XII secolo: le novità emerse da alcune raccolte epistolari inedite”, in programma martedì 4 ottobre 2016, alle ore 17,30, nell’auditorium Aldo Ducci di via Cesalpino. Il ciclo di conferenze si protrarrà fino al mese di dicembre, approdando infine alle tematiche novecentesche.
Nel XII secolo è ormai compiutamente sviluppato l’insegnamento dell’“ars dictandi”, che deve il suo impulso anche all’accresciuto livello di burocratizzazione. La lettera è già allora un mezzo di comunicazione, codificato da norme precise che i professionisti della scrittura non possono ignorare. La presenza, in due raccolte e due trattati di area tosco-emiliana, di epistole che hanno come interlocutore o come argomento un membro della famiglia dei conti Guidi ribadisce l’importanza della famiglia comitale sulla scena politica duecentesca, ma ci offre anche spunti di riflessione relativi agli estensori di tali lettere. I ‘magistri’, infatti, traevano da lettere e registri reali i nomi e le situazioni dei propri modelli. Le lettere recentemente trascritte e commentate in volume da Elisabetta Bartoli ci permettono non soltanto di riflettere sull’uso dei materiali epistolari come fonti storiche, ma anche di osservare i Guidi in situazioni sia ufficiali (lettere con l’entourage imperiale o pontificio), che private (epistole consolatorie e d’amore), con una ricchezza di sfumature sociali e psicologiche sconosciuta ai documenti d’archivio. Questi materiali, inoltre, consentono di gettare uno sguardo generale sulla situazione culturale aretina del XII secolo, in particolare il transito di maestri che precede la formazione dello ‘studium’.
Elisabetta Bartoli è dottore di ricerca in Letterature comparate e in Filologia medievale latina e umanistica ed assegnista di ricerca presso l’università di Siena e la Società internazionale per lo studio del medioevo di Firenze (Sismel). Si occupa di poesia bucolica medievale latina e di “ars dictandi” e collabora a vari progetti di ricerca di interesse nazionale di ambito medioevale latino. Ha pubblicato la prima traduzione italiana del “Libro delle Meraviglie” di Gervasio di Tilbury (Pisa, 2009) e la prima edizione critica delle opere del Maestro Guido (“Trattati e raccolte epistolari”, Firenze, 2014) per l’Edizione nazionale dei testi mediolatini d’Italia.
Curato da Luca Berti, il ciclo di conferenze della Società storica aretina si propone di delineare ed approfondire momenti, istituzioni e figure significative del territorio aretino, cercando di cogliere i nessi che legano il mondo della cultura ai fenomeni sociali ed economici, dai quali è condizionato e con i quali interagisce. La conferenza successiva è in programma l’11 ottobre, quando Nicoletta Marcelli parlerà di “Gentile Becchi vescovo di Arezzo, tra politica e poesia nell’età di Lorenzo il Magnifico”. Tutti gli incontri sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a tutti.