mercoledì 8 giugno 2016

Il Romanico savonese

Quiliano, San Pietro di Carpignana
Venerdì 10 giugno 2016, alle ore 17.00, nel salone della Società Savonese di Storia Patria in via Pia 14/4 a Savona nel corso di una approfondita conferenza-seminario, Marco Ricchebono descriverà le vicende architettoniche di quanto rimane delle principali cappelle romaniche dei dintorni di Savona: da Santa’Anastasia e San Pietro e Paolo di Legino, a San Pietro di Carpignana di Quiliano a Sant’Ermete di Vado Ligure, con rimandi ai principali monumenti medievali liguri e piemontesi.
La lettura degli edifici romanici dell’area savonese deve, purtroppo, necessariamente rivolgersi a frammenti murari sparsi sul territorio, e per di più relativi a costruzioni modeste; organismi edilizi semplici ed essenziali, perché le chiese urbane maggiori sono tutte da tempo, per eventi vari e non sempre traumatici, irrimediabilmente scomparse.
È invece nel contado circostante la città murata che ancora rimangono le tracce di quel passaggio storico, determinante per la civiltà europea, che vide, parallelamente alla rinascita della vita urbana e dei commerci, l’esplodere dell’attività edilizia ecclesiastica nelle forme architettoniche del “protoromanico lombardo”.
Non è privo di significato il fatto che questi piccoli edifici, testimonianza di una frequentazione e di un evidentemente intenso utilizzo agricolo del suolo che oggi appare quasi inspiegabile, si localizzano in quella ampia fascia di territorio posta, poco all’interno della linea di costa, inframmezzata tra i due poli urbani di rilevanza tra antichità e altomedioevo, costituiti a ponente dal municipium di Vada Sabatia e a levante da quella Savo/Saona della quale le fonti (e, in questi ultimi decenni, le evidenze archeologiche) richiamano la intermittente alternanza fino alla definitiva prevalenza della seconda sulla prima.

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