mercoledì 20 febbraio 2019

"Genova, solo mercanti ?" presentazione a Genova

Giovedì 21 febbraio 2019, alle ore 17:00 a Palazzo Ducale a Genova si tiene la presentazione del saggio: "Genova, solo mercanti ? Artigiani, corporazioni e manifattura tra Quattro e Cinquecento" (Aracne editrice, 2018) di Giacomo Casarino. Insieme all'autore intervengono Carlo Paolo Bitossi e Rodolfo Savelli.
I saggi raccolti trattano delle figure del lavoro nella Genova del secondo Quattrocento / inizio Cinquecento. Il composito universo di artigiani e imprenditori viene declinato secondo vari approcci: strutturali (il popolo, la cittadinanza, le corporazioni, le stesse milizie urbane), muovendo dai permanenti fenomeni migratori che modificano, all’interno del tessuto urbano, le aggregazioni interfamiliari (il processo di formazione dei cognomi); congiunturali (le ricadute della crisi di sussistenza europea dell’ultimo quarto del XV secolo); prosopografico (banca dati nominativa), che è valso a dare identità e visibilità a una larga parte della popolazione maschile.
Giacomo Casarino ha insegnato Metodologia della ricerca storica e Storia moderna presso l’Università degli Studi di Genova. Ha partecipato al gruppo di lavoro “Maestri e garzoni nella società genovese fra Quattro e Cinquecento”, che si è avvalsa dell’utilizzo di metodologie informatiche e di specifici, collaterali approfondimenti tematici (migrazioni, artigianato). Dal data base nominativo, costruito attraverso i contratti di apprendistato rogati a Genova tra XV e XVI secolo, egli ha tratto in larga parte il materiale per le sue ricerche, offerte a convegni italiani e internazionali, e di cui si presentano nel volume Genova, solo mercanti? Artigiani, corporazioni e manifattura tra Quattro e Cinquecento i risultati consolidati. Tra le altre pubblicazioni: “Tra ‘alfabeti’ e percorsi scolastici: formazione individuale ed acculturazione nella Liguria moderna”, in «Storia della cultura ligure», 3, (Genova 2005 ed.), in ultimo, “Malattia o sofferta simulazione? Un’improbabile ‘possessione diabolica’ a fine Seicento”, («Intemelion», n. 21, 2015).

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