martedì 27 febbraio 2018

"Zombie, maghi e fate. Le radici latine del fantasy"

Per il ciclo di conferenze “Attualità del Classico” organizzate dall’Istituto Russell-Newton di Scandicci, martedì 27 febbraio 2018 dalle ore 15.00 alle ore 17.00 nell’Auditorium dell’Istituto, Francesco Stella, professore di letteratura latina medievale e umanistica all'Università di Siena, parlerà di “Zombie, maghi e fate. Le radici latine del fantasy”.
Francesco Stella affronterà un argomento di grande interesse culturale, molto attuale, specialmente nella letteratura e nella filmografia. Si tratta delle origini del genere fantastico moderno: un percorso storico-letterario, attraverso i secoli, e la sua evoluzione fino ai nostri giorni.

Dei e semidei, forze invisibili, oscure divinità, creature misteriose, mostri marini, sirene, ninfe, fate, elfi e satiri popolano il regno terrestre e gli abissi profondi, a fianco o contro l’uomo, per condurlo alla rovina o guidarlo verso il bene. Un immaginario che, dalle sue radici latine, si sviluppa tra il mito e l’epica, trasmettendo, nel tempo, una ricchezza di contenuti e di ambientazioni, nonostante il variare di cambiamenti naturali e della storia.

A ingresso libero e aperta a docenti, studenti e tutti gli interessati, l’evento rappresenta un approfondimento importante per conoscere come nasce la narrazione fantasy.

Francesco Stella è uno dei maggiori medievisti europei. Autore di circa 200 pubblicazioni, i suoi interessi vanno dalla poesia carolingia, agli epistolari, alla poesia ritmica, alla comparatistica. Dirige dal 1986 il periodico semestrale "Semicerchio. Rivista di poesia comparata", per il quale ha ricevuto nel 1998 il Premio Fiesole, nel 2003 il Premio Speciale per la Traduzione dal Presidente della Repubblica C.A. Ciampi e nel 2014 il Premio Catullo. Da 27 anni guida la Scuola di scrittura creativa di Semicerchio-Comune di Firenze.

Introdurrà la conferenza la Dirigente Scolastica prof.ssa Anna Maria Addabbo, mentre la presentazione del tema e dell'ospite è affidata al prof. Massimo Seriacopi.

Nessun commento:

Posta un commento