Rassegna stampa quotidiana di news, eventi informazioni culturali in diretta dal Medioevo realizzata dall'Associazione Culturale Italia Medievale. Pagina con aggiornamento ad intervalli NON regolari. Non rientrante nella categoria della informazione periodica stabilita dalla Legge 7 marzo 2001, n. 62. Se desideri vedere il tuo evento segnalato in questo spazio scrivici una mail: info@italiamedievale.org
lunedì 31 ottobre 2016
Artigiani al Castello. Un salto nel Medioevo
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Ubicazione:
Piazza Castello, 20081 Abbiategrasso MI, Italia
domenica 30 ottobre 2016
Per i Santi all'Archeodromo di Pogginonsi (SI)
Martedì 1 novembre 2016 vi aspettiamo al villaggio del tempo di Carlo Magno per i Santi.
Gli abitanti saranno attivi con i loro mestieri per l'intero pomeriggio, a partire dalle ore 14: il fabbro, il correggiaio, il candelaio e molti altri vi sveleranno i segreti delle loro arti, sforneranno focacce e arrostiranno castagne.
I bambini potranno poi ascoltare i racconti del falegname Johannes, che narrerà "Il mistero del bosco strovo": un luogo mitico e oscuro, dove i rami contorti ululano al vento, facendo paura anche ai più coraggiosi.
("Il mistero del bosco strovo" di Leonardo Ceradini, il cantastorie di Molina).
Gli abitanti saranno attivi con i loro mestieri per l'intero pomeriggio, a partire dalle ore 14: il fabbro, il correggiaio, il candelaio e molti altri vi sveleranno i segreti delle loro arti, sforneranno focacce e arrostiranno castagne.
I bambini potranno poi ascoltare i racconti del falegname Johannes, che narrerà "Il mistero del bosco strovo": un luogo mitico e oscuro, dove i rami contorti ululano al vento, facendo paura anche ai più coraggiosi.
("Il mistero del bosco strovo" di Leonardo Ceradini, il cantastorie di Molina).
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Ubicazione:
53036 Poggibonsi SI, Italia
sabato 29 ottobre 2016
Giovanni Duns Scoto a 750 anni dalla nascita
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Ubicazione:
Via Merulana, 124, 00185 Roma, Italia
venerdì 28 ottobre 2016
Simboli del Medioevo: a caccia di indizi
Venerdì 28 ottobre 2016 alle ore 16,20 presso il
Seicentro (sede del Municipio 6 di Milano), Giovanni Tucci, giornalista e
cultore della materia, conduce un ciclo di conferenze sul “Medioevo tra
Arte, Storia e Simboli” con proiezioni di diapositive e ingresso libero.
Questo secondo appuntamento ha per titolo “Simboli del Medioevo: a caccia di indizi”.
Nella visione simbolica dell'età di mezzo, la natura diviene l’alfabeto col quale il Creatore ci parla dell’ordine del mondo, e un mondo variegato di allegorie ci dice come tutte le cose si estendono per un gran tratto nell’aldilà di sé stesse, in una serie di polifonci richiami , significati, sovrasensi, che riflettono il pensiero di Dio.
L'indagine che proponiamo parte dall'ambone della basilica di Sant'Ambrogio a Milano per toccare cattedrali francesi e italiane nel tentativo di decifrare i significati nascosti di alcune intriganti metafore congelate da secoli nella pietra.
Per sciogliere questi enigmi, che per i nostri lontani antenati non erano tali, non occorre affatto fare ricorso a vaghe sensazioni o alla sensibilità del nostro tempo, ma ricostruire con rigore, "prove alla mano" la logica e la mentalità del tempo.
Le competenze di Giovanni Tucci derivano esclusivamente da passione amatoriale, mediata dall’esperienza pluridecennale nella divulgazione giornalistica in campi molto diversi.
Ha tenuto vari cicli di conferenze settimanali (con proiezione diapo e video) dedicate a arte, storia, economia e cultura medievale presso i Cam o gli assessorati municipali a Milano. Per esempio 23 incontri in zona cinque e 22 in zona sette solo tra ottobre 2015 e maggio 2016.
Ha iniziato o ha in preparazione analoghi incontri presso il Seicentro (via Savona 99), presso il Cam 7 (viale Tibaldi 41) e presso il Cam 8 (via della Pecetta).
Ha inoltre organizzato visite guidate alle basiliche di Sant’Eustorgio, Sant’Ambrogio e San Marco e ha in preparazione analoghe visite a Como, Lodi, Pavia, Cremona, Piacenza, Fidenza, Parma, Bergamo e Vigevano.
In passato ha avuto un decennale attività, quasi sempre in testate a carattere nazionale, in campo economico-giuridico-immobi liare, ha curato alcuni uffici stampa e ha redatto libri e pubblicazioni di carattere tecnico.
Questo secondo appuntamento ha per titolo “Simboli del Medioevo: a caccia di indizi”.
Nella visione simbolica dell'età di mezzo, la natura diviene l’alfabeto col quale il Creatore ci parla dell’ordine del mondo, e un mondo variegato di allegorie ci dice come tutte le cose si estendono per un gran tratto nell’aldilà di sé stesse, in una serie di polifonci richiami , significati, sovrasensi, che riflettono il pensiero di Dio.
L'indagine che proponiamo parte dall'ambone della basilica di Sant'Ambrogio a Milano per toccare cattedrali francesi e italiane nel tentativo di decifrare i significati nascosti di alcune intriganti metafore congelate da secoli nella pietra.
Per sciogliere questi enigmi, che per i nostri lontani antenati non erano tali, non occorre affatto fare ricorso a vaghe sensazioni o alla sensibilità del nostro tempo, ma ricostruire con rigore, "prove alla mano" la logica e la mentalità del tempo.
Le competenze di Giovanni Tucci derivano esclusivamente da passione amatoriale, mediata dall’esperienza pluridecennale nella divulgazione giornalistica in campi molto diversi.
Ha tenuto vari cicli di conferenze settimanali (con proiezione diapo e video) dedicate a arte, storia, economia e cultura medievale presso i Cam o gli assessorati municipali a Milano. Per esempio 23 incontri in zona cinque e 22 in zona sette solo tra ottobre 2015 e maggio 2016.
Ha iniziato o ha in preparazione analoghi incontri presso il Seicentro (via Savona 99), presso il Cam 7 (viale Tibaldi 41) e presso il Cam 8 (via della Pecetta).
Ha inoltre organizzato visite guidate alle basiliche di Sant’Eustorgio, Sant’Ambrogio e San Marco e ha in preparazione analoghe visite a Como, Lodi, Pavia, Cremona, Piacenza, Fidenza, Parma, Bergamo e Vigevano.
In passato ha avuto un decennale attività, quasi sempre in testate a carattere nazionale, in campo economico-giuridico-immobi
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Ubicazione:
Via Savona, 99, 20144 Milano, Italia
giovedì 27 ottobre 2016
Spezia in festa. 609 anni degli Statuti della Communitas Spediae
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visite guidate
Ubicazione:
La Spezia SP, Italia
mercoledì 26 ottobre 2016
"Liber medicinalis almansoris" presentazione a Firenze
Giovedì 27 ottobre 2016 alle ore 17.00, nella Tribuna D'Elci della Biblioteca Medicea Laurenziana si presenta il volume AL–MANṢŪRĪ FĪ ’Ṭ–ṬIBB — LIBER MEDICINALIS ALMANSORIS di ABŪ BAKR AR-RĀZĪ Edizione
critica del volgarizzamento Laurenziano (Plut. LXXIII. Ms. 43)
confrontato con la tradizione manoscritta araba e latina.
Dopo i saluti del Direttore della Biblioteca Ida Giovanna RAO seguiranno gli interventi di Bruno BASILE / Università di Bologna, Franco CARDINI / Sum - Scuola Normale Superiore, saranno presenti i curatori del volume Mahmoud SALEM ELSHEIKH e Andrea FASSÒ.
Se l’andaluso az-Zahrāwī, il famoso Albucasis, è considerato il principe dei chirurghi, il persiano Rāzī (865-925) è senza dubbio il principe dei medici. Con Rāzī, che visse a Baġdād e scrisse in arabo, la medicina araba supera la fase dell’eredità classica e passa a quella autoctona originale, con un sistema di contenuti e di ragionamenti tutto proprio. Il suo libro più famoso è certamente Al-Manṣūrī fī ’ṭ-ṭibb, noto come Liber medicinalis Almansoris. M.S. Elsheikh presenta la versione fiorentina di Al-Manṣūrī, tratta da un manoscritto laurenziano, confrontandola con i manoscritti arabi e latini, arricchendola di un amplissimo glossario, dove si assiste, per così dire, alla nascita del lessico italiano della medicina.
BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA | TRIBUNA D’ELCI |
PIAZZA SAN LORENZO, 9 | 50123 FIRENZE
Dopo i saluti del Direttore della Biblioteca Ida Giovanna RAO seguiranno gli interventi di Bruno BASILE / Università di Bologna, Franco CARDINI / Sum - Scuola Normale Superiore, saranno presenti i curatori del volume Mahmoud SALEM ELSHEIKH e Andrea FASSÒ.
Se l’andaluso az-Zahrāwī, il famoso Albucasis, è considerato il principe dei chirurghi, il persiano Rāzī (865-925) è senza dubbio il principe dei medici. Con Rāzī, che visse a Baġdād e scrisse in arabo, la medicina araba supera la fase dell’eredità classica e passa a quella autoctona originale, con un sistema di contenuti e di ragionamenti tutto proprio. Il suo libro più famoso è certamente Al-Manṣūrī fī ’ṭ-ṭibb, noto come Liber medicinalis Almansoris. M.S. Elsheikh presenta la versione fiorentina di Al-Manṣūrī, tratta da un manoscritto laurenziano, confrontandola con i manoscritti arabi e latini, arricchendola di un amplissimo glossario, dove si assiste, per così dire, alla nascita del lessico italiano della medicina.
BIBLIOTECA MEDICEA LAURENZIANA | TRIBUNA D’ELCI |
PIAZZA SAN LORENZO, 9 | 50123 FIRENZE
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Ubicazione:
Piazza San Lorenzo, 9, 50123 Firenze, Italia
martedì 25 ottobre 2016
"Alle origini di Benedetto Antelami: Provenza o Île-de-France?"
Venerdì 28 ottobre 2016 alle ore 21,00 nell'Oratorio di San Giorgio in piazzetta Omati a Fidenza il Vescovo di Fidenza S.E. Mons. Carlo Mazza presenterà la conferenza del prof. Arturo Carlo Quintavalle "Alle origini di Benedetto Antelami: Provenza o Île-de-France?"
La Diocesi di Fidenza, in occasione dell’Anno santo straordinario, il
«Giubileo della Misericordia» indetto da papa Francesco, ha promosso
lavori di restauro della sua Cattedrale, celebre soprattutto per le
sculture attribuite a Benedetto Antelami, edificata su una precedente
chiesa sorta nel luogo del martirio di San Donnino, presso il torrente
Stirone. L’intervento sulla facciata e sulle torri laterali del
monumento romanico, di assoluta rilevanza storico-artistica, è sostenuto dalla Fondazione Cariparma e dai fondi derivanti dall’8x1000 alla Chiesa Cattolica Italiana.
La conferenza, terza di un ciclo organizzato dalla Diocesi per comunicare i lavori di restauro in corso – che S.E. Mons. Carlo Mazza, Vescovo di Fidenza, ha definito “il cantiere della conoscenza” – costituisce l’occasione privilegiata per una riflessione generale sull’Antelami a Fidenza.
Arturo Carlo Quintavalle è stato professore ordinario di Storia dell'arte presso l'Università di Parma, oltre a fondare e dirigere per diversi anni il CASC - Centro studi e archivio della comunicazione presso la stessa Università. I suoi studi e le sue ricerche spaziano dai fondamenti dell'arte medievale al Novecento, con grande interesse per le numerose forme artistiche dell'età contemporanea, soprattutto la fotografia e il design. Notissimi sono i suoi contributi su Wiligelmo, il Romanico padano, il Battistero di Parma.
La conferenza, terza di un ciclo organizzato dalla Diocesi per comunicare i lavori di restauro in corso – che S.E. Mons. Carlo Mazza, Vescovo di Fidenza, ha definito “il cantiere della conoscenza” – costituisce l’occasione privilegiata per una riflessione generale sull’Antelami a Fidenza.
Arturo Carlo Quintavalle è stato professore ordinario di Storia dell'arte presso l'Università di Parma, oltre a fondare e dirigere per diversi anni il CASC - Centro studi e archivio della comunicazione presso la stessa Università. I suoi studi e le sue ricerche spaziano dai fondamenti dell'arte medievale al Novecento, con grande interesse per le numerose forme artistiche dell'età contemporanea, soprattutto la fotografia e il design. Notissimi sono i suoi contributi su Wiligelmo, il Romanico padano, il Battistero di Parma.
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Ubicazione:
Piazzetta Omati 43036 Fidenza PR, Italia
lunedì 24 ottobre 2016
"Lo specchio e l'alibi. Pagine di storia e d'altro", Franco Cardini a Sorrento
Lunedì 24 ottobre 2016 alle ore 19,30 presso la Libreria Tasso a Sorrento si tiene la presentazione del libro "Lo specchio e l'alibi. Pagine di storia e d'altro" di Franco Cardini (Sellerio, 2016).
Introduce la prof.ssa Nives Reale
Modera il prof. Luigi Russo (Università Europea di Roma)
Sono i caratteri generali che immediatamente colpiscono il lettore di queste pagine.
I temi specifici sono molti, quanto è vasta la curiosità intellettuale dell’autore e notevole la sua presenza nel dibattito pubblico. Tra di essi: la domanda sull’utilità della storia in un’epoca che sembra aver eliminato il passato e con esso l’attesa del futuro; l’ambiguità occidentalista e carica di giudizi di valore del concetto Medioevo; l’influenza di eresie cristiane nella storia meridionale; la necessità di «disincantare» l’idea di Occidente (dopo quella di Oriente); l’uso politico insistente di un fallace ideale di crociata; l’alternativa difficile tra una visione delle radici cristiane dell’Europa e un’altra che le trova al contrario nella secolarizzazione; e altri. Ma particolarmente incisivi e divertenti sono i capitoli finali dedicati alle Ucronìe. Sono finzioni, tra il gioco e l’ironica provocazione a non dimenticare l’universalità della comprensione storica: se Napoleone non fosse mai fuggito dall’Elba, se Tamerlano fosse dilagato in Europa, se l’Italia nel 1915 fosse rimasta nella Triplice alleanza, e via narrando una storia fatta con i se.
Questi scritti sono dunque degli sconfinamenti, tanto che Franco Cardini definisce se stesso «storico impuro». Perché deciso a respingere, del mestiere dello storico, «il nascondersi dietro il sedicente “specchio” di un’obiettività impossibile a praticarsi o il trincerarsi dietro il preteso “alibi” di una “scienza” della ricostruzione del passato che non può in nessun caso sfuggire alle sue responsabilità anche civiche dinanzi al presente».
Modera il prof. Luigi Russo (Università Europea di Roma)
Sono i caratteri generali che immediatamente colpiscono il lettore di queste pagine.
I temi specifici sono molti, quanto è vasta la curiosità intellettuale dell’autore e notevole la sua presenza nel dibattito pubblico. Tra di essi: la domanda sull’utilità della storia in un’epoca che sembra aver eliminato il passato e con esso l’attesa del futuro; l’ambiguità occidentalista e carica di giudizi di valore del concetto Medioevo; l’influenza di eresie cristiane nella storia meridionale; la necessità di «disincantare» l’idea di Occidente (dopo quella di Oriente); l’uso politico insistente di un fallace ideale di crociata; l’alternativa difficile tra una visione delle radici cristiane dell’Europa e un’altra che le trova al contrario nella secolarizzazione; e altri. Ma particolarmente incisivi e divertenti sono i capitoli finali dedicati alle Ucronìe. Sono finzioni, tra il gioco e l’ironica provocazione a non dimenticare l’universalità della comprensione storica: se Napoleone non fosse mai fuggito dall’Elba, se Tamerlano fosse dilagato in Europa, se l’Italia nel 1915 fosse rimasta nella Triplice alleanza, e via narrando una storia fatta con i se.
Questi scritti sono dunque degli sconfinamenti, tanto che Franco Cardini definisce se stesso «storico impuro». Perché deciso a respingere, del mestiere dello storico, «il nascondersi dietro il sedicente “specchio” di un’obiettività impossibile a praticarsi o il trincerarsi dietro il preteso “alibi” di una “scienza” della ricostruzione del passato che non può in nessun caso sfuggire alle sue responsabilità anche civiche dinanzi al presente».
Franco Cardini, professore emerito di Storia medievale
nell’Istituto italiano di scienze umane e sociali/Scuola Normale
Superiore. Ha insegnato in varie università europee, americane e
asiatiche. Si occupa principalmente di rapporti tra Cristianità e Islam.
Con questa casa editrice ha pubblicato: Le mura di Firenze inargentate. Letture fiorentine (1993), L’invenzione del Nemico (2006), Lawrence d’Arabia (2006), Francesco Giuseppe (2007) e Lo specchio e l'alibi. Pagine di storia e d'altro (2016). Tra i suoi ultimi libri: Istanbul (2014), Andare per le Gerusalemme d’Italia (2015), L’appetito dell’Imperatore (2016).
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domenica 23 ottobre 2016
Alla scoperta del Medioevo
È promosso dall’associazione Diesse di Macerata, in
collaborazione con l’Iis Bramante di Macerata e il Centro Studi San Claudio al Chienti, il percorso di formazione intitolato Alla scoperta del Medio Evo.
Tale iniziativa, rivolta principalmente alle scuole primarie e
secondarie di 1° e 2° grado, vede tra i relatori il prof. Nazzareno
Morresi: «Il corso – sottolinea – è nato dall’interesse di alcuni
docenti verso il Medio Evo, periodo che sarà approfondito nella particolare prospettiva della storia del nostro territorio.
Con gli incontri ci proponiamo di aumentare la consapevolezza della
metodologia della ricerca storica e di approfondire la storia locale e
le interconnessioni tra specie vegetali, l’ambiente e le vicende
storiche e culturali».
Le 25 ore in programma saranno articolate in lezioni e laboratori,
una visita guidata all’Abbazia di San Claudio al Chienti e una serata
dedicata al “Cibo tradizionale a tavola” con illustrazioni, commenti e
otto degustazioni, curate dallo chef pluristellato Silvano Scalzini del
“Picciolo di rame”.
I relatori sono particolarmente illustri e qualificati, come il prof.
Roberto Lambertini, docente di Storia Medievale all’Università di
Macerata; molti sono studiosi di fama internazionale come il prof.
Franco Nembrini; altri sono collezionisti, ricercatori e studiosi
locali, come il noto prof. Giovanni Carnevale. Sarà proprio
Lambertini ad aprire il corso all’auditorium dei Geometri di Macerata
martedì 25 ottobre 2016 alle ore 15,00 con una lezione dal titolo: “Il metodo storico”.
La partecipazione ai vari appuntamenti è aperta a tutta la
cittadinanza e gli insegnanti, con l’iscrizione, potranno chiedere il
rilascio dell’attestato, il corso, infatti, è valido per concorrere a
soddisfare l’obbligo della formazione previsto dalla L. 107.
«Gli incontri – conclude il prof. Morresi – sono rivolti in
particolare al mondo della scuola. Perciò, per la ricaduta didattica e
lo sviluppo delle competenze professionali, sono previsti laboratori
sull’utilizzo critico dei testi letterari e dei documenti storici e
attività da svolgere in classe».
Per informazioni scrivere a: diesse.allascopertadelmedioevo@gmail.com.
sabato 22 ottobre 2016
Paolino Veneto. Storico, narratore e geografo
Paolino Veneto, nato a Venezia tra il 1270 e il 1274, svolse una
rapida carriera in seno all’Ordine francescano – i documenti lo
attestano lettore, probabilmente di teologia, a Venezia nel 1301;
custode della Provincia di Venezia nel 1304; inquisitore della Marca di
Treviso nel 1305-08 – e approdò nel 1315 all’attività diplomatica, alla
quale si dedicò prima come legato della Repubblica di Venezia presso
Roberto d’Angiò (1315-1316 e 1320), poi, dopo il suo trasferimento
presso la corte pontificia avignonese e la nomina a penitenziere
apostolico (1321 ca.), come ambasciatore del papa presso la Serenissima
(1322-1326). Eletto vescovo di Pozzuoli nel 1324, forse grazie
all’interessamento dello stesso re Roberto, divenne ben presto uno dei
principali esponenti politici e culturali della corte
angioina, all’interno della quale rivestì la carica di consigliere
reale, che mantenne dal 1328 fino alla morte, nel 1344.
Storico ma anche geografo, Paolino si colloca tra gli autori-chiave
nello sviluppo della cartografia medievale ed è una figura di
particolare interesse nella storia della decorazione libraria
italiana. Nella storia della sua fortuna spiccano personalità come
Boccaccio, suo grande lettore e trascrittore pur se non gli lesinò aspre
critiche, Andrea Dandolo, doge e importante cronista, gli umanisti
Poggio Bracciolini e Coluccio Salutati, che confermano la grandezza di
questo veneziano del trecento.
Il seminario su Paolino Veneto che si tiene martedì 24 ottobre 2016 nella Biblioteca Marciana che custodisce il testimone più antico della Chronologia magna, intende restituire il narratore, storico, scriba e geografo veneziano alla sua città, far conoscere il suo pensiero e divulgare la sua opera.
Per caricare il programma completo in formato PDF clicca qui !
Ubicazione:
Piazzetta San Marco 13/a Venezia
venerdì 21 ottobre 2016
Medioevalia. "Medioevo" e "Medioevi" in Guarneriana
Infromazioni e programma completo nell'evento su Facebook !
giovedì 20 ottobre 2016
"I mercanti bizantini scomparsi" presentazione a Milano
Sabato 22 ottobre 2016 alle ore 17.00 presso la Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (ingresso da Via Nirone, 7), l’Associazione Culturale Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi alla presentazione del romanzo storico di Maria Luisa Ghianda “I mercanti bizantini scomparsi” (Italia Medievale, 2016). Intervengono l’autrice e il prof. Graziano Alfredo Vergani (Università di Macerata). Ingresso libero.
Il libro è
ambientato nella Benevento medievale e parla del Duomo, dell’arcivescovo
Arrigo, della Capitolare, di Santa Sofia e della città medievale.
Il romanzo è un’opera di fantasia che
scaturisce unicamente dall’immaginazione dell’autrice, sebbene si
riconnetta a fatti storicamente accaduti. La vicenda narrata si svolge
nell’arco temporale di ventuno giorni, dall’ 11 al 31 agosto del 1165, a
cavallo della fiera di san Bartolomeo, evento commerciale di origine
altomedievale. Gli eventi con cui i personaggi hanno indirettamente a
che fare sono l’assedio di Benevento da parte Guglielmo d’Hauteville, lo
scisma papale, la cattività francese di papa Alessandro III e la
rivalità tra Benevento e Capua, che sono posdatate per esigenze
narrative.
Per leggere un approfondimento del libro clicca qui ! Per acquistare il libro online clicca qui !
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Graziano Alfredo Vergani
è nato a Monza (MB) l’11.12.1958. Residente a Cavenago di Brianza.
Laureato il 30 novembre 1983 in Lettere con indirizzo storico artistico
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di
Milano, con valutazione di 110/110 e lode. Dal 1984 al 1990 frequenta e
ottiene il Diploma presso la Scuola di Perfezionamento in Storia
dell’Arte dell’Università degli Studi di Genova, con valutazione di
70/70 e lode. Dal 1987 al 1999 è docente di ruolo di Storia dell’Arte,
della Comunicazione Visiva e del Design presso l’Istituto Statale d’Arte
di Monza. Dal 1992 al 1995 svolge il Dottorato di Ricerca in Storia e
Critica dei Beni Artistici e Ambientali presso l’Università degli Studi
di Milano. Negli anni accademici 1996-1997 e 1997-1998 è docente a
contratto di Storia dell’Arte Medievale presso il Corso di Diploma per
Operatori dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Macerata.
Nel 1997 e 1998 assume a contratto l’insegnamento di Archeologia
dell’Edilizia Storica presso il Corso post-diploma per Restauratori del
CFP della Regione Lombardia di Cremona. Nel 1998-1999 usufruisce di una
borda di studi post-dottorato presso l’Università degli Studi di Milano.
Dal 2000 al 2001 è direttore storico dell’arte di ruolo presso la
Soprintendenza ai Beni Architettonici e al Paesaggio del Piemonte, con
l’incarico di direttore delle collezioni d’arte del Palazzo Reale di
Torino. Nel 2001 assume il ruolo di ricercatore di Storia dell’arte
medievale presso l’Università degli Studi di Macerata. Dal 2005 è
professore associato di Storia dell’arte medievale presso lo stesso
Ateneo.
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Ubicazione:
Via Nirone, 7, 20123 Milano, Italia
mercoledì 19 ottobre 2016
I castelli del milanese fra storia, arte e leggenda
Ubicazione:
Via Carlo Foldi, 2, 20135 Milano, Italia
martedì 18 ottobre 2016
Il complesso abbaziale delle Tre Fontane
L'Arco di Carlo Magno |
Il complesso abbaziale delle Tre Fontane, situato lungo l'antica Via Laurentina in località "Acque Salvie", deve il nome al celebre episodio del martirio di San Paolo, la cui testa recisa - secondo la leggenda - rimbalzando tre volte originò tre fonti miracolose. Dall'età paleocristiana sorse sul luogo una chiesuola dedicata a San Paolo, mentre è da metà VI secolo che venne eretto unmonastero, in seguito ampliato nel medioevo dai cistercensi. Attualmente il complesso, gestito dai monaci Trappisti (che ancora vi risiedono e vi vendono i loro squisiti prodotti), consta di un monumentale ingresso chiamato "Arco di Carlo Magno", e di tre edifici maggiori: la chiesa del Martirio di San Paolo, la chiesa di Santa Maria Scala Coeli e la chiesa dei SS. Vincenzo e Atanasio, tutte e tre ricche di capolavori di arte e archeologia di varie epoche.
Trasecoli è lieta di invitarvi a scoprire quest'oasi monastica semisconosciuta benché alle porte di Roma!
Appuntamento: domenica 23 ottobre 2016 alle ore 16, davanti all'ingresso del complesso in via Acque Salvie, 1.
Contributo: 9 euro (comprensivi del costo degli auricolari).
La visita è organizzata da Flavia Frazel - Archeologa medievista e dottore di ricerca in Archeologia e Antichità
post-classiche dell’Università Sapienza, membro fondatore di Trasecoli.
Vi ricordiamo che la prenotazione alle visite è obbligatoria: si ricorda inoltre che bisogna raggiungere
il numero minimo di 5 partecipanti nelle 24 h ore precedenti l'evento che altrimenti verrà annullato.
Per informazioni e prenotazioni: info@trasecoli.it / 345.2899851.
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Ubicazione:
Via di Acque Salvie, 1, 00142 Roma, Italia
lunedì 17 ottobre 2016
“Il Cavaliere, il Diavolo e l’Acqua Santa”
Venerdì 21 ottobre 2016 alle ore 16,20 presso il Seicentro (sede del Municipio 6 di Milano in Via Savona, 99), Giovanni Tucci, giornalista e cultore della materia, inaugura un ciclo di conferenze sul “Medioevo tra Arte, Storia e Simboli” con ingresso libero.
Questo primo appuntamento ha per titolo “Il Cavaliere, il Diavolo e l’Acqua Santa”.
Tre grandi mausolei del ‘300: le arche sepolcrali del prode Azzone Visconti, del luciferino signore di Milano Bernabò e del teologo Lanfranco Settala.
Tre grandi mausolei del ‘300: le arche sepolcrali del prode Azzone Visconti, del luciferino signore di Milano Bernabò e del teologo Lanfranco Settala.
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Ubicazione:
Via Savona, 99, 20144 Milano, Italia
domenica 16 ottobre 2016
"Luci e ombre dell'Età di Mezzo" a Pinerolo (TO)
Ripartono gli incontri culturali di Vita. E ripartono dal Medioevo.
Uno dei periodi storici più lunghi e più maltrattati in assoluto. Lo
stesso termine “Medioevo” – spesso, e a torto, utilizzato come sinonimo
di arretratezza o inciviltà – indica un periodo intermedio, quasi una
trascurabile fase di passaggio tra le glorie dell’impero romano e la
primavera del rinascimento. Eppure parliamo di 1000 anni. Dieci secoli
sui quali sono stati costruiti falsi miti ma soprattutto leggende nere
popolate di personaggi ignoranti e violenti.
La storia – quella vera, fatta con i documenti e non con la fantasia o l’ideologia – racconta altro.
Per scoprire le reali luci ed ombre dell’età di mezzo venerdì 21 ottobre 2016 sarà a Pinerolo lo storico Marco Meschini,
docente di Storia medievale presso l’Università della Svizzera Italiana
(Lugano), autore di numerosi libri e di alcuni apprezzati manuali di
Storia per i licei italiani. I suoi cavalli di battaglia: crociate,
eresie, papato e ordini monastici, cattedrali, guerra e strategia fra
Medioevo ed Età Moderna.
Ha collaborato a lungo con il quotidiano «Il Giornale» e Rai Radio 2, curando collane di libri e cicli radiofonici.
La
conferenza, moderata dal presidente della società storica pinerolese,
Andrea Balbo, si terrà alle ore 21,00 nella sala “Pacem in terris” del
Museo diocesano di Pinerolo (Via del Pino, 57) con ingresso libero.
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Ubicazione:
Via del Pino, 57, 10064 Pinerolo TO, Italia
sabato 15 ottobre 2016
venerdì 14 ottobre 2016
"Segreti, Nemici Genialità dei Templari" a Morimondo
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Ubicazione:
Via Fratelli Attilio, 20081 Morimondo MI, Italia
martedì 11 ottobre 2016
"Galgano fra mito e storia" conferenza a Grosseto
Venerdì 14 ottobre 2016 alle ore 21.00 presso l’Hotel Granduca
di Grosseto, in Via Senese, 170, Mario Moiraghi affronterà la figura
enigmatica di san Galgano di Montesiepi, spesso fraintesa e associata
impropriamente a inesistenti misteri.
La conferenza sarà preceduta, alle 19.30, da una cena buffet, alla quale è possibile prenotarsi inviando una mail a: cenacoloandreadagrosseto@gmail.com.
La conferenza sarà preceduta, alle 19.30, da una cena buffet, alla quale è possibile prenotarsi inviando una mail a: cenacoloandreadagrosseto@gmail.com.
Vissuto fra il 1148 e il 1181, Galgano, secondo una leggenda
posteriore, era un cavaliere (forse) spensierato e (forse) dissoluto.
Ma un destino superiore lo aspettava e si rivelò all’improvviso. Durante una visione o un sonno mistico, gli sembrò di essere accolto fra gli Apostoli, che gli affidarono la missione di costruire una chiesa in un luogo solitario, denominato Montesiepi.
Nessuno volle aiutarlo. Sua madre e i suoi amici, per ragioni differenti, cercarono di dissuaderlo, mettendolo di fronte a difficoltà o formulando dubbi sulla sua buona fede.
Nonostante ciò Galgano perseverò nei suoi propositi, si ritirò a Montesiepi, dove iniziò la costruzione dell’odierna Rotonda, infiggendo nella roccia la sua spada, che divenne così una croce, di fronte alla quale il giovane fece germogliare la sua santità.
Ma un destino superiore lo aspettava e si rivelò all’improvviso. Durante una visione o un sonno mistico, gli sembrò di essere accolto fra gli Apostoli, che gli affidarono la missione di costruire una chiesa in un luogo solitario, denominato Montesiepi.
Nessuno volle aiutarlo. Sua madre e i suoi amici, per ragioni differenti, cercarono di dissuaderlo, mettendolo di fronte a difficoltà o formulando dubbi sulla sua buona fede.
Nonostante ciò Galgano perseverò nei suoi propositi, si ritirò a Montesiepi, dove iniziò la costruzione dell’odierna Rotonda, infiggendo nella roccia la sua spada, che divenne così una croce, di fronte alla quale il giovane fece germogliare la sua santità.
La Spada nella Roccia di San Galgano, con evidente richiamo alla
Spada di cui si narra nella leggenda di Re Artù, è visibile nella
cappella di Montesiepi, a Chiusdino, in provincia di Siena, fin dal
1180.
Le analisi chimiche e spettrografiche condotte sui materiali, i test
e i rilievi diretti confermano il fatto che la spada e i reperti
locali, concernenti la vita e l’ambiente di San Galgano risalgono alla
metà del secolo XII. Tutto ciò è in accordo con i documenti scritti, che
localizzano la vita di Galgano fra il 1140 e il 1180, qualche decennio
prima di qualunque spada nella roccia di cui si abbia traccia e notizia,
Excalibur compresa.
La vita di San Galgano coincide, in più di 30 particolari, con
quella di Parsifal (in francese Perceval) il cavaliere posto alle
origini dei racconti della Tavola Rotonda.
Il testo del processo di canonizzazione di San Galgano, che include
la vicenda della spada nella roccia, è datato 1185, dieci o vent’anni
prima del Perceval e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, come riferita
nei testi francesi. La copia del testo, individuata durante le ricerche
effettuate, indica che ogni altra leggenda analoga, reperibile nella
letteratura europea, deriva da questo nucleo originale. Ciò vale, in
particolare, per il Perceval (di Chrétien de Troyes) e per il Parsival
(di Wolfram von Eschenbach).
Si può osservare che numerosi elementi della storia originale di Re
Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda (ambiente, stili di vita,
abiti, dati geografici, ecc.) non appartengono al paesaggio dell’Europa
centrale. Molti di essi, fra i quali gli animali, i vegetali, i tessuti e
i vestiti, i gioielli, e altri dettagli richiamano invece, in modo
preciso, l’ambiente del lontano oriente.
Le ricerche effettuate hanno permesso di offrire una ragionevole
spiegazione a tutto ciò, delineando i modi e le vie di collegamento e di
trasporto della leggenda dall’Oriente alla Toscana (tramite Pisa) e da
qui in Francia ed Inghilterra, spiegando i meccanismi con i quali la
materia persiana si sia arricchita del profilo biografico di San Galgano
(divenuto Parsifal) e della sua spada, ritrasformatasi nella bellicosa
Excalibur. Tutto ciò per lo sforzo dei traduttori europei che si
avvalsero di lontane leggende per fornire l’Europa e i suoi stati
nascenti di un nuovo mito.
Ubicazione:
Via Senese, 170, 58100 Grosseto GR, Italia
sabato 8 ottobre 2016
Il costume civile nel XIII secolo
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abbigliamento,
medievale,
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pranzo,
seminario
Ubicazione:
46035 Ostiglia MN, Italia
venerdì 7 ottobre 2016
giovedì 6 ottobre 2016
Sipontum il Medioevo segreto
Leoni,
cervi, draghi, pesci, serpenti, sirene... Sulle facciate delle
cattedrali, come sui capitelli delle chiese medievali o sulle pagine di
antichi codici è tutto un agitarsi di creature animali, reali o
fantastiche, mansuete o feroci. Un “bestiario” sorprendente e
affascinante, ma che spesso non riusciamo più a “leggere” con
immediatezza. un ricco e originale apparato di immagini, il significato
simbolico delle numerose e diverse rappresentazioni “zoologiche” che
affollano gli edifici sacri e le pagine miniate dell’età medievale.
Riscoprendo un linguaggio complesso e misterioso, ispirato ai testi biblici e ai Padri della Chiesa, ma anche alla tradizione classica e alle credenze popolari, che si serve dei simboli e dei segni della natura per parlare delle cose celesti.
Come scriveva Alano da Lilla nel XII secolo: «Ogni creatura del mondo funge per noi da specchio della nostra vita, della nostra morte, della nostra condizione ed è segno fedele della nostra sorte
Le stesse pietre lavorate da artisti e scalpellini hanno continuato ad essere un libro su cui gli umili hanno lasciato i loro segni, graffiati casualmente e a volte pigramente, ma che rendono gli stessi muri “mormoranti” e tali mormorii offrono non solo al viaggiatore ma anche allo storico e allo studioso materiale di prima mano. Queste testimonianze, evidenti o nascoste, a condizione che noi vogliamo interrogarle o ascoltarle, possono assurgere alla piena dignità di fonte storica, dotata di un potenziale informativo del tutto paragonabile a quello delle fonti più convenzionali.
Il contenitore di tutto questo si esprime attraverso l’arte e l’architettura sacra il cui linguaggio fonda sul simbolismo delle forme. Il simbolo è ciò che esprime. La validità spirituale delle forme viene garantita attraverso la tradizione, la trasmissione e l'applicazione di precise regole di lavoro e dei modelli. Per le civiltà tradizionali l'arte sacra deve imitare l'arte divina, ossia la maniera in cui opera lo spirito divino, trasponendo le sue leggi nell'opera umana.
PROGRAMMA domenica 9 ottobre 2016 ore 16,00
• ABBAZIA DI S.LEONARDO IN LAMA VOLARA
• CHIESA DI S.MARIA DI SIPONTO
• IPOGEI TARDOANTICHI DI S.MARIA REGINA
Informazioni e prenotazioni Gruppo Archeologico Daunio 328 1499808.
Riscoprendo un linguaggio complesso e misterioso, ispirato ai testi biblici e ai Padri della Chiesa, ma anche alla tradizione classica e alle credenze popolari, che si serve dei simboli e dei segni della natura per parlare delle cose celesti.
Come scriveva Alano da Lilla nel XII secolo: «Ogni creatura del mondo funge per noi da specchio della nostra vita, della nostra morte, della nostra condizione ed è segno fedele della nostra sorte
Le stesse pietre lavorate da artisti e scalpellini hanno continuato ad essere un libro su cui gli umili hanno lasciato i loro segni, graffiati casualmente e a volte pigramente, ma che rendono gli stessi muri “mormoranti” e tali mormorii offrono non solo al viaggiatore ma anche allo storico e allo studioso materiale di prima mano. Queste testimonianze, evidenti o nascoste, a condizione che noi vogliamo interrogarle o ascoltarle, possono assurgere alla piena dignità di fonte storica, dotata di un potenziale informativo del tutto paragonabile a quello delle fonti più convenzionali.
Il contenitore di tutto questo si esprime attraverso l’arte e l’architettura sacra il cui linguaggio fonda sul simbolismo delle forme. Il simbolo è ciò che esprime. La validità spirituale delle forme viene garantita attraverso la tradizione, la trasmissione e l'applicazione di precise regole di lavoro e dei modelli. Per le civiltà tradizionali l'arte sacra deve imitare l'arte divina, ossia la maniera in cui opera lo spirito divino, trasponendo le sue leggi nell'opera umana.
PROGRAMMA domenica 9 ottobre 2016 ore 16,00
• ABBAZIA DI S.LEONARDO IN LAMA VOLARA
• CHIESA DI S.MARIA DI SIPONTO
• IPOGEI TARDOANTICHI DI S.MARIA REGINA
Informazioni e prenotazioni Gruppo Archeologico Daunio 328 1499808.
mercoledì 5 ottobre 2016
Calenzano nel Medioevo
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conferenze,
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spettacoli
Ubicazione:
50041 Calenzano FI, Italia
martedì 4 ottobre 2016
Carlo IV: imperatore dei quattro troni e primo convinto cittadino europeo a 700 anni dalla nascita
Un’iniziativa che
unisce storia, gusto e solidarietà. Si terrà venerdì 7 ottobre 2016 alle ore
19,00 negli spazi dell’ICLAB di Firenze in Viale Guidoni, 103 l’iniziativa
“Carlo IV: imperatore dei quattro troni e primo convinto cittadino
europeo a 700 anni dalla nascita” che coinvolgerà i Comuni gemellati di
Montecarlo (Lu) e Karlstein (Repubblica Ceca) e le scuole alberghiere di
Praga e Castelfiorentino.
Il ricavato della serata, che si concluderà
con una cena medievale preparata dalle due scuole, sarà devoluto al
completamento del dormitorio della Scuola di agricoltura di Kisoga, in
Uganda, fondata da Gocce di Vita Onlus.
Interverranno Marcello Garzaniti dell’Università di Firenze e Francesca
Cuffi, biologa nutrizionista e saranno allestite le mostre “Imperatore
su quattro troni” che racconta la vita di Carlo IV in quattordici tappe e
“Carlo IV e l’Italia” dedicata alla vita privata, politica e religiosa
di Carlo IV. Sarà inoltre esposta una copia della corona San Venceslao,
parte dei gioielli della Corona boema realizzati nel 1347. Carlo IV di
Lussemburgo la commissionò per la propria incoronazione, dedicandola al
primo santo patrono del paese, San Venceslao. Il gioiello, il cui
originale è custodito nella Cattedrale di San Vito a Praga, fu lasciato
dall’imperatore come corona di stato per l’incoronazione dei futuri
sovrani boemi.
Per finire, la cena medioevale preparata dalla Scuola Alberghiera
Radlicka di Praga e dall’Istituto Enriques di Castelfiorentino, il cui
menù sarà presentato e commentato da esperti del periodo. Ecco che cosa
si potrà gustare. Per le pietanze calde: cosce di anatra e crauti rossi,
rollè di pollo ripieno, ragù di coniglio, piccoli involtini alla
birra, carne affumicata, carne di cinghiale con salsa di rosa canina,
cervo bruno, salsicce e sanguinaccio, zuppa d’orzo, gallina con salsa di
prugne, zuppa di piselli, polpette di funghi. Per le portate fredde:
patè di cacciagione con mandorle, pere e mirtilli, pancetta e carne
affumicata, gelatina di carne, torta di grano saraceno, farciture di
carne, pane, panini, cialde salate. Per i dessert: cialde dolci, dessert
al cucchiaio con avena, grano saraceno, miele, frutta e noci, frutta
secca, bomboloni con noci e mele. Il tutto accompagnato da vino di
Montecarlo.
L’evento è realizzato da Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma,
Consolato Onorario della Repubblica Ceca per la Toscana, Centro ceco
Milano, Consiglio Regionale della Toscana, Comune di Montecarlo (Lu),
Comune di Karlstejn, Istituto internazionale Life Beyond Tourism e
Centro Congressi al Duomo (Firenze), Rotary Club Firenze Brunelleschi,
ARCA – Amici della Repubblica Ceca Associati.
Il contributo minimo è di 35 euro per persona, con prenotazione
obbligatoria entro il 4 ottobre a: florenceinfo.cz@gmail.com.
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lunedì 3 ottobre 2016
I conti Guidi nel XII secolo: le novità emerse da alcune raccolte epistolari inedite
Prende avvio
la seconda parte del ciclo di conferenze “Appunti per la storia
della cultura nel territorio aretino”, organizzato dalla Società Storica Aretina, in collaborazione con il Comune di Arezzo. Ad inaugurare la
nuova serie di incontri sarà Elisabetta Bartoli con la conferenza sul
tema “I conti Guidi nel XII secolo: le novità emerse da alcune
raccolte epistolari inedite”, in programma martedì 4 ottobre 2016, alle ore
17,30, nell’auditorium Aldo Ducci di via Cesalpino. Il ciclo di
conferenze si protrarrà fino al mese di dicembre, approdando infine alle
tematiche novecentesche.
Nel XII secolo è ormai compiutamente sviluppato l’insegnamento
dell’“ars dictandi”, che deve il suo impulso anche all’accresciuto
livello di burocratizzazione. La lettera è già allora un mezzo di
comunicazione, codificato da norme precise che i professionisti della
scrittura non possono ignorare. La presenza, in due raccolte e
due trattati di area tosco-emiliana, di epistole che hanno come
interlocutore o come argomento un membro della famiglia dei conti Guidi
ribadisce l’importanza della famiglia comitale sulla scena politica
duecentesca, ma ci offre anche spunti di riflessione relativi
agli estensori di tali lettere. I ‘magistri’, infatti, traevano da
lettere e registri reali i nomi e le situazioni dei propri modelli. Le
lettere recentemente trascritte e commentate in volume da Elisabetta
Bartoli ci permettono non soltanto di riflettere sull’uso dei
materiali epistolari come fonti storiche, ma anche di osservare i Guidi
in situazioni sia ufficiali (lettere con l’entourage imperiale o
pontificio), che private (epistole consolatorie e d’amore), con una
ricchezza di sfumature sociali e psicologiche sconosciuta ai
documenti d’archivio. Questi materiali, inoltre, consentono di gettare
uno sguardo generale sulla situazione culturale aretina del XII secolo,
in particolare il transito di maestri che precede la formazione dello
‘studium’.
Elisabetta Bartoli è dottore di ricerca in Letterature comparate e in
Filologia medievale latina e umanistica ed assegnista di ricerca presso
l’università di Siena e la Società internazionale per lo studio del
medioevo di Firenze (Sismel). Si occupa di poesia bucolica medievale
latina e di “ars dictandi” e collabora a vari progetti di ricerca
di interesse nazionale di ambito medioevale latino. Ha pubblicato la
prima traduzione italiana del “Libro delle Meraviglie” di Gervasio di
Tilbury (Pisa, 2009) e la prima edizione critica delle opere del Maestro
Guido (“Trattati e raccolte epistolari”, Firenze, 2014) per l’Edizione
nazionale dei testi mediolatini d’Italia.
Curato da Luca Berti, il ciclo
di conferenze della Società storica aretina si propone di delineare ed
approfondire momenti, istituzioni e figure significative del
territorio aretino, cercando di cogliere i nessi che legano il mondo
della cultura ai fenomeni sociali ed economici, dai quali è condizionato
e con i quali interagisce. La conferenza successiva è in programma l’11
ottobre, quando Nicoletta Marcelli parlerà di “Gentile Becchi vescovo
di Arezzo, tra politica e poesia nell’età di Lorenzo il Magnifico”.
Tutti gli incontri sono ad ingresso libero, con dibattito finale aperto a
tutti.
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medioevo
Ubicazione:
Via Andrea Cesalpino, 52100 Arezzo AR, Italia
domenica 2 ottobre 2016
"Templari. Enigmi o misteri ?" incontro con Mario Moiraghi a Meda
Per maggiori informazioni visita il sito di Mario Moiraghi !
Ubicazione:
Via Yuri Gagarin, 13, 20821 Meda MB, Italia
sabato 1 ottobre 2016
Piossasco Medievale
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Ubicazione:
Via Pinerolo, 161, 10045 Piossasco TO, Italia
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