Rassegna stampa quotidiana di news, eventi informazioni culturali in diretta dal Medioevo realizzata dall'Associazione Culturale Italia Medievale. Pagina con aggiornamento ad intervalli NON regolari. Non rientrante nella categoria della informazione periodica stabilita dalla Legge 7 marzo 2001, n. 62. Se desideri vedere il tuo evento segnalato in questo spazio scrivici una mail: info@italiamedievale.org
venerdì 31 gennaio 2020
Carnevale Medievale a Castelraimondo (MC)
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Ubicazione:
62022 Castelraimondo MC, Italia
giovedì 30 gennaio 2020
Una bottega di speziere nella Grosseto del primo Quattrocento
Giovedì 30 gennaio 2020 alle ore 18,00 nuovo appuntamento legato alla mostra
“Oltre il Duomo”. Al Museo archeologico e d’arte della Maremma, in
piazza Baccarini, Giovanni Roncaglia, archeologo e Andrea Patacchini, archeologo accompagneranno
il pubblico in un viaggio alla scoperta di "Una bottega di speziere
nella Grosseto del primo quattrocento".
Un'occasione in più per fare luce sulla storia della città nel periodo medievale.
L’evento è a ingresso gratuito.
L’evento è a ingresso gratuito.
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mercoledì 29 gennaio 2020
Federico II di Svevia a Vercelli
Venerdì 31 gennaio 2020 alle ore 18,00 presso la Libreria dell'Arca in Via Galileo Ferrari, 17 a Vercelli lo scrittore e giornalista Marco Brando presenta il suo libro ""L'imperatore nel suo labirinto. Usi, abusi e riusi del mito di Federico II di Svevia" (Tessere editore, Firenze 2019).
Interverrà: Antonella Bertolino, professoressa di Lettere e Storia a Vercelli.
Federico II di Svevia è stato ospite due volte di Vercelli: uno dei soggiorni durò quasi tre mesi (ottobre 1248 - inizio di gennaio 1249). Capitò dopo la sua campagna militare contro il marchese Bonifacio II di Monferrato e alcuni Comuni della Val Padana occidentale, inclusa Vercelli (che era diventata federiciana nel 1238), passati con i nemici guelfi. Nel mese di ottobre i ghibellini vercellesi fecero entrare in città la cavalleria di Pavia, fedele alleata dell'impero; poi arrivò lo stesso imperatore. Fra i molti potenti che lo raggiunsero, per rendergli omaggio, c'era lo stesso Bonifacio, tornato di corsa dalla sua parte. Federico II, durante la permanenza in città, gratificò i suoi alleati. Anche il marchese, tornato all'ovile, ricevette un dono: gli concesse la fortezza di Verrua, tolta al vescovo vercellese dopo il tradimento.
Sono passati quasi 8 secoli da allora. Tuttavia, nonostante le centinaia di anni trascorsi da allora, l'imperatore Federico II di Svevia ancor oggi viene celebrato o calunniato, in Italia e non solo. Rimosso il personaggio storico, se ne è fatto un mito da usare a piacimento, fino a stravolgere o negare la storia. Con le armi del cronista e le doti del narratore, Marco Brando, giornalista e scrittore, indaga il "leader" del Sacro Romano Impero e l'impiego ideologico della sua immagine. Soprattutto in Puglia, dove è assurto a idolo, trasformato in icona commerciale. Poi nel resto del Sud, nel Centro-Nord d'Italia e nei Paesi di cultura tedesca; quindi in Medio Oriente e Nord Africa, nei Paesi con matrice musulmana.
Dal libro emergono le false raffigurazioni del Medioevo, impiegate per demonizzare il passato e rassicurarsi sul presente. Il puzzle si compone e svela usi e abusi dell'imperatore, gli antichi debiti e pregiudizi nei confronti della cultura islamica, la ferita che lacera in due l'Italia.
Dal libro emergono le false raffigurazioni del Medioevo, impiegate per demonizzare il passato e rassicurarsi sul presente. Il puzzle si compone e svela usi e abusi dell'imperatore, gli antichi debiti e pregiudizi nei confronti della cultura islamica, la ferita che lacera in due l'Italia.
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martedì 28 gennaio 2020
La Via Francisca del Lucomagno si racconta
La Via Francisca del Lucomagno si racconta. Il Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano organizza giovedì 30 gennaio 2020 al Monastero di Torba di Gornate Olona (VA)
un incontro per conoscere meglio il cammino che, nei suoi 135 km,
collega Lavena Ponte Tresa al confine con la Svizzera a Pavia.
“La Via Francisca del Lucomagno – i risultati della ricerca e le proposte di cammino”,
che si svolgerà dalle 14.30 alle 17.30, è rivolto prevalentemente a
guide turistiche ed ambientali escursionistiche, alle associazioni di
camminatori, agli operatori del turismo e alle realtà culturali del
territorio. Scopo: far conoscere le peculiarità della Via Francisca e il
mondo dei cammini.
Il programma dell’incontro prevede, a partire dalle 14.30,
l’introduzione di Simona Gasparini del FAI e referente per il Monastero
di Torba. Quindi Marcio Giovannelli illustrerà il progetto della Via e
le tappe del Cammino. Con Michela Piotto e Laura Binda di
Archeologistics si entrerà nella parte più storica affrontando le forme
di ospitalità nel Medioevo lungo la via Francisca del Lucomagno e
illustrando la via di pellegrinaggio da Coira a Pavia nel Medioevo. Sarà
infine Marina Albeni (Archeologistics) a chiudere dando alcuni consigli
concreti sul come percorrere la Via Francisca.
Per informazioni e adesioni: chiamare il 328 8377206 oppure inviare una mail a faitorba@fondoambiente.it.
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Ubicazione:
Via Stazione, 21040 Torba VA, Italia
lunedì 27 gennaio 2020
Giovanni, vescovo di Arezzo (867 - 900)
Facciata neogotica del Duomo di Arezzo |
Sarà dedicata a Giovanni, vescovo di Arezzo sullo scorcio del nono secolo, la prima conferenza del nuovo ciclo di incontri organizzati dalla Società storica aretina. A parlarne sarà martedì 28 gennaio 2020, alle ore 17,30, all’Auditorium Ducci di via Cesalpino, Pierluigi Licciardello.
L’evento si attua con la collaborazione della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, oltre che con il consueto patrocinio del Comune di Arezzo. L’intento dell’iniziativa, replicata per il terzo anno consecutivo, è quello di approfondire la conoscenza delle principali figure di vescovi alternatesi sulla cattedra di san Donato nell’arco di una storia quasi bimillenaria. Figure ecclesiastiche che hanno sempre avuto un forte peso nella vita religiosa e culturale della comunità e in alcuni periodi anche in quella sociale e politica.
Giovanni è il primo vescovo aretino di cui possiamo ricostruire la biografia in modo dettagliato. Nativo della Sabina, fu capo della cancelleria dell’imperatore carolingio Ludovico II e quindi vescovo della nostra città, nell’867. La sua cultura, il suo prestigio e la sua fedeltà al papato lo portarono a ricoprire delicate missioni diplomatiche in Francia e in Germania. Fu lui a concertare l’elezione degli ultimi imperatori carolingi, Carlo il Calvo, prima, e Carlo il Grosso, poi. Fu anche attivo nel governo della diocesi, ottenendo importanti privilegi da papi e imperatori e fondando il grande monastero benedettino delle sante Flora e Lucilla (o di S. Fiora), presso la città. Scrisse anche un’interessante omelia sull’Assunzione della Madonna, in cui prese posizione sulla questione – allora assai dibattuta – se l’assunzione fosse avvenuta solo nell’anima o anche nel corpo. La sua soluzione a favore dell’assunzione corporea divenne autorevole.
Pierluigi Licciardello, insegnante di materie letterarie al Liceo Classico di Arezzo, è dottore di ricerca in Agiografia e in Storia medievale. Si occupa di storia religiosa e letteraria nel medioevo, particolarmente di vite dei santi, di storia di Arezzo e di monachesimo camaldolese. Tra i suoi ultimi lavori, nel 2015 ha pubblicato per la Società storica aretina uno studio sul conflitto tra il vescovo Guido Tarlati e il papa Giovanni XXII e nel 2018 per la SISMEL di Firenze l’edizione critica della “Passio” di san Donato.
Le iniziative della Società storica aretina sono ad ingresso libero e gratuito, con dibattito finale aperto a tutti.
domenica 26 gennaio 2020
Katàbba. Mille anni di Storia.
Come ogni anno è giunta l’ora della Katàbba rappresentata dalla giornata Medievale Monfortese creata a cura dell’Associazione Katàbba, che si svolge in prossimità della festa di Sant’Agata, dalla quale tamburinata l’associazione trae memoria storica, per la rievocazione del corteo storico e le manifestazioni annesse
La tamburinata comunemente chiamata Katàbba ha inizio nel 1061 periodo storico in cui il Gran Conte Ruggero, provenendo da Messina subito dopo avere conquistato Rometta – Venetico – Roccavaldina, prendeva d’assedio il castello di Munt da Furt, prima di proseguire la sua impresa verso la piana di Milazzo, a seguito dell’assedio che durò per un lungo periodo, vennero liberate le Terre di Mon da Furt, rinominate successivamente dallo stesso Gran Conte Ruggero con il nome di MonsFortius o MonFortis. L’evento ormai accaduto quasi mille anni orsono, ha lasciato una forte traccia di sé nella memoria della comunità Monfortese, che da allora per ormai 959 anni, festeggia la liberazione delle proprie Terre dai Saracini.
Infatti la Tamburinata o Katàbba, si concretizza nel suono delle campane e di un tamburo, che ridottasi ormai a solo 18 ritmi “sequenze” delle 24 originarie, narra nell’etere, l’evento della liberazione dai saraceni, partendo sin dall’avvistamento dei cavalieri a cavallo del Gran Conte Ruggero, del galoppo del cammello “U Camiddu” del Gran Conte che raggiungeva le strade cittadine, la successiva cruenta battaglia tra i Saracini e l’Armata del Gran Conte, il terrore, il silenzio, la disperazione dopo la battaglia, la morte e per finire un crescendo di suoni che ricordano il risveglio la gioia la festa dopo la completa liberazione delle Terre ormai divenute di MonsFortius.
Uno scorcio di storia originale raccontata esclusivamente a memoria d’uomo, che per quasi mille anni nel periodo compreso tra il 17 gennaio e il 5 febbraio, attraverso il suono campane e un tamburo scordato, diffonde la propria storia facendo rivivere principalmente nella memoria dei Monfortesi e di quanti non l’hanno mai ascoltato un periodo storico importante delle Terre di MonsFortius e della nostra Sicilia.
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La tamburinata comunemente chiamata Katàbba ha inizio nel 1061 periodo storico in cui il Gran Conte Ruggero, provenendo da Messina subito dopo avere conquistato Rometta – Venetico – Roccavaldina, prendeva d’assedio il castello di Munt da Furt, prima di proseguire la sua impresa verso la piana di Milazzo, a seguito dell’assedio che durò per un lungo periodo, vennero liberate le Terre di Mon da Furt, rinominate successivamente dallo stesso Gran Conte Ruggero con il nome di MonsFortius o MonFortis. L’evento ormai accaduto quasi mille anni orsono, ha lasciato una forte traccia di sé nella memoria della comunità Monfortese, che da allora per ormai 959 anni, festeggia la liberazione delle proprie Terre dai Saracini.
Infatti la Tamburinata o Katàbba, si concretizza nel suono delle campane e di un tamburo, che ridottasi ormai a solo 18 ritmi “sequenze” delle 24 originarie, narra nell’etere, l’evento della liberazione dai saraceni, partendo sin dall’avvistamento dei cavalieri a cavallo del Gran Conte Ruggero, del galoppo del cammello “U Camiddu” del Gran Conte che raggiungeva le strade cittadine, la successiva cruenta battaglia tra i Saracini e l’Armata del Gran Conte, il terrore, il silenzio, la disperazione dopo la battaglia, la morte e per finire un crescendo di suoni che ricordano il risveglio la gioia la festa dopo la completa liberazione delle Terre ormai divenute di MonsFortius.
Uno scorcio di storia originale raccontata esclusivamente a memoria d’uomo, che per quasi mille anni nel periodo compreso tra il 17 gennaio e il 5 febbraio, attraverso il suono campane e un tamburo scordato, diffonde la propria storia facendo rivivere principalmente nella memoria dei Monfortesi e di quanti non l’hanno mai ascoltato un periodo storico importante delle Terre di MonsFortius e della nostra Sicilia.
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Ubicazione:
98041 Monforte San Giorgio ME, Italia
sabato 25 gennaio 2020
"Anno Domini 950" cena con delitto medievale a Modena
Sabato 25 gennaio 2020, alle ore 20,00 nella prestigiosa location di via Martiri
della Libertà, a Modena, si tiene una coinvolgente serata dove, dopo un sontuoso
banchetto con menù medievale, si diventa tutti investigatori per
scoprire chi ha ucciso Lotario, marito della nobildonna Adelaide di
Borgogna.
“Anno Domini 950” è il titolo della cena medievale con delitto che si tiene nella prestigiosa location del Salotto Aggazzotti di Modena,
in via Martiri della Libertà 38. Si tratta del penultimo evento
ospitato dal Salotto, che dalla fine di gennaio chiuderà al pubblico la
sede tanto cara ad artisti, musicisti e modenesi.
Siamo nel X secolo, intorno al 950 d.C. a Garda. Lotario, marito
della nobildonna Adelaide di Borgogna, viene trovato morto in
circostanze misteriose. Non ci sono dubbi sul fatto che la sua non sia
stata una morte naturale. Ma chi lo ha ucciso? Potrebbe essere stato
Berengario, feudatario del luogo, per fare sposare al figlio Adalberto
la bella Adelaide, rimasta vedova, ed ereditare così il trono d’Italia.
Tra i sospettati ci sono anche lo stesso Adalberto e una badessa di
nobili natali, ma caduta in disgrazia, e costretta a prendere i voti.
Sarà compito dei partecipanti scoprire chi si nasconde dietro al ferale
assassinio.
Organizzata e ideata da Mistery & Investigation Dinner, la serata comincia con un ricco buffet per gustare la vera cucina medievale. Dopo la cena, i partecipanti si dividono in squadre e dovranno seguire gli indizi, interrogare i personaggi che incontreranno nelle sale del Salotto Aggazzotti e cercare di scoprire il colpevole. Non sarà una cosa semplice, perché conteranno anche il tempo impiegato e la precisione delle risposte, in base ai quali verrà assegnato un punteggio.
Le prime tre squadre che indovineranno il colpevole riceveranno un premio a tema. Chi lo desidera potrà venire in abbigliamento medievale.
Organizzata e ideata da Mistery & Investigation Dinner, la serata comincia con un ricco buffet per gustare la vera cucina medievale. Dopo la cena, i partecipanti si dividono in squadre e dovranno seguire gli indizi, interrogare i personaggi che incontreranno nelle sale del Salotto Aggazzotti e cercare di scoprire il colpevole. Non sarà una cosa semplice, perché conteranno anche il tempo impiegato e la precisione delle risposte, in base ai quali verrà assegnato un punteggio.
Le prime tre squadre che indovineranno il colpevole riceveranno un premio a tema. Chi lo desidera potrà venire in abbigliamento medievale.
La quota di partecipazione è di € 30 a persona (inclusa cena e gioco9. I
bambini fino a 12 anni cenano e giocano gratis. Informazioni e
prenotazioni al 349/0970726.
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Ubicazione:
Viale Martiri della Libertà, Modena MO, Italia
venerdì 24 gennaio 2020
"Le porte del mondo. L’Europa e la globalizzazione medievale" presentazione a Milano
Sabato 25 gennaio 2020 alle ore 16,00 l’Associazione Italia Medievale è lieta di invitarvi nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7) per la presentazione del saggio “Le porte del mondo. L’Europa e la globalizzazione medievale” di Paolo Grillo (Mondadori, 2019). Intervengono l’autore e Blythe Alice Raviola. Ingresso libero.
Quando la curiosità per il mondo circostante, la sete di guadagno e la fede spinsero molti a intraprendere viaggi e spedizioni rischiose, e i contatti e le transazioni si fecero sempre più intensi al punto di dar vita a una vera e propria «globalizzazione» ante litteram. Ma è un errore, per noi occidentali affascinati dalla figura di Marco Polo, mettere l’Europa al centro di questo processo di connessione come se fossimo stati noi a «scoprire» il resto del mondo. Non fu così. Contrariamente a quanto si pensa, gli europei del Medioevo erano consci di vivere alla periferia di un mondo ricco, colto, civilizzato e multipolare, dove avrebbero dovuto ritagliarsi un ruolo sviluppando il dialogo e i commerci, non certo cercando di imporsi con gli eserciti. Quelli che Paolo Grillo ci descrive nelle pagine de Le porte del mondo sono mercanti, missionari, uomini di cultura e avventurieri, non conquistatori. Soltanto così l’Europa riuscì a inserirsi pacificamente e fruttuosamente in un mondo più vasto e, spesso, più prospero e tecnologicamente avanzato, e ad arricchirsi di nuove risorse e di nuove conoscenze.
Paolo Grillo ci conduce in un viaggio attraverso le infinite pianure mongole, il continente indiano e l’Africa, alla scoperta di quella globalizzazione che permise all’Europa di respirare per decenni un’aria nuova, un’aria destinata a condizionare la cultura e l’economia dell’Occidente latino per i secoli a venire.
Paolo Grillo insegna Storia medievale all’Università degli Studi di Milano. Si occupa della storia delle città italiane tra XII e XIV secolo. Fra i suoi libri più recenti Milano guelfa (1302-1310) (Roma, 2013), Le guerre del Barbarossa. I comuni contro l’imperatore (Roma-Bari, 2014), L’aquila e il giglio. 1266: la battaglia di Benevento (Roma, 2015), Nascita di una cattedrale (Mondadori, 2017) e La falsa inimicizia (Salerno, 2018).
Blythe Alice Raviola ha svolto per anni attività di ricerca presso l’Università di Torino e per l’Instituto Universitario “La corte en Europa” (IULCE) dell’Universidad Autónoma di Madrid, di cui è membro dal 2007, ed è stata consulente presso la Fondazione 1563 della Compagnia di San Paolo di Torino.
Ha partecipato e partecipa a numerosi convegni nazionali e internazionali lavorando precipuamente sugli antichi stati italiani della piana del Po, sui rapporti tra Savoia e Gonzaga e sui legami tra Torino e Madrid. Ha preso parte al XXII Congresso Mondiale di storiografia svoltosi a Jinan, in Cina, dal 23 al 28 agosto 2015, con una borsa di studio conferitale dal CISH (Centre Internationale de Sciences Historiques) della Sorbona, presentando un paper su Giovanni Botero e la World History.
Quando la curiosità per il mondo circostante, la sete di guadagno e la fede spinsero molti a intraprendere viaggi e spedizioni rischiose, e i contatti e le transazioni si fecero sempre più intensi al punto di dar vita a una vera e propria «globalizzazione» ante litteram. Ma è un errore, per noi occidentali affascinati dalla figura di Marco Polo, mettere l’Europa al centro di questo processo di connessione come se fossimo stati noi a «scoprire» il resto del mondo. Non fu così. Contrariamente a quanto si pensa, gli europei del Medioevo erano consci di vivere alla periferia di un mondo ricco, colto, civilizzato e multipolare, dove avrebbero dovuto ritagliarsi un ruolo sviluppando il dialogo e i commerci, non certo cercando di imporsi con gli eserciti. Quelli che Paolo Grillo ci descrive nelle pagine de Le porte del mondo sono mercanti, missionari, uomini di cultura e avventurieri, non conquistatori. Soltanto così l’Europa riuscì a inserirsi pacificamente e fruttuosamente in un mondo più vasto e, spesso, più prospero e tecnologicamente avanzato, e ad arricchirsi di nuove risorse e di nuove conoscenze.
Paolo Grillo ci conduce in un viaggio attraverso le infinite pianure mongole, il continente indiano e l’Africa, alla scoperta di quella globalizzazione che permise all’Europa di respirare per decenni un’aria nuova, un’aria destinata a condizionare la cultura e l’economia dell’Occidente latino per i secoli a venire.
Paolo Grillo insegna Storia medievale all’Università degli Studi di Milano. Si occupa della storia delle città italiane tra XII e XIV secolo. Fra i suoi libri più recenti Milano guelfa (1302-1310) (Roma, 2013), Le guerre del Barbarossa. I comuni contro l’imperatore (Roma-Bari, 2014), L’aquila e il giglio. 1266: la battaglia di Benevento (Roma, 2015), Nascita di una cattedrale (Mondadori, 2017) e La falsa inimicizia (Salerno, 2018).
Blythe Alice Raviola ha svolto per anni attività di ricerca presso l’Università di Torino e per l’Instituto Universitario “La corte en Europa” (IULCE) dell’Universidad Autónoma di Madrid, di cui è membro dal 2007, ed è stata consulente presso la Fondazione 1563 della Compagnia di San Paolo di Torino.
Ha partecipato e partecipa a numerosi convegni nazionali e internazionali lavorando precipuamente sugli antichi stati italiani della piana del Po, sui rapporti tra Savoia e Gonzaga e sui legami tra Torino e Madrid. Ha preso parte al XXII Congresso Mondiale di storiografia svoltosi a Jinan, in Cina, dal 23 al 28 agosto 2015, con una borsa di studio conferitale dal CISH (Centre Internationale de Sciences Historiques) della Sorbona, presentando un paper su Giovanni Botero e la World History.
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Ubicazione:
Via Nirone, 7, 20123 Milano MI, Italia
giovedì 23 gennaio 2020
"Guida alla Sicilia Normanna" presentazione a Palermo
Venerdì 24 gennaio 2020, alle ore 17, presso la storica e indipendente LIBRERIA SCIUTI di Palermo, sita in via Giuseppe Sciuti 91f, l’architetto Vittorio Noto, già docente di Storia dell’Architettura presso la facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo ed esperto di Storia antica e medievale, presenterà il suo ultimo lavoro: “Guida alla Sicilia Normanna”, pubblicato da Kalós edizioni.
Il più recente studio di Vittorio Noto si rivolge alle pietre della
storia normanna, testimonianze di storia lontana che raccontano le
ragioni dell’insediamento, manifestano le finalità dell’erigere,
esplicitano il rimando simbolico di un credo. Non soltanto eredità del
grande museo en plein air del nostro territorio, ma racconto di coloro
che hanno contribuito a tessere le trame del destino di intere comunità.
Converseranno con l’autore l’antropologa e consulente regionale di archeologia industriale e beni architettonici Rita Cedrini e l’avvocato e scrittore Lino Buscemi.
Interverrà Salvino Leone, direttore editoriale di Edizioni Kalós
L’evento sarà ripreso e trasmesso in diretta Facebook sulla pagina ufficiale della Libreria: www.facebook.com/Libreriasciutipalermo.
Converseranno con l’autore l’antropologa e consulente regionale di archeologia industriale e beni architettonici Rita Cedrini e l’avvocato e scrittore Lino Buscemi.
Interverrà Salvino Leone, direttore editoriale di Edizioni Kalós
L’evento sarà ripreso e trasmesso in diretta Facebook sulla pagina ufficiale della Libreria: www.facebook.com/Libreriasciutipalermo.
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mercoledì 22 gennaio 2020
"L'Orto dei Veleni" conferenza a Ferrara
Quinto appuntamento della stagione 2019/2020 del ciclo di conferenze,
organizzato da Contrada San Giacomo di Ferrara, con il patrocinio del
Comune di Ferrara, e in collaborazione con Ente Palio Città di Ferrara,
BPER, AVIS, AERRS.
Giovedì 23 gennaio 2020 alle ore 21,00 nella sede della Contrada San Giacomo (via Ortigara 14/A a Ferrara), il Comitato Storico propone una serata divulgativa dal titolo "L'Orto dei Veleni", che vede come relatore Annalisa Mantovani.
Dopo il successo riscosso nella precedente edizione da "La botanica dei rimedi", che trattava di piante officinali ed erbe medicamentose in epoca medieval-rinascimentale, si torna a immergersi nel mondo naturalistico, questa volta fra erbe e piante tossiche e venefiche: le qualità che talune nonostante tutto presentano (in certe dosi e per certi usi) in ambito curativo, le loro pericolose proprietà e i miti che le hanno accompagnate nel corso del Medioevo e del Rinascimento e che hanno caratterizzato quella che, a torto, è stata chiamata "l'Età dei veleni".
Annalisa Mantovani è una studiosa di Biologia ambientale, appassionata di Storia e di Studi sulla Botanica Antica, ed è autrice di una fortunata saga di romanzi fantasy di ambientazione storica.
Giovedì 23 gennaio 2020 alle ore 21,00 nella sede della Contrada San Giacomo (via Ortigara 14/A a Ferrara), il Comitato Storico propone una serata divulgativa dal titolo "L'Orto dei Veleni", che vede come relatore Annalisa Mantovani.
Dopo il successo riscosso nella precedente edizione da "La botanica dei rimedi", che trattava di piante officinali ed erbe medicamentose in epoca medieval-rinascimentale, si torna a immergersi nel mondo naturalistico, questa volta fra erbe e piante tossiche e venefiche: le qualità che talune nonostante tutto presentano (in certe dosi e per certi usi) in ambito curativo, le loro pericolose proprietà e i miti che le hanno accompagnate nel corso del Medioevo e del Rinascimento e che hanno caratterizzato quella che, a torto, è stata chiamata "l'Età dei veleni".
Annalisa Mantovani è una studiosa di Biologia ambientale, appassionata di Storia e di Studi sulla Botanica Antica, ed è autrice di una fortunata saga di romanzi fantasy di ambientazione storica.
martedì 21 gennaio 2020
"Federico II di Svevia nel suo labirinto" a Milano
Giovedì 23 gennaio 2020 alle ore 19,00 al Tempo Ritrovato Libri in Corso Garibaldi, 17 a Milano si tiena la presentazione del libro: "L'imperatore nel suo labirinto. Usi, abusi e riusi del mito di Federico II di Svevia" di Marco Brando (Tessere editore, 2019)
Interverrà: Gabriella Persiani (giornalista).
Con 800 anni sulle spalle, l'imperatore Federico II di Svevia ancor oggi viene celebrato o calunniato. Rimosso il personaggio storico, se ne è fatto un mito da usare a piacimento, fino a stravolgere o negare la storia. Con le armi del cronista e le doti del narratore, Marco Brando, giornalista e scrittore, indaga il "leader" del Sacro Romano Impero e l'impiego ideologico della sua immagine. Soprattutto in Puglia, dove è assurto a idolo, trasformato in icona commerciale. Poi nel resto del Sud, nel Centro-Nord d'Italia e nei Paesi di cultura tedesca; quindi in Medio Oriente e Nord Africa, nei Paesi con matrice musulmana.
Dal libro emergono le false raffigurazioni del Medioevo, impiegate per demonizzare il passato e rassicurarsi sul presente. Il puzzle si compone e svela usi e abusi dell'imperatore, gli antichi debiti e pregiudizi nei confronti della cultura islamica, la ferita che lacera in due l'Italia.
Accompagnato dalla prefazione e dalla postfazione dei medievisti Giuseppe Sergi e Tommaso di Carpegna Falconieri, il libro amplia un volume uscito nel 2008 e ormai esaurito: in appendice ripropone la prefazione e la postfazione scritta dai medievisti Raffaele Licinio e Franco Cardini per quell'edizione, più una sezione iconografica. In controluce si legge, a prescindere dal personaggio indagato, l'uso, l'abuso e il riuso dei miti, fornendo gli strumenti per coltivarli, senza farsene fagocitare fino a perdere il lume della ragione.
Con 800 anni sulle spalle, l'imperatore Federico II di Svevia ancor oggi viene celebrato o calunniato. Rimosso il personaggio storico, se ne è fatto un mito da usare a piacimento, fino a stravolgere o negare la storia. Con le armi del cronista e le doti del narratore, Marco Brando, giornalista e scrittore, indaga il "leader" del Sacro Romano Impero e l'impiego ideologico della sua immagine. Soprattutto in Puglia, dove è assurto a idolo, trasformato in icona commerciale. Poi nel resto del Sud, nel Centro-Nord d'Italia e nei Paesi di cultura tedesca; quindi in Medio Oriente e Nord Africa, nei Paesi con matrice musulmana.
Dal libro emergono le false raffigurazioni del Medioevo, impiegate per demonizzare il passato e rassicurarsi sul presente. Il puzzle si compone e svela usi e abusi dell'imperatore, gli antichi debiti e pregiudizi nei confronti della cultura islamica, la ferita che lacera in due l'Italia.
Accompagnato dalla prefazione e dalla postfazione dei medievisti Giuseppe Sergi e Tommaso di Carpegna Falconieri, il libro amplia un volume uscito nel 2008 e ormai esaurito: in appendice ripropone la prefazione e la postfazione scritta dai medievisti Raffaele Licinio e Franco Cardini per quell'edizione, più una sezione iconografica. In controluce si legge, a prescindere dal personaggio indagato, l'uso, l'abuso e il riuso dei miti, fornendo gli strumenti per coltivarli, senza farsene fagocitare fino a perdere il lume della ragione.
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lunedì 20 gennaio 2020
Il lettore di Dante a Milano
Martedì 21 gennio 2020 dalle ore 19,00 alle ore 20,00 a Tempo Ritrovato Libri di Milano si tiene la Lettura integrale e commento della Divina Commedia a cura di Alberto Cristofori
Canti: I, II e III del Purgatorio
Argomento del Canto I - Purgatorio
Dante e Virgilio arrivano sulla spiaggia del Purgatorio. Dante vede le quattro stelle. Apparizione di Catone Uticense. Virgilio prega Catone di ammettere Dante al Purgatorio, poi cinge il discepolo col giunco.
Argomento del Canto II - Purgatorio
Ancora sulla spiaggia del Purgatorio. Apparizione dell'angelo nocchiero. Incontro con le anime dei penitenti, tra i quali c'è il musico Casella. Canto di Casella e rimprovero di Catone. Fuga di Dante e Virgilio.
Argomento del Canto III - Purgatorio
Discorso di Virgilio sulla giustizia divina. Incontro con le anime dei contumaci. Colloquio con Manfredi di Svevia.
Canti: I, II e III del Purgatorio
Argomento del Canto I - Purgatorio
Dante e Virgilio arrivano sulla spiaggia del Purgatorio. Dante vede le quattro stelle. Apparizione di Catone Uticense. Virgilio prega Catone di ammettere Dante al Purgatorio, poi cinge il discepolo col giunco.
Argomento del Canto II - Purgatorio
Ancora sulla spiaggia del Purgatorio. Apparizione dell'angelo nocchiero. Incontro con le anime dei penitenti, tra i quali c'è il musico Casella. Canto di Casella e rimprovero di Catone. Fuga di Dante e Virgilio.
Argomento del Canto III - Purgatorio
Discorso di Virgilio sulla giustizia divina. Incontro con le anime dei contumaci. Colloquio con Manfredi di Svevia.
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domenica 19 gennaio 2020
La santa casa di Nazareth da Taranto-Brindisi a Loreto
Lunedì 20 gennaio 2020 alle ore 17.30 a Brindisi a Palazzo Granafei-Nervegna nel Salone dell’Università si tiene la presentazione del volume di Vincenza Musardo Talò "La santa casa di Nazareth da Taranto-Brindisi a Loreto" (Bitprint 2019).
La ricerca rimette in discussione alcuni aspetti della storia della
traslazione della santa casa di Loreto, puntando su inedite piste, nuovi
assunti e alcune figure di protagonisti, che si muovono lungo un breve
segmento temporale, interposto fra l’11 ottobre e il 10 dicembre del
1294. In primis, sono chiamati in causa il principe di Taranto, Filippo I
d’Angiò e Thamar d’Epiro sua promessa sposa, oltre a Carlo II re di
Napoli, il papa Celestino V e il domenicano Salvo, vicario pontificio e
vescovo di Recanati; la città regia di Brindisi e la chiesa di Santa
Maria del Casale costituiscono lo scenario su cui si muovono i fatti
dell’ultima tappa del viaggio della santa casa di Nazareth: dal porto di
Brindisi a Loreto. Il volume è aperto da una presentazione di Giuseppe
Santarelli.
Vincenza Musardo Talò (1950) è docente presso la SSIS Puglia,
Università di Lecce, socio ordinario della Società di Storia Patria per
la Puglia e presidente del Centro Ricerche, Studi e Catalogazione dei
Beni Culturali di Puglia. È studiosa del monachesimo femminile; su cui,
tra l’altro, ha pubblicato Il monastero di Santa Chiara a Grottaglie
(Lecce 1992); Tra passato e presente, il Second’Ordine francescano o di
Santa Chiara nel Salento (Lecce 1994); Il monastero del «Cuore Trafitto»
di Manduria (Lecce 1995); Il monastero di Santa Chiara di
Castellaneta. Contributo per lo studio del monachesimo femminile nel
Mezzogiorno d’Italia (Taranto 1997); Per una fenomenologia del
monachesimo femminile medievale («Communio» n. 198, novembre-dicembre
2004, pp. 44-51); Il monachesimo femminile. La vita delle donne
religiose nell’Occidente medievale (Torino 2006). In questo saggio si
definisce nel variegato universo medievale, più ancora di quello
maschile, il monachesimo femminile come fenomeno di grande rilevanza
culturale. Una lettura attenta ha permesso all’autrice di ricostruire la
vita delle donne religiose, di individuare i principali centri di
irradiamento, di stabilire l’influsso che ebbero sulla società. Eloisa,
Rosvita, Ildegarda di Bingen, Mechtilde di Magdeburgo, Chiara d’Assisi,
Caterina da Siena e Brigida di Svezia sono solo alcune delle donne più
conosciute del Medioevo. La ricostruzione della storia della vita
religiosa femminile fa emergere un mondo autonomo e creativo rispetto al
monachesimo maschile coevo. Altri suoi significativi contributi
riguardano la pietà popolare, l’agiografia e il fenomeno delle
confraternite.
sabato 18 gennaio 2020
venerdì 17 gennaio 2020
Prima e dopo Alboino sulle tracce dei Longobardi
Sabato 18 gennaio 2020 alle ore 18,00 presso la sala convegni del Complesso basilicale di Cimitile, sito in Via Madonnelle 5, la Fondazione Premio Cimitile presenta il volume “Prima e dopo Alboino sulle tracce dei Longobardi”, a cura di Carlo Ebanista e Marcello Rotili, Napoli, Guida Editori, 2019.
Il volume raccoglie gli Atti del convegno internazionale di studi svoltosi nel giugno 2018.
Alla presentazione del volume interverranno: Nunzio Provvisiero, Sindaco di Cimitile; Tonia Solpietro, Direttore dell’ ufficio Beni Culturali della Diocesi di Nola; Mario Cesarano, Archeologo – Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli; Roberto Delle Donne, Docente di Storia Medievale dell’Università Federico II di Napoli; Marcello Rotili, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Carlo Ebanista, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale nell’Università del Molise. Coordinerà Felice Napolitano, Presidente della Fondazione Premio Cimitile.
Il volume raccoglie gli Atti del convegno internazionale di studi svoltosi nel giugno 2018.
Alla presentazione del volume interverranno: Nunzio Provvisiero, Sindaco di Cimitile; Tonia Solpietro, Direttore dell’ ufficio Beni Culturali della Diocesi di Nola; Mario Cesarano, Archeologo – Soprintendenza ABAP per l’Area Metropolitana di Napoli; Roberto Delle Donne, Docente di Storia Medievale dell’Università Federico II di Napoli; Marcello Rotili, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Carlo Ebanista, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale nell’Università del Molise. Coordinerà Felice Napolitano, Presidente della Fondazione Premio Cimitile.
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giovedì 16 gennaio 2020
mercoledì 15 gennaio 2020
Rieti Medievale
La città dei cinque papi, crocevia di santi, re e imperatori: è la Rieti medievale raccontata nel dossier dedicato alla Valle Santa pubblicato sul numero di Medioevo in questi giorni in edicola. Ventiquattro pagine in cui si ripercorre un secolo d’oro per la valle reatina, quello a cavallo tra Millecento e Milleduecento, raccontato a più mani dal grande storico toscano Franco Cardini e dai reatini Tersilio Leggio, Ileana Tozzi e Federico Fioravanti. Il dossier è stato promosso dalla Fondazione Varrone quale ulteriore contributo allo studio della storia cittadina e alla sua diffusione su scala nazionale. Il dossier sarà presentato venerdì 17 gennaio 2020 alle ore 16,30 nella Chiesa di San Giorgio alla presenza di Franco Cardini, intervistato per l’occasione da Federico Fioravanti nella sua duplice veste di curatore del dossier e ideatore del Festival del Medioevo di Gubbio.
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Ubicazione:
Largo S. Giorgio, 02100 Rieti RI, Italia
martedì 14 gennaio 2020
Ascendenza ed evoluzione sociale delle stirpi comitali montefeltrane
Venerdì 17 gennaio 2020,
alle ore 18.00 nell’Auditorium di palazzo Montani, in Piazzale Antaldi, 2
a Pesaro, Francesco Pirani presenta il n. 8 (2019), di “Studi pesaresi”,
rivista della Società pesarese di studi storici, recante un saggio di
Massimo Frenquellucci: “Ascendenza ed evoluzione sociale delle stirpi
comitali montefeltrane”, a cura di Tommaso di Carpegna Falconieri.
Un’opera
affascinante e coraggiosa, che delinea e tenta di ricostruire
l’evoluzione di antiche stirpi altomedievali – i Duchi-Onesti, i
Ramberti, i Berardini, i Traversari, ecc. – che sono alle origini delle
più note famiglie dei conti di Montefeltro, dei conti di Carpegna, degli
Oliva conti di Piagnano.
Per la Società pesarese di studi storici la pubblicazione di questo saggio postumo è l’occasione per ricordare l’arch. Massimo Frenquellucci, prematuramente scomparso nel 2015, che nel 1990 fu tra i soci fondatori del sodalizio.
Per la Società pesarese di studi storici la pubblicazione di questo saggio postumo è l’occasione per ricordare l’arch. Massimo Frenquellucci, prematuramente scomparso nel 2015, che nel 1990 fu tra i soci fondatori del sodalizio.
Tommaso di Carpegna Falconieri
è associato di Storia medievale all’Università di Urbino, dove è
presidente della Scuola di Lettere, arti e filosofia. Ha condotto
analisi di istituzioni, culture e gruppi sociali (soprattutto clero e
aristocrazia) tramite esegesi ed edizione di fonti, studi di onomastica
storica e di prosopografia, di strutture familiari e rappresentazioni
culturali, fino ai processi di costruzione della memoria. Si è occupato
di storia di Roma, della Chiesa romana e dell’Italia centrale, del tema
della testimonianza storica soprattutto in relazione al falso e
all’impostura. Ha inoltre studiato l’uso dell’idea di medioevo nella
cultura politica contemporanea.
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Ubicazione:
Piazzale Antaldi, 2, 61121 Pesaro PU, Italia
domenica 12 gennaio 2020
Visite guidate a Castel Govone (SV)
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Ubicazione:
17024 Finale Ligure SV, Italia
venerdì 10 gennaio 2020
Medioevo in Libreria 2019-2020, quarta giornata
Sabato 11 gennaio 2020 l’Associazione Italia Medievale è lieta di invitarvi alla quarta giornata di Medioevo in LIbreria 2019-2020 organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano dei Castelli e con la sua sezione Lombardia che avrà il seguente programma:
Ore 10,00:
Milano Medievale: Visita guidata all’Abbazia di Chiaravalle. Costo: 5
euro per i soci di Italia Medievale, 8 euro per i non associati. Ritrovo
davanti all’ingresso in Via Sant’Arnaldo, 102. A cura di Maurizio Calì.
Nel pomeriggio presso la Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso gratuito da Via Nirone, 7):
Ore 15,30: Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. Proiezione del video "Il Castello Sforzesco di Milano". A cura di Italia Medievale.
Ore 16,00: Marina Uboldi, archeologa, Istituto Italiano dei Castelli, sezione Lombardia: “Ricerche archeologiche in alcuni castra altomedievali della Lombardia settentrionale”.
Dal punto di vista dell’archeologo seguiremo le vicende della scoperta e dello studio su alcune delle fortificazioni di epoca altomedievale che caratterizzano la Lombardia a nord di Milano, dal castrum goto di Monte Barro con le fortificazioni coeve nel lecchese, al comasco con la questione dell’Isola Comacina, fino alle recenti indagini in corso a Castelseprio. Uno sguardo che parte dal dato materiale e dalle indagini sul terreno per giungere alla ricostruzione storica.
Marina Uboldi, archeologa, ha studiato presso l’Università Cattolica di Milano e lavora come conservatore al Museo Archeologico di Como, istituzione che ha promosso e condotto diversi scavi e ricerche in siti fortificati, quali Monte Barro, Pellio Intelvi, il Castello Baradello di Como. Si è occupata anche di coordinare redazionalmente le pubblicazioni scientifiche su Monte Barro, dell’allestimento del Museo del Barro all’interno del Parco Archeologico Regionale, e, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, dell’allestimento del percorso all’aperto e dell’Antiquarium dell’Isola Comacina. E’ consigliere e delegato per la Provincia di Como della Sezione Lombardia dell’istituto Italiano dei Castelli.
Nel pomeriggio presso la Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso gratuito da Via Nirone, 7):
Ore 15,30: Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. Proiezione del video "Il Castello Sforzesco di Milano". A cura di Italia Medievale.
Ore 16,00: Marina Uboldi, archeologa, Istituto Italiano dei Castelli, sezione Lombardia: “Ricerche archeologiche in alcuni castra altomedievali della Lombardia settentrionale”.
Dal punto di vista dell’archeologo seguiremo le vicende della scoperta e dello studio su alcune delle fortificazioni di epoca altomedievale che caratterizzano la Lombardia a nord di Milano, dal castrum goto di Monte Barro con le fortificazioni coeve nel lecchese, al comasco con la questione dell’Isola Comacina, fino alle recenti indagini in corso a Castelseprio. Uno sguardo che parte dal dato materiale e dalle indagini sul terreno per giungere alla ricostruzione storica.
Marina Uboldi, archeologa, ha studiato presso l’Università Cattolica di Milano e lavora come conservatore al Museo Archeologico di Como, istituzione che ha promosso e condotto diversi scavi e ricerche in siti fortificati, quali Monte Barro, Pellio Intelvi, il Castello Baradello di Como. Si è occupata anche di coordinare redazionalmente le pubblicazioni scientifiche su Monte Barro, dell’allestimento del Museo del Barro all’interno del Parco Archeologico Regionale, e, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, dell’allestimento del percorso all’aperto e dell’Antiquarium dell’Isola Comacina. E’ consigliere e delegato per la Provincia di Como della Sezione Lombardia dell’istituto Italiano dei Castelli.
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Ubicazione:
Milano MI, Italia
giovedì 9 gennaio 2020
"1165: Pisani, Genovesi e un corsaro nel Golfo" conferenza a La Spezia
Prende il via venerdì 10 gennaio 2020 l’attività del Museo Etnografico della Spezia per il nuovo anno. Alle 17 è in programma la conferenza tenuta da
Enrica Salvatori dal titolo “1165: Pisani, Genovesi e un corsaro nel
Golfo” che rientra nel ciclo "Raccontami Spezia" curato da Giacomo
Paolicchi con la collaborazione di alcune istituzioni culturali
cittadine (Istituto Internazionale di Studi Liguri - Sezione Lunense;
Società Dante Alighieri – La Spezia; Società Storica Spezzina) che
accompagnerà l’attività scientifica del Museo fino all’autunno. Durante
questi mesi studiosi e ricercatori si alterneranno per riscoprire la
storia della Spezia, dal Medioevo all’età contemporanea, ripercorrendo
fatti ed eventi che hanno modellato e trasformato la città.
Il primo appuntamento vedrà Enrica Salvatori, professore associato dell’Università di Pisa e presidente della Società Storica Spezzina, concentrarsi sul ruolo del golfo spezzino nel panorama geopolitico del Mediterraneo nel XII secolo.
Difficilmente la documentazione medievale consente di ricostruire la vita di un singolo personaggio, a meno che costui non abbia occupato alte cariche istituzionali o sia stato coinvolto in avvenimenti particolarmente rilevanti. Ancor più rara è poi l’opportunità di intuire, dalla lettura delle testimonianze, anche il carattere del personaggio in questione e di tratteggiarlo come il protagonista di un romanzo storico. Questo è invece il caso del pisano Trapelicino, prima comandante di vascello, poi “bannito” e in seguito corsaro attivo proprio nel Golfo nella seconda metà del XII secolo. Navigatore instancabile, Trapelicino bordeggiò le coste di tutto Mediterraneo, ma venne coinvolto in maniera rilevante nello scontro tra Pisa e Genova sullo sfondo del programma imperiale di Federico I. La sua storia illumina il sistema delle relazioni mediterranee dell’epoca, prova l’esistenza di equipaggi misti cristiano-musulmani, conferma alcune connotazioni del sistema di governo vigente sui vascelli cristiani medievali, fornisce preziosi contributi a quanto sappiamo sulla pirateria e la guerra di corsa e infine ci fa comprendere la posizione del Golfo nel quadro geopolitico del tempo.
Enrica Salvatori (La Spezia 1963) è professore associato di storia medievale all'Università di Pisa. Insegna Storia Pubblica Digitale nel corso di laurea magistrale di Informatica Umanistica, è direttrice del Laboratorio di Cultura Digitale (http://labcd.humnet.unipi.it/); opera nel direttivo dell’Associazione Italiana per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale e dell’Associazione Italiana per la Public History; è presidente della Società Storica Spezzina. Ha unito le competenze scientifiche con l'attività di giornalista pubblicista (dal 1988 al 1998) lavorando su diverse testate giornalistiche, collaborando a due programmi RAI (Terzo Pianeta e Metropoli) e fondando nel 2006 Historycast, il primo podcast indipendente in Italia dedicato alla storia. In quanto medievista ha concentrato gli studi sulla circolazione mediterranea medievale, sull’evoluzione del comune tra Italia e Provenza e sulla storia della Lunigiana. Ha guidato un’équipe di ricerca sulla storia e archeologia del paesaggio in Val di Vara e Lunigiana (http://www.tramontivaldivara.it/), sulla valorizzazione di S. Michele Arcangelo di Pegazzano ed è responsabile scientifico dell’edizione digitale del Codice Pelavicino (http://pelavicino.humnet.unipi.it/).
Il primo appuntamento vedrà Enrica Salvatori, professore associato dell’Università di Pisa e presidente della Società Storica Spezzina, concentrarsi sul ruolo del golfo spezzino nel panorama geopolitico del Mediterraneo nel XII secolo.
Difficilmente la documentazione medievale consente di ricostruire la vita di un singolo personaggio, a meno che costui non abbia occupato alte cariche istituzionali o sia stato coinvolto in avvenimenti particolarmente rilevanti. Ancor più rara è poi l’opportunità di intuire, dalla lettura delle testimonianze, anche il carattere del personaggio in questione e di tratteggiarlo come il protagonista di un romanzo storico. Questo è invece il caso del pisano Trapelicino, prima comandante di vascello, poi “bannito” e in seguito corsaro attivo proprio nel Golfo nella seconda metà del XII secolo. Navigatore instancabile, Trapelicino bordeggiò le coste di tutto Mediterraneo, ma venne coinvolto in maniera rilevante nello scontro tra Pisa e Genova sullo sfondo del programma imperiale di Federico I. La sua storia illumina il sistema delle relazioni mediterranee dell’epoca, prova l’esistenza di equipaggi misti cristiano-musulmani, conferma alcune connotazioni del sistema di governo vigente sui vascelli cristiani medievali, fornisce preziosi contributi a quanto sappiamo sulla pirateria e la guerra di corsa e infine ci fa comprendere la posizione del Golfo nel quadro geopolitico del tempo.
Enrica Salvatori (La Spezia 1963) è professore associato di storia medievale all'Università di Pisa. Insegna Storia Pubblica Digitale nel corso di laurea magistrale di Informatica Umanistica, è direttrice del Laboratorio di Cultura Digitale (http://labcd.humnet.unipi.it/); opera nel direttivo dell’Associazione Italiana per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale e dell’Associazione Italiana per la Public History; è presidente della Società Storica Spezzina. Ha unito le competenze scientifiche con l'attività di giornalista pubblicista (dal 1988 al 1998) lavorando su diverse testate giornalistiche, collaborando a due programmi RAI (Terzo Pianeta e Metropoli) e fondando nel 2006 Historycast, il primo podcast indipendente in Italia dedicato alla storia. In quanto medievista ha concentrato gli studi sulla circolazione mediterranea medievale, sull’evoluzione del comune tra Italia e Provenza e sulla storia della Lunigiana. Ha guidato un’équipe di ricerca sulla storia e archeologia del paesaggio in Val di Vara e Lunigiana (http://www.tramontivaldivara.it/), sulla valorizzazione di S. Michele Arcangelo di Pegazzano ed è responsabile scientifico dell’edizione digitale del Codice Pelavicino (http://pelavicino.humnet.unipi.it/).
Per
info: Museo Civico Etnografico “Giovanni Podenzana” Via del Prione, 156
– La Spezia, tel. 0187727781, museo.etnografico@comune.sp.it.
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Ubicazione:
Via del Prione, 156, 19121 La Spezia SP, Italia
mercoledì 8 gennaio 2020
Alla scoperta della Vercelli medievale
Castello Visconteo di Vercelli |
Giovedì 9 gennaio 2020, presso la sede del Circolo Ricreativo, si terrà il
primo raduno conviviale del 2020 per il Kiwanis Club di Vercelli,
preceduto da una riunione del Consiglio direttivo che approverà un nuovo
service a favore dei bambini della città.
Il presidente Luca Brusotto ha invitato come relatore e ospite della
serata il dottor Riccardo Rossi, storico e responsabile delle collezioni
librarie e documentarie del Museo Leone che porterà i soci kiwaniani
“Alla scoperta della Vercelli medievale”, un vero e proprio viaggio
virtuale nel corso del quale, grazie all’aiuto di immagini e di un
grande plastico didattico, sarà ricostruita e restituita, anche con
l’ausilio di modelli tridimensionali e delle antiche fonti, l’atmosfera
del medioevo e l’aspetto della città ai tempi delle “case torre” e delle
lotte tra guelfi e ghibellini.
Riccardo Rossi, vercellese, è il responsabile delle collezioni librarie e documentarie del Museo Leone. Dottore di Ricerca in Storia Bizantina presso l’Università di Bologna è anche esperto in tecniche archeologiche qualificato presso il CESMA. Al Museo Leone, oltre che della notevole biblioteca di Camillo Leone, si occupa anche di allestimenti di esposizioni, visite guidate ed eventi per il pubblico, ricerca scientifica e attività didattica per le scuole.
Riccardo Rossi, vercellese, è il responsabile delle collezioni librarie e documentarie del Museo Leone. Dottore di Ricerca in Storia Bizantina presso l’Università di Bologna è anche esperto in tecniche archeologiche qualificato presso il CESMA. Al Museo Leone, oltre che della notevole biblioteca di Camillo Leone, si occupa anche di allestimenti di esposizioni, visite guidate ed eventi per il pubblico, ricerca scientifica e attività didattica per le scuole.
lunedì 6 gennaio 2020
Corteo dei Magi 2020 a Milano
Ogni anno dal 1960 nel giorno dell'Epifania a Milano si svolge il Corteo dei Re Magi: una tradizione che risale addirittura al 1336 e che oggi rivive grazie all’Associazione Amici dei Magi di Sant’Eustorgio. Anche lunedì 6 gennaio 2020, come tradizione, il Corteo attraversa il cuore della città partendo da piazza Duomo fino alla Basilica di Sant'Eustorgio
alla presenza di autorità civili, rappresentanti della Giunta e del
Consiglio Comunale, del Consiglio Regionale, oltre a gruppi
folkloristici che accompagnano la sfilata.
Il Corteo dei Re Magi prende il via da piazza Duomo alle ore 11.30, per poi compiere un percorso che tocca via Torino e le colonne di San Lorenzo (con sosta alla Basilica di San Lorenzo per rievocare l'incontro dei Magi con Erode e la sua scorta), poi corso di Porta Ticinese, fino alla conclusione presso piazza Sant'Eustorgio alle
ore 12.45 circa: qui, sul sagrato, è allestito un presepe vivente con i
personaggi della Sacra Famiglia, a cui i Magi portano i doni.
La leggenda narra che i Re Magi, dopo la morte di Gesù, sentirono il bisogno di tornare a Gerusalemme. Qui affrontarono il martirio e furono seppelliti in un’unica tomba. Le loro spoglie furono ritrovate da Elena, la madre dell’imperatore Costantino I il Grande, capo dell’Impero Romano d’Oriente, che le trasferì da Gerusalemme a Costantinopoli, collocandole e custodendole nella chiesa di Santa Sofia.
Eustorgio, eletto vescovo di Milano nel 343 quando
era governatore della città, in visita a Costantinopoli per rendere
onore all’imperatore fu omaggiato da Costantino delle reliquie dei Magi.
Caricato il pesantissimo sarcofago di marmo su un carro trainato da
buoi, fece di ritorno a Milano: giunto a Porta Ticinese, per il peso del
sarcofago, il carro sprofondò nel fango. Eustorgio lo riconobbe con un segno di Dio: è così che scelse quel punto esatto per la costruzione della prima Basilica.
La storia delle reliquie dei Re Magi prosegue circa 8 secoli dopo: nel 1164 l’imperatore Federico I Barbarossa rase al suolo la città e diede ordine al consigliere e arcivescovo di Colonia, Rinaldo Von Dassel, di impadronirsi delle reliquie dei Magi e trasferirle lì
dove, per custodirle e onorarle, fu costruito un Duomo, maestoso
monumento di arte gotica. L’asportazione delle reliquie aveva una forte
valenza politica-religiosa: con questo gesto si intendeva impedire la
rinascita di Milano che poteva avvenire solo sotto la protezione dei
corpi santi.
Secondo il cronista milanese Sire Raul, autore delle Gesta Frederici Imperatoris in Italia,
il vescovo di Colonia, al seguito dell’imperatore, portò via i corpi
dei SS. Nabore e Felice e altri tre corpi che erano nella chiesa del
beato Eustorgio e che erano ritenuti essere quelli dei Magi (da L’antica Cappella dei Magi in Sant’Eustorgio. Ricerche d’archivio e scavo archeologico di Vittoria Castoldi, Stefano Cervo, Diego Veneziano). Nonostante diversi tentativi di riportare le reliquie a Milano da Ludovico il Moro a Federico Borromeo, solo nel 1904 il Cardinal Ferrari, arcivescovo di Milano, ottenne una parziale restituzione delle reliquie, ora conservate in un’urna posta sopra l’altare dedicato ai Magi all’interno della Basilica di Sant’Eustorgio.
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Ubicazione:
Milano MI, Italia
domenica 5 gennaio 2020
Presepe Vivente all'epoca di San Francesco a Mariotto (BA)
Domenica 5 gennaio 2020, torna il Presepe Vivente all'epoca di San Francesco nel giardino della Chiesa di Maria SS. Addolorata a Mariotto.
L'evento ideato dal direttore artistico terlizzese Michele Amendolagine e organizzato dalle a.p.s. Mariotto Libera, da Notti Medievali e Torre Normanna, trasformerà il giardino nella 'Greccio' del 1223, luogo in cui si svolse il primo presepe vivente realizzato da San Francesco, di ritorno dalla visita a Betlemme, su autorizzazione di papa Onorio III.
Per il secondo anno consecutivo lo storico presepe di Mariotto è stato rivisitato e riaggiornato in chiave medievale per onorare la prima rappresentazione vivente della Natività.
Musici, giullari, giocolieri e sputafuoco provenienti dall'Abruzzo, insieme ad una settantina di rievocatori storici e figuranti locali attendono per l'ultima data visitatori provenienti da ogni parte di Puglia dopo il successo delle precedenti date svoltesi sia a Terlizzi che nella stessa Mariotto.
L'ingresso al presepe sarà regolato da un contributo di 2€, mentre è gratuito per i bambini fino agli 8 anni, per gli over 70, disabili e loro accompagnatori. Apertura cancelli dalle 17.30 alle 21.30.
L'evento ideato dal direttore artistico terlizzese Michele Amendolagine e organizzato dalle a.p.s. Mariotto Libera, da Notti Medievali e Torre Normanna, trasformerà il giardino nella 'Greccio' del 1223, luogo in cui si svolse il primo presepe vivente realizzato da San Francesco, di ritorno dalla visita a Betlemme, su autorizzazione di papa Onorio III.
Per il secondo anno consecutivo lo storico presepe di Mariotto è stato rivisitato e riaggiornato in chiave medievale per onorare la prima rappresentazione vivente della Natività.
Musici, giullari, giocolieri e sputafuoco provenienti dall'Abruzzo, insieme ad una settantina di rievocatori storici e figuranti locali attendono per l'ultima data visitatori provenienti da ogni parte di Puglia dopo il successo delle precedenti date svoltesi sia a Terlizzi che nella stessa Mariotto.
L'ingresso al presepe sarà regolato da un contributo di 2€, mentre è gratuito per i bambini fino agli 8 anni, per gli over 70, disabili e loro accompagnatori. Apertura cancelli dalle 17.30 alle 21.30.
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Ubicazione:
70032 Mariotto BA, Italia
sabato 4 gennaio 2020
"Mala morte a San Nicolao" presentazione a Genova
Il volume appena uscito “Mala morte a San Nicolao” e scritto a quattro mani da Fabrizio Benente e da Mario Dentone, sarà presentato domenica 5 gennaio 2020 a Sestri Levante (GE) presso La Sciamadda dei Vinaccieri Ballerini con aperitivo offerto da Andrea e Daniele Ballarini.
Il libro, pubblicato da Oltre edizioni, è firmato da Fabrizio Benente, già Direttore Scientifico del MuSel, il Museo archeologico e della Città per sei anni, archeologo di grande valore professionale e scientifico e professore di Archeologia cristiana e medievale presso l’Università di Genova, e Mario Dentone, scrittore di fama, autore di opere teatrali e romanzi, in particolare per la casa editrice Mursia, con la quale è uscito di recente “La capitana – 2. L’orgoglio del mare”quinto episodio di una saga marinara.
Il MuSel, Museo Archeologico e della Città di Sestri Levante, patrocina e promuove l’iniziativa, per un libro che è l’esito di una delle più importanti indagini archeologiche del nostro territorio, curata da Fabrizio Benente nel sito dell’hospitale “di passo” di San Nicolao sul Massiccio del Bracco dove, nel corso degli anni, le ricerche hanno permesso di approfondire le fasi medievali di costruzione, vita e abbandono definitivo della chiesa, della struttura di accoglienza per viandanti e della loro area cimiteriale (e di evidenziare addirittura fasi di frequentazione ancora più antiche). Una selezione dei ritrovamenti è esposta anche al quarto piano del Museo di Sestri Levante testimoniando il valore di quel luogo di vita, morte e passaggio nel Medioevo. E’ proprio tra le numerose sepolture individuate e studiate nel sito di San Nicolao che è emerso un “caso”, una sorta di “cold case” medievale, poiché gli archeologi hanno ritrovato il corpo, lo scheletro, lo hanno studiato, assieme agli antropologi forensi, ed è risultato trafitto da ben 19 colpi di arma da taglio.
Ma… chi lo ha ucciso e perché? Perché gli è stata garantita comunque una sepoltura e vicino a un edificio di culto se è stato così barbaramente assassinato? Tante ancora le suggestioni e le curiosità che Dentone, nel racconto che affianca il saggio scientifico di Benente, tenta di ricostruire e
spiegare nella sua ipotesi narrativa.
Nel corso della presentazione alle ore 17,00 i due autori racconteranno e… si racconteranno, intervistati da Roberto Pettinaroli, responsabile della redazione del Levante de Il Secolo XIX, e lettore appassionato che vive e ama le storie della Liguria.
L’incontro sarà dunque l’occasione per approfondire una storia davvero interessante tra archeologia e giallo, gustando un buon aperitivo presso La Sciamadda dei Vinaccieri Ballerini in Via XXV Aprile 179 a Sestri Levante (GE).
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venerdì 3 gennaio 2020
giovedì 2 gennaio 2020
Presepe Medievale Vivente a Xitta (TP)
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91100 Xitta TP, Italia
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