Nell'Aula A 4 del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università degli Studi dell'Aquila, nel pomeriggio di mercoledì 2
e nella mattinata di giovedì 3 dicembre 2015 si svolgerà il secondo
seminario Internazionale di studio dal titolo: «Tra Normanni e
Plantageneti: al bivio di una cultura complessa» organizzato da Lucilla Spetia, docente di Filologia e Linguistica romanza presso lo stesso dipartimento di Scienze Umane dell'Università dell’Aquila.
Ne
discuteranno docenti e specialisti provenienti da varie Università
italiane e straniere. Il tema scelto quest'anno ha lo scopo di esaminare
alcuni significativi aspetti della multiforme cultura normanna e
plantageneta sia in Italia che in Inghilterra. In particolare Edoardo D'Angelo
dell'Università degli Studi suor Orsola Benincasa di Napoli rivolgerà
la sua attenzione alla presenza dei Normanni in Italia meridionale.
Sull'Abruzzo invece si incentreranno le relazioni di Fabio Redi,
docente dell'Ateneo aquilano e responsabile del Lamia (Laboratorio di
Archeologia medievale, Informatica e Antropologia dell'Università
aquilana), e del suo collaboratore, Alfonso Forgione, e sarà
questa l'occasione per allargare l'indagine a monumenti archeologici di
sorprendente rilevanza locale in epoca normanna. La politica
espansionistica dei Normanni, la figura rilevante di Enrico II il
Plantageneto, la sua corte quale crogiolo straordinario e importante
crocevia di lingue, da quelle romanze al latino, e di differenti
esperienze culturali saranno oggetto degli interventi di Walter Meliga dell'Università di Torino, di Gioia Paradisi dell'Università “Sapienza” di Roma, di Luca Core
dell'Università di Padova, infine di Lucilla Spetia dell'Università
dell’Aquila i quali si occuperanno di autori e opere riconducibili a
generi letterari diversi, a conferma della complessità del mondo
angioino-plantageneto.
Particolarmente rilevante sarà la presenza di Michèle Guéret-Laferté
dell'Université de Rouen (Francia), a testimonianza dei rapporti
istituzionali esistenti tra l'Ateneo francese e quello dell'Aquila, di
cui l'accordo Erasmus costituisce l'elemento più evidente in previsione dell'avvio di stretti rapporti di collaborazione scientifica tra le due
realtà accademiche, attraverso lo scambio di docenti e la
partecipazione a Convegni internazionali e Seminari, tra cui proprio
quello dei prossimi giorni si rivela un significativo esempio.