martedì 29 novembre 2022

Il medioevo nascosto nei libri: il progetto Ticinensia disiecta

Martedì 29 novembre 2022
alle ore 18,00 presso la Biblioteca Salita dei Frati a Lugano si tiee la conferenza
"Il Medioevo nascosto nei libri".
I libri a stampa, soprattutto quelli che furono editi nei primi secoli dalla scoperta del rivoluzionario sistema dei caratteri mobili, possono conservare delle importanti tracce di medioevo. Nascosti al loro interno, o addirittura usati come copertina, possono infatti trovarsi frammenti di manoscritti medievali in pergamena, uniche testimonianze rimaste di quelli che una volta erano dei codici interi. Il progetto Ticinensia disiecta, intende catalogare e studiare questo materiale ancora sconosciuto, ed inserirlo, quale prima e unica istituzione finora nel cantone, in Fragmentarium, una moderna banca dati internazionale per lo studio dei frammenti. Ancora in corso, l’indagine ha già permesso di “recuperare” frustoli di un laudario in volgare lombardo che già precocemente circolava nel nostro territorio.
Marina Bernasconi Reusser, specialista di manoscritti e miniatura medievale, collaboratrice della Bibliothèque cantonale et universitaire di Losanna e responsabile del progetto Ticinensia disiecta; attualmente insegna nell’ambito del Master di specializzazione Histoire du livre et édition critique des textes“ presso l’Università di Losanna.
Renzo Iacobucci, dottore di ricerca in Paleografia latina, collaboratore scientifico del progetto Ticinensia disiecta a cura del CCLA e ricercatore archivista presso l’Archivio del Moderno, ha insegnato Codicologia presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
Laura Luraschi, bibliotecaria e collaboratrice scientifica presso la Biblioteca Salita dei Frati (CCLA) e l’Archivio di Stato del Cantone Ticino.

lunedì 28 novembre 2022

"Medioevo - la luce nascosta" a Salerno

“Medioevo - la luce nascosta” è il nuovo progetto culturale firmato Compagnia dei Poeti Erranti. La manifestazione rientra in una cornice di più eventi che si svolgeranno a Salerno a partire da giovedì 1 dicembre fino a sabato 3 dicembre 2022. Obiettivo dell’iniziativa, alla quale collaborano l’Istituto Alberghiero Santa Caterina Amendola, il Liceo Musicale Alfano I e l’Associazione Artisti e Mercanti del Conte Ruggero, è regalare al pubblico un appassionante viaggio lungo dieci secoli di storia tra gli splendori dell’arte, della letteratura e della poesia. Il programma è fittissimo e prevede conferenze, dibattiti, reading e concerti in perfetto stile medievale.
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domenica 27 novembre 2022

«Il più grande palinsesto dell'Alto Medioevo»

«Il più grande palinsesto dell'Alto Medioevo»
Il restauro dei dipinti murali di Santa Maria Antiqua al Foro romano dal 1900 al 1960 e oltre. Ediz. illustrata
di Paola Pogliani
pp. 176, € 24,00
EDIFIR Edizioni, 2022
EAN: 9788892801271
 
Il volume ripercorre la storia conservativa dei dipinti murali della chiesa di Santa Maria Antiqua al Foro romano dal momento della scoperta al 1960 proiettandosi fino all'ultimo restauro concluso nel 2015. Un caso complesso e paradigmatico al centro del dibattito storico sin dalla scoperta avvenuta con lo scavo condotto da Giacomo Boni nel 1900 che restituì un monumento cardine dell'Altomedioevo con le sue pitture, databili dal VI al IX secolo, che costituiscono l'asse portante della cultura artistica bizantina a Roma. Le vicende storiche del loro restauro rappresentano l'esempio più alto nel quadro dei restauri condotti sui cicli pittorici medievali a Roma. Un racconto avvincente che qui si dipana seguendo i fili degli interventi, delle scelte metodologiche e operative che si nutrono del dibattito sulla conservazione dei dipinti murali nella prima metà del Novecento e trovano, di volta in volta, un filo conduttore nel criterio dell'autenticità della materia dell'opera d'arte. I tempi del restauro sono scanditi da una prima fase (1900-1910) che vede protagonisti Boni e Tito Venturini Papari, e una seconda fase condotta dall'Istituto Centrale del Restauro (1945-1960) diretto da Cesare Brandi. Nel riconoscere la centralità delle pitture della chiesa forense, gli interventi di restauro, ricostruiti attraverso la documentazione d'archivio e l'analisi autoptica dei dipinti, si muovono fra istanze conservative e tecnicismi esprimendo la cultura del proprio tempo.
Paola Pogliani è ricecatore dell'Università degli Studi della Tuscia Dipartimento di Scienze dei Beni Culturali.

"Il Medioevo in 21 battaglie" presentazione a Firenze

Martedì 29 novembre 2022
, alle ore 18.00, la libreria Libraccio di Firenze (Via de' Cerretani 16R) ospita l'incontro con Federico Canaccini per la presentazione del libro "Il Medioevo in 21 battaglie" (Laterza, 2022). Dialoga con l’autore Paolo Caselli.
Cavalieri, fanti, arcieri e poi armi, strategie, tecniche. Questi sono gli elementi che fanno una battaglia. Ma se osserviamo con attenzione il ‘volto della guerra’ ci riconosciamo molto altro: emozioni, cultura, contesti, personalità e caratteristiche individuali. Un nuovo racconto del Medioevo in 21 momenti fatali che hanno deciso la Storia. Quando pensiamo al Medioevo, automaticamente ci vengono in mente immagini di spade, castelli e armature. Quasi ogni cosa che ricordiamo di questo periodo storico ha a che fare con battaglie, duelli o assedi. Mai come nei mille anni dell’Età di Mezzo, la guerra ha occupato uno spazio così centrale nella vita degli uomini. In queste pagine troveremo tutte le battaglie più famose, da Hastings ad Azincourt, da Poitiers a Bouvines, ma più volte ci stupiremo inoltrandoci in luoghi lontani, sconosciuti e affascinanti: dalle umide pianure indiane alle gole del Tagikistan, dalle acque del Giappone fino alle inesplorate valli dell’Impero azteco, dai ghiacci del Baltico fino al profondo deserto d’Arabia. Ciascuno di questi 21 ‘fatti d’arme’ diventa un prisma attraverso il quale conosciamo gli avanzamenti dell’῾arte della guerra’, ma anche uomini, culture, contesti. Un libro che piacerà a tutti gli appassionati di storia militare e che ha l’ambizione di proporre uno sguardo nuovo, capace di coinvolgere tutti coloro che amano la storia.
Federico Canaccini, medievista, si occupa da anni di storia comunale italiana, con una particolare attenzione al conflitto tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini. Ha insegnato Storia della guerra nel Medioevo alla Catholic University of America di Washington, Paleografia latina alla LUMSA di Roma e attualmente insegna Paleografia e Filosofia medievale alla Università Pontificia Salesiana di Roma. In qualità di ricercatore all’Università di Princeton ha intrapreso un lavoro di edizione critica di Questioni quodlibetali e di trattati astrologici inediti. È assiduo collaboratore della rivista “Medioevo”, di cui cura la rubrica d’apertura. Tra le sue pubblicazioni, Ghibellini e ghibellinismo in Toscana da Montaperti a Campaldino (2007), Matteo d’Acquasparta tra Dante e Bonifacio VIII (2008) e Al cuore del primo Giubileo (2016). Per Laterza è autore di 1268. La battaglia di Tagliacozzo (2018) e 1289. La battaglia di Campaldino (2021).

mercoledì 23 novembre 2022

"Violenza contro le donne. Uno sguardo sul Medioevo" conferenza a Orvieto


"Violenza contro le donne. Uno sguardo sul Medioevo" è il titolo della prima conferenza promossa dall'Istituto Storico Artistico Orvietano per l'Anno Accademico 2022/23 che venerdì 25 novembre 2022 alle 16.30 chiama in cattedra al Museo Emilio Greco, gentilmente concesso dall'Opera del Duomo di Orvieto, la professoressa Anna Esposito, già docente di Storia Medievale alla Sapienza - Università di Roma che ha recentemente curato, con Franco Franceschi e Gabriella Piccinni, il volume "Violenza alle donne. Una prospettiva medievale" (Bologna, 2018). Tra le altre sue pubblicazioni, "Un’altra Roma. Minoranze nazionali e comunità ebraiche tra Medioevo e Rinascimento" (Roma, 1995), "Donne del rinascimento a Roma e dintorni" (Bologna, 2013), "Lucrezia e le altre: la vita difficile delle donne. Roma e Lazio, secc. XV-XVI" (Bologna, 2015) e "Vivere la città. Roma nel Rinascimento" (Roma, 2020).
"Veramente impressionanti - afferma l'architetto Raffaele Davanzo, presidente dell'ISAO - sono le descrizioni delle forme di violenza esercitate nel Medioevo sulle donne: e specialmente in ambito domestico, ambito su cui la professoressa Esposito concentrerà il suo racconto. Mogli percosse in nome del diritto del marito a correggerle; e lo stesso valeva per le figlie e le sorelle. La donna non poteva denunciare l’accaduto perché non sarebbe stata creduta, anzi se veniva scoperta veniva punita in maniera ancor più crudele e sadica.
Le donne erano di regola relegate in casa, costrette a pensare alle sole faccende domestiche e ai figli; senza parlare poi di ogni tipo di violenza nella sfera sessuale, che era (ed è spesso tuttora!) considerata come l’affermazione del diritto del patriarcato di controllare e utilizzare impropriamente i corpi delle donne. Un triste catalogo quindi: ingiurie connesse al comportamento femminile; stupri, segregazioni, omicidi in nome dell’onore tradito; spoliazione di beni, a partire dalle eredità e dalle doti; matrimoni e monacazioni forzate; manipolazione delle coscienze e violenze inquisitoriali; maltrattamenti, prevaricazione e discriminazione nel mondo del lavoro".

sabato 19 novembre 2022

Archeologia del paesaggio medievale intorno al Monte Iato

Si terrà sabato 19 novembre 2022 alle ore 16,30 la seconda lezione del Corso di Archeologia Medievale promosso da BCsicilia, in collaborazione con il Dipartimento Culture e Società dell’Università di Palermo, il Museo Civico, l’Università Popolare Termini Imerese e la Parrocchia San Nicola di Bari. Dopo la presentazione di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia, è prevista la conferenza dal titolo “Archeologia del paesaggio medievale intorno al Monte Iato” che sarà tenuta dall’archeologo Antonio Alfano.
 
L’incontro si terrà presso la Chiesa di S. Caterina d’Alessandria, in piazza S. Caterina a Termini Imerese (PA).
Grazie al forte interesse dimostrato negli ultimi anni in favore delle problematiche storico-archeologiche che hanno caratterizzato la Sicilia nell’alto medioevo, si affronta l’analisi di un’area quasi del tutto sconosciuta, nel tentativo di pervenire ad un modello insediativo da poter confrontare, sulla base dei risultati, con altri studi simili nel Mediterraneo. L’area indagata si colloca nella porzione settentrionale della Provincia di Palermo tra San Giuseppe Jato e Corleone. I primi risultati delle ricognizioni mostrano numerose similitudini con i territori limitrofi (Contessa Entellina – Calatafimi) ma anche alcune sostanziali differenze legate alle scelte insediative sia di età altomedievale (VI-XI secolo) che basso medievale (XII-XIV). La maggior parte dei dati archeologici si inquadrano tra la prima metà del X secolo e la prima metà del XII. Un’attenzione particolare sarà riservata al Castellazzo di Monte Iato, fatto costruire nella prima metà del XIII secolo da Federico II che segna la disfatta dei musulmani nel 1246 ed un generale abbandono delle campagne che saranno ripopolate a partire dalla prima metà del XV secolo con lo sviluppo delle Masserie fortificate. 
Antonio Alfano, specializzato in archeologia medievale presso l’Università di Roma “Sapienza” si interessa di archeologia e storia del popolamento in Sicilia tra il tardoantico ed il medioevo. Ha condotto lo studio sulla ceramica medievale proveniente dai recenti scavi (anni 2009- 2014) dell’Università “Sapienza” presso la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, dirige sul campo lo scavo presso la località “Castellazzo” di Monte Iato ed è il responsabile del progetto di ricognizione intensiva e sistematica nelle valli dello Jato e del Belìce Destro. Attivo nell’associazionismo archeologico dal 2011, è il Direttore del Gruppo Archeologico “Valle dello Jato” Ha prodotto sia come autore principale che coautore circa 50 pubblicazioni a carattere specifico in sedi quali atti di convegni o riviste specializzate.

I signori del Rinascimento italiano: Giuliano e Lorenze de' Medici

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"Le terme della Toscana dal Medioevo a oggi" presentazione a Manciano (GR)

Sabato 19 novembre 2022
alle 17.30 a Le Stanze (via Cavour 6) di Manciano (GR) sarà presentato il libro “Le terme della Toscana dal Medioevo a oggi - Storia e beni culturali”, per la casa editrice Aska edizioni, a cura della  professoressa Anna Guarducci, con il patrocinio del Comune e della biblioteca “Antonio Morvidi” di Manciano.
Il volume è composto da due parti: una parte generale dedicata alla formazione e all’evoluzione del termalismo nella regione (considerata entro i suoi limiti attuali) tra tempi medievali e contemporanei e una seconda parte composta dalle schede monografiche di tutte le strutture termali individuate (veri e propri stabilimenti o strutture termali minori), costruite attraverso la ricerca documentaria, archivistica e l’indagine sul terreno. Sulla base della documentazione raccolta e dell’importanza della struttura termale, le schede hanno dimensioni differenti ma, in generale, si qualificano come piccole monografie contenenti: la storia, l’ubicazione topografica, la consistenza edilizia e urbana (edifici termali e di servizio, semplici manufatti, strutture idriche, viabilità), la funzione/fruizione e lo stato di conservazione attuale. Il volume è corredato da una serie di carte generali della Toscana con la localizzazione delle strutture termali individuate, sia organizzate per tipologie sulla base della loro condizione d’uso (dalle semplici vasche o fontane fino alle città termali), sia organizzate sulla base della presenza degli stabilimenti nelle diverse epoche (a partire dal basso medioevo). Ogni singola scheda monografica dispone di apparato iconografico composto da: documentazioni cartografiche e iconografiche (carte topografiche, piante urbane e di edifici, cartoline, vedute pittoriche, disegni e fotografie) per lo più inedite, sia del presente che del passato. Il volume consiste nella ricostruzione geo-storica dell’intero sistema termale toscano tra i tempi tardo-medievali e contemporanei. Sono state individuate 80 strutture, con esclusione di quelle sorgenti o ‘polle’ idrominerali calde o fredde, anche fruite per uso industriale per l’imbottigliamento dell’acqua da tavola, ma per le quali non si sono reperite testimonianze su utilizzazioni di tipo idroterapico organizzato o spontaneo. Si tratta di un sistema particolarmente numeroso e relativamente ben distribuito nel territorio toscano, in considerazione sia della pronunciata compartimentazione fisiconaturale e storicopolitica della regione, e sia dell’ampio ventaglio della natura delle acque quanto a caratteristiche fisico-chimiche, con le  conseguenti differenziate qualità terapeutiche. Il lavoro di ricerca è stato condotto mediante sopralluoghi a tutte le località considerate, e con l’integrazione di un’amplissima gamma di fonti e di studi sia editi che inediti. 
Anna Guarducci è professoressa di Geografia nel Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena. I suoi interessi di ricerca riguardano tematiche storico geografiche, a partire dalla storia della cartografia e del viaggio, del territorio e del paesaggio, considerati nelle loro dinamiche e nella loro attualità. È autrice e curatrice di numerosi studi monografici, saggi e articoli su riviste.
Alla presentazione del libro saranno presenti l’assessore comunale alla Cultura Luca Manini, l’assessore al Turismo Andrea Caccialupi, l’autrice Anna Guarducci e l’architetto Fabio Detti del Comune di Manciano.

martedì 15 novembre 2022

Tra i documenti di Bignasco, Cavergno e Valle Bavona: immagini di una comunità medievale


La Società Storica Locarnese propone la conferenza di Paolo Ostinelli e Laura Pedrazzini dal titolo "Tra i documenti di Bignasco, Cavergno e Valle Bavona: immagini di una comunità medievale". L’appuntamento è per mercoledì 16 novembre 2022, con inizio alle ore 18,00 al Palexpo di Locarno (Fevi), in via alla Peschiera 9, Locarno. Una traccia dell’incontro: "Coloro che abitavano Bignasco, Cavergno e in generale la Valle Bavona hanno prodotto sin dai secoli medievali, e hanno saputo tramandare fino ai nostri giorni, una notevole quantità di testimonianze scritte. Dai documenti emerge una realtà a volte complessa e curiosa, fondata su consuetudini condivise e modellata continuamente dalle attività, dagli interessi e dai legami fra tutte le componenti della società locale".

lunedì 14 novembre 2022

"Medioevo in tavola" a Asti

La Società di Studi Astesi ha deciso di proporre un’esperienza nuova, piuttosto insolita per la sua tradizionale attività, e di organizzare il “Medioevo in tavola” per giovedì 17 novembre 2022 alle 20,00.
Si tratta di sperimentare i cibi del Medioevo, dettagliatamente elencati in un documento del 1266 reperito fortuitamente nel Codex Astensis e costituenti il compenso, dovuto due volte all’anno, a Pancia de Solaris e a due suoi invitati come canone di affitto di alcuni suoi possedimenti. La prima portata della cena sarà curiosamente un limone (una sorta di aperitivo, che all’epoca aveva il compito di aprire lo stomaco ai cibi), al quale seguirà della pasta fritta con lardo e castagne, mentre un secondo antipasto saranno delle frittatine di erbe amare. Il primo piatto sarà la zuppa di ceci, cui seguirà il porco arrostito, accompagnato da una salsa di latte di mandorle al vino e da una salsa di senape al miele. Verranno poi serviti la torta di frutta con mele cotogne alla cannella, il caffè (assolutamente non previsto dalla lista cibaria del 1266) e infine il vino cotto, simile all’attuale vin brulé.
Ad accompagnare le portate, acqua e vino “bonum, purum et nitidum”. La Scuola Alberghiera di Agliano e Asti ha appositamente realizzato le varie portate rispettando rigorosamente le ricette dell’epoca e le servirà nel salone della scuola stessa in via Asinari 5.
A conclusione della serata a tutti i commensali verrà offerto il “menu d’autore” realizzato per l’occasione da Paolo Fresu.

venerdì 11 novembre 2022

"Corso di Archeologia Medievale" a Termini Imerese (PA)

Inizia sabato 12 novembre 2022 alle ore 16,00 il Corso di Archeologia Medievale promosso da BCsicilia, in collaborazione con il Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo, il Museo Civico, l’Università Popolare Termini Imerese e la Parrocchia San Nicola di Bari.
 
Dopo la presentazione di Aurelio Burgio, Coordinatore dei Corsi di Laurea in Beni Culturali e Archeologia dell’Università di Palermo, di Maria Concetta Buttà, Assessore comunale alla Cultura, di don Antonio Todaro, Parroco della chiesa Madre, e di Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale BCsicilia, si terrà la prima lezione  dal titolo “L’Archeologia del Medioevo nella Sicilia occidentale: temi e prospettive di ricerca”. La relazione sarà tenuta da Emma Vitale, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale, presso l’Università di Palermo. 
L’incontro si terrà presso la Chiesa di S. Caterina d’Alessandria, in piazza S. Caterina a Termini Imerese. Il Corso prevede 9 lezioni e 6 visite guidate. I successivi incontri riguarderanno “I Castelli della Sicilia medievale”, “Monte Iato ed il territorio nel Medioevo”, “Da Iblatasah a Piazza Armerina. Archeologia e storia nel Medioevo”, “iqilliyya: tracce arabo-islamiche nella Sicilia normanna”, “L’habitat rupestre medievale nell’entroterra ennese: indagini e prospettive di ricerca”, “Contesti archeologici di Età medievale indagati dal Parco Archeologico della Valle dei Templi di Agrigento”, “Novità su alcuni contesti medievali indagati dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Palermo”. “Il Medioevo negli Iblei. Gli insediamenti”, “La monetazione nella Sicilia medievale”. Previste visite guidate agli scavi nell’insediamento medievale della Villa del Casale di Piazza Armerina, i Castelli dell’Etna, il Castello di Sperlinga, le testimonianze di età medievale a Palazzo Abatellis a Palermo, i Castelli delle Madonie. A gennaio infine visita guidata ai Castelli della Loira. Coordinatrice del Corso è Emma Vitale, Docente di Archeologia Cristiana e Medievale, presso l’Università di Palermo. Alla fine del Corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

giovedì 10 novembre 2022

"L’antica valle dell’Arda: uomini, siti e percorrenze in Età Medievale" presentazione a Piacenza

Giovedì 10 novembre 2022
alle ore 17.30, presso l’Archivio di Stato di Piacenza, presentazione del libro di Massimo Pallastrelli “L’antica valle dell’Arda: uomini, siti e percorrenze in Età Medievale”. Presentazione a cura di Carlo Francou, direttore del museo geologico di Castell’Arquato. Ingresso libero.
La valle dell’Arda è stata segnata, fin dai tempi più antichi, da importanti percorrenze che collegavano i maggiori abitati valligiani Fiorenzuola, Castell’Arquato, Lugagnano, Vernasca, Morfasso) con l’area parmense sud-occidentale che immetteva, attraverso la Cisa, in direzione della Toscana e di Roma come tappa finale del percorso Romeo-francigeno. La tratta Fiorenzuola-Borgotaro (e la sua derivata in val Cenedola, Settesorelle – Metti – Varsi – Specchio) costituiva una via d’importanza capitale per quanto attiene all’economia, alla società e alla vita quotidiana delle genti insediate fra la valle dell’Arda e quella del Taro. Un flusso continuo di uomini d’affari, lavoranti, avventurieri, pellegrini, percorrono queste antiche strade sempre a filo di costa, ché quelle attuali di fondovalle attengono tutte alla contemporaneità.

mercoledì 9 novembre 2022

"Donne ribelli nel medioevo" conferenza a Rieti

Mercoledì 9 Novembre 2022
, alle ore 16.30, presso la Sala Consiliare del Comune di Rieti si terrà il quarto ed ultimo appuntamento culturale previsto dal Calendario della Rassegna Donne nella Storia e nel Mito, promossa ed organizzata dalla Associazione Polymnia in collaborazione con la Libreria Mondadori book store di Rieti.
L’incontro sarà dedicato alla figura femminile nella civiltà del Medioevo, ed in particolare a donne che scelsero di ribellarsi al ruolo che l’immaginario collettivo di questa età aveva delineato per loro.
Se ne parlerà con la Prof.ssa Maria Serena Mazzi, saggista e docente di Storia medievale all’Università di Ferrara, autrice dell’interessante testo Donne in fuga. Vite ribelli nel Medioevo, edito da Il Mulino, che verrà presentato nel corso dell’incontro.
Autorevole studiosa di Medioevo, Serena Mazzi è autrice di studi dedicati in particolare alla storia sociale del Basso medioevo italiano, tra i quali: Salute e società nel Medioevo (Firenze, Olschki, 1983, con Sergio Raveggi), Vita materiale e ceti subalterni nel Medioevo (Alessandria, Edizioni dell’Orso, 1991), Prostitute e lenoni nella Firenze del Quattrocento (Milano, Il Saggiatore, 1991), Oltre l’orizzonte. In viaggio nel Medioevo (Torino, Paravia, 1997), Toscana bella (Torino, Paravia, 1999), La mala vita. Donne pubbliche nel Medioevo (2018), In viaggio nel Medioevo (2019).
L'ingresso all’evento è gratuito e fino ad esaurimento del numero massimo di presenze consentite.

martedì 8 novembre 2022

"Alle origini del Bel paese: Paesaggi del Medioevo" conferenza a Imbersago (LC)

In programma martedì 8 novembre 2022 alle ore 21,00 nella sala consiliare di Imbersago si tiene la conferenza di Riccardo Rao “Alle origini del Bel paese: Paesaggi del Medioevo”.

Professore di Storia medievale all’Università degli Studi di Bergamo, Riccardo Rao approfondisce i paesaggi medievali di Italia. Castelli e chiese, città e villaggi, boschi e campi, foreste dei re e beni comuni: il filo rosso che consente di orientarsi nei mille volti del Medioevo è la capacità dell’uomo di popolare lo spazio e di costruire paesaggi pensati su misura per le collettività, rurali e cittadine, che abitano nei territori locali. I molteplici paesaggi dell’Italia medievale sono oggetto di una continua trasformazione e contemporaneamente hanno in sé molti degli elementi che ancora oggi caratterizzano il mondo in cui viviamo.

domenica 6 novembre 2022

"Per una nuova storia letteraria" presentazione a Pesaro

Lunedì 7 novembre 2022
alle ore 17,30 nella sala conferenze di palazzo Ciacchi (esedra Ciacchi – via Morselli, 34 – 61121 Pesaro PU) Sara Lorenzetti conversa con Federico Sanguineti, autore di
Per una nuova storia letteraria (Argolibri 2022, pp. 188).
L'iniziativa è organizzata dalla Società Pesarese di Studi Storici.
Il volume affronta una questione spesso omessa o ignorata: la rimozione dell’«altra metà del cielo», ovvero delle scrittrici, dal canone della letteratura italiana. Federico Sanguineti propone appunto un diverso canone, costruito metodologicamente alla luce del pensiero della differenza, che comprenda nomi più o meno noti – da Cristina da Pizzano a Joyce Lussu – e che altresì riconsideri figure come Beatrice e Laura, o Angelica e Clorinda, e le Fillidi e le Cloe «che più tardi invasero l’Arcadia»: tutte, a pensarci bene, immaginate o cantate da uomini.
Sara Lorenzetti, ricercatrice di Letteratura italiana a Macerata, si è interessata di letteratura dell’Ottocento e del Novecento italiano (da Pirandello a Volponi e al Crepuscolarismo); di recente si è rivolta a studi di genere (Sibilla Aleramo, Antonia Pozzi, Joyce Lussu) e alla scrittura migrante (Igiaba Scego, Ornela Vorspi, Amara Lakhous). Nel 2018 ha conseguito l’abilitazione scientifica nazionale a professore associato in Letteratura italiana, oggi insegna nelle università di Urbino e di Macerata. Ha partecipato a numerosi convegni, tra cui quello recentemente svoltosi a Pesaro su Giulio Perticari.
Federico Sanguineti è ordinario di Filologia dantesca all’Università degli studi di Salerno. Ha curato, fra l’altro, nel 2001 Dantis Alagherii Comedia nel 2001 e nel 2020 Inferno. Edizione critica alla luce del più antico codice di sicura fiorentinità (Laurenziano Pluteo XL 12). Fra le pubblicazioni più recenti: Le parolacce di Dante Alighieri, introduzione di Moni Ovadia (2021); Paradiso con Dante e con Beatrice, insieme a Sara Alzetta e Moni Ovadia e con Haim Fabrizio Cipriani (2021), e Temi svolti di storia letteraria ad uso di docenti e di discenti (2022).

sabato 5 novembre 2022

25° Antica Fiera di Santa Lucia di Piave

Nel 1300, nelle piazze dei villaggi medioevali, fiere e mercanti scandiscono il corso delle stagioni portando le innovazioni con il commercio da Oriente e dal Nord Europa. Prodotti della terra, ceramiche, stoffe, pelli e bestiame fanno delle Fiere di Santa Lucia di Piave una tradizione che vivrà per millenni. A novembre rivive l’Antica Fiera di Santa Lucia di Piave.
Il Comitato Antica Fiera di Santa Lucia di Piave, dopo attenta ricerca storica negli statuta del Comune di Treviso del XIV secolo, propone la rievocazione della fiera trecentesca.
La fiera medioevale, che rimane legata ai primi traffici sulla via Ungarica, al guado obbligato di Lovadina, e ai traffici commerciali tra Venezia e le Fiandre, si attiva con una mostra-mercato di merci tipiche del tempo: tessuti pregiati, canapa e lane di Fiandra, cavalli e asini.
Con i soldi veneti antichi, cambiati dai cambiavalute, si possono assaggiare i prodotti tipici locali di “casari”, “luganegheri“, “vinari”, rallegrati da giullari, musici e saltimbanchi.
Sabato 5 novembre 2022 alle ore 9.00 apertura mercato medioevale, apertura mostre: “L’arte della carta”, Officina Chartaria Patavina, dal riciclo inconsapevole degli stracci…storia, tradizione e tecnica della fabbricazione di un foglio di carta, “Dalla parola scritta a quella stampata”, officina degli stampatori “L’invenzione della stampa a caratteri mobili”, “l’ambiente della cartiera”, “Il trasporto della carta”, Xilografia, “Il vetraio medioevale”, mostra e laboratorio del vetraio medioevale con dimostrazione di pittura su vetro, “Scorci di vita medioevale” pittura medioevale a cura del gruppo pittori di Santa lucia, artigiano arpista Busatto, mostra fotografica “Obbiettivo medioevo”, “Scrittura”, “I Mosaici Romano Bizantini”, mostra balestre, con proiezione filmati del caricamento balestre.
Ore 18.00 spettacolo finale con i cavalieri della Torre Antica.
Ore 20.30 concerto “Carmina Harmonica” con AIR orchestra
Domenica 6 novembre 2022 “25 Rievocazione storica dell’Antica fiera”.
Ore 9.00 apertura mostre e mercato medioevale con “Cantiere di costruzione medioevale” e progetto “giovani mercanti alla fiera franca” spettacoli continuativi con nuovi gruppi di spettacolo provenienti anche dall’estero.
Ore 14 corteo con oltre 400 figuranti.
Ore 18.00 spettacolo con i cavalieri della Torre Antica.
Ore 18.30 spettacolo finale con fontane danzanti.

giovedì 3 novembre 2022

"Andare per le vie italiane della seta" presentazione a Bergamo

Il Museo delle storie di Bergamo organizza sabato 5 novembre 2022 alle ore 17,00 la presentazione del libro Andare per le vie italiane della seta (il Mulino, 2002).
Intervengono: Maria Giuseppina Muzzarelli (autrice del volume) e Beppe Pisani – Presidente CNA Federmoda Lombardia.
Quella della seta, nel nostro paese, è una storia di ideazioni e di sperimentazioni, dove si uniscono naturalità, capacità tecnica, sacrificio e gusto per la bellezza: il cuore del «made in Italy» Un lunghissimo filo di seta collega idealmente, sin dall’XI secolo, il Sud con il Centro e il Nord Italia, l’Est con l’Ovest, Bisanzio con Palermo e Catanzaro, Lucca con Genova e Venezia e poi con Bologna, Firenze, Milano. L’itinerario lungo le vie italiane della seta parte dal Meridione dove la seta arrivò da Bisanzio, a sua volta giuntavi dalla Cina. Dobbiamo ai Bizantini l’avvio della coltivazione del gelso e l’allevamento del baco in Calabria, attorno all’anno Mille, e agli Arabi la tessitura serica in Sicilia, attestata nel XII secolo. L’arte della seta approdò poco dopo a Lucca, dove nel tempo conversero abili filatori e tessitori e da cui altrettanti ne partirono, ingaggiati da altre città attratte dalla produzione di un bene tanto prezioso quanto ben remunerato. Broccati, velluti, veli ornarono corti e residenze d’Europa, facendo della produzione serica italiana un’eccellenza.
Prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti cliccando qui !

mercoledì 2 novembre 2022

25° Antica Fiera di Santa Lucia di Piave


Nel 1300, nelle piazze dei villaggi medioevali, fiere e mercanti scandiscono il corso delle stagioni portando le innovazioni con il commercio da Oriente e dal Nord Europa. Prodotti della terra, ceramiche, stoffe, pelli e bestiame fanno delle Fiere di Santa Lucia di Piave una tradizione che vivrà per millenni. Sabato 5 e domenica 6 novembre 2022 rivive l’Antica Fiera di Santa Lucia di Piave. Il Comitato Antica Fiera di Santa Lucia di Piave, dopo attenta ricerca storica negli statuta del Comune di Treviso del XIV secolo, propone la rievocazione della fiera trecentesca. La fiera medioevale, che rimane legata ai primi traffici sulla via Ungarica, al guado obbligato di Lovadina, e ai traffici commerciali tra Venezia e le Fiandre, si attiva con una mostra-mercato di merci tipiche del tempo: tessuti pregiati, canapa e lane di Fiandra, cavalli e asini. Con i soldi veneti antichi, cambiati dai cambiavalute, si possono assaggiare i prodotti tipici locali di “casari”, “luganegheri“, “vinari”, rallegrati da giullari, musici e saltimbanchi.
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martedì 1 novembre 2022

Visita guidata e gratuita all'Abbazia di Santa Maria de Olearia a Maiori (SA)

Ultimo giorno, martedì 1 novembre 2022, per poter visitare, gratuitamente e senza prenotazione, l’Abbazia di Santa Maria de Olearia a Maiori. Il momumento è una preziosa testimonianza di arte e architettura del primo Medioevo, reso noto per la prima volta nel 1871 dallo studioso Demetrio Salazaro ne gli “Studi sui monumenti dell’Italia meridionale dal IV al XIII secolo”, che pubblicò alcuni disegni degli affreschi dell’abbazia. A curare l’organizzazione delle visite guidate è lo staff di Maiori Cultura: la visita è possibile in occasione della festività di Ognissanti, dalle ore 10,00 alle ore 13,00. Per gruppi superiori ai quindici componenti è necessaria la prenotazione.
Santa Maria de Olearia, di proprietà dello Stato, è uno dei più celebri insediamenti monastici dell’antico Ducato di Amalfi medievale, collocato lungo la Strada Statale 163 Amalfitana, dopo Capo d’Orso e circa quattro chilometri prima del centro urbano di Maiori. 
La sua importanza deriva soprattutto dai cicli pittorici medievali che ancora si conservano all’interno. 
Il complesso è composto di tre piccole cappelle sovrapposte dedicate alla Vergine Maria e a San Nicola, affrescate a partire dal X sec. L’Abbazia è una pregevole testimonianza, da oltre mille anni, del Medioevo Amalfitano, il periodo di massimo splendore della Costa.
La leggenda racconta che al tempo dell’Arcivescovo Leone I, primo Arcivescovo Amalfitano vissuto tra X e XI secolo, nella splendida grotta affacciata sul mare giunsero due santi eremiti, Pietro e Giovanni, da cui successivamente nacque il cenobio.
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