venerdì 28 giugno 2019

Sa Battalla di Sanluri, XII edizione

Spade affilate, armature luccicanti, bardature equestri e bandiere sventolanti: a Sanluri è tutto pronto per rivivere “Sa Battalla”, il sanguinoso scontro del 1409, tra le truppe sarde del Giudicato di Arborea e i cavalieri aragonesi dell’erede al trono Martino II.
Un tuffo nel medioevo per rievocare la battaglia finale nell’agro sanlurese (località “Su Bruncu de sa battalla”), in cui uomini, donne e bambini furono trucidati o deportati in schiavitù.
Per la 12esima volta, Sanluri testimonierà l’evento storico con una manifestazione di tre giorni, organizzata dal Comune, dalla Proloco e dalle associazioni locali.
Usi e consumi del periodo prenderanno vita venerdì 28 giugno 2019 alle 10.30, con il bando per le strade e piazze del centro che simulerà “l’annuncio dell’imminente battaglia”. Alle 18.30 il Castello Giudicale ospiterà la tavola rotonda “La guerra nel Medioevo: strategie e battaglie” e seguirà, alle 21.30, il concerto a cura del Complesso strumentale a fiati Amilcare Ponchielli.
Sabato 29 giugno 2019 alle ore 18,00 sempre al Castello, si svolgerà il Consiglio comunale solenne, il convegno “La battaglia di Sanluri del 30 giugno 1409, evento epocale nella storia dello Stato italiano” e una sfilata medievale in costume fino a piazza San Pietro.
La manifestazione proseguirà domenica 30 giugno 2019 alle 11.15, nella chiesa San Lorenzo per la Santa Messa, alle ore 18,00 con la suggestiva rievocazione de “Sa Battalla” in località “Su Bruncu” e alle ore 19,00 con l’assalto al Castello.
Per maggiori informazioni visita la pagina ufficiale Facebook dell'evento !

martedì 25 giugno 2019

Stregoneria: crimine femminile a Viterbo

Martedì 25 giugno 2019 alle ore 21,00 in Piazza del Gesù a Viterbo, nell'ambito dell'Ombre Festival, Monia Montechiarini presenta il suo saggio "Stregoneria: crimine femminile" (Penne & Papiri, 2018).
Il saggio è un’indagine storica sui verbali di processi, realmente avvenuti tra il Medioevo e l’Età moderna contro donne accusate di stregoneria ed eresia. Processi al femminile, dove catene interminabili di accusatrici, testimoni e imputate, sono tutte donne. L’esame degli atti fa emergere scene del crimine misteriose e fatti raggelanti. Sul principale processo ai danni di Prudentia, una donna sospettata di essere un particolare tipo di strega che succhia il sangue dei bambini nella Blera del 1588, si innestano tanti casi giudiziari dell’area viterbese a confronto con altri Italiani e Europei, soprattutto scozzesi. Abigail, Nicolosa della Dalmazia, la nobile Eleanor, hanno tutte compiuto “scelleratezze ed altri crimini” come citano gli atti. Confrontando i dati, l’autrice ipotizza soluzioni per i delitti rimasti irrisolti, superando i luoghi comuni. Delle protagoniste sappiamo i nomi, i lavori, il carattere: elementi utili per ricostruire il profilo criminale delle streghe; conosciamo anche i luoghi delle ispezioni dove erano nascoste erbe, polveri color rosso, spilli, veleni e strumenti del mestiere con cui ingannavano i giudici.
Nel testo vengono illustrate le origini del fenomeno che ha reso pericolosa la donna quando, superato il culto delle divinità notturne, con l’arrivo del patto col demonio e del celebre manuale degli Inquisitori, il Malleus Maleficarum, essa giunge a rinnegare il battesimo, trasformarsi e volare.
L’autrice svelerà i veri motivi nascosti dietro alle accuse contro donne in possesso di certi “rimedi”, dove i verbali mescolano elementi mitologici di dee e sirene. Il testo vuole ridare voce alle accusate, la cui reputazione fu messa in discussione da vicini di casa e amici che addebitarono loro epidemie, morti premature e tempeste.

lunedì 24 giugno 2019

Il lettore di Dante, ultima lettura a Milano

È possibile leggere la Divina Commedia, o siamo ormai costretti a studiarla?
Dalla scuola e dalle edizioni commentate si ricava l’impressione che il capolavoro dantesco non possa essere inteso senza l’aiuto di un robustissimo zoccolo di note erudite.
Senza dubbio qualche aiuto è indispensabile per colmare la distanza che ci separa da Dante. Ma è altrettanto indubbio che vi siano eccessi, nel modo in cui viene presentato il testo di Dante – eccessi che spaventano il potenziale lettore e che rivelano una sostanziale sfiducia nel testo stesso. Come se le parole di Dante, anche laddove sono chiarissime, non possano essere intese nel loro vero significato se non dagli studiosi, dai filologi, dagli specialisti.
La scommessa da cui nasce questo progetto è che, con pochi aiuti essenziali, sia possibile tornare a leggere la Divina Commedia, recuperando un rapporto più diretto con il testo e con la sua poesia ed evitando l’impressione di avere a che fare con una serie infinita di indovinelli privi di qualsiasi rapporto con la nostra esperienza reale.
Leggere, beninteso, non significa fermarsi alla superficie, trascurando la complessità dell’opera di Dante; tanto meno questo progetto vuol essere un invito a ignorare i settecento anni di storia della lingua e delle idee che sono trascorsi da quando Dante scriveva i suoi versi.
Tornare a leggere Dante, significa invece, per esempio, non sostituire a espressioni perfettamente comprensibili a tutti, come “andavam forte”, la piatta parafrasi “camminavamo velocemente”. Significa non tradire l’intenzione di Dante, forzando a un senso chiaro quanto il poeta voleva che restasse oscuro, e proprio perciò inquietante, come il celebre “Papè Satan, papè Satan aleppe”. Significa, infine, non anticipare ciò che il testo non ha ancora spiegato, privando le parole della loro carica emotiva: la “Caina” evocata da Francesca perde gran parte della forza di suggestione che aveva per i primi lettori, e che dovrebbe conservare per quelli di oggi, se ci viene subito detto che è una delle zone in cui è diviso l’ultimo cerchio…
Nel leggere la Divina Commedia, dal primo all’ultimo canto, Alberto Cristofori proverà dunque a rimettersi nella condizione del lettore ideale che Dante ha immaginato per il suo poema. Diciamo meglio: dei lettori ideali che emergono nel corso dell’opera, col passaggio dalla prima alla terza cantica.
Questa ricerca è anche un modo per mettere alla prova il testo: nella convinzione che solo così si possa verificare se la Divina Commedia sia un’opera ormai museificata, oggetto di studi specialistici sempre più raffinati, ma capace di parlarci solo attraverso infinite mediazioni; o se viceversa sia un’opera ancora viva, capace, e in che misura, e a che condizioni, di dire qualcosa di importante ai lettori del xxi secolo.
Alberto Cristofori, traduttore, narratore e editore, ha organizzato nel 2015 “Milano per Dante”, una lettura integrale della Divina Commedia affidata a cento esponenti della società civile milanese.
Ora si cimenta in questa impresa solitaria, rivolta a chi desidera cancellare il ricordo della lunga noia delle “ore di Dante” liceali e a chi desidera superare il sacro timore che i versi del poema trecentesco troppo spesso incutono al profano. Il viaggio si concluderà nel 2021, in occasione del 700° anniversario della morte di Dante Alighieri.

Ogni incontro prevede la lettura di due canti e una durata di circa un’ora.
Gli incontri si svolgono in corso Garibaldi 17, Milano, a partire dalle ore 19.00
Calendario degli ultimi incontri (Inferno):
martedì 25 giugno 2019 – canti XIX e XX
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domenica 23 giugno 2019

Voci segrete dai muri: antiche iscrizioni e graffiti nelle pievi

Domenica 23 giugno 2019 alle ore 17,30 a Badia Cavana il dott. Marzio Dall'Acqua inaugura la stagione culturale e turistica 2019 a Badia Cavana. Per il ciclo di conferenze "Quel che passa il convento" è in programma “Voci segrete dai muri”.
Una conversazione, con proiezione di immagini, dedicata alle antichissime iscrizioni e ai disegni graffiti che si ritrovano su vari edifici del territorio matildico e rossiano, tra cui la Pieve di Lesignano de’Bagni, la Pieve di Moragnano (Tizzano), il Castello di Torrechiara.
Ad esempio, le "balestre di maggio" che richiamano le gare di primavera che si tenevano per festeggiare l'inizio della bella stagione, I tornei di maggio si rifacevano ad una tradizione antica, aprivano la stagione delle messi. Queste gare si ricollegavano al culto degli alberi che caratterizza, in parte ancora oggi, il calendimaggio in tutta Europa e che trae origine dalla preistoria.
Tra i segni più antichi e misteriosi è il "quatre de chiffre", un segno delle corporazioni medievali diffusissimo, che ricorda gli originari costruttori del Duomo di Fidenza, esistente già nel secolo XI, spazioso e dipinto, ma che fu ristrutturato dal 1200 al 1268, con il trasferimento da Parma del cantiere antelamico, che aveva lavorato al Battistero.
Ed ancora la "triplice cinta druidica", simbolo che si ritrova sia nel Duomo di Fidenza, sia in quello di Parma, sia in un mattone romano della chiesa di San Genesio e riassume la concezione del mondo di una cultura arcaica.
E tante altre scritte e disegni misteriosi..
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mercoledì 19 giugno 2019

Leonardo e l'acqua in Porta Ticinese

Giovedì 20 giugno 2019 alle ore 18,30 con ritrovo davanti alla Basilica di San Lorenzo, corso Porta Ticinese a Milano si terrà la visita guidata "Leonardo e l'acqua in Porta Ticinese" a cura di Visite Guidate per tutti.
Leonardo e l'acqua: un amore senza fine... e a Milano ebbe modo di vedere a studiare tutte le forme in cui essa veniva utilizzata. Nei suoi appunti ritroviamo i navigli, le architetture militari, i fossati e tanto altro. Riscopriamo la Milano di Leonardo nella zona di corso Porta Ticinese, oggi tra le più note per la vita notturna.
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martedì 18 giugno 2019

Artifices de la cittade de Mevania

Giovedi 20 giugno 2019 alle ore 21.30 in piazza Filippo Silvestri a Bevagna (PG) si svolgerà la serata inaugurale dell’Edizione 2019 del Mercato delle Gaite.
Traendo spunto da un documento veneziano del 1268 (Martin de Canal, Les estoires de Venise) sfileranno nella stupenda cornice della Piazza tutte le Arti e i Mestieri realizzati dalle quattro Gaite in questi 30 anni di filologiche ricostruzioni storiche. Ogni Arte, riunita ciascuna sotto al proprio gonfalone, sfilerà con strumenti di lavoro, carri, animali e fuochi. I figuranti porteranno con loro telai, alambicchi e incudini. Saranno adornati da mantelli, drappi e ghirlande di edera in testa; sfileranno accompagnati da trombe, liuti, tamburi e fiati.
La serata inizierà alle ore 21.30 con la proiezione di un’imperdibile, commovente e affascinante Video Mapping 3D che metterà in risalto le incantevoli architetture ed il bellissimo impianto urbanistico degli edifici medievali di una fra le più belle piazze d’Italia. Oltre 200 figuranti in costume torneranno nella piazza di Bevagna portando la maestria, l’eccellenza, l’originalità e la padronanza delle tecniche di lavorazione che ormai fanno parte del DNA di tutti gli “addetti ai lavori” del Mercato delle Gaite.
Vi aspettiamo numerosissimi giovedì 20 giugno alle ore 21.30 per sostenere e festeggiare la nostra stupenda Manifestazione. Biglietto di ingresso unico €10 info@ilmercatodellegaite.it | 0742.361847 | 335.5977629.

lunedì 17 giugno 2019

Antonio Piromalli interprete del Medioevo

Il Centro Internazionale Scrittori della Calabria e il Comitato Scientifico di studio della figura e delle opere di Antonio Piromalli, con il patrocinio del comune di Reggio Calabria e la collaborazione della Biblioteca “De Nava”, lunedì 17 giugno 2019, alle ore 16:45, presso la Biblioteca comunale “P. De Nava” di Reggio Calabria, promuovono la tavola rotonda sul tema “Antonio Piromalli, interprete del Medioevo: Gioacchino da Fiore e Dante Alighieri”.
Intervengono: Paola Radici Colace, professore ordinario di Filologia Classica dell’Università di Messina, presidente del Comitato Scientifico “A. Piromalli”, Giuseppe Rando, professore ordinario di Letteratura Italiana dell’Università di Messina, coordinatore del Comitato Scientifico A. P., Mila Lucisano, docente di Italiano e Latino, componente Comitato Scientifico A. P., Emilia Serranò, docente di Filosofia, componente Comitato Scientifico “A. Piromalli”.
Coordina l’incontro Loreley Rosita Borruto, presidente del Cis della Calabria.
Antonio Piromalli (Maropati, 3 settembre 1920 – Polistena, 7 giugno 2003) è stato un critico letterario, scrittore, poeta, docente di Letteratura Italiana nelle Università di Urbino, Bologna, Salerno, Cassino. Famosi i suoi libri: La letteratura Calabrese in due volumi; Letteratura e Cultura popolare; Saggi critici di Storia Letteraria; monografie su Fogazzaro, Corazzini, Gozzano, Seminara, Deledda, Padula, Ariosto, Michelstaedter, Pierro, Calogero, Gioacchino Da Fiore e Dante; “Società, cultura e letteratura in Emilia Romagna”; “La Storia della cultura a Rimini nell’Ottocento”; le raccolte poetiche: “Sei tu il bolero” e “Ti estraggo dai tifoni”, “La ragazza di Ferrara”, “Da un’altra stanza” e numerose altre pubblicazioni.

martedì 11 giugno 2019

Il lettore di Dante, ultimi incontri


È possibile leggere la Divina Commedia, o siamo ormai costretti a studiarla?
Dalla scuola e dalle edizioni commentate si ricava l’impressione che il capolavoro dantesco non possa essere inteso senza l’aiuto di un robustissimo zoccolo di note erudite.
Senza dubbio qualche aiuto è indispensabile per colmare la distanza che ci separa da Dante. Ma è altrettanto indubbio che vi siano eccessi, nel modo in cui viene presentato il testo di Dante – eccessi che spaventano il potenziale lettore e che rivelano una sostanziale sfiducia nel testo stesso. Come se le parole di Dante, anche laddove sono chiarissime, non possano essere intese nel loro vero significato se non dagli studiosi, dai filologi, dagli specialisti.
La scommessa da cui nasce questo progetto è che, con pochi aiuti essenziali, sia possibile tornare a leggere la Divina Commedia, recuperando un rapporto più diretto con il testo e con la sua poesia ed evitando l’impressione di avere a che fare con una serie infinita di indovinelli privi di qualsiasi rapporto con la nostra esperienza reale.
Leggere, beninteso, non significa fermarsi alla superficie, trascurando la complessità dell’opera di Dante; tanto meno questo progetto vuol essere un invito a ignorare i settecento anni di storia della lingua e delle idee che sono trascorsi da quando Dante scriveva i suoi versi.
Tornare a leggere Dante, significa invece, per esempio, non sostituire a espressioni perfettamente comprensibili a tutti, come “andavam forte”, la piatta parafrasi “camminavamo velocemente”. Significa non tradire l’intenzione di Dante, forzando a un senso chiaro quanto il poeta voleva che restasse oscuro, e proprio perciò inquietante, come il celebre “Papè Satan, papè Satan aleppe”. Significa, infine, non anticipare ciò che il testo non ha ancora spiegato, privando le parole della loro carica emotiva: la “Caina” evocata da Francesca perde gran parte della forza di suggestione che aveva per i primi lettori, e che dovrebbe conservare per quelli di oggi, se ci viene subito detto che è una delle zone in cui è diviso l’ultimo cerchio…
Nel leggere la Divina Commedia, dal primo all’ultimo canto, Alberto Cristofori proverà dunque a rimettersi nella condizione del lettore ideale che Dante ha immaginato per il suo poema. Diciamo meglio: dei lettori ideali che emergono nel corso dell’opera, col passaggio dalla prima alla terza cantica.
Questa ricerca è anche un modo per mettere alla prova il testo: nella convinzione che solo così si possa verificare se la Divina Commedia sia un’opera ormai museificata, oggetto di studi specialistici sempre più raffinati, ma capace di parlarci solo attraverso infinite mediazioni; o se viceversa sia un’opera ancora viva, capace, e in che misura, e a che condizioni, di dire qualcosa di importante ai lettori del xxi secolo.
Alberto Cristofori, traduttore, narratore e editore, ha organizzato nel 2015 “Milano per Dante”, una lettura integrale della Divina Commedia affidata a cento esponenti della società civile milanese.
Ora si cimenta in questa impresa solitaria, rivolta a chi desidera cancellare il ricordo della lunga noia delle “ore di Dante” liceali e a chi desidera superare il sacro timore che i versi del poema trecentesco troppo spesso incutono al profano. Il viaggio si concluderà nel 2021, in occasione del 700° anniversario della morte di Dante Alighieri.

Ogni incontro prevede la lettura di due canti e una durata di circa un’ora.
Gli incontri si svolgono in corso Garibaldi 17, Milano, a partire dalle ore 19.00
Calendario degli ultimi incontri (Inferno):
martedì 11 giugno 2019 – canti XVII e XVIII 
martedì 25 giugno 2019 – canti XIX e XX
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domenica 9 giugno 2019

Transitus Sancti Antonii, IX edizione

Torna nelle strade del centro storico di Fragagnano il “Transitus Sancti Antonii” (Transito di Sant’Antonio), la rievocazione itinerante di matrice medioevale “dedicata” ai momenti salienti della vita di Sant’Antonio da Padova, il Santo Patrono di Fragagnano.
La manifestazione si tiene domenica 9 giugno 2019, con partenza alle ore 19.00 da via Archimede.
Al suono delle chiarine e dei tamburi araldici, si svilupperà il corteo del “Transitus Sancti Antonii” con centinaia di protagonisti e figuranti in costumi medievali: frati, clarisse, cardinali, tamburini, cavalieri crociati, popolani e nobili.
L’evento è organizzato dall’Associazione di Promozione Socioculturale “Terra Nostra Fragagnano” in collaborazione con l’Arcidiocesi di Taranto, il Comune di Fragagnano e la Pro Loco di Fragagnano.
Il “Transitus Sancti Antonii” è caratterizzato dalla rappresentazione cronologica di alcuni dei momenti più importanti dell’esistenza del Santo Taumaturgo, con una particolare attenzione ad alcuni eventi prodigiosi che Sant’Antonio ha compiuto in vita.
Anche in questa nona edizione, infatti, ci saranno anche le rappresentazioni di due famosi miracoli: il “Prodigio della Giumenta” e “il Prodigio del Cuore dell’Avaro”.
Al termine dell'evento i bambini potranno giocare con divertilandia e nel laboratorio della lana cardata dove i bimbi, e non solo, potranno creare meravigliosi manufatti; sarà possibile, inoltre, assistere a un combattimento medievale e allo spettacolo degli sbandieratori.
Alla manifestazione “Transito di Sant’Antonio di Fragagnano” parteciperanno il laboratorio di lana cardata e fiaba per bambini di Antonietta Ferrari di Nardò, i tamburini del Barone di Freganius, il Gruppo sbandieratori e musici “Rione San Basilio” di Oria, la Compagnia d’arme “Militia Regis” di Oria, la Scuola Koreia di Pulsano con la danza medievale, il Duo Reptail (serpenti) di Oria e la Scuderia “De Padova” di San Marzano di San Giuseppe.
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venerdì 7 giugno 2019

Medioevo in Archivio 2019, quarto incontro

Sabato 8 giugno 2019 alle ore 11,15 l’Associazione Italia Medievale, l’Archivio di Stato di Milano e Archeion sono lieti di invitarvi nella Sala Conferenze dell’Archivio di Stato di Milano in Via Senato, 10 al quarto e ultimo appuntamento del secondo ciclo di incontri “Medioevo in Archivio 2019”. Ingresso libero. Paolo Grillo (Università degli Studi di Milano): “Le acque domate: la trasformazione delle campagne milanesi nel Duecento“.
Sarà presentata, narrata e esposta una pergamena datata 5 maggio 1233.
Gli esponenti di tre famiglie milanesi (Gambari, Curti e Palazzi) concludono un accordo per scavare a spese comuni una roggia per irrigare i loro pascoli.
Ci accompagnerà alla scoperta di questo importante documento d’archivio Paolo Grillo, professore associato di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Milano. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Firenze. Ha svolto periodi di insegnamento presso l’École Normale Superieure di Parigi e presso l’Université de Paris IV, Sorbonne. È membro del comitato di redazione delle riviste “Società e storia” e “Études angevins”. È membro del collegio dei docenti del Dottorato in Storia, cultura e teorie della società e delle istituzioni dell’Università degli Studi di Milano, del Centro interuniversitario di studi “Le polizie e il controllo del territorio” (CEPOC) e “Esperto della materia” per il Ministero dell’Istruzione del Canton Ticino. Si occupa della storia sociale e politica delle città italiane nei secoli XII-XIV, con particolare attenzione al momento di passaggio dal Comune alla Signoria e alla “crisi del primo Trecento”. Studia inoltre la storia militare del basso Medioevo in Italia.

martedì 4 giugno 2019

"Genaua Kainua Genua Ianua" presentazione a Genova

Martedì 4 giugno 2019, alle ore 16.30, l’Associazione Amici di Palazzo della Meridiana organizza la presentazione del libro Genaua Kainua Genua Ianua - Genova. Le molte vite di una città portuale dal Neolitico al VII secolo d.C. di Piera Melli (OLTRE Edizioni). Dopo il saluti di Davide Viziano, presidente dell’Associzione Amici di Palazzo della Meridiana, Vincenzo Tinè, Soprintendente per l’Archeologia, le belle arti e il paesaggio della Liguria introduce l’autrice. Interviene Giuliano Volpe, Ordinario di Archelogia Cristiana e Medioevale e Rettore Emerito dell’Università di Foggia che dialogherà con l’autrice.
Il libro è una trattazione della più antica storia di Genova. Dalle origini nel Neolitico medio al preludio del suo trasformarsi in grande capitale mediterranea e europea nel VIII secolo, dalle capanne alle domus, da fondaco di pescatori alla sede vescovile. Ovvero preistoria, protostoria, età romana, tardo-antica e il primo, nebuloso e quasi sempre negletto, tratto del'Alto medioevo. Un amplissimo periodo storico che di solito è sommariamente trattato nel primo capitolo delle tante storie di Genova. È una storia che gli sviluppi recenti dell'archeologia urbana consentono oggi, finalmente, di scrivere, restituendo a Genova e al resto della Liguria quella dimensione ancestrale che può spiegare il lento e graduale affermarsi di questa città e di questa regione come area chiave dei traffici politici, economici e culturali del Mediterraneo.
Piera Melli è l'autorità indiscussa in materia, essendo stata funzionaria responsabile della Soprintendenza e la protagonista locale di quella felice stagione dell'archeologia urbana in Italia negli anni '80 e' 90.
L’evento è a ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per informazioni: 010 2541996.

lunedì 3 giugno 2019

Le due vite di Lucrezia Borgia. La cattiva ragazza che andò in Paradiso

Mercoledì 5 giugno 2019 alle ore 19.00 torna a Tempo Ritrovato Libri di Milano “Storie ritrovate” in collaborazione con Italia Medievale, stavolta con una sorta di ‘cold case’ riaperto dalla giornalista Lia Celi e dallo storico Andrea Santangelo, dinamico duo riminese giunto alla quarta opera a quattro mani: il loro nuovo libro “Le due vite di Lucrezia Borgia. La cattiva ragazza che andò in Paradiso” (UTET 2019) è un’indagine dallo stile leggero e ironico, ma dalle basi storicamente solidissime, dove il lettore entra davvero nella vita di una donna intelligente e capace, marchiata però nell’immaginario collettivo da una leggenda nera – rialimentata da recenti serie tv – che la associa a congiure e veleni, sessualità sfrenata e corruzione, in connubio inscindibile con il papà-Papa e col ‘machiavellico’ fratello, il “duca Valentino”.
Nel Cinquecentenario del suo contemporaneo Leonardo da Vinci, Lucrezia è riportata a una dimensione più reale - ma non meno affascinante – rispetto a quella dark lady del Rinascimento frutto del mix tra propaganda ostile e gossip sesso&sangue che ‘tira’ sempre.
Dialoga con gli autori Giuseppe Maria Bianchi di Italia Medievale. Ingresso libero.