mercoledì 29 maggio 2019

"Le varianti testuali della Divina Commedia" a Ferrara

Sarà dedicata alle varianti testuali della Divina Commedia emerse grazie agli studi dell'Università di Ferrara la lectio magistralis di Paolo Trovato, docente UniFe di Storia della Lingua italiana, in programma mercoledì 29 maggio 2019 alle ore 17,00 nella sala Agnelli della Biblioteca Comunale Ariostea in Via delle Scienze 17, a Ferrara. L'incontro, inserito nel ciclo 'I Mercoledì dell'Ippogrifo' a cura del Gruppo Scrittori Ferraresi, sarà introdotto da Federica Graziadei e Giuseppe Ferrara.
Come succede per moltissimi altri scrittori dell'antichità o del Medioevo o del Rinascimento (gli autori dei vari libri della Bibbia, tutti i classici latini, Shakespeare), di Dante non abbiamo neanche una riga autografa. In tutti questi casi abbiamo solo copie più o meno fedeli (è difficile copiare un'opera lunga senza commettere un certo numero di errori, a volte molto gravi). Di conseguenza, il testo della Bibbia, quelli di Virgilio, Ovidio, Cicerone, quello di Dante sono, in parte, frutto di ipotesi ricostruttive a partire dal confronto dei manoscritti. Nel caso di Dante il confronto si è limitato a lungo solo a una piccolissima parte (al massimo il 5%) delle copie manoscritte superstiti, che sono 580 (le edizioni degli ultimi 50 anni riproducono tutte la ricostruzione di Giorgio Petrocchi, 1966-1967). Ma l'estensione della ricerca a tutti i 580 manoscritti, portata avanti a Ferrara dal 2003, ha permesso di prendere in considerazione varianti testuali in precedenza ignote agli studiosi, che almeno in qualche caso sembrano preferibili a quelle del testo oggi in uso.

martedì 28 maggio 2019

"Il Primo parlamento generale del Regno aragonese di Napoli" presentazione a Napoli

Mercoledì 29 maggio 2019 alle ore 17.00 presso la sala Capitolare di San Lorenzo Maggiore in piazza San Gaetano, 316 a Napoli, si terrà la presentazione del libro “Il Primo parlamento generale del Regno aragonese di Napoli” di Guido d’Agostino edito dalla ESI (Edizioni Scientifiche Italiane).  Il volume sarà presentato da Nino Daniele, assessore alla cultura del Comune di Napoli, dalla professoressa Maria Sofia Corciulo, presidente della Commissione internazionale di storia delle Istituzioni Parlamentari, da Francesco Senatore, professore di Storia medievale alla Federico II e dall’autore.
Il primo Parlamento Generale del Regno aragonese di Napoli, convocato da Alfonso il Magnanimo il Magnanimo appena compiuta la conquista del Mezzogiorno continentale, inaugura la lunga sequenza della storia parlamentare meridionale nell’età spagnola (1442-1642). Ed è bene, al riguardo, e qualunque sia la valutazione complessiva della vita e dell’attività svolta dalle assemblee in questione, ribadire che attraverso lo studio e la ricostruzione dei parlamenti, delle loro strutture, funzioni e prassi, emergono e si possono approfondire i più vari temi ed aspetti della storia complessiva di una data realtà geo-politica e statuale. Il caso presentato in questo volume fissa alcuni punti fermi in relazione a dibattute e controverse questioni quali quelle riguardanti la natura stessa del Parlamento che il Sovrano impianta, o ‘trapianta’, nel Regno rispetto alle omologhe istituzioni del contesto iberico, o anche delle grandi Isole (Sardegna e Sicilia) in cui erano già state poste in essere.
Guido d'Agostino, Presidente dell’Istituto campano della Storia della Resistenza, ha insegnato Storia delle Istituzioni parlamentari, Storia moderna e Storia del Mezzogiorno presso l’Università Federico II di Napoli. È stato presidente della Società italiana di studi elettorali e del Laboratorio nazionale di didattica della storia. Dirige la rivista «Meridione. Sud e Nord nel Mondo»; collabora a giornali e riviste, in Italia e all’estero. Tra suoi libri: Napoli, Mezzogiorno, Europa Potere, Istituzioni, Società, Liguori (2009); e Ferrando d’Aragona. Duca di Calabria e Viceré di Valenza, (2015); «Nel segreto dell’urna…» Il voto politico a Napoli (1946-2018), con V. Mauriello, (2018); Il primo Parlamento Generale del Regno aragonese di Napoli, (2018), tutti con le Edizioni Scientifiche Italiane.

lunedì 27 maggio 2019

Ospedali, cure e farmaci nella Tergeste medievale

Mercoledì 29 maggio 2019, alle ore 17.30, nella sala “Bobi Bazlen” del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” (Via Rossini, 4), avrà luogo un miniconvegno di storia della medicina dal titolo “Ospedali, cure e farmaci nella Tergeste medievale”, che vedrà impegnati tre storici concittadini: il dottor Claudio Bevilacqua, il professor Euro Ponte e il dottor Giorgio du Ban.
Medico e storico della medicina, Bevilacqua è stato Sovrintendente Sanitario degli Ospedali Riuniti di Trieste. A lui il compito di ricordare i cinque ospedali esistenti nell’antica Tergeste, tra il XIII e il XV secolo. La relazione sarà preceduta da una carrellata su date e fatti che hanno interessato il territorio tergestino dalla protostoria al Quattrocento.
Clinico medico e storico della medicina, già docente all’Università di Trieste, Ponte illustrerà le cure che venivano fornite all’epoca in esame, talvolta da personale qualificato, ma non di rado da praticoni.
A du Ban, già Direttore di Farmacia e fondatore del Museo della Farmacia Picciola, il compito infine di introdurre il pubblico nell’affascinante mondo di erbe, piante, polveri minerali e altre sostanze presunte miracolose. Tutti gli interventi saranno accompagnati da un puntuale corredo iconografico. L’ingresso alla manifestazione è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

venerdì 24 maggio 2019

Medioevo a Binasco VII edizione

Due giornate in cui Binasco (MI) torna ad essere un borgo medievale; siamo alla settima edizione di questa bella manifestazione che comincia con la Cena Medievale in Castello, venerdì 24 maggio 2019 alle ore 20,00. Quest’anno le danzatrici del Gruppo Danze Storiche Binasco – Il Lieto Passo, metteranno in scena un intrigo tra le mura del Castello. I convitati che lo desiderano potranno così cimentarsi nella risoluzione del mistero, seguendo gli indizi forniti per trovare il colpevole. Al tavolo che per primo consegnerà la soluzione verrà dato un premio! I posti sono limitati e la cena è su prenotazione al costo di 30,00 euro a persona da pagare alla prenotazione che può essere fatta presso il negozio Oro Argento e Fantasia in via Matteotti 70 a Binasco, oppure tramite mail scrivendo a prolocobinasco@gmail.com e procedendo poi al bonifico con i dati che verranno inviati.
Sabato 25 maggio 2019 invece sarà una giornata allegra e divertente, con un programma di eventi che sapranno appassionare adulti e bambini. Gli uomini della Pro Loco hanno costruito nuove strutture in legno che renderanno più funzionale la zona che chiamiamo Locanda dove a partire dalle ore 12,00 saranno servite gustose pietanze per appetiti antichi e … moderni. Ci perdonerete per questa incongruenza storica, ma non sappiamo resistere ai peccati di gola!
Una novità di questa edizione è l’introduzione nel pomeriggio di un piccolo palio tra le contrade che spesso anima le rievocazioni storiche e le sagre di paese e che anche noi abbiamo voluto proporre sperando che possa diventare una piacevole tradizione come in questi anni lo è diventata la Giornata Storica. Il paese è stato idealmente suddiviso in due contrade “il Borgo” e “la Campagna” che si sfideranno in una serie di giochi per aggiudicarsi il vessillo della vittoria ed il bacio della Duchessa.
La presenza degli amici Sbandieratori e Musici di Lacchiarella, degli Arcieri del Drago Nero e dei Falconieri del Feudo, sarà fonte di interesse ed un modo per immergersi nei colori e nelle usanze medievali. Non mancheranno le danze storiche dei gruppi di Binasco “Il Lieto Passo” e “le Dame e i Cavalieri di Beatrice” con la partecipazione de “Il Biancofiore” di Vigevano. Nuovi abiti e nuovi passi sapranno affascinarvi.
I nostri ragazzi del progetto scuola-lavoro, anche quest’anno faranno da cicerone a coloro che vorranno approfondire la storia di Binasco lungo un percorso con delle bellissime stazioni create con i dipinti della maestra Nicoletta dell’associazione Accademia del Prezzemolo.
Sarà piacevole anche passeggiare tra le bancarelle del mercato medievale.
In serata, alle ore 21,00 il nostro bellissimo corteo storico che conta ormai più di 100 figuranti, scenderà dalla rampa del Castello e grazie alla sempre preziosa consulenza del prof. Cuomo, vi presenteremo i personaggi per farvi conoscere da vicino i Signori della Corte del Ducato di Milano che vogliamo immaginare in un momento di festa nel nostro borgo, magari venuti qui per una battuta di caccia come spesso solevano fare. Con orgoglio ricordiamo che tutti gli abiti sono stati fatti dalle donne della Pro Loco sotto la preziosa guida dell’ormai mitica signora Ornella.
In chiusura della giornata, la Compagnia del Teatro Scalzo di Genova, ci proporrà uno spettacolo in cui le percussioni faranno da sottofondo ad acrobazie con il fuoco.
A voi non resta che partecipare numerosi! Se necessitate di ogni altra informazione non esitate a contattarci, ci trovate anche su facebook e su instagram.
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giovedì 23 maggio 2019

"La medicina araba" presentazione a Milano

Giovedì 23 maggio 2019 alle ore 18.00, presso il Centro Missionario PIME, sala beato Mazzucconi alle ore 18,00 si tiene la presentazione del saggio "La medicina araba" di Jolanda Guardi (Luni Editore – ICOO). Interviene l’Autrice; introduce e modera Isabella Doniselli Eramo. Ingressso libero.
Se è vero che la medicina araba fa ampio riferimento alla tradizione greca, la medicina del Profeta rimane il suo punto di partenza e la base dei suoi sviluppi successivi: un insieme di prescrizioni e medicamenti naturali ancora in uso e tutt’oggi ritenuti validi.
E’ altrettanto innegabile che per circa nove secoli la lingua franca della produzione scientifica musulmana sia stata l’arabo. Arricchitasi nel corso dei secoli è difficile distinguere i singoli apporti che attingono alle tradizioni persiane e ottomane o che provengono da culture radicate ancora più a Oriente.
Nel corso della serata L’Autrice ci illustrerà il filo degli intrecci con la scienza medica occidentale, per la quale i testi dei grandi medici arabi erano fondamentali nelle università europee. Figure di grandi medici quali Averroè e Avicenna e altri meno noti in Occidente, hanno dato un contributo cruciale nello sviluppo della scienza medica.
Ma, pur con tutti i contributi e gli scambi di saperi tra Oriente ed Occidente è il CORPO, così come concepito nell’islam, il centro della scienza medica araba.
Jolanda Guardi ha conseguito un International PhD in Antropologia con una tesi sulla Letteratura algerina presso l’Università Rovira i Virgili (Spagna). Ha una laurea magistrale in Lingua e letteratura tedesca (Università di Milano) e una laurea magistrale in Lingua a letteratura araba (Università di Torino), oltre a un Master in Femminismo islamico (Università di Madrid). È membro di ICOO. È membro del comitato scientifico del SIMREF (Seminari Interdisciplinar de Metodologia de Recerca Feminista). Nel 2012 ha conseguito l’abilitazione di Professore Associato. Ha insegnato lingua e letteratura araba all’Università di Milano, all’Università di Pavia ed è stata visiting professor presso università arabe ed europee. Attualmente insegna Letteratura e cultura araba presso l’Università di Macerata; è direttrice scientifica del Progetto di Certificazione della Lingua Araba (ILA – Milano) e direttrice per Jouvence della collana di traduzioni dall’arabo.
Isabella Doniselli Eramo : Sinologa, collabora attivamente con la Biblioteca del Pime; è Vice Presidente e coordinatrice del Comitato Scientifico di ICOO (Istituto di Cultura per l’Oriente e l’Occidente).

mercoledì 22 maggio 2019

"La prima veste di San Francesco" a Siena

San Francesco riportò pezzi del mantello del vescovo Guido sul suo abito penitenziale: è questa la deduzione a cui è arrivata dopo lunghe ricerche scientifiche e studio dei materiali, la restauratrice senese Maria Giorgi che illustrerà in una conferenza, giovedì 23 maggio 2019 alle 17.30, alla Biblioteca comunale degli Intronati a Siena. L’appuntamento, a ingresso libero, nella Sala Storica (via della Sapienza, 5), vedrà il coordinamento di Raffaele Ascheri, presidente del CdA della Biblioteca.
Il lavoro presentato, per la prima volta, in occasione dell’apertura del Santuario della Spoliazione di Assisi nel maggio del 2017, e accolto con estremo entusiasmo anche a Londra lo scorso mese di aprile alla conferenza annuale: “Wool Cloth, Clothing and Culture” della Società per lo studio del tessuto e del costume medioevale MEDATS (Medieval Dress and Textiles Society), approderà così anche a Siena. Per l’occasione, la stessa Giorgi, professore a contratto al corso di laurea magistrale in Restauro all’Accademia di Brera a Milano, spiegherà il lungo processo iniziato nel 2007 su alcuni frammenti ritrovati in una scatola e altri avvolti in un rotolo recanti il cartiglio “Sacro Pallium, Mantello del vescovo Guido”. I reperti confrontati con il primo abito penitenziale di San Francesco, dopo numerose analisi scientifiche e tecniche, hanno confermato la compatibilità delle fibre rinvenute sulla prima veste con i frammenti tessili scoperti nel 2007.
Maria Giorgi: restauratore/conservatore già responsabile della collezione tessile delle reliquie di San Francesco e Santa Chiara presso il Protomonastero delle Clarisse di Assisi, ha curato, tra gli altri, il restauro delle reliquie di San Bernardino della Basilica dell’Osservanza di Siena e Massa Marittima, i parati di Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati sede della Presidenza della Regione Toscana a Firenze, l’opus anglicanum  Piviale di Pio II di Pienza, la casula di San Panfilo Sulmona, la collezione tessile del Museo di Palazzo Venezia e del Museo d’Arte Orientale di Roma,  parte della collezione di arazzi del Palazzo del Quirinale. Molti di questi lavori sono stati dalla Giorgi pubblicati e  presentati in congressi nazionali ed internazionali.

martedì 21 maggio 2019

"Il giudice Albertano e il caso del numero perfetto" a Brescia

Giovedì 23 maggio 2019 alle ore 17.30 nella Sala dei Giudici di palazzo della Loggia si presenta "Il giudice Albertano e il caso del numero perfetto" (Liberedizioni, 2019), il nuovo, atteso giallo di Enrico Giustacchini ambientato nel Medioevo bresciano. Conduce l'incontro Marcello Zane, storico e giornalista. L'ingresso è libero.
Due delitti, a breve distanza tra loro.
Prima, il reggitore del castello di Cimbergo appeso alle mura a testa in giù.
Poi, un monaco dell’abbazia di Leno avvelenato da una pozione micidiale.
Due delitti, firmati dalla stessa mano.
Per il giudice Albertano, una sola certezza: la serie non è che al suo inizio e presto l’assassino tornerà a colpire.
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lunedì 20 maggio 2019

Lectura Dantis con Quirino Principe e Umberto Ceriani

Martedi' 21 maggio 2019 alle ore 18.30 presso la Libreria Citta' Possibile Via Frua 11 (ingresso da via delle Stelline) a Milano prosegue la Lectura Dantis intrapresa in occasione del 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri.
Quirino Principe legge e commenta il canto XXXIII dell'Inferno.
Con la partecipazione straordinaria di Umberto Ceriani.
Segue aperitivo.
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mercoledì 15 maggio 2019

Federico II di Svevia a Pavia

Mercoledì 15 maggio 2019 alle ore 18,00 presso il Collegio Gerolamo Cardano in Viale Resistenza, 15 a Pavia si tiene la presentazione del saggio “L’imperatore nel suo labirinto. Usi, abusi e riusi del mito di Federico II di Svevia” di Marco Brando (Tessere Edizioni, 2019). Interviene l’autore.
Ha 800 anni sulle spalle ma ancora oggi Federico II di Svevia, l’imperatore normanno-svevo, viene posto o sugli altari o sul banco degli imputati. Rimosso (o messo da parte) il personaggio storico, è stato trasformato in un mito e di esso, a seconda delle stagioni, della collocazione geografica, delle mire politiche, se ne è fatto abbondante uso. Tanto da stravolgere la storia, o meglio, come sempre più spesso avviene, a tirarla dalla propria parte fino a negarla.
Con le armi del cronista che segue un avvincente caso giudiziario, e con una gradevolissima scrittura che regala anche più di un sorriso, Marco Brando, giornalista di lungo corso e scrittore, ha indagato sul “leader” del Sacro romano impero (Jesi, 1194 – Castel Fiorentino, 1250), sul vestito, anzi, meglio, i vestiti che gli sono stato messi addosso e sul massiccio impiego ideologico della sua immagine.
Blandamente apprezzato in tutto il Sud, soltanto in Puglia è assurto a vero e proprio idolo, padre fondatore, venerabile santo, poi trasformato in un’icona da stampare su magliette o gadget come si fa con Che Guevara o Marilyn Monroe.
Dalla “centrifuga” di questo caso emerge però anche il disprezzo strumentale che se ne è fatto nel Nord padano-leghista, dove i santini riproducono invece l’effige di Alberto da Giussano.
E nell’area europea di cultura germanica – terra natale dei suoi avi tedeschi, Enrico VI e Federico Barbarossa, dove di miti, archetipi e simboli ne sono stati collezionati a dismisura – che ne è del puer Apuliae? Quasi completamente ignorato dalla gente comune, persino nella sua Svevia, lo scopre il cronista prestato al mestiere di storico, che dei ferri di questa disciplina si è qui rigorosamente servito.
Se ne interessano invece i media islamici contemporanei, per i quali Federico non è affatto il fautore della cosiddetta “crociata pacifica”, bensì un invasore e un nemico, come tutti i suoi predecessori.
Marco Brando, giornalista, scrittore e blogger, ha lavorato a l’Unità, TV Sorrisi e Canzoni, Corriere del Mezzogiorno e City, il quotidiano free press del gruppo RCS. Dal maggio 2012 al luglio 2017 è stato caposervizio per l’attualità del Settimanale Nuovo, di Cairo Editore. Ora fa il giornalista free lance su vari fronti del mondo dei media, del web e della divulgazione culturale.
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lunedì 13 maggio 2019

Conferenza stampa per "Laus Musicae" a Benevento

Si terrà martedì 14 maggio 2019, alle ore 11,00 presso il Salone Biblioteca Arcivescovile “Francesco Pacca” in Piazza Orsini, 27 a Benevento, la conferenza stampa di presentazione del Convegno Internazionale “Laus musicae: arte, scienza e prassi del canto liturgico e devozionale medievale”.
Saranno presenti: Giuseppe Ilario – Direttore Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, Antonio Verga - Presidente Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, Felice Accrocca – Arcivescovo metropolita di Benevento, Mario Iadanza – Ufficio Beni culturali e arte sacra Arcidiocesi di Benevento, Paolo Scarnecchia – docente di Storia della musica Conservatorio di Benevento.
“Durante la conferenza – spiegano gli organizzatori - verrà comunicato il programma del Convegno Internazionale “Laus musicae: arte, scienza e prassi del canto liturgico e devozionale medievale”, che si svolgerà nei giorni 23, 24 e 25 maggio 2019 presso il Complesso di San Vittorino e riunirà importanti e prestigiosi studiosi italiani e stranieri che racconteranno le loro ultime ricerche sul Canto beneventano e sulla storia della Longobardia minore. L’idea del Convegno è maturata attraverso il dialogo e la collaborazione tra il Conservatorio di Musica “Nicola Sala” e l’Arcidiocesi di Benevento, e l’iniziativa è nata dal desiderio di ribadire l’importanza e la bellezza del patrimonio del Canto beneventano nel quadro storico, artistico e musicologico medievale, e di conoscere lo stato più avanzato dei suoi studi e dei punti di contatto e d’influenza con altre tradizioni di canto piano”.

venerdì 10 maggio 2019

Federico II di Svevia nel suo labirinto

Sabato 11 maggio 2019 alle ore 11,00 l’Associazione Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7) per la presentazione del saggio “L’imperatore nel suo labirinto. Usi, abusi e riusi del mito di Federico II di Svevia” di Marco Brando (Tessere Edizioni, 2019). Interviene l’autore, conduce Giuseppe Maria Bianchi. Ingresso libero.
Ha 800 anni sulle spalle ma ancora oggi Federico II di Svevia, l’imperatore normanno-svevo, viene posto o sugli altari o sul banco degli imputati. Rimosso (o messo da parte) il personaggio storico, è stato trasformato in un mito e di esso, a seconda delle stagioni, della collocazione geografica, delle mire politiche, se ne è fatto abbondante uso. Tanto da stravolgere la storia, o meglio, come sempre più spesso avviene, a tirarla dalla propria parte fino a negarla.
Con le armi del cronista che segue un avvincente caso giudiziario, e con una gradevolissima scrittura che regala anche più di un sorriso, Marco Brando, giornalista di lungo corso e scrittore, ha indagato sul “leader” del Sacro romano impero (Jesi, 1194 – Castel Fiorentino, 1250), sul vestito, anzi, meglio, i vestiti che gli sono stato messi addosso e sul massiccio impiego ideologico della sua immagine.
Blandamente apprezzato in tutto il Sud, soltanto in Puglia è assurto a vero e proprio idolo, padre fondatore, venerabile santo, poi trasformato in un’icona da stampare su magliette o gadget come si fa con Che Guevara o Marilyn Monroe.
Dalla “centrifuga” di questo caso emerge però anche il disprezzo strumentale che se ne è fatto nel Nord padano-leghista, dove i santini riproducono invece l’effige di Alberto da Giussano.
E nell’area europea di cultura germanica – terra natale dei suoi avi tedeschi, Enrico VI e Federico Barbarossa, dove di miti, archetipi e simboli ne sono stati collezionati a dismisura – che ne è del puer Apuliae? Quasi completamente ignorato dalla gente comune, persino nella sua Svevia, lo scopre il cronista prestato al mestiere di storico, che dei ferri di questa disciplina si è qui rigorosamente servito.
Se ne interessano invece i media islamici contemporanei, per i quali Federico non è affatto il fautore della cosiddetta “crociata pacifica”, bensì un invasore e un nemico, come tutti i suoi predecessori.
Dall’inchiesta “giornalistica” – per metà è questo il libro, per metà è ricerca di storia contemporanea – emergono anche le tante false raffigurazioni del Medioevo, impiegate per demonizzare le presunte “stagioni buie” e rassicurarsi del proprio luminoso presente o per travestirsi nei protagonisti di un video-gioco ambientato nei labirinti di un castello ottagonale.
Il puzzle ricostruito svela usi e abusi dell’imperatore, gli antichi debiti e gli antichi pregiudizi, la ferita profonda che lacera l’Italia imprigionandola nel suo Sud e nel suo Nord.
Accompagnato dalla prefazione di Giuseppe Sergi e dalla postfazione di Tommaso di Carpegna Falconieri, medievisti di chiara fama, il libro aggiorna ed amplia un precedente volume uscito nel 2008 e ormai esaurito, riproducendo in appendice i testi di Raffaele Licinio e Franco Cardini, presenti in quella edizione, oltre a una ricca sezione iconografica.
In controluce si legge, a prescindere dal personaggio, l’uso che si fa dei miti, fornendo gli strumenti per coltivarli, come naturalmente avviene, senza farsene fagocitare fino a perdere il lume della ragione.
Marco Brando, giornalista, scrittore e blogger, ha lavorato a l’Unità, TV Sorrisi e Canzoni, Corriere del Mezzogiorno e City, il quotidiano free press del gruppo RCS. Dal maggio 2012 al luglio 2017 è stato caposervizio per l’attualità del Settimanale Nuovo, di Cairo Editore. Ora fa il giornalista free lance su vari fronti del mondo dei media, del web e della divulgazione culturale.
Nel corso della sua attività giornalistica ha collaborato anche con Epoca, L’Europeo, La Domenica del Corriere, L’Espresso, Rai, Reuters, Sette, Radio Popolare, Radio della Svizzera Italiana, Italia Radio, Liberal, Farefuturoweb, Traveller, AD, Italia Oggi, Markos.it, Caffeina Magazine e Bari Economica.
Dal 2006 al 2011 ha diretto la collana “altreStorie” della Palomar. Con la casa editrice barese ha pubblicato due suoi libri: Sud Est. Vagabondaggi estivi di un settentrionale in Puglia (2006) e Lo strano caso di Federico II di Svevia. Un mito medievale nella cultura di massa (2008), con prefazione e postfazione a cura degli storici Raffaele Licinio e Franco Cardini.
Due suoi saggi sono ospitati nel volume Il paesaggio agrario medievale (Edizioni Istituto Alcide Cervi, agosto 2011): Politica, identità e storia divulgata e Barbarossa (nella sezione “Divulgare il Medioevo”).
È uno degli autori dei libri Quale energia per la Puglia? (Cacucci, Bari, 2008), L’eredità di Federico II / Das Erbe Friedrichs II (Adda, Bari, 2011) e Puglia. Appunti di viaggio (Eventi d’autore, Bari, 2011).
Ad Oxford, nel Regno Unito, un suo racconto A Night of Moon and Sea è stato pubblicato nell’antologia The Globetrotter’s Companion: A Collection of Creative Travel Writing (edited by Nikul Patel and Leon Terner, Lion Lounge Press, 2011).
Il suo ultimo libro, L’imperatore nel suo labirinto. Usi, abusi e riusi del mito di Federico II di Svevia, con prefazione di Giuseppe Sergi, postfazione di Tommaso di Carpegna Falconieri e in appendice scritti di Raffaele Licinio e Franco Cardini, è stato pubblicato nel 2019 dalla casa editrice Tessere.

martedì 7 maggio 2019

Dialoghi sulle nuove frontiere dell’archeologia al Musa di Lecce

È in programma martedì 7 maggio 2019, alle ore 17,00 presso il MUSA – Museo Storico-Archeologico dell’Università del Salento (via di Valesio, Lecce), il nuovo appuntamento dei “Dialoghi sulle nuove frontiere dell’archeologia”: relazioneranno Lucinia Speciale e Paul Raymond Arthur, docenti presso il Dipartimento di Beni Culturali.
Lucinia Speciale, associata di Storia dell’Arte Medievale, relazionerà sul tema “Giocare alla guerra. Gli scacchi tra realtà e rappresentazione” offrendo un breve profilo della storia degli scacchi, il più noto dei giochi da tavolo in uso nel Medioevo. Nato come un gioco di strategia tra l’India e la Persia, lo shatrani sarebbe pervenuto nell’area mediterranea attraverso gli Arabi, che avrebbero definitivamente fissato regole e forma dei pezzi da gioco per poi giungere in Europa intorno alla metà del X secolo. A questo periodo risale un interessante reperto: gli scacchi ritrovati negli anni Trenta del Novecento all’interno di una sepoltura della necropoli romana di Venafro, in Molise. Giudicato a lungo un clamoroso falso storico e restituito agli studi solo di recente grazie a un’analisi al radiocarbonio, il set di Venafro è attualmente ritenuto il più antico ritrovamento europeo.
Paul Raymond Arthur, ordinario di Archeologia medievale e Direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici, parlerà poi di “Il Castello e le mura di Carlo V a Lecce” illustrando i principali risultati ottenuti dalle indagini sul castello e sulle mura urbiche della città. Questi due importanti progetti di scavo, diretti dalla cattedra di Archeologia Medievale, hanno contribuito alla conoscenza della storia e della topografia di Lecce in età medioevale e moderna e hanno fornito elementi per una migliore fruizione turistico-culturale della città.
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti; consigliata la prenotazione al numero 0832 294253 o inviando un’e-mail all’indirizzo infomusa@unisalento.it.

lunedì 6 maggio 2019

"I custodi della pergamena del diavolo", presentazione a Pisa

L’Accademia Nazionale dell’Ussero presenta il romanzo “I custodi della pergamena del diavolo” di Francesca Ramacciotti (Newton Compton, 2019).
La presentazione è in programma per mercoledì 8 maggio 2019, alle ore 18,00 a Pisa, al Caffè dell'Ussero, in lungarno Antonio Pacinotti 27.
Oltre all'autrice, sarà presente il direttore del Centro Interregionale per la documentazione bibliografica e archivistica biomedica dell'Accademia di storia d'arte sanitaria Maurizio Vaglini.
Al termine dell’incontro, l’Accademia Nazionale dell’Ussero offrirà un aperitivo.
Il thriller storico “I custodi della pergamena del diavolo” di Francesca Ramacciotti è ambientato a Pisa nel XII° secolo, quando ebbe inizio la costruzione della Torre, e ai giorni nostri.
Francesca Ramacciotti è una scrittrice livornese, ma ama anche Pisa, non solo perché si è laureata in giurisprudenza all’Università di Pisa, nello storico edificio della Sapienza, ma perché apprezza la sua arte e la sua storia, tanto da dedicarle il suo nuovo romanzo. E il libro, uscito il 28 marzo scorso, è andato esaurito nelle librerie di Pisa e Livorno in pochi giorni ed è presente ai primi posti in varie classifiche, da Amazon a BookRepublic.
“La rivalità tra Pisa e Livorno c’è, ma sono due città “cugine” – dichiara Francesca Ramacciotti - Quando ci sono stati problemi veri, come l’alluvione a Livorno oppure l’incendio sul Monte Serra, Pisani e Livornesi hanno fatto a gara per darsi una mano. Il mio libro è ambientato a Pisa, perché ha una storia tanto straordinaria, quanto ingiustamente trascurata dai libri di storia. Nel XII secolo, infatti, Pisa era forse la città più ricca e potente d’Italia. “Pisa altera Roma: così San Bernardo di Chiaravalle invocava che Pisa diventasse la sede della Chiesa, al posto di una Roma decadente e corrotta. Per rimediare a questa “ingiustizia” storica, nel mio romanzo “I custodi della pergamena del diavolo”, ho ricreato l’universo, ricco di luci e ombre, della Pisa medievale, grazie anche all’aiuto di due storici pisani, Agostino Agostini e Maurizio Vaglini. Durante le mie ricerche, durate un anno, mi sono posta alcune domande: perché non esistono, di fatto, notizie sull’inizio della costruzione della Torre di Pisa e sul suo architetto? Dov’è finito l’oro che ricopriva la Porta Aurea, antico arco di trionfo della città? Quale mistero nasconde l’enigmatica chiesa di San Sepolcro, che nel 1174 era la sede del Gran Priorato gerosolimitano, antesignano dell’Ordine di Malta? Il mio libro, che non vuole essere un saggio ma un thriller storico, ricostruisce uno scenario letterario inedito e risponde a queste e ad altre domande, intrecciando realtà storica e fantasia, medioevo e giorni nostri, santi e meretrici. ”I custodi della pergamena del diavolo” – anticipa la scrittrice - è il mio secondo romanzo ed è il primo di una trilogia ambientata a Pisa nel XII secolo, con il perito legale Lanfranco come protagonista”.
Il protagonista del libro è il perito legale Lanfranco, pupillo dell’architetto Deotisalvi e di Santa Ubaldesca. Indaga su una serie di strani omicidi nella Pisa del 1174, mentre viene rubato l’oro della Porta Aurea, che doveva finanziare la costruzione del Campanile. Mentre ai giorni nostri, Yasser Martani, scrittore di saggi storici, è convinto, grazie a un’antica pergamena, che il tesoro rubato sia ancora nascosto in città e cerca di ritrovarlo. Ma un assassino sembra riemergere dal medioevo, uccidendo ancora per impadronirsi della pergamena.
Nei vicoli di Chinzica e nelle vie della Civitas, in luoghi ancora adesso riconoscibili, i lettori si appassioneranno agli intrighi del passato, legati al presente da un segreto inconfessabile. E, al tempo stesso, visiteranno una Pisa inedita, antica ma viva e affascinante. E se lo dice una scrittrice livornese, c’è da crederci.

domenica 5 maggio 2019

"Il Decamerone secondo la nostra lingua", presentazione a Milano

Domenica 5 maggio 2019 alle ore 16,00 nella Chiesetta di Cascina Linterno in Via Fratelli Zoia, 194 a Milano l’Associazione “Amici Cascina Linterno” con il patrocinio del Municipio 7 di Milano e in collaborazione con l’Editrice Albatros e l’Associazione Italia Medievale e il Prof. Gaetano Forni sono lieti di invitarvi alla presentazione del saggio “Il Decamerone secondo la nostra lingua” (Gruppo Albatros il Filo, 2018) di Pasquale Buonomo.
Suggestivo incontro letterario con il Prof. Pasquale Buonomo che porta il “suo” Boccaccio nella casa che la tradizione indica come possibile residenza estiva milanese del grande amico e poeta Petrarca. Un amore, quello per Boccaccio, coltivato fin da giovane e culminato nel 2018 con la pubblicazione di una fedele ed integrale traduzione in italiano corrente del Decamerone, capolavoro assoluto della letterura universale, che ora ci viene restituito con una freschezza e una vivacità del tutto nuove nel panorama delle pubblicazioni di genere. L’intento dell’autore è chiaro: riscoprire e rendere accessibile in tutte le sue parti un’opera straordinaria, rivoluzionaria e piacevolissima, purtroppo spesso relegata a selezioni da antologia.
Il Prof. Pasquale Buonomo, apprezzato umanista e scrittore, è nato a Alvignano, in provincia di Caserta, nel 1945 e risiede a Ranica, nella provincia di Bergamo, in cui ha operato come dirigente scolastico.
Seguirà un breve dibattito con momento conviviale. Partecipazione libera con contributo di cortesia.

sabato 4 maggio 2019

Pizzighettone 1449: intrigo al castello

Un condottiero che conquista una roccaforte con l’astuzia; politica, denaro e spionaggio nel Cremonese del tardo Medioevo: è la trama di “Pizzighettone 1449: intrigo al castello”, in programma a Pizzighettone sabato 4 maggio 2019 alle ore 21,00.
L’evento è la prima data della serie «Racconti di primavera 2019», dedicata alla figura di Francesco Sforza (1401-1466): signore di Cremona, capitano di ventura, duca di Milano e signore di Genova.
Al centro dell’attenzione una vicenda accaduta alla metà del XV secolo: è stata riportata alla luce grazie alle ricerche di Davide Tansini, che la descriverà nella cornice delle mura pizzighettonesi.
Il format scelto è quello della narrazione storica con percorso guidato: ispirato al teatro di narrazione, l’evento condurrà attraverso un itinerario a tappe nei luoghi dove si svolse l’episodio.
Davide Tansini racconterà antefatti, personaggi e retroscena del complotto/trattativa che nell’agosto 1449 consentì al condottiero sforzesco di impadronirsi della strategica roccaforte di Pizzighettone: episodio che gli aprì la strada alla conquista di Milano e del suo Ducato (1450).
Con stile colloquiale e vivace Tansini non si limiterà a descrivere cronistorie e biografie dell’avvenimento, ma tratteggerà la sua ricca ambientazione.
Numerosi i personaggi che compaiono nel racconto: il duca Filippo Maria Visconti, sua figlia Bianca Maria, i condottieri Conte Carmagnola, Niccolò, Francesco e Jacopo Piccinino, il banchiere Cosimo de’ Medici, il consigliere Cicco Simonetta, i nobili emiliani Pier Maria Rossi e Rolando Pallavicino detto il Magnifico.
Soprattutto, ci saranno cultura, curiosità, economia, società e vita quotidiana relativi alla Valpadana del XV secolo.
Per tutte le informazioni clicca qui !

giovedì 2 maggio 2019

Medioevo in Archivio 2019, secondo incontro

Sabato 4 maggio 2019 alle ore 11,15 l’Associazione Italia Medievale, l’Archivio di Stato di Milano e Archeion sono lieti di invitarvi nella Sala Conferenze dell’Archivio di Stato di Milano in Via Senato, 10 al secondo appuntamento del secondo ciclo di incontri “Medioevo in Archivio 2019”. Ingresso libero. Folco Vaglienti (Università degli Studi di Milano): “La livella sforzesca: l’invenzione di un’anagrafe laica di stato (1450-1535)“.
I Registri dei Morti, conservati nel fondo Popolazione parte antica, contengono la registrazione delle morti avvenute a Milano e in alcune località dello Stato milanese: riportano il nome del defunto; indicano la data e il luogo, talvolta anche la causa, del decesso. La prima registrazione è del 1452.
Sarà presentato, commentato ed esposto il Registro che conserva l’annotazione della morte del duca Gian Galeazzo Maria Sforza, lunedì 20 ottobre 1494.
Ci accompagnerà alla scoperta di questo importante documento d’archivio Folco Vaglienti, nato ad Aosta (1965), ricercatore confermato di Storia Medievale nell’Università degli Studi di Milano dove si è laureato in Storia nel 1991 con Giorgio Chittolini. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca nazionale in Storia Medievale nel 1997. Dal 2001 è ricercatore a tempo indeterminato e dal 2007 è titolare del corso di Storia Medievale per Scienze dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Milano. Già collaboratore dell’ «Archivio Storico Ticinese», del Dizionario Biografico delle Donne Lombarde, del Lexikon des Mittelalters, del Dizionario Biografico degli Italiani, è membro della Società Storica Lombarda, della Commissione Erasmus Plus Traineeship dell’Università degli Studi di Milano e, dal 2011, esperto attivo iscritto all’albo REPRISE del MIUR per la Ricerca di base.
Da tempo impegnato in ricerche sull’esercizio e la dialettica del potere nelle corti tardo-medievali, studia i fenomeni sociali e politici della Lombardia tra Medioevo e Rinascimento, integrando l’utilizzo delle fonti storiche tradizionali con quelle archeologiche, antropologiche e artistiche. Dal 2008 si sta dedicando allo studio dei Registri dei Morti della città di Milano (1452-1695). È inoltre responsabile dei progetti per la valorizzazione del patrimonio storico-culturale rappresentato dal complesso monumentale dell’antica Ca’ Granda e della sua apertura alla fruizione pubblica.