Rassegna stampa quotidiana di news, eventi informazioni culturali in diretta dal Medioevo realizzata dall'Associazione Culturale Italia Medievale. Pagina con aggiornamento ad intervalli NON regolari. Non rientrante nella categoria della informazione periodica stabilita dalla Legge 7 marzo 2001, n. 62. Se desideri vedere il tuo evento segnalato in questo spazio scrivici una mail: info@italiamedievale.org
mercoledì 31 gennaio 2018
"La via della seta" presntazione a Casalbordino
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martedì 30 gennaio 2018
Riparte il "Cantiere Dante" a Ravenna
Dopo Inferno (Premio Ubu come Miglior progetto curatoriale, Premio Associazione Nazionale dei Critici di Teatro come Miglior Attrice a Ermanna Montanari e Lauro Dantesco ad honorem conferito dal Centro Relazioni Culturali del Comune di Ravenna), che ha visto la partecipazione di mille cittadini, tre nuovi appuntamenti del Cantiere Dante verso Purgatorio – seconda anta del progetto La Divina Commedia 2017-2021 di Marco Martinelli e Ermanna Montanari.
Martedì 30 gennaio 2018 alle ore 20.30 al Teatro Rasi si tiene il primo dei tre incontri di approfondimento con docenti, studiosi, critici, esperti e appassionati di Dante e del suo in attesa del debutto di Purgatorio nel 2019. In dialogo con Marco Martinelli e Ermanna Montanari, quattro docenti dell’Università di Bologna: Giuseppe Ledda, docente di Filologia dantesca, Angelo Maria Mangini, professore associato di Letteratura Italiana, Sebastiana Nobili, docente di Letteratura teatrale italiana (sede di Ravenna), e Marco Veglia, docente di Letteratura italiana medievale.
Ubicazione:
Via di Roma, 39, 48121 Ravenna RA, Italia
lunedì 29 gennaio 2018
Sant'Ambrogio in italiano e in milanese
Sant Ambroeus/Sant’Ambrogio
Il Patrono di Milano raccontato in italiano e in milanese giovedì 1 febbraio 2018, alle ore 18.00 alla Cavallerizza (Sede del FAI Italiano) incontro con Mariella Pelizzeris (Circolo Filologico Milanese),
Mario Gobbi e Luigi Pignattai (“parlatori” in dialetto milanese),
Paola Cavanna (poetessa)
e Ada Grossi (studiosa ed esperta della Milano medievale).
Il Santo dei milanesi, simbolo stesso dello spirito più autentico degli abitanti del capoluogo lombardo, è ricordato non solo nella monumentale basilica che ne custodisce i resti, ma anche attraverso tante testimonianze, tramandate di generazione in generazione. Tra prodigi, miracoli e fatti realmente accaduti, la storia di Ambrogio rivive nelle poesie e nelle voci dei milanesi di oggi e la realtà storica si intreccia con il folklore e la leggenda.
(non è necessaria la prenotazione).
La Cavallerizza - Via Carlo Foldi, 2 - 20135 Milano,
domenica 28 gennaio 2018
Da Tournai a Sutton Hoo: l’archeologia medievale, i barbari e le tombe dei re
Ospite il Professor Andrea Augenti si chiude domenica 28 gennaio 2018 alle ore 16.30 al Palazzo del Turismo di Riccione (ingresso libero) la quarta
edizione del ciclo di conversazioni di archeologia “La memoria rinnovata” un appuntamento che ogni anno raccoglie un pubblico sempre più numeroso.
Dopo i primi due incontri, entrambi molto partecipati, che hanno avuto per protagonisti la Professoressa Caterina Giostra e il Professor Franco Cardini, la rassegna termina con l’intervento del Professor Andrea Augenti dal titolo "Da Tournai a Sutton Hoo: l’archeologia medievale, i barbari e le tombe dei re".
Andrea Augenti
è docente all’Università di Bologna dal 2000. Partendo da due
eccezionali scoperte racconterà l’evoluzione dell’archeologia medievale e
l’interesse che questa disciplina ha precocemente suscitato in paesi
dove le antichità classiche erano considerate il tratto distintivo della
dominazione romana e i ricchi corredi delle tombe dei re barbari alcuni
dei segni identitari delle nuovi nazioni europee.
Svolge le sue
ricerche nel campo dell’archeologia medievale. Si occupa di molti
aspetti della società di quell’epoca, tra i quali le aree urbane, i
castelli, la cultura materiale. Ha condotto indagini in molti siti
d’Italia ed è direttore dello scavo del monastero di San Severo a Classe
(Ravenna). E’ membro della redazione della rivista Archeologia
Medievale, e fa parte dell’International Advisory Board della rivista
Medieval Archaeology; è inoltre membro del Consiglio Direttivo della
Società degli Archeologi Medievisti Italiani e della Society for
Medieval Archaeology. E’ autore di numerose pubblicazioni, ultima delle
quali il testo Archeologia dell’Italia medievale e ha registrato alcune
puntate della trasmissione Museo Nazionale su Radio Rai Tre sulle più
belle scoperte dell’archeologia tra cui, appunto, Sutton Hoo e Tournai.
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sabato 27 gennaio 2018
Trekking guidato lungo il Sentiero del Convento di Cospita
Un’apertura nella roccia, un nome rimasto solo nella traditio
linguistica locale: la grotta dell’eremitaggio. Francesco della Rovere
che nel 1471 divenne papa col nome di Sisto IV dimorò per alcuni mesi ad
Agerola: nella parete rocciosa di nord-est del Monte Murillo, nelle
vicinanze del monastero rupestre di Cospiti, dell’ordine dei francescani
mendicanti, attestato già nel 1092, e soppresso nel 1809, che ha un
panorama da infarto che cola a picco sulla spiaggetta di Santa Croce ad
Amalfi.
Il Della Rovere non pregava solo, ma scriveva trattati sul Sangue di Cristo in polemica con altri ordini, ed era stato mandato ad Agerola anche per ripulire gli indegni dalla gerarchia francescana. In seguito non fu un Papa di secondo piano: fece costruire la Cappella Sistina che poi suo nipote – Giuliano Della Rovere – Papa Giulio II - fece affrescare da Michelangelo Buonarroti. Trovò anche il tempo per fare una crociata contro gli Ottomani. Ora questa reliquia storica sfuggita a qualsiasi Annale è meta di un percorso di passeggiata storico-ambientale proposto dalla sigla escursionistica Cartotrekking. Domenica 28 gennaio 2018 – per info cell. 3711758097 – al Convento di Cospiti ed alla viciniora “Grotta” , ci si arriverà camminando, partendo alle ore 9.30 da Piazza Generale Avitabile, nella frazione di San Lazzaro e procedendo verso Monte Murillo, dove ancora il Falco Pellegrino nidifica e vive – con castagni selvatici di una bellezza fossile - per poi entrare nella vallata che sovrasta Amalfi. Visita ai ruderi e poi ritorno a San Lazzaro discendendo una scalinata medievale. Spiegazioni storiche affidate all’architetto Valentina Sannino, e guida ambientale il cartografo Michele Inserra. Storia, ambiente, benessere, in una condivisione live.
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Il Della Rovere non pregava solo, ma scriveva trattati sul Sangue di Cristo in polemica con altri ordini, ed era stato mandato ad Agerola anche per ripulire gli indegni dalla gerarchia francescana. In seguito non fu un Papa di secondo piano: fece costruire la Cappella Sistina che poi suo nipote – Giuliano Della Rovere – Papa Giulio II - fece affrescare da Michelangelo Buonarroti. Trovò anche il tempo per fare una crociata contro gli Ottomani. Ora questa reliquia storica sfuggita a qualsiasi Annale è meta di un percorso di passeggiata storico-ambientale proposto dalla sigla escursionistica Cartotrekking. Domenica 28 gennaio 2018 – per info cell. 3711758097 – al Convento di Cospiti ed alla viciniora “Grotta” , ci si arriverà camminando, partendo alle ore 9.30 da Piazza Generale Avitabile, nella frazione di San Lazzaro e procedendo verso Monte Murillo, dove ancora il Falco Pellegrino nidifica e vive – con castagni selvatici di una bellezza fossile - per poi entrare nella vallata che sovrasta Amalfi. Visita ai ruderi e poi ritorno a San Lazzaro discendendo una scalinata medievale. Spiegazioni storiche affidate all’architetto Valentina Sannino, e guida ambientale il cartografo Michele Inserra. Storia, ambiente, benessere, in una condivisione live.
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Ubicazione:
80051 San Lazzaro NA, Italia
venerdì 26 gennaio 2018
San Galgano e la spada nella roccia
Sabato 27 gennaio 2018 dalle ore 10,00 si tiene una visita guidata a "San Galgano e la spada nella roccia".
In una valle isolata tra le colline, si trovano un’antica e grandiosa Abbazia cistercense, ormai sconsacrata e in parte diroccata, e 50 metri più in alto, sulla collina di Montesiepi,
una piccola cappella di forma circolare al cui interno si custodisce
una delle “reliquie” più affascinanti e misteriose dell’intera regione:
la spada nella roccia di San Galgano.
Proprio al centro della cappella circolare, dal pavimento in cotto sporge uno sperone di roccia, al cui interno è incastonata una spada cruciforme, che dalle analisi risulta forgiata all’incirca nel 1170. Sempre nella cappella ci sono alcuni affreschi del ‘300 che la ritraggono con esattezza di particolari. Lo spettacolo è a dir poco suggestivo.
Informazioni Tecniche:
Il percorso è molto semplice, si consigliano comunque le scarpe da ginnastica e abbigliamento comodo.
Durata: circa 2 ore e 30 minuti.
Appuntamento: ore 10:00, nel parcheggio delle automobili vicino all'Abbazia di San Galgano
Difficoltà: Facile
Costo: visita guidata 10 € a persona, (i bambini sotto i 10 anni saranno gratuiti), + biglietto d'ingresso all'Abbazia di San Galgano (Biglietto intero: € 3,50. Biglietto ridotto, per ragazzi under 18, adulti over 65, studenti con tessera universitaria e famiglie composte da più di 4 componenti: € 3,00. Biglietto gratuito, per bambini fino a 6 anni e accompagnatori di disabili).
La visita sarà guidata da Giampaolo Terrosi, Archeologo medievista e Guida Turistica Professionale abilitata.
Per chi vuol partecipare la prenotazione è obbligatoria e saranno accettate solo quelle pervenute per via telefonica o email ai contatti:
Proprio al centro della cappella circolare, dal pavimento in cotto sporge uno sperone di roccia, al cui interno è incastonata una spada cruciforme, che dalle analisi risulta forgiata all’incirca nel 1170. Sempre nella cappella ci sono alcuni affreschi del ‘300 che la ritraggono con esattezza di particolari. Lo spettacolo è a dir poco suggestivo.
Informazioni Tecniche:
Il percorso è molto semplice, si consigliano comunque le scarpe da ginnastica e abbigliamento comodo.
Durata: circa 2 ore e 30 minuti.
Appuntamento: ore 10:00, nel parcheggio delle automobili vicino all'Abbazia di San Galgano
Difficoltà: Facile
Costo: visita guidata 10 € a persona, (i bambini sotto i 10 anni saranno gratuiti), + biglietto d'ingresso all'Abbazia di San Galgano (Biglietto intero: € 3,50. Biglietto ridotto, per ragazzi under 18, adulti over 65, studenti con tessera universitaria e famiglie composte da più di 4 componenti: € 3,00. Biglietto gratuito, per bambini fino a 6 anni e accompagnatori di disabili).
La visita sarà guidata da Giampaolo Terrosi, Archeologo medievista e Guida Turistica Professionale abilitata.
Per chi vuol partecipare la prenotazione è obbligatoria e saranno accettate solo quelle pervenute per via telefonica o email ai contatti:
Cell: 349/8121735 - E-mail: gterrosi@gmail.com; www.guidaturisticagrosseto .it
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giovedì 25 gennaio 2018
"Donne in fuga. Vite ribelli nel Medioevo" presentazione a Milano
Sabato 27 gennaio 2018 alle ore 16,00 l’Associazione Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7) per la presentazione del saggio “Donne in fuga, Vite ribelli nel Medioevo” di Maria Serena Mazzi (Il Mulino, 2017). Interviene l’autrice. Ingresso libero.
«Si può fuggire inseguendo un miraggio, una speranza di vita e di lavoro migliore. Si voltano le spalle a mariti violenti. Si schiude il battente di un convento nel quale non si voleva entrare e dove ogni giorno impone la sua pena. Si tenta di andare lontano da creditori e sfruttatori. Si scappa dalle case altrui, dalla servitù e dalla schiavitù, dalle mani rapaci dei padroni, dalla mancanza di diritti. Oppure si abbandona una casa, una famiglia, per tentare la sorte in un altrove indefinito, per un richiamo di curiosità, per non rimirare ogni giorno lo stesso limitato orizzonte»
Nel Medioevo le donne vivevano in una rigida sottomissione. Non assecondare la volontà della famiglia, non ubbidire agli uomini, padri, mariti o padroni, manifestare indipendenza di giudizio o di comportamento facevano di loro delle ribelli. Ma non sono mancate sante, regine, badesse, semplici monache, umili contadine, serve, schiave, eretiche, streghe, prostitute che hanno scelto di sottrarsi a destini segnati, resistendo, opponendosi, fuggendo. Donne decise a viaggiare, conoscere, insegnare, lavorare, combattere, predicare. O semplicemente a difendersi da un marito violento, da un padrone brutale. O a salvarsi la vita, scampando ai roghi dell’Inquisizione. Da Margery Kempe a Giovanna d’Arco, da santa Brigida a Eleonora d’Aquitania, alle tante ignote o dimenticate donne in fuga verso la libertà. Maria Serena Mazzi è professore ordinario di Storia medievale; ha insegnato nelle Università di Firenze e Ferrara. Tra i suoi libri: «Prostitute e lenoni nella Firenze del Quattrocento» (Il Saggiatore, 1991), «Toscana bella» (Paravia, 1999), «Gente a cui si fa notte innanzi sera» (Viella, 2003); «Come rose d’inverno» (2004) e «I labirinti del potere» (2010), entrambi per Nuovecarte; per il Mulino «In viaggio nel Medioevo» (2016).
«Si può fuggire inseguendo un miraggio, una speranza di vita e di lavoro migliore. Si voltano le spalle a mariti violenti. Si schiude il battente di un convento nel quale non si voleva entrare e dove ogni giorno impone la sua pena. Si tenta di andare lontano da creditori e sfruttatori. Si scappa dalle case altrui, dalla servitù e dalla schiavitù, dalle mani rapaci dei padroni, dalla mancanza di diritti. Oppure si abbandona una casa, una famiglia, per tentare la sorte in un altrove indefinito, per un richiamo di curiosità, per non rimirare ogni giorno lo stesso limitato orizzonte»
Nel Medioevo le donne vivevano in una rigida sottomissione. Non assecondare la volontà della famiglia, non ubbidire agli uomini, padri, mariti o padroni, manifestare indipendenza di giudizio o di comportamento facevano di loro delle ribelli. Ma non sono mancate sante, regine, badesse, semplici monache, umili contadine, serve, schiave, eretiche, streghe, prostitute che hanno scelto di sottrarsi a destini segnati, resistendo, opponendosi, fuggendo. Donne decise a viaggiare, conoscere, insegnare, lavorare, combattere, predicare. O semplicemente a difendersi da un marito violento, da un padrone brutale. O a salvarsi la vita, scampando ai roghi dell’Inquisizione. Da Margery Kempe a Giovanna d’Arco, da santa Brigida a Eleonora d’Aquitania, alle tante ignote o dimenticate donne in fuga verso la libertà. Maria Serena Mazzi è professore ordinario di Storia medievale; ha insegnato nelle Università di Firenze e Ferrara. Tra i suoi libri: «Prostitute e lenoni nella Firenze del Quattrocento» (Il Saggiatore, 1991), «Toscana bella» (Paravia, 1999), «Gente a cui si fa notte innanzi sera» (Viella, 2003); «Come rose d’inverno» (2004) e «I labirinti del potere» (2010), entrambi per Nuovecarte; per il Mulino «In viaggio nel Medioevo» (2016).
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Via Nirone, 7, 20123 Milano MI, Italia
mercoledì 24 gennaio 2018
La Sindone tra scienza, storia e fede
Giovedì 25 gennaio 2018 alle ore 18,00 al Circolo Filologico Milanese in Via Clerici, 10 si tiene la conferenza della medievista Ada Grossi "La Sindone tra scienza, storia e fede".
L'incontro è a cura dell'Associazione Lombarda Archeologica e Amici del Museo Archeologico di MIlano.
Con proiezione d'immagini. Ingresso libero.
Costantinopoli, 1204: la città è in preda a un saccheggio senza precedenti. La Crociata bandita da papa Innocenzo III non ha ormai più nulla a che vedere con Gerusalemme e la liberazione del Santo Sepolcro ed è diventata un pretesto per conquistare la favolosa Costantinopoli e spartirsi l’Impero d’Oriente. Il comandante dei Francesi dà l’assalto alla zona del Corno d’Oro e delle Blacherne e una prostituta siede discinta sul trono dell’antico palazzo imperiale cantando versi osceni per la soldataglia.
In mezzo a quell’orrore, un veneziano salva una giovane bizantina dalle sevizie di un crociato per poi fuggire insieme a lei, portando con sé la sacca strappata all’assalitore della fanciulla e il preziosissimo bottino in essa contenuto, che questi aveva sottratto chissà come. L’incontro con un drappello di Templari muta per sempre il corso delle loro esistenze, che da quel momento si intrecciano a molte altre, in un’avventura corale che si svolge tra Occidente cristiano e mondo islamico.
Il coraggio dei Templari, una misteriosa pergamena custodita a Milano, l’amore e la fedeltà di un uomo e una donna oltre i limiti della morte, la sensibilità e l’umanità di un dignitario alla corte siriana degli Ayyubidi tra gli intrighi di un harem, la passione e la costanza di un monaco che fa della ricerca della Sindone la sua missione: intorno a tutto questo, per centoquarantanove anni, ruota il destino della più straordinaria delle reliquie, che si specchia di volta in volta negli occhi delle persone le cui vite ha toccato.
In mezzo a quell’orrore, un veneziano salva una giovane bizantina dalle sevizie di un crociato per poi fuggire insieme a lei, portando con sé la sacca strappata all’assalitore della fanciulla e il preziosissimo bottino in essa contenuto, che questi aveva sottratto chissà come. L’incontro con un drappello di Templari muta per sempre il corso delle loro esistenze, che da quel momento si intrecciano a molte altre, in un’avventura corale che si svolge tra Occidente cristiano e mondo islamico.
Il coraggio dei Templari, una misteriosa pergamena custodita a Milano, l’amore e la fedeltà di un uomo e una donna oltre i limiti della morte, la sensibilità e l’umanità di un dignitario alla corte siriana degli Ayyubidi tra gli intrighi di un harem, la passione e la costanza di un monaco che fa della ricerca della Sindone la sua missione: intorno a tutto questo, per centoquarantanove anni, ruota il destino della più straordinaria delle reliquie, che si specchia di volta in volta negli occhi delle persone le cui vite ha toccato.
Ada Grossi è nata a Milano nel 1971. Laureata in Architettura, dottore di ricerca in Diplomatica, ricercatrice di storia medievale, paleografia e storia della Sindone, è autrice di alcune monografie, tra cui un saggio di storia urbana milanese (Santa Tecla nel tardo medioevo), di alcune edizioni di fonti documentarie medievali milanesi e lodigiane e di numerosi articoli scientifici d’ambito paleografico e di storia lombarda, oltre che relativi alle vicende della Sindone all’epoca di San Carlo Borromeo.
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Ubicazione:
Via Clerici, 10, 20121 Milano MI, Italia
martedì 23 gennaio 2018
Genova e gli Ebrei tra XII e XVIII secolo
Martedì 23 gennaio 2018 alle ore 16,30 presso l'Archivio di Stato di Genova si tiene la conferenza della dott.ssa Giustina Olgiati "Genova e gli Ebrei tra XII e XVIII secolo".
Una
iniziativa concordata, sotto il coordinamento della Prefettura,
nell'ambito del calendario della Città Metropolitana di Genova per la
Giornata della Memoria 2018. Una riflessione critica sui dati storici,
per alimentare un dialogo prezioso, generativo di cittadinanza attiva.
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sabato 20 gennaio 2018
Visita guidata gratuita alla basilica di San Lanfranco
Domenica 21 gennaio 2018 dalle ore 15.30 i volontari della Onlus Amici di San Lanfranco proporranno la visita guidata gratuita al complesso Abbaziale di San Lanfranco a Pavia. Ritrovo sul piazzale della chiesa in Via Lanfranco Beccari, 4 a Pavia.
Il professore Gualtiero Tacchini guiderà i visitatori in una delle più antiche Basiliche di Pavia fondata dai monaci Vallombrosani, al Chiostrino restaurato, opera giovanile dell'Amadeo, agli affreschi e all'arca marmorea di pregevole fattura.
L'intero complesso monastico è composto
dalla chiesa a navata unica con la pianta a croce latina, affiancato da
un campanile a pianta rettangolare, aperto in alto da trifore e da un
tiburio a loggetta cieca, un piccolo chiostro quadrato quattrocentesco,
un chiostro maggiore risalente a fine Quattrocento, una parte rustica a uso agricolo, oggi sede del Tennis Club, e un piccolo cimitero, che si trovano vicino al Ticino, su una piccola lanca.
La chiesa, risalente ai secoli XII-XIII,
ha il tradizionale impianto tardo-romanico pavese e lombardo in
generale, con murature e facciata in laterizi, quest'ultima è a capanna,
tripartita e decorata da bacini in maiolica.
La navata, scandita in quattro campate
da sottili pilastri compositi, è coperta da volte a crociera lievemente
cupoliformi, ritmate da arcate trasversali in doppia ghiera, mentre i
bracci del transetto hanno volte a botte, dove si eleva la cupola su un
tiburio ottagonale.
In base a studi della metà dell'Ottocento si è ipotizzato che all’inizio del Settecento
la copertura della navata della chiesa sia stata rialzata, dato è quasi
nascosto il lato occidentale del tamburo della cupola, di cui oggi si
possono individuare le mensolette, in corrispondenza della sommità degli
archi laterali delle volte interne della navata.
L'interno della chiesa è decorato con
affreschi di stile medievale e rinascimentale, con sulla parete destra
alcuni affreschi votivi del primo Duecento legati al luogo di sepoltura di San Lanfranco, il Redentore in trono supplicato dalla Vergine e dal Vescovo Lanfranco, l’assassinio nella cattedrale di San Tommaso Becket, assassinato nel 1170 nella cattedrale di Canterbury da Enrico II, e la figura dello stesso San Tommaso benedicente.
A sinistra si possono vedere il Redentore in un nimbo crocifero e gemmato e la grande figura di San Cristoforo, mentre nella nicchia del braccio destro del transetto c’è un affresco della seconda metà del XV secolo con la Madonna in trono, San Benedetto, San Giovanni Gualberto e un piccolo gruppo di monaci.
Il presbiterio ospita il coro ligneo quattrocentesco intagliato, con lo stemma e il nome del committente, l’abate Luca Zanachi.
Sul lato destro della chiesa si apre il
chiostrino rinascimentale, un tempo quadrato, con cinque arcate per
ciascun lato, sorrette da colonnine binate in marmo di Verona e rette da volte a crociera.
Sui lati del chiostrino si trovano i
vani, oggi adibiti a depositi e magazzini, che un tempo erano le
cellette dei monaci fondatori dell'abbazia, mentre nel lato interno
resta una sola ala con tre arcate decorate da terracotte, colonne binate
e coperture a crociera.
Il chiostro maggiore è su tre lati e si
salda ai corpi bassi della parte rustica, con un portico di gusto
rinascimentale, coperto da volte a crociera e sorretto da esili
colonnine in granito, poggianti su un muretto, con capitelli
quattrocenteschi, mentre i sostegni angolari recano un'insolita sezione
ovale.
La decorazione in cotto è solo sul
profilo degli archi e della fascia-parapetto che corre sui tre lati, che
lascia un grande spazio ad ampie stesure d'intonaco, come dimostrano le
figure dipinte nei clipei e le tracce di affresco sulla
fascia-parapetto del lato ovest.
Nel piano superiore del lato nord si trovano alcuni locali, oggi usati come abitazione del parroco.
venerdì 19 gennaio 2018
Festa all'Eremo di S. Alberto di Butrio
Dalle 14,00 di domenica 21 gennaio 2018, presso l’Eremo di Sant’Alberto di Butrio, a Ponte Nizza, in provincia di Pavia, ci sarà una grande festa che, pochi giorni dopo la ricorrenza di Sant’Antonio, festeggia
il protettore degli animali domestici con la tipica zuppa di castagne e
latte di vacca varzese, accompagnata da un buon bicchiere di vin
brulé.
Infatti, secondo la leggenda, ogni anno
presso l’Eremo si festeggiava la festa di Sant’Antonio, in occasione
della quale veniva servita una zuppa a base di castagne e latte, latte
munto direttamente dalle mucche delle stalle di Varzi.
Non deve stupire che la castagna fosse
un ingrediente principale per la preparazione di una zuppa cosi
nutriente, infatti, fin dai tempi dei Longobardi sia il
latte delle mucche di Varzi che la castagna erano fondamentali per
l’alimentazione dei contadini che vivevano in quella zona situata tra le
colline dell’Oltrepò Pavese e i maestosi monti dell’Appennino tosco – emiliano, tanto che si narra, sia stata proprio la regina Teodolinda a portare in Italia i primi esemplari delle mucche di Varzi.
Sarà un pomeriggio all’insegna della tradizione, ma non solo, infatti, per la giornata nell’Eremo ci sarà anche la squadra dell’Auramala Project, il gruppo di ricerca che studia la vicenda di re Edoardo II d’Inghilterra
e cerca di scoprire se la tomba dell’eremo è stata davvero l’ultima
dimora del sovrano medievale inglese, che la storiografia ufficiale dice
essere morto e sepolto in Inghilterra.
Alle 14,00 e alle 15.30 ci sarà una spiegazione degli affreschi dell’eremo, a cura della profesoressa Elena Corbellini, mentre alle 15,00 e alle 16,00 si terrà un racconto della vicenda di re Edoardo II presso la sua tomba, a cura dell’Associazione Culturale Il Mondo di Tels.
Dalle 15,00 alle 16,00 Ivan Fowler,
dell’Associazione Culturale Il Mondo di Tels, sarà a disposizione dei
presenti che aspettano gli aggiornamenti sullo stato della ricerca
storica, genealogica e genetica The Auramala Project, poi alle 16,00 si terrà la benedizione degli animali.
Durante l’evento si potrà degustare la tradizionale zuppa di castagne e latte di vacca varzese cucinata dalla chef Piera Selvatico, accompagnata con il vin brulé preparato da Caterina e Giovanna Brazzola dell’Azienda Agricola Montelio, il tutto allietato da pifferi e fisarmonica.
Alle 16.30 ci sarà la conclusione con una messa solenne e benedizione, mentre i canti liturgici sono a cura del Coro Parrocchiale di Retorbido.
Per più info telefonare al numero 3451228130 oppure scrivere a ilmondoditels@gmail.com.
giovedì 18 gennaio 2018
Il vero vino dei Templari
Sabato 20 gennaio 2018 alle ore 16,00 l’Associazione Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7) per la conferenza “Il vero vino dei Templari – ricerche tra archivistica, archeologia, palinologia e genetica” a cura di Giampiero Bagni. Ingresso libero.
La creazione di un Coordinamento per le ricerche scientifiche sugli Ordini Religiosi e Militari, presieduto dal Prof. Fiorenzo Facchini, ha facilitato la ricerca coordinata da Giampiero Bagni per la ricostruzione, per la prima volta al mondo e su solide basi scientifiche, del vino bevuto dai Templari nel Medioevo.
Infatti, nello scavo archeologico svolto lo scorso anno all’interno della Magione Templare bolognese sono stati raccolti dalla prof.ssa Luisa Forlani campioni pollinici di vite nella stratigrafia corrispondente al 1200 circa. Da questi granuli pollinici si sta estraendo il DNA per identificare la varietà (cultivar) del vino consumato e conservato nelle botti del magazzino templare in cui si è svolto lo scavo. Nel 1309 l’inquisizione ha infatti inventariato 24,000 litri di vino in questo magazzino, ancora esistente, lungo la Via Emilia nell’attuale centro città bolognese.
Questo progetto, parte del progetto di ricerca di Giampiero Bagni alla Nottingham Trent University, diretto dal Prof. Nicholas Morton, ha attratto la collaborazione di biologi molecolari e palinologi dell’Università di Bologna e interesse da parte di archeologi ed esperti di tutto il mondo, come il Prof. Adrian Boas dell’Università di Haifa in Israele che sta scavando i castelli templari in Galilea.
Le solide basi archivistiche, con la sicura identificazione della Magione Templare grazie all’inventario dei beni conservati all’archivio arcivescovile di Ravenna, e la datazione delle travi del Magazzino alla fine del ‘200 ha permesso anche una ricostruzione 3D della struttura.
Tutto questo lavoro potrebbe portare alla ricostruzione in laboratorio, in base al Dna estratto, di un callo e poi di una piantina di vite da innestare nel sito degli antichi vigneti templari, nella pianura bolognese dove tuttora sopravvivono dei filari di Albana, che peraltro è tra le 20 varietà coltivate nel bolognese elencate da Pier de’Crescenzi nel suo De Agricoltura nel 1305.
Un vero vino templare quindi non uno dei falsi sul mercato. Giampiero Bagni presenterà questo progetto al Convegno internazionale per commemorare gli 800 anni dalla fondazione del castello di Atlit vicino ad Haifa il 31 gennaio e darà queste anticipazioni il 20 gennaio a Italia Medievale.
Al termine dell’incontro Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri (patrizia bizantina, nobildonna georgiana e contessa russa) offrirà una degustazione del suo vino georgiano.
Infatti, nello scavo archeologico svolto lo scorso anno all’interno della Magione Templare bolognese sono stati raccolti dalla prof.ssa Luisa Forlani campioni pollinici di vite nella stratigrafia corrispondente al 1200 circa. Da questi granuli pollinici si sta estraendo il DNA per identificare la varietà (cultivar) del vino consumato e conservato nelle botti del magazzino templare in cui si è svolto lo scavo. Nel 1309 l’inquisizione ha infatti inventariato 24,000 litri di vino in questo magazzino, ancora esistente, lungo la Via Emilia nell’attuale centro città bolognese.
Questo progetto, parte del progetto di ricerca di Giampiero Bagni alla Nottingham Trent University, diretto dal Prof. Nicholas Morton, ha attratto la collaborazione di biologi molecolari e palinologi dell’Università di Bologna e interesse da parte di archeologi ed esperti di tutto il mondo, come il Prof. Adrian Boas dell’Università di Haifa in Israele che sta scavando i castelli templari in Galilea.
Le solide basi archivistiche, con la sicura identificazione della Magione Templare grazie all’inventario dei beni conservati all’archivio arcivescovile di Ravenna, e la datazione delle travi del Magazzino alla fine del ‘200 ha permesso anche una ricostruzione 3D della struttura.
Tutto questo lavoro potrebbe portare alla ricostruzione in laboratorio, in base al Dna estratto, di un callo e poi di una piantina di vite da innestare nel sito degli antichi vigneti templari, nella pianura bolognese dove tuttora sopravvivono dei filari di Albana, che peraltro è tra le 20 varietà coltivate nel bolognese elencate da Pier de’Crescenzi nel suo De Agricoltura nel 1305.
Un vero vino templare quindi non uno dei falsi sul mercato. Giampiero Bagni presenterà questo progetto al Convegno internazionale per commemorare gli 800 anni dalla fondazione del castello di Atlit vicino ad Haifa il 31 gennaio e darà queste anticipazioni il 20 gennaio a Italia Medievale.
Al termine dell’incontro Mandilosani Lali Panchulidze Aznauri (patrizia bizantina, nobildonna georgiana e contessa russa) offrirà una degustazione del suo vino georgiano.
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Ubicazione:
Via Nirone, 7, 20123 Milano MI, Italia
mercoledì 17 gennaio 2018
La disciplina giuridica dell'incastellamento medievale
Istituto Italiano dei Castelli - Sezione Trentino
Dott. Walter Landi:
La disciplina giuridica dell’incastellamento medievale.
Licenze edilizie, condoni e titoli di possesso in area trentino-atesina fra XII e XIII secolo.
La conferenza aperta al pubblico si svolgerà a Trento, venerdì 19 gennaio 2018, ore 17.30, presso la sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio. L'incastellamento fu un fenomeno di lungo periodo, disciplinato da norme giuridiche imposte dalla legislazione imperiale durante i secoli centrali del medioevo. Licenze edilizie e condoni possono essere pertanto rintracciati anche nelle carte che regolarono la fondazione di castelli nell'antico territorio del principato-vescovile di Trento fra la metà del XII e la fine del XIII secolo. Forti dell'armamentario e del vocabolario propri del diritto feudale i vescovi di Trento, quali conti e duchi dei comitati di Trento, Bolzano e Venosta, furono difatti in grado di imporre un controllo ferreo sulla costruzione di nuove fortificazioni, fino a quando il diritto di comando sulle stesse non passò ai conti di Tirolo. La conferenza illustrerà gli aspetti di queste norme e i loro strettissimi rapporti con la giurisprudenza dell'epoca.
Dott. Walter Landi:
La disciplina giuridica dell’incastellamento medievale.
Licenze edilizie, condoni e titoli di possesso in area trentino-atesina fra XII e XIII secolo.
La conferenza aperta al pubblico si svolgerà a Trento, venerdì 19 gennaio 2018, ore 17.30, presso la sala delle Marangonerie del Castello del Buonconsiglio. L'incastellamento fu un fenomeno di lungo periodo, disciplinato da norme giuridiche imposte dalla legislazione imperiale durante i secoli centrali del medioevo. Licenze edilizie e condoni possono essere pertanto rintracciati anche nelle carte che regolarono la fondazione di castelli nell'antico territorio del principato-vescovile di Trento fra la metà del XII e la fine del XIII secolo. Forti dell'armamentario e del vocabolario propri del diritto feudale i vescovi di Trento, quali conti e duchi dei comitati di Trento, Bolzano e Venosta, furono difatti in grado di imporre un controllo ferreo sulla costruzione di nuove fortificazioni, fino a quando il diritto di comando sulle stesse non passò ai conti di Tirolo. La conferenza illustrerà gli aspetti di queste norme e i loro strettissimi rapporti con la giurisprudenza dell'epoca.
martedì 16 gennaio 2018
Foligno tra Medioevo e Rinascimento
Palazzo Trinci - Sala dei giganti |
“Foligno tra Medioevo e Rinascimento”
Visita guidata - Prenotazione obbligatoria
Iniziamo il nuovo anno con una passeggiata fuori porta, volta alla scoperta di due straordinari tesori di Foligno, il Monastero di Sant’Anna e il più noto Palazzo Trinci. Entreremo all’interno delle mura claustrali del Monastero trecentesco, raramente aperto al pubblico, per scoprire le meraviglie dei chiostri e delle stanze e per ammirare le preziose opere d’arte che testimoniano, ancora oggi, la sua storia secolare e quella delle donne che qui hanno vissuto in clausura. Procederemo poi alla volta delle raffinate sale di Palazzo Trinci, scrigno di preziose pitture trecentesche, dove potremo ammirare il sontuoso ciclo di affreschi del XV secolo, una delle rare testimonianze di pittura profana nella nostra Regione, opera di Gentile da Fabriano e della sua equipe.
FOLIGNO TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO
Sabato 20 gennaio 2018 - ore 14.30
(15 minuti prima per disbrigo iscrizioni e bigliettazione)
Luogo di incontro Porta Romana - Foligno
Visita guidata - Prenotazione obbligatoria
Costo: 10 euro
Per Info cell. : 345.27.53.472
Prenotazioni: meravigliarti.inumbria@gma il.com.
AVVERTENZE
La partecipazione alla visita è subordinata alla conferma tramite mail. Per agevolare le procedure di registrazione consigliamo ai partecipanti di presentarsi nel luogo dell'appuntamento almeno 15 minuti prima dell’inizio della visita.
Tutte le nostre visite guidate si rivolgono ai soli associati. Associarsi ha un costo di 5 Euro per gli adulti ed è gratis per i ragazzi sotto i 18 anni.
Visita guidata - Prenotazione obbligatoria
Iniziamo il nuovo anno con una passeggiata fuori porta, volta alla scoperta di due straordinari tesori di Foligno, il Monastero di Sant’Anna e il più noto Palazzo Trinci. Entreremo all’interno delle mura claustrali del Monastero trecentesco, raramente aperto al pubblico, per scoprire le meraviglie dei chiostri e delle stanze e per ammirare le preziose opere d’arte che testimoniano, ancora oggi, la sua storia secolare e quella delle donne che qui hanno vissuto in clausura. Procederemo poi alla volta delle raffinate sale di Palazzo Trinci, scrigno di preziose pitture trecentesche, dove potremo ammirare il sontuoso ciclo di affreschi del XV secolo, una delle rare testimonianze di pittura profana nella nostra Regione, opera di Gentile da Fabriano e della sua equipe.
FOLIGNO TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO
Sabato 20 gennaio 2018 - ore 14.30
(15 minuti prima per disbrigo iscrizioni e bigliettazione)
Luogo di incontro Porta Romana - Foligno
Visita guidata - Prenotazione obbligatoria
Costo: 10 euro
Per Info cell. : 345.27.53.472
Prenotazioni: meravigliarti.inumbria@gma
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La partecipazione alla visita è subordinata alla conferma tramite mail. Per agevolare le procedure di registrazione consigliamo ai partecipanti di presentarsi nel luogo dell'appuntamento almeno 15 minuti prima dell’inizio della visita.
Tutte le nostre visite guidate si rivolgono ai soli associati. Associarsi ha un costo di 5 Euro per gli adulti ed è gratis per i ragazzi sotto i 18 anni.
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Ubicazione:
06034 Foligno PG, Italia
domenica 14 gennaio 2018
Lectura Dantis in Jaca Book a Milano
Prosegue la Lectura Dantis intrapresa in occasione del 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri dal Circolo Autori Lettori, ideato da Jaca Book "Citta' Possibile".
Quirino Principe legge e commenta il canto XXIII dell'Inferno, martedì 16 gennaio 2018 alle ore 18.30 presso la Libreria Citta' Possibile in Via Frua 11 (ingresso da Via delle Stelline) a Milano.
Segue aperitivo !
Segue aperitivo !
sabato 13 gennaio 2018
Chiese e vita religiosa a Cocconato (AT)
Domenica 14 gennaio 2018, alle ore 15.30, sarà presentato l’atteso
volume “Chiese e vita religiosa a Cocconato. Storia, arte, tradizioni in
un territorio di confine del Piemonte centrale”, curato
dall’antropologo Gianpaolo Fassino e da Franco Zampicinini. È un’opera fondamentale per la storia di Cocconato e più in
generale per tutto l’Alto Astigiano e il Basso Monferrato. Attraverso
56 saggi e 24 approfondimenti, scritti da 20 autori (Renzo Bava, Carlo
Calosso, Marina Cappellino, Franco Correggia, Cesare Emanuel, Gianpaolo
Fassino, Luca Ghiardo, Achille Maria Giachino, Bernardino Elso
Gramaglia, Piercarlo Grimaldi, Marta Longhi, Monica Marello, Barbara
Massa, Davide Porporato, Valeria Regondi, Aldo A. Settia, Alessia
Tabbia, Salvatore Vacca, Giuseppe Vatri, Franco Zampicinini), il volume
mette in luce rituali, devozioni popolari, figure di religiosi, storie
di famiglie, tradizioni, facendo emergere i complessi e articolati
rapporti fra clero e comunità locale. Il volume è l’esito di un
originale e prolungato lavoro di ricerca condotto dagli autori sia negli
archivi storici che sul territorio, offrendo quindi numerosissimi dati
nuovi e inediti.
Grazie al coinvolgimento di studiosi, esperti in specifici campi, è stato così possibile dare forma a questo corposo volume, di 784 pagine, articolato in quattro parti (organizzazione territoriale della chiesa, edifici religiosi, clero, forme e pratiche della vita religiosa) che affronta in modo approfondito e multidisciplinare, anche se inevitabilmente non esaustivo, la sfera religiosa che, dall’epoca medievale ad oggi, ha interessato l’ambito cocconatese; l’approccio alle diverse tematiche non è stato tuttavia circoscritto alla realtà locale, ma contestualizzato nell’ambito più ampio del Piemonte centrale, tra Monferrato e Collina Torinese. Il libro infatti non racconta solo la storia di Cocconato, ma intreccia vicende di numerosi altri borghi collinari: da Montechiaro d’Asti ad Alfiano Natta, dal Sacro Monte di Crea a Castelnuovo Don Bosco, da Castelletto Merli ad Aramengo.
Un’ampia documentazione iconografica, in buona parte inedita, costituita da ben 1152 immagini, tra fotografie d’epoca e attuali, disegni progettuali, mappe, documenti d’archivio, accompagna tutti i saggi.
Il volume in grande formato, è edito dall’associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie di Castelnuovo Don Bosco, nella collana “Monografie” ed è stato stampato dalla prestigiosa Tipografia Vaticana. È distribuito da Editeno snc di Castelnuovo Don Bosco.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0119927028, info@italianwinetravels.it; franco.zamp@virgilio.it; fralar@libero.it.
Grazie al coinvolgimento di studiosi, esperti in specifici campi, è stato così possibile dare forma a questo corposo volume, di 784 pagine, articolato in quattro parti (organizzazione territoriale della chiesa, edifici religiosi, clero, forme e pratiche della vita religiosa) che affronta in modo approfondito e multidisciplinare, anche se inevitabilmente non esaustivo, la sfera religiosa che, dall’epoca medievale ad oggi, ha interessato l’ambito cocconatese; l’approccio alle diverse tematiche non è stato tuttavia circoscritto alla realtà locale, ma contestualizzato nell’ambito più ampio del Piemonte centrale, tra Monferrato e Collina Torinese. Il libro infatti non racconta solo la storia di Cocconato, ma intreccia vicende di numerosi altri borghi collinari: da Montechiaro d’Asti ad Alfiano Natta, dal Sacro Monte di Crea a Castelnuovo Don Bosco, da Castelletto Merli ad Aramengo.
Un’ampia documentazione iconografica, in buona parte inedita, costituita da ben 1152 immagini, tra fotografie d’epoca e attuali, disegni progettuali, mappe, documenti d’archivio, accompagna tutti i saggi.
Il volume in grande formato, è edito dall’associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie di Castelnuovo Don Bosco, nella collana “Monografie” ed è stato stampato dalla prestigiosa Tipografia Vaticana. È distribuito da Editeno snc di Castelnuovo Don Bosco.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 0119927028, info@italianwinetravels.it; franco.zamp@virgilio.it; fralar@libero.it.
La presentazione avverrà presso il salone comunale Montanaro, in via
Rosignano 1, a Cocconato (AT). Porgeranno il loro saluto mons. Gianni Sacchi,
vescovo di Casale Monferrato, don Igor Peruch, parroco di Cocconato,
Monica Marello, sindaco di Cocconato, Franco Correggia, presidente
dell’associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie; seguiranno gli
interventi di Germana Gandino, docente di storia medievale
dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale, di Erika Grasso,
antropologa dell’Università di Torino, dei curatori del volume. Modera
Mario Averone.
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Ubicazione:
Via Rosignano, 1, 14023 Cocconato AT, Italia
venerdì 12 gennaio 2018
Medioevo in Libreria 2017-2018, quarta giornata
Sabato 13 gennaio 2018 l’Associazione Italia Medievale è lieta di invitarvi alla quarta giornata di Medioevo in Libreria 2017-2018 che avrà il seguente programma:
Ore 10,00: Milano Medievale: Visita guidata al
Museo Diocesano. Costo 5 euro per i soci di Italia Medievale, 8 euro
per i non associati oltre al biglietto d’ingresso. Ritrovo davanti
all’ingresso in Piazza Sant’Eustorgio 3. A cura di Mauro Enrico Soldi.
Nel pomeriggio nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7)
Ore 15,30: Medioevo Movie. In Viaggio nel Medioevo. Proiezione del documentario “Tesori lecchesi del Medioevo: l’abbazia di Piona“.
Ore 16,00: Alessandro Vanoli, storico e saggista, “Verso la via della seta: i tanti medioevi d’Oriente”.
Alessandro Vanoli, Storico, saggista, commentatore e analista del mondo mediterraneo e in particolare della cultura e storia dell’Islam. Da abile storyteller, Alessandro Vanoli interpreta gli attuali scenari storico politici ricostruendo il legame storico culturale che lega il passato con il presente.
E’ stato docente all’Università degli Studi di Bologna e all’Università Statale di Milano, ha insegnato e svolto ricerca in numerose università straniere tra cui Cambridge University, Université de Tunis, Amsterdam University, UNAM (Città del Messico), Universidad del Tres de Febrero (Buenos Aires), Pennsylvania University e Hofstra University di New York.
Attualmente Alessandro Vanoli unisce all’attività di scrittore, lavori in ambiti culturali differenti: da eventi, festival, conferenze alla televisione e al teatro. In questo senso la sua partecipazione in qualità di attore a Torino Spiritualità nel 2013, la sua presenza al programma di Rai 3 Il tempo e la Storia o le collaborazioni con altri artisti quali Alessandro Bergonzoni e storici come Alessandro Barbero.
In anni recenti, ha curato l’organizzazione di festival culturali e progetti didattici, collaborando con le Edizioni del Mulino, Torino Spiritualità, il Museo D’arte Orientale di Torino e altri ancora.
Il suo penultimo libro edito da Il Mulino “Quando guidavano le stelle” è a suo modo un catalogo degli argomenti storici trattati da Vanoli e per i quali è chiamato ad intervenire: i viaggi antichi, il mondo islamico, la storia ebraica, il medioevo mediterraneo, la via della seta, i rapporti tra arte occidentale e arte orientale, l’orientalismo, la letteratura tra otto e novecento; la fine delle scoperte e l’accelerazione del mondo contemporaneo. E inevitabilmente i temi del presente: i rapporti storici e contemporanei con i musulmani in Italia e in Europa. Le tensioni culturali e politiche del Mediterraneo.
Sempre per il Mulino è appena uscito “La via della seta” scritto insieme a Franco Cardini.
Nel pomeriggio nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7)
Ore 15,30: Medioevo Movie. In Viaggio nel Medioevo. Proiezione del documentario “Tesori lecchesi del Medioevo: l’abbazia di Piona“.
Ore 16,00: Alessandro Vanoli, storico e saggista, “Verso la via della seta: i tanti medioevi d’Oriente”.
Alessandro Vanoli, Storico, saggista, commentatore e analista del mondo mediterraneo e in particolare della cultura e storia dell’Islam. Da abile storyteller, Alessandro Vanoli interpreta gli attuali scenari storico politici ricostruendo il legame storico culturale che lega il passato con il presente.
E’ stato docente all’Università degli Studi di Bologna e all’Università Statale di Milano, ha insegnato e svolto ricerca in numerose università straniere tra cui Cambridge University, Université de Tunis, Amsterdam University, UNAM (Città del Messico), Universidad del Tres de Febrero (Buenos Aires), Pennsylvania University e Hofstra University di New York.
Attualmente Alessandro Vanoli unisce all’attività di scrittore, lavori in ambiti culturali differenti: da eventi, festival, conferenze alla televisione e al teatro. In questo senso la sua partecipazione in qualità di attore a Torino Spiritualità nel 2013, la sua presenza al programma di Rai 3 Il tempo e la Storia o le collaborazioni con altri artisti quali Alessandro Bergonzoni e storici come Alessandro Barbero.
In anni recenti, ha curato l’organizzazione di festival culturali e progetti didattici, collaborando con le Edizioni del Mulino, Torino Spiritualità, il Museo D’arte Orientale di Torino e altri ancora.
Il suo penultimo libro edito da Il Mulino “Quando guidavano le stelle” è a suo modo un catalogo degli argomenti storici trattati da Vanoli e per i quali è chiamato ad intervenire: i viaggi antichi, il mondo islamico, la storia ebraica, il medioevo mediterraneo, la via della seta, i rapporti tra arte occidentale e arte orientale, l’orientalismo, la letteratura tra otto e novecento; la fine delle scoperte e l’accelerazione del mondo contemporaneo. E inevitabilmente i temi del presente: i rapporti storici e contemporanei con i musulmani in Italia e in Europa. Le tensioni culturali e politiche del Mediterraneo.
Sempre per il Mulino è appena uscito “La via della seta” scritto insieme a Franco Cardini.
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Ubicazione:
Milano MI, Italia
giovedì 11 gennaio 2018
"Con gli occhi rivolti al cielo" presentazione a Siena
Venerdì 12 gennaio 2018, alle ore 17.30 presso la Libreria Mondadori in Via dei Montanini, 112 a Siena, si terrà la presentazione del saggio di Stefano Magrella "Con gli occhi rivolti al cielo. Paesaggi infernali e mondani nella letteratura medioevale" (Edizioni Effigi, 2017).
Un dialogo-incontro con l'autore condotto da Vinicio Serino, antropologo e docente presso l'Università di Siena.
Un dialogo-incontro con l'autore condotto da Vinicio Serino, antropologo e docente presso l'Università di Siena.
A partire dalla recente cronaca, l’opera si propone di analizzare i
principi fondanti l’oltretomba dall’antichità fino all’avvento del
cristianesimo, con una particolare attenzione agli elementi naturali
carichi di simbolismo e fondamentali per il sacro come alberi, monti,
foglie, fiumi, animali… Il nucleo centrale rimane il Medioevo: le
tematiche sociali più rilevanti espresse dalle visioni vengono
rapportate alla dimensione storica medioevale, con uno specifico
approfondimento rispetto ai temi della dimensione umana e familiare, in
un continuo rimando sia con la Commedia dantesca, e con la
imprescindibile figura di Dante, quanto con i testi medioevali di
Giacomino, Bonvesin e di altri predicatori. Infine, viene esplorato
l’aldilà nelle sue dinamiche relazionali con l’umanità: Lucifero, i
diavoli, i demoni antichi, i mostri, i santi, gli angeli, la donna,
vengono indagati nel loro ruolo sia secondo la dottrina uffciale sia
rispetto al folclore, che tende a rielaborare queste figure in modo
originale.
Ubicazione:
Via dei Montanini, 112, 53100 Siena SI, Italia
mercoledì 10 gennaio 2018
Savona medievale, toponimastica piana del Letimbro
Toponimi antichi ancora usati oppure desueti: sappiamo tutti dove fosse il Brandale, in molti meno abbiamo sentito parlare di Baiola e porta Buellaria, due importanti luoghi centrali di Savona. E dell’importanza del Monticello è rimasta solo la vaga eco in un luogo piuttosto isolato del centro cittadino.
Non parliamo del Priamàr, uno dei toponimi più considerati di
Savona, ma in realtà piuttosto comune (almeno cinque sono i luoghi che
si chiamano così nel raggio di pochi chilometri), recente (solo cinque
secoli di vita) e neppure molto interessante, almeno dal punto di vista
etimologico. O del nome del nostro maggiore corso d’acqua, il Letimbro, invenzione di letterati dell’Arcadia, pochi secoli or sono. Nomi antichi, forse almeno millenari, sono invece Sette Monti, Scaria, Monte, Quintane, Fossalvaria di cui analizzeremo le sorprendenti storie che sottintendono.
Esistono sospetti toponimi romani a Savona? e longobardi? Riconoscerli
ci aiuta a riscrivere la nostra storia, almeno sospettarli può
indirizzare comunque nuove ricerche. La prima parte della
conferenza-seminario di Furio Ciciliot, Savona medievale, toponomastica, parte I (la piana del Letimbro)
– in cui si esamineranno soprattutto i quartieri del Centro,
Oltreletimbro, Ranco, Valloria, Villetta e Villapiana – illustrerà
problemi storici che vale la pena avere presenti per conoscere meglio il
territorio, ricordando che i toponimi sono una delle nostre più
importanti ricchezze culturali.
La prima divulgazione parte della ricerca inedita sulla toponomastica
medievale di Savona, basata su oltre 3.500 documenti anteriori al 1215 si tiene venerdì 12 gennaio 2018, alle ore 17.30, nel
Salone di Storia Patria, dedicato alla Città e dintorni immediati.
Per seguire l'evento su Facebook cicca qui !
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Ubicazione:
Via Pia, 14, 17100 Savona SV, Italia
martedì 9 gennaio 2018
Corso di Storia medievale sulla Sardegna dei Giudicati
Corso di storia medievale della Sardegna, docente Pierluigi Piludu.
Un tuffo nella Storia della Sardegna di epoca medievale. Strutturato in 5 lezioni in aula e un'escursione al Castello di Siliqua.
Il distacco di Bisanzio dalla Sardegna e la necessità per i Sardi di organizzare una difesa contro il pericolo arabo, favorirono la nascita dei Giudicati.
Verso la fine dell'VIII sec. Bisanzio abbandonò progressivamente l'isola al suo destino. I poteri dei due magistrati bizantini che governavano la Sardegna, il dux e il preside, furono concentrati nelle mani di un'unica autorità che, a sua volta, delegò il potere a quattro magistrati risiedenti in diverse parti del territorio isolano. La Sardegna fu divisa in zone che, nel tempo, divennero autonome rispetto al potere centrale bizantino e si diedero istituzioni amministrative e politiche proprie: nacquero così i quattro Giudicati di Cagliari, Torres, Arborea, e Gallura. A capo di ogni Giudicato stava il Giudice.
In questo corso saranno esaminate e approfondite le tematiche che caratterizzarono la Sardegna dell’epoca.
La partecipazione al corso è limitata a 20 iscritti e costa 50 Euro.
Info e iscrizioni al 3382070515 o mail: pierlu.mont@libero.it.
Un tuffo nella Storia della Sardegna di epoca medievale. Strutturato in 5 lezioni in aula e un'escursione al Castello di Siliqua.
Il distacco di Bisanzio dalla Sardegna e la necessità per i Sardi di organizzare una difesa contro il pericolo arabo, favorirono la nascita dei Giudicati.
Verso la fine dell'VIII sec. Bisanzio abbandonò progressivamente l'isola al suo destino. I poteri dei due magistrati bizantini che governavano la Sardegna, il dux e il preside, furono concentrati nelle mani di un'unica autorità che, a sua volta, delegò il potere a quattro magistrati risiedenti in diverse parti del territorio isolano. La Sardegna fu divisa in zone che, nel tempo, divennero autonome rispetto al potere centrale bizantino e si diedero istituzioni amministrative e politiche proprie: nacquero così i quattro Giudicati di Cagliari, Torres, Arborea, e Gallura. A capo di ogni Giudicato stava il Giudice.
In questo corso saranno esaminate e approfondite le tematiche che caratterizzarono la Sardegna dell’epoca.
La partecipazione al corso è limitata a 20 iscritti e costa 50 Euro.
Info e iscrizioni al 3382070515 o mail: pierlu.mont@libero.it.
Programma delle 5 lezioni presso la sala conferenze Honebu:
12 gennaio 2018 ore 19.00 – 20.30 1 - Cronologia e periodizzazione • La Sardegna romana • La Sardegna bizantina
15 Gennaio 2018 ore 18.30 – 20.00 2 - La Sardegna giudicale • Società e Istituzioni • La monetazione • Gli eserciti giudicali
22 Gennaio 2018 ore 18.30 – 20.00 3 - La Sardegna giudicale • Lingua • Le prime manifestazioni del volgare • Evoluzione della scrittura • Strumenti e materiali scrittori • Evoluzione della lingua • I Condaghes • Libellus Judicum Turritanorum
29 Gennaio 2018 ore 18.30 – 20.00 4 - La Sardegna giudicale e pisana • S.Igia • La nascita di Castel di Castro • Società e Istituzioni • Il Breve • I castellani
12 gennaio 2018 ore 19.00 – 20.30 1 - Cronologia e periodizzazione • La Sardegna romana • La Sardegna bizantina
15 Gennaio 2018 ore 18.30 – 20.00 2 - La Sardegna giudicale • Società e Istituzioni • La monetazione • Gli eserciti giudicali
22 Gennaio 2018 ore 18.30 – 20.00 3 - La Sardegna giudicale • Lingua • Le prime manifestazioni del volgare • Evoluzione della scrittura • Strumenti e materiali scrittori • Evoluzione della lingua • I Condaghes • Libellus Judicum Turritanorum
29 Gennaio 2018 ore 18.30 – 20.00 4 - La Sardegna giudicale e pisana • S.Igia • La nascita di Castel di Castro • Società e Istituzioni • Il Breve • I castellani
5 Febbraio 2018 ore 18.30 – 20.00 5 - La Sardegna giudicale e aragonese •
Il Regnum Sardiniae et Corsicae • Società e Istituzioni • Il Coeterum • I
governatori generali • Le grandi battaglie • Fine dell'autonomia
Al termine del corso è prevista un'escursione al Castello di Siliqua.
Ampio parcheggio gratuito a 20 metri dalla sala conferenze (piazzale all'angolo fra Via Cuoco e Via Fratelli Bandiera).
Ampio parcheggio gratuito a 20 metri dalla sala conferenze (piazzale all'angolo fra Via Cuoco e Via Fratelli Bandiera).
Per seguire l'evento del primo corso su Facebook clicca qui !
lunedì 8 gennaio 2018
Alla scoperta di Genova medievale
Sabato 13 gennaio 2018 dalle ore 15,00 alle 16,30 Genova Cultura organizza un tour (condotto da guida abilitata) per scoprire la città medievale: Ianua, nome antico della Superba, è un termine che significa “accesso”. L’estesa superficie della città medievale costruita dentro le mura del 1154, più il sobborgo di ponente dove era l’Arsenale, lungo la più importante strada per l’Italia settentrionale e l’Europa, coincide con l’attuale centro storico di Genova.
Strade, piazzette e carruggi rispecchiano la città costruita tra il 1130 e il trecento da una consociazione di famiglie che, in un territorio povero di risorse naturali, fin dal secolo precedente avevano deciso di investire nel traffico mercantile di prodotti pregiati a lungo percorso marittimo e terrestre.
Della città di età romana quella medievale ha conservato il reticolo ortogonale delle strade tra la Cattedrale e la collina dove ancora esistono i resti del Castello del Vescovo, costruito sui ruderi dell’abitato etrusco-ligure distrutto dal fratello di Annibale Barca nel 204 a.c..
Non è mai esistita una gran piazza centrale, con gli edifici del potere civile e religioso, ma piccole piazze consortili delle famiglie più potenti e dei mercati specializzati.
È necessaria la prenotazione scrivendo a genovacultura@genovacultura.org, o chiamando i numeri 0103014333 - 3921152682.
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Ubicazione:
Via Roma, 8, 16121 Genova GE, Italia
domenica 7 gennaio 2018
Piccola stamperia medievale a Paciano (PG)
Presso la Banca delle Memoria del Trasimeno è in programma domenica 7 gennaio 2018
un laboratorio speciale realizzato in collaborazione con Sistema
Museo. A partire dalle ore 11,00 Palazzo Baldeschi aprirà le porte a
bambini e famiglie per imparare, giocando, le antiche tecniche di stampa
e dell’incisione a rilievo proprio come in una “Piccola stamperia
medievale”. I bambini scopriranno come si costruiva un libro al tempo
dell’invenzione della stampa.
Armati di guanti e grembiule realizzeranno
una pergamena personalizzata attraverso l’utilizzo di un torchio a
pressione, come nella xilografia medievale, e poi potranno scrivere il
proprio nome con dei caratteri mobili. Il laboratorio didattico è
pensato per i bambini, ma anche per i più grandi che vorranno scoprire
quest’arte manuale.
Per info e prenotazioni: trasimemo@gmail.com tel 0578298840.
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medievale,
medioevo
Ubicazione:
Via Sensini, 59, 06060 Paciano PG, Italia
sabato 6 gennaio 2018
"Dinô da nùxe" a Castel San Giovanni di Finalborgo
Sabato 6 gennaio 2018 dalle ore 14,30 si svolgerà a Finale Ligure (SV), presso Castel S. Giovanni di Finalborgo, il DINÔ DA NÙXE, manifestazione in costume medievale, organizzata dall’Associazione “CENTRO STORICO DEL FINALE”, patrocinata dal Comune di Finale Ligure. Quello che si andrà a rievocare è uno spaccato di vita e di tradizione medievale. I visitatori entreranno in un’atmosfera magica e accompagnati da esperte guide in costume medievale, potranno visitare la fortezza scortati da guardie, potranno incontrare damigelle impegnate nei loro ricami, gli spadaccini della “Compagnia del Leone” e gli “Arcieri del Marchesato” esibirsi in duelli di spade e in tiri con l’arco, i “Sonagli di Tagatam” e i “Focus Magistri” presentarsi con spettacolari giochi di fuoco e musica medievale. Incontreranno popolani che offriranno loro, da una ricetta dell’epoca, una calda tisana speziata mentre in una sala della torre del castello li attenderà il “Marchese Giovanni del Carretto” dove verranno ricevuti con tutti gli onori e dove quest’ultimo farà loro dono di un sacchetto di noci.
Tutto questo per ricordare un’antica tradizione finalese: il DINÔ DA NÙXE.
Il periodo natalizio ha sempre segnato un momento di gaiezza, serenità e fraternità nella cultura cristiana. E se, nelle terre anticamente governate da Genova, il Natale era festeggiato con tradizioni che risalgono ad un passato pagano tramite “ U Confôgü” (Il Confuogo), nel Finalese, in avversità a tutto quello che era Genovese, questa tradizione non fu mai seguita. Anzi, i Finalesi, hanno sempre celebrato in forma molto più famigliare e privata il loro Confôgü. Alla vigilia di Natale, seguita la prima Messa, la famiglia si ritirava a casa, ove le donne iniziavano a preparare il pranzo serale, culmine della festa casalinga: si manteneva infatti il digiuno per l’arco dell’intera giornata. Gli uomini, eseguiti i lavori più pesanti, visitavano parenti ed amici, augurando “Bun Dinô”. I bambini giravano per le contrade, bussando alle porte e gridando “dinô da nùxe, dinô da nùxe...”. A tal grido ogni porta si apriva ed in dono veniva offerta frutta secca e, quando possibile, arance e mandarini…
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Ubicazione:
Finalborgo, 17024 Finale Ligure SV, Italia
venerdì 5 gennaio 2018
Visite guidate gratuite al Torrione di Porta Castello
Da sabato 6 a domenica 28 gennaio 2018, a Vicenza, sarà accessibile alle visite del pubblico il Torrione medievale
di Porta Castello. Le visite guidate al manufatto scaligero, che è
localizzato all’ingresso ovest della città e che nell’estate del 2017 è
stato al centro di un vivace dibattito, saranno curate dell’associazione Ardea per la didattica museale.
Sarà possibile accedere al monumento il sabato alle 15, alle 16 e
alle 17 e la domenica alle 10, alle 11 e alle 12. Sabato 6 (alle 15 e
alle 16.30) e domenica 7 gennaio (alle 10 e alle 11.30) l’itinerario
sarà arricchito da una breve performance teatrale, che riporterà i
visitatori nella Vicenza medievale. Nei successivi fine settimana,
invece, si effettueranno solo visite didattiche guidate.
“E’ un’opportunità pazzesca per i vicentini – ha commentato il
vicesindaco e assessore alla crescita, Jacopo Bulgarini d’Elci -, perché
mai nella storia della nostra città era stato possibile entrare
gratuitamente, come accadrà nella prima fase di sperimentazione, in
questa antica torre. È il frutto di un lavoro straordinario che siamo
riusciti a fare in questi anni con un’operazione di collaborazione
pubblico-privata: oggi con la scoperta da parte dei nostri concittadini
di questa antica fortificazione e di una visuale unica e inedita sulla
nostra città; un domani con uno spazio espositivo dedicato al
contemporaneo. Il tutto senza gravare sulle casse pubbliche e grazie
all’apporto di un privato, il mecenate Antonio Coppola”.
Le visite gratuite saranno organizzate per gruppi (minimo 8 e massimo
20 persone), su prenotazione obbligatoria, che può essere effettuata
inviando una e-mail all’indirizzo ass.ardea@gmail.com
o telefonando al numero 346 5933662 entro le 20 del venerdì antecedente
la visita. I bambini sotto i 10 anni dovranno essere accompagnati. Per
accedere al monumento, a causa della presenza di scale, a tratti ripide e
con gradini non sempre regolari, è necessario indossare scarpe
adeguate, chiuse, senza tacchi, con suola non sdrucciolevole. Per
ulteriori informazioni ci si può rivolgere ai contatti sopra riportati.
giovedì 4 gennaio 2018
Torrechiara come non l'avete mai vista
Domenica 7 gennaio 2018 dalle ore 11,00 alle 12,00 un'altra possibilità di vivere la magica atmosfera di Torrechiara.
Una nuova formula di visita per valorizzare l'intero insediamento
storico di Torrechiara formato da Borgo basso, Borgo Alto, Castello e
Badia Santa Maria della Neve.
Torrechiara come non l'avete mai vista - A partire da Piazza Leoni, 2 a Langhirano (PR) alle ore 11, con la Guida si raggiungerà il Castello percorrendo il poco conosciuto sentiero nel Bosco delle Favole e scoprendo quello che una volta era l'ingresso principale del maniero.
Giunti nel Borgo Alto, si visiterà l'antico insediamento scoprendo dettagli inediti e inaspettati grazie al racconto della Guida.
Torrechiara come non l'avete mai vista - A partire da Piazza Leoni, 2 a Langhirano (PR) alle ore 11, con la Guida si raggiungerà il Castello percorrendo il poco conosciuto sentiero nel Bosco delle Favole e scoprendo quello che una volta era l'ingresso principale del maniero.
Giunti nel Borgo Alto, si visiterà l'antico insediamento scoprendo dettagli inediti e inaspettati grazie al racconto della Guida.
La visita durerà un'oretta e sarà offerta dall'Associazione Pro Val Parma, per
invitare TUTTI a stringersi intorno al Castello e manifestare il
proprio affetto e interesse nel momento in cui si rischia la chiusura
domenicale a causa di una decisione presa contro il parere di tutti dal Polo Museale dell'Emilia-Romagna.
Il Castello è per tutti, TUTTI per il Castello di Torrechiara ♥ !
Ah ... chi vuole può venire in abiti medievali ;) !!!
Info: 328.2250714
Al pomeriggio, alle 15,30 ci sarà la tradizionale TOMBOLA al Centro Culturale Torrechiara :) aperta a tutti !
Il Castello è per tutti, TUTTI per il Castello di Torrechiara ♥ !
Ah ... chi vuole può venire in abiti medievali ;) !!!
Info: 328.2250714
Al pomeriggio, alle 15,30 ci sarà la tradizionale TOMBOLA al Centro Culturale Torrechiara :) aperta a tutti !
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mercoledì 3 gennaio 2018
Cavalcata dei Magi 2018
Per celebrare il giorno dell'Epifania, sabato 6 gennaio 2018, l'Opera di Santa Maria del Fiore organizza a Firenze la rievocazione storica della Cavalcata dei Magi.
La manifestazione, giunta alla XXII edizione dell'epoca moderna, è nata nell'ambito dei festeggiamenti per i 700 anni dalla posa della prima pietra della Cattedrale e della fondazione dell'Opera, quando si decise di riprendere un'antica e gloriosa tradizione fiorentina del XV secolo organizzando un corteo storico, sotto gli auspici dell'Arcidiocesi, del Capitolo del Duomo, in collaborazione con il Comune di Firenze e con la partecipazione dei comuni della provincia.
Il solenne corteo con in testa i Re Magi a cavallo, in sontuosi abiti di seta ispirati a quelli dell'affresco di Benozzo Gozzoli, sarà composto da circa 700 figuranti, tra cui quelli della Repubblica fiorentina.
Dopo la partenza da Piazza Pitti, alle ore 14.00, il corteo si snoderà lungo le strade del centro di Firenze fino ad arrivare in Piazza Duomo, alle ore 15.30.
Qui, dopo il saluto dei figuranti e lo scoppio della colubrina, i Re Magi deporranno i loro doni ai piedi del Presepe vivente. All'intervento di Luca Bagnoli, Presidente dellOpera di Santa Maria del Fiore, seguirà la lettura del brano del Santo Vangelo dei Magi e il saluto del Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo Metropolita di Firenze.
La Cavalcata dei Magi trae origine da una tradizione già esistente nel XV secolo, quando a Firenze una compagnia di laici intitolata ai Santi Re Magi, che seguivano determinate regole di carattere religioso, organizzava una festosa rappresentazione detta Festa dei Magi che, con periodicità inizialmente triennale e dal 1447 ogni cinque anni, sfilava per le vie di Firenze con la cosiddetta Cavalcata dei Magi.
La Cavalcata era composta da tre diversi cortei che si riunivano davanti al Battistero e proseguivano uniti fino alla Basilica di San Marco, dove con canti e preghiere adoravano Gesù Bambino.
Della Compagnia dei Santi Re Magi, detta anche La Stella, fecero parte i maggiori componenti della famiglia dei Medici e per questo con la loro cacciata da Firenze, nel 1494, l'iniziativa fu soppressa. Da quel momento la Cavalcata dei Magi subì trasformazioni che, negli anni, la resero sempre meno di carattere religioso fino a estinguersi.
Per scaricare il programma completo clicca qui !
Ubicazione:
Firenze FI, Italia
martedì 2 gennaio 2018
XXII Corteo Storico della Valle San Martino
E’ tutto pronto a Calolziocorte (LC) per la XXII edizione del Corteo Storico della Valle San Martino. Oltre 300 figuranti saranno impegnati nella rievocazione che tradizionalmente si svolge il giorno dell’Epifania.
Alle 15,00 di sabato 6 gennaio 2018 il volo dell’angelo dal campanile darà il via
ufficiale alla sfilata che, come al solito, si snoderà per le vie
centrali della città. Un suggestivo presepe vivente che vedrà
anche una decina di artigiani al lavoro in piazza Arcipresbiterale,
personaggi che svolgeranno mestieri di epoca medievale e sarà molto
interessante vederli.
Il corteo storico si concluderà nella chiesa Arcipresbiterale per la
sacra rappresentazione finale. Per il passaggio del corteo, oltre ad
alcune delle vie principali del centro città, per un paio di ore verrà
chiuso al traffico anche corso Dante e le auto saranno deviate su viale
De Gasperi.
Organizzato da ARS Associazione Rievocazioni Storiche di Lecco e Sagitta Imperialis Brixia.
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Ubicazione:
23801 Calolziocorte LC, Italia
lunedì 1 gennaio 2018
Visite guidate al Castello Estense di Ferrara
Per chi desidera conoscere la storia del Castello Estense di Ferrara,
della famiglia dei duchi che qui risiedette sono
possibili visite guidate per singoli visitatori.
Lunedì 1 gennaio 2018 il Castello Estense di Ferrara sarà aperto dalle 13.30 alle 18.30 (ultimo ingresso ore 17.45, con visita alla torre fino alle 17.00).
Visite guidate al Castello e alla Torre dei Leoni (ogni ora dalle 14 alle 17), info 0532299233.
Nel 1264 Obizzo d’Este ebbe la meglio sulla
rivale famiglia dei Salinguerra, potente famiglia di ispirazione
ghibellina, e per oltre tre secoli la scena politica della città e del
territorio di Ferrara fu dominata dalla famiglia d’Este.
Questa continuità politica e amministrativa ha fatto
si che lo splendore di Ferrara e della corte Estense crescessero verso
un riconosciuto spazio tra le corti europee più prestigiose.
Nella prima parte della signoria, in poco meno di
centocinquant’ anni, Ferrara ebbe uno sviluppo urbano sorprendente e
vide le proprie mura espandersi sino a quattro volte la loro estensione,
vaste aree del Delta padano vennero bonificate, l’arte e la cultura
vissero momenti di alto valore e risonanza.
Con Nicolò II d’Este si confermò definitivamente il potere della casata.
Il popolo ferrarese stremato dalla carestia e dalla
fame nel 1385 insorse contro i governanti con una rivolta cruenta tanto
che Nicolò sentendosi in pericolo ordinò la costruzione del grande
Castello di San Michele su progetto di Bartolino da Novara.
Questo divenne il simbolo di un potere dispotico a dominio della città,
definitivamente sottomessa. Un segno di grande forza politica e
militare che tolse ogni velleità alle famiglie ferraresi in competizione
con gli Este nel controllo della città.
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