domenica 31 gennaio 2016

Le cripte medievali di San Felice e di San Giovanni Domnarum

Il Cristo in gloria, nella volta centrale della cripta
Domenica 31 gennaio 2016 dalle ore 14.30, per il ciclo “Conosciamo Pavia. La città sotterranea: visita a un patrimonio ‘nascosto’”, si terrà l’incontro “Le cripte medievali di San Felice e di San Giovanni Domnarum”.
La lezione ‘sul campo’ è tenuta dal prof. Luigi Schiavi e dal dott. Simone Caldano dell’Università di Pavia.
14.30 – Palazzo S. Felice , Università di Pavia, Via San Felice 5
15.45 – Chiesa di San Giovanni Domnarum, via Mascheroni 36
La cittadinanza è invitata. È gradita l’offerta di 1 Euro.
A cura del CONSOLE T.C.I Renata Crotti e dei VOLONTARI del T.C.I. in collaborazione con l’Associazione Alunni dell’UNIPV e la basilica di San Giovanni Domnarum.
Luigi Schiavi è ricercatore di Storia dell’Arte Medievale presso l’Università degli Studi di Pavia (dal 2008). Tiene presso la medesima sede universitaria il corso di Storia dell’Architettura Medievale.
Simone Caldano si è laureato in Lettere moderne nel 2005 presso l’Università degli Studi di Pavia, con Anna Segagni Malacart e Luigi Carlo Schiavi. In seguito ha frequentato la Scuola di Specializzazione in Storia dell’Arte dell’Università degli Studi di Milano, conclusa nel 2010 (tutor Paolo Piva), e ha conseguito un dottorato in Storia dell’architettura e dell’urbanistica presso l’Università IUAV di Venezia (tutor Massimo Bulgarelli). Si occupa dell’architettura in Piemonte, Lombardia e Liguria tra X e XV secolo, con attenzione per la storia delle istituzioni ecclesiastiche e dell’insediamento. Le sue ricerche sono focalizzate principalmente sull’architettura romanica nel Piemonte orientale e sul Trecento lombardo. Ha pubblicato, tra l’altro, la monografia La basilica di San Giulio d’Orta (Savigliano 2012).
Informazioni e prenotazioni: tel. 335.1316992; e-mail: crore@unipv.it.

sabato 30 gennaio 2016

VII compleanno della Compagnia Mercenaria della Merla

In occasione dei famigerati giorni della merla, sabato 30 e domenica 31 gennaio 2016, il gruppo di rievocazione storica medievale “Compagnia mercenaria della Merla” anche quest’anno festeggerà il proprio compleanno nella splendida cornice della Fortezza Firmafede a Sarzana (SP).
Saranno graditi ospiti rappresentanti di compagnie d’armi provenienti da varie parti d’Italia: i Balestrieri del Mandraccio e i Cavalieri della Commenda da Genova; la Compagnia d'Arme delle 13 porte da Bologna; gli Arcieri di Morimondo; la Compagnia di Porta Giovia da Milano; l’Ordine delle Croci da Trieste; i Militum Vires da Lucca; la Compagnia di Sant’Andrea da Carrara e la Compagnia del Lion d’Oro da Firenze.
Il programma prevede alle ore 15:00 di sabato 30, una camminata lungo il tratto della via Francigena che porta alla Fortezza di Sarzanello, con visita al castello e al nuovo Museo della Brina.
Al rientro in città, un’altra breve passeggiata per le vie del nostro bellissimo centro storico… un pomeriggio da veri pellegrini!
E domenica 31 l’evento clou del compleanno, la gara di tiro con l’arco storico. Tra il fossato, la piazza d’armi ed i torrioni della Cittadella, gli arcieri si cimenteranno con tiri spettacolari… insomma, divertente da fare e bella da vedere.
La partecipazione alla camminata è gratuita. L’accesso e le visite alle fortezze seguiranno il tariffario classico (Fortezza di Sarzanello € 3,50 con visita – Cittadella € 3,00).

venerdì 29 gennaio 2016

IX Rievocazioone di Gelasio II a Gaeta (LT)

Sabato 30 gennaio 2016 a Gaeta (LT) si svolgerà la rievocazione di Gelasio II, il Papa nato da un illustre famiglia di Gaeta. Gelasio è stato il primo Papa eletto dal conclave, ma non ebbe un Pontificato facile perché costretto più volte a scappare da Roma per essere ospitato proprio a Gaeta dai Duchi del Sud.
Gaeta lo ricorda proprio in una delle sue fughe e ricostruisce con un maestoso corteo di figuranti l’atmosfera del 1118, quando Gelasio II fu cacciato da Roma da Enrico V, che lui non volle incoronare in San Pietro. L’imperatore nominò un antipapa, Gregorio VIII, e Gelasio trovò rifugio a Gaeta dove indisse un sinodo di vescovi e scomunicò Enrico V e l’antipapa. Poi, sotto protezione dei Normanni, potè ritornare a Roma.
La cittadina di Gaeta accolse con grande tripudio il suo illustre concittadino e, ancora oggi, si ricorda quel momento: il corteo, organizzato dall’Associazione Araldica “Contado” di Aquino, dal Gruppo Medievale di Itri e dal Gruppo “La Triade” di Gaeta, partirà alle ore 15,00 attraverserà tutto il centro storico per giungere, percorrendo Lungomare Caboto, alla chiesa di San Giovanni a Mare. Qui, dopo i saluti del Sindaco Cosmo Mitrano, ci sarà la relazione della dottoressa Marisa De Spagnolis sul patrimonio archeologico della Riviera d’Ulisse.
Info e programma completo nel sito ufficiale di Gaeta Medievale.

giovedì 28 gennaio 2016

"I panni del saracino" presentazione a Milano

Sabato 30 gennaio 2016 alle ore 17,00 Italia Medievale e Ancora Store sono lieti di invitarvi alla presentazione del nuovo romanzo storico di Gladis Alicia PereyraI panni del saracino” (Manni Editore, 2015) che si terrà presso l’Ancora Store di via Lodovico Pavoni, 12 a Milano. Interviene l’autrice. Ingresso libero.
Il 18 maggio 1291 San Giovanni d’Acri, ultimo caposaldo cristiano in Palestina, cade per mano del Sultano d’Egitto. Il giorno dopo inizia questa storia.
In una vivace ricostruzione storica di avvenimenti reali e immaginari scorre la vita di Nerino dei Buondelmonti.
Cavaliere fiorentino, francescano e poi pirata e corsaro al servizio di Genova, Nerino è protagonista di guerre sanguinose, carneficine, rapimenti e riscatti in un Mediterraneo senza pace sconvolto dalla furia del potere ad ogni costo.
Ma nel romanzo c’è anche l’amicizia, la lealtà e un grande amore, che trascinano il lettore fino all’ultima pagina, quando il protagonista, purificato dalle nefandezze compiute, in un nuovo giorno sul mare, pensa finalmente alla sua donna che l’attende.
Gladis Alicia Pereyra è nata in Argentina, a Cruz del Eje, da madre italiana e padre argentino. Nel 1973 si è trasferita a Roma dove vive e lavora. Pubblica articoli e brevi saggi di storia medievale sulla rivista on-line dell’Associazione Culturale Clara Maffei.
Questo suo secondo romanzo è stato finalista del Premio all’inedito Palazzo al Bosco.
Visita il sito dell’autrice !

mercoledì 27 gennaio 2016

"La fortezza di Montefeltro", presentazione a Pesaro

Lunedì 1 febbraio 2016 alle ore 18,00 nell’auditorium di palazzo Montani (piazza Antaldi, 2 – 61121 Pesaro), per la serie “Pesaro Storie” viene presentato il volume, terzo numero della collana “ArcheoMed” dell'Università di Urbino, "La fortezza di Montefeltro, San Leo: processi di trasformazione, archeologia dell’architettura e restauri storici" (All’Insegna del Giglio, Sesto Fiorentino 2016, pp. 324) di Daniele Sacco e Alessandro Tosarelli.
Con gli autori conversano Tommaso di Carpegna Falconieri e Anna Lia Ermeti, docenti dell’Università di Urbino.
Attraverso fonti documentarie e iconografiche il volume, frutto di un progetto di ricerca congiunto fra l’Università degli studi di Urbino e l’Università degli studi di Bologna, illustra le trasformazioni della fortezza di San Leo, nel Montefeltro, dalle origini ai tempi nostri.
Il masso di San Leo è un patrimonio inestimabile per la storia dell’architettura militare europea e del paesaggio. La sua maestosità, che impressionò anche Dante, sta nel connubio tra strutture murarie e posizione naturale. Posizione precaria però, che nel corso dei secoli ha subito la perdita per frana di molti volumi originali. Il masso è oggi talmente tanto arretrato che la fortezza si trova, per così dire, in punta di piedi sul ciglio del precipizio, in corsa contro il tempo per la sua conservazione.
Attraverso le discipline dell’Archeologia dell’architettura e del Restauro architettonico, questo volume costituisce un nuovo strumento di lettura, comprensione e tutela utile agli addetti ai lavori e a chiunque sia interessato alla conservazione e alla fruizione di quel bene culturale. All’opera hanno collaborato anche Antonio Conti, Francesco Veneri e Siegfried Vona.
Daniele Sacco è dottore di ricerca in Archeologia dei processi di trasformazione. Già docente a contratto presso l'Università di Urbino nell'ambito dell'Archeologia del paesaggio, oggi è assegnista di ricerca in Archeologia cristiana e medievale presso il dipartimento di Scienze della Comunicazione, Studi Umanistici e Internazionali. Autore di saggi di Archeologia medievale e direttore di cantieri archeologici, si occupa di Archeologia dei processi di trasformazione del paesaggio e dell'edilizia storica fra tardoantico e basso Medioevo in area medio adriatica. Riserva particolare attenzione all'evoluzione diacronica del popolamento e dell'habitat; fra i temi di approfondimento predilige il tracollo del paesaggio antico, l'incastellamento, i sistemi produttivi della pietra e le forme di assistenza ospedaliera medievale in rapporto al fenomeno del pellegrinaggio.
Alessandro Tosarelli è laureato in Ingegneria Edile-Architettura presso l’Alma Mater Studiorum Università degli Studi di Bologna con la tesi “La fortezza di San Leo: restauri storici, indagini sulle superfici architettoniche esterne e linee di metodo per la conservazione”, segnalata al XVIII premio di laurea sulle architetture fortificate dell’Istituto Italiano dei Castelli. Ingegnere, libero professionista, collabora con studi di progettazione e restauro dell’architettura. Ha all’attivo diverse pubblicazioni e altri contributi sul restauro architettonico e sulla fortezza di San Leo.

martedì 26 gennaio 2016

"La basilica di Santa Maria del Colle a Pescocostanzo" presentazione a Roma

“Come si è potuta produrre e accumulare – per almeno tre secoli, dai primi del ’500 alla fine del ’700 – una raffinata e costosa creazione d’arte in un centro abitato così piccolo, Pescocostanzo (oscillante allora tra i 1000 e i 2000 abitanti; oggi circa 1200), incassato tra le montagne d’Abruzzo a 1400 m di altitudine?” È questa la domanda che pone il linguista e filologo Francesco Sabatini nel libro "La Basilica di Santa Maria del Colle a Pescocostanzo", della casa editrice Edizioni Menabò.
Il volume sarà presentato martedì 26 gennaio 2016 alle ore 17,30 nel Palazzo Altieri a Roma. L’incontro sarà moderato dal giornalista Guido Alferj ed interverranno Giovanni Sabatini (Direttore generale ABI), Gaetano Basti (Direttore editoriale Menabò), Lucia Arbace (Direttore Polo Museale dell’Abruzzo), Maria Giulia Picchione (Soprintendente Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo) Anna Colangelo (Funzionario storico dell’arte Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio) Luciano D’Angelo (Fotografo) Mauro Vitale (Fotografo) Roberto Sciullo (Sindaco di Pescocostanzo) Pasquale del Cimmuto (già Sindaco di Pescocostanzo) Angelo Spina (Vescovo di Sulmona Valva) Francesco Sabatini (Presidente Emerito dell’Accademia della Crusca) Giovanni Legnini (Vice Presidente CSM).
La basilica spicca nel centro di Pescocostanzo (AQ) sin dall’ XI secolo. In seguito a un terremoto fu ricostruita, ampliata e arricchita. Tra i suoi tesori la scultura lignea della Madonna del Colle e una pala di altare di Tanzio da Varallo.
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lunedì 25 gennaio 2016

“Marco Polo. Le fantastiche avventure di messer Milione" a Santa Margherita Ligure (GE)

Venerdì 29 gennaio 2016 alle ore 16,00 presentano a “Spazio Aperto” di Santa Margherita Ligure (GE) “Marco Polo. Le fantastiche avventure di messer Milione" a 692 anni esatti dalla morte” la rivisitazione in chiave umoristica del viaggio, nel rispetto della ricostruzione storica, l’autore Enzo Marciante e il giornalista Emilio Carta.
Il Devisement dou monde (“Descrizione del mondo”), ovvero Milione, è uno dei grandi libri del Medioevo: frutto della collaborazione tra il veneziano Marco Polo, viaggiatore e narratore, e il pisano Rustichello da Pisa, letterato ed estensore, entrambi prigionieri di guerra dei Genovesi nelle carceri della Superba. E’ il racconto di 25 anni di viaggi in Asia che svelò al pubblico europeo l’esistenza di una civiltà lontana, con gli occhi meravigliati e increduli di un ragazzo partito nel 1271 per accompagnare il padre in Cina. Un racconto che viene riproposto con le tavole a colori affascinanti create da un cartoonist ligure, Enzo Marciante: autore di strisce sul Corriere Mercantile, sull’Intrepido e sul Corriere dei Piccoli e di numerosi volumi di cronaca e di avventure.

domenica 24 gennaio 2016

"Oltre L'Aquila. Le mura e i ponti"

Una giornata di studi dedicata alle mura medievali e alle preesistenze storiche e archeologiche rispetto alla data di fondazione della città, fino ad arrivare alle nuove infrastrutture, con particolare riferimento ai ponti. Questi gli argomenti al centro del convegno “Oltrelaquila”, organizzato dal Rotary Club L’Aquila in collaborazione con il Comune, che si terrà martedì 26 gennaio 2016, a partire dalle ore 10.00, nell’Auditorium del Parco.
La sessione mattutina si aprirà con un intervento del dottor Vincenzo D’Ercole, già direttore archeologo della Soprintendenza archeologica d’Abruzzo, attualmente alla Direzione generale Antichità del Ministero per i Beni e le Attività culturali, dedicato alle emergenze archeologiche di epoca preromana nel territorio aquilano, con particolare riferimento a testimonianze legate proprio alla cinta muraria.
Seguirà una relazione del professor Fabio Redi, docente ordinario di Archeologia medievale all’Università dell’Aquila, dedicata ai risultati delle indagini storico archeologiche relative al periodo tardo antico e medievale.
L’architetto Antonio Di Stefano, della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo, terrà invece un intervento sul progetto di recupero delle mura urbiche. Concluderà l’assessore alla Ricostruzione del Comune dell’Aquila, Pietro Di Stefano, illustrando il progetto di valorizzazione che riguarda la cinta muraria.
La sessione pomeridiana, che vedrà come moderatore l’avvocato Luca Bruno, presidente del Rotary Club L’Aquila, avrà inizio alle ore 15.30 e si aprirà con un intervento introduttivo dell’assessore alla Ricostruzione pubblica Maurizio Capri, cui seguirà un contributo del professor Lorenzo Fanale, del Dipartimento di Ingegneria civile, edile – architettura e ambientale dell’Università dell’Aquila, dedicato al ponte Belvedere.
Interverrà quindi il Consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, presidente della Commissione Territorio, Ambiente e Infrastrutture, in merito al progetto relativo al Ponte della Mausonia.
Le conclusioni saranno affidate al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e all’ingegner Sergio Basti, governatore del Distretto 2090 Rotary.
“Sarà un momento importante – ha dichiarato il sindaco dell’Aquila Cialente – che vedrà insieme il contributo di archeologi, tecnici e amministratori, chiamati a confrontarsi da una parte sul quadro storico di riferimento e sui progetti di tutela e valorizzazione, dall’altra su alcune delle principali infrastrutture della città. Un incontro dal quale, certamente, emergeranno questioni di grande interesse ai fini della pianificazione futura”.

sabato 23 gennaio 2016

La Katàbba 2016

Monforte San Giorgio (ME) si prepara a vivere le tanto attese giornate della Katabba, in cui si ricorda l’ingresso del Conte Ruggero d'Altavilla e la liberazione dalla dominazione araba. Il borgo medievale si anima al suono della “Katàbba” (derivazione dal greco Katabasis-discesa o dall'arabo Qataba-adunata o da entrambi), un’affascinante sonata tradizionale eseguita dal campanile della Chiesa di Sant'Agata e composta dal succedersi di ritmi realizzati da campane e tamburo.
Per ben venti giorni, all’alba e al tramonto, per le vie di Monforte San Giorgio (ME) risuona il suggestivo concerto di campane e tamburo che con venticinque ritmi diversi, affidati all'estro degli esecutori inerpicati sul campanile, rievoca l'arrivo del messaggero degli Altavilla: il trotto dei cavalli, il passo felpato del cammello su cui, secondo la leggenda, avanzava Ruggero e la fuga dei Saraceni.
Sullo sfondo di questa magica atmosfera, l’Associazione Katabba animerà il weekend di sabato 23 e domenica 24 gennaio 2016 con una serie di eventi. Tiro con l’arco, combattimenti medievali, giocolieri, artisti di strada, visite guidate al patrimonio artistico, spettacoli medievali e degustazioni medievali nei punti ristoro per concludere domenica 24 con i cortei storici di Sicilia e il gran corteo storico della "Katabba”.
Durante il percorso, si rievocherà l’entrata trionfale del Gran Conte Ruggero I° d’Altavilla entro le mura di Monsfortius, con al seguito la corte principesca. All’arrivo in Piazza si eseguirà il rito dell’accensione del sacro fuoco della cristianità donato dal monaco bizantino, custode nelle grotte del castello della fede cristiana, e la consegna delle chiavi cittadine.
Si continuerà poi fino a tarda sera con il percorso medievale all’interno del borgo antico: arti e mestieri, con la forgiatura di spade e il conio delle monete, un mercatino medievale, danzatrici del ventre e l’area degustazione.
Tutte le informazioni nel sito ufficiale della Katàbba !

venerdì 22 gennaio 2016

"Il Museo del Duomo tra arte e storie", visita guidata a Milano

Sabato 23 gennaio 2016 alle ore 10,30, visita guidata "Il Museo del Duomo tra arte e storie".
Dal lontano 1386 a oggi il Duomo di Milano ha visto passare tanta parte della storia della città e attraverso i suoi lavori, gli ingegneri e gli artisti che si sono avvicendati nella sua edificazione, ne è nato un simbolo unico per Milano.
Scopriamone insieme le storie e gli aneddoti attraverso le sale del Museo a esso dedicato.
Punto di ritrovo: davanti all’ingresso del Museo del Duomo presso Palazzo Reale
Durata: 90 minuti circa – Si consiglia di arrivare 15 minuti prima
Costo: euro 14,00
Visita guidata + ingresso Museo + volume* in omaggio
* Il Duomo di Milano tra arte e storia" di Carlo Romussi (160 pagine – Meravigli edizioni)
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA
E-mail: eventi@visiteguidatepertutti.it.
SMS:   333 6377831.

giovedì 21 gennaio 2016

"Genova e il mare nel Medioevo", presentazione a Milano

Sabato 23 gennaio 2016 alle ore 17.00 presso la Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (ingresso da Via Nirone, 7), l’Associazione Culturale Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi alla presentazione dell’ultimo saggio di Antonio MusarraGenova e il mare nel Medioevo” (Il Mulino, 2015). Dialogano con l’autore Franco Cardini (Istituto italiano di Scienze Umane) e Marina Montesano (Università di Messina). Ingresso libero.
A chi giunge dal mare il seno di Giano offre uno spettacolo d’ineguagliabile bellezza. Nel sole meridiano, Genova si staglia all’orizzonte, immobile, sospesa ai contrafforti che la sovrastano. E’ questa l’immagine fornita dai viaggiatori medievali, colpiti dalle possenti strutture del suo porto, dalle sue mura imponenti, dai suoi palazzi ricoperti da marmi splendenti, dai suoi dintorni cosparsi di residenze di campagna, immerse in una vegetazione rigogliosa. E’ vero, Genova la si capisce meglio dal mare. E’ il mare a costituire, nel lungo millennio medievale, il primo ed essenziale richiamo per i suoi abitanti, i quali prosperano grazie al commercio e alle attività finanziarie, viaggiano da un capo all’altro del mondo conosciuto, si stabiliscono fuori patria, fondando qua e là non nuove città ma «atre Zenoe», e nonostante ciò avvertono sempre e comunque il richiamo della madrepatria, eletta da tempo a «porta» d’Europa e del Mediterraneo. Questo libro ripercorre le tappe essenziali della storia medievale genovese: dalla lenta ascesa dei secoli precedenti al Mille all’espansione mediterranea, attraverso la partecipazione alle crociate e le guerre contro Pisa, Venezia e l’Aragona, con un occhio di riguardo alla situazione politica interna e al contesto internazionale. I Genovesi, guerrieri e mercanti, ne sono i protagonisti. Il mare ne è la principale lente d’ingrandimento.
Antonio Musarra è dottore di ricerca in Storia medievale. Tra i suoi libri: «La guerra di San Saba» (Pacini, 2009), «Gli Annali di Ogerio Pane (1197-1219) e di Marchisio Scriba (1220-1224)» (con M. Montesano, Frilli Ed., 2010), «In partibus Ultramaris. I Genovesi, la crociata e la Terrasanta (secc. XII-XIII)» (ISIME, in corso di stampa).
Autore di articoli e saggi, pubblicati in riviste nazionali e internazionali e in volumi miscellanei, redattore di voci per il Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani), ha prestato particolare attenzione alla trascrizione ed edizione di documenti inediti, prevalentemente di provenienza notarile, per lo più legati alla vita a bordo delle galee genovesi nei secoli XIII e XIV.
Fra i suoi attuali interessi di ricerca rientrano alcune tematiche legate alla guerra navale nel Mediterraneo basso-medievale, con particolare riguardo alle fonti dei conflitti tra Genova e Venezia tra XIII e XIV secolo, e ai rapporti tra Genova e l’impero ottomano nel secolo XV; sta approfondendo, inoltre, alcuni aspetti della sensibilità religioso-folklorica dell’Italia tre-quattrocentesca a partire da alcune fonti cronachistiche e testamentarie.
Visita il sito dell’autore.

mercoledì 20 gennaio 2016

Passeggiata nella storia. Lucca medievale

Venerdì 22 gennaio 2016 alle 16,30 presso l'oratorio di San Giuseppe in Piazza Antelminelli a Lucca, si terrà il secondo appuntamento del corso di storia e personaggi di Lucca organizzato dal museo della Cattedrale di Lucca.
Si continueranno ad approfondire le vicende biografiche e storiche della vita cittadina con la lezione itinerante a cura di Francesco Barsotti dal titolo Passeggiata nella storia. Lucca medievale. L'itinerario toccherà i luoghi principali della città tra VI e XIV secolo e durerà circa due ore.
Il costo del corso è di 20 euro per i soci di terzo millennio e 30 euro per i non soci. È possibile inoltre partecipare alle singole lezioni (5 euro). E' gradita la pre-iscrizione (tel. 0583.490530; e-mail: didattica@museocattedralelucca.it).

martedì 19 gennaio 2016

Corso di cucina medievale e rinascimentale a Trieste

Ritorna finalmente anche quest’anno la tavola imbandita di Wunderkammer per riscoprire e assaporare le ricette della cucina italiana del basso Medioevo e del Rinascimento. Quattro pomeriggi ai fornelli per chiacchierare di storia, gastronomia e letteratura, e cenare infine tutti insieme con il menù realizzato e spiegato passo-passo da Marina Mai, tra i fornelli della Trattoria ai Fiori. In questa edizione si andrà a tavola con Petrarca, Caterina de Medici, Enea Silvio Piccolomini e Macchiavelli, ciascuno con la sua storia culinaria.
Cinghiale in umido con polentina di farro, minestra di finocchi, rombo arrosto con sapor bianco e salsa verde, arrosto in crosta di semi e spezie con salsa al miele, torta di ciliegie, queste alcune delle molte ricette di antipasti, primi, secondi, contorni e dolci proposti a ogni serata, un menù completo accompagnato da buon vino proposto dall’associazione Italiana Sommelier. Un corso (a partire da domenica 24 gennaio 2016 e proseguiranno il 21 febbraio,
l’8 aprile e 17 maggio 2016, sempre dalle 17.30) di cucina per preparare e assaggiare i frutti dell'ingegno e dell'orto, cibo all'intelletto e al palato!
Aperte quindi le iscrizioni ai corsi.
Info e prenotazioni: 328 8079920 oppure alla Trattoria Ai Fiori 348 9368426.
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lunedì 18 gennaio 2016

Lectio magistralis su Boemondo I d'Altavilla

Boemondo e il Patriarca Daimberto in navigazione verso la Puglia
Sarà dedicata a Boemondo I d’Altavilla, Signore di Taranto la conversazione che lunedì 18 gennaio 2016 terrà il professor Cosimo Damiano Fonseca, nell’ambito del Festival della Memoria, promosso dal sindaco Ippazio Stefàno, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Territoriale. Appuntamento alle ore 10.00, nella Sala degli Specchi del Palazzo di Città, alla presenza delle massime autorità cittadine e con la partecipazione di rappresentanze di docenti e studenti degli Istituti superiori Archita, Aristosseno, Maria Pia, Archimede.
La lectio magistralis dell’illustre Accademico dei Lincei, già rettore dell’Università della Basilicata e uno dei massimi storici del medioevo a livello internazionale, sarà preceduta, alle 9.00, dalla cerimonia di intitolazione a Boemondo I d'Altavilla, della rotatoria sita tra via Costantinopoli – via Porto Mercantile e viale Duca d' Aosta (nei pressi della Stazione Ferroviaria); nello spazio verde della rotatoria sarà apposta una targa marmorea a ricordo dell'antico Signore di Taranto. Per l’occasione si svolgerà un breve momento celebrativo, alla presenza del sindaco Ippazio Stefàno, dell’assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione, Mino Ianne e del professor Fonseca e con la partecipazione di studenti dell’Istituto superiore “Archimede”, vestiti in abiti d’epoca e di scolaresche della scuola Primaria Consiglio dell’I.C. Galilei.
“Boemondo – ha dichiarato l’assessore Mino Ianne – va visto come esempio dell’incontro fecondo tra l’Occidente cristiano e l’Oriente musulmano, tra i quali, nel medioevo, non ci fu solo scontro armato, ma anche dialogo culturale. La superficiale conoscenza storica ha dato risalto al confronto armato ma, in realtà, ben più significativa e carica di conseguenze è stata la reciproca conoscenza delle culture. Ed è soprattutto in questa prospettiva che va visto e compreso il celebre Signore di Taranto”.
Boemondo, figlio primogenito di Roberto il Guiscardo, Duca di Puglia e di Calabria, fu una tra le più importanti figure di condottiero dell' XI secolo; alla morte del padre, ereditò alcuni possedimenti intorno a Taranto e, quando il Papa Urbano II bandì la prima crociata, non esitò a collaborare alla costituzione di una lega allo scopo di liberare dai musulmani la Terra Santa. La sua principale impresa fu la conquista e poi la difesa di Antiochia, con la sconfitta “miracolosa” dell'esercito musulmano e, come vuole la leggenda, con la scoperta, sotto la Cattedrale di San Pietro in quella città, della lancia che aveva trafitto il costato di Cristo sulla croce. Oltre alle sue imprese militari in Terra Santa, per le quali poté fregiarsi anche del titolo di Principe di Antiochia, Boemondo fu quindi il primo “Principe di Taranto”, titolo che poi ereditò suo figlio Boemondo, unico nato dal suo matrimonio con Costanza, figlia di Filippo I, re di Francia. Per tali motivi, per il rilievo storico e culturale della sua figura, l’amministrazione comunale, grazie alla lectio del professor Fonseca, ha ritenuto doveroso rendere omaggio a questa importante figura della storia di Taranto, tramite la quale si comprende anche il ruolo mediterraneo ed europeo svolto dalla Signoria tarantina e dal territorio pugliese nelle vicende legate alla prima crociata.

sabato 16 gennaio 2016

Gioco del Ponte: il programma del 'Dì di Sant'Antonio Abate'

Pisa domenica 17 gennaio 2016
Ricorre il 17 gennaio il 'Dì di Sant'Antonio Abate', il giorno in cui si teneva la prova generale del Gioco del Ponte, detta 'Battagliaccia'. Si tratta della 45° edizione. L'Associazione Amici del Gioco del Ponte invita chi possiede la bandiera pisana ad esporla alle finestre, ricordando come "la ricorrenza deve essere un'attenta riflessione e una presa di coscienza, perché la 'festa di Pisa' non sia declassata ad una disfida tra squadre o alla effimera gloria di qualche interprete, ma ritrovi l'entusiasmo del popolo pisano che in questo evento intende celebrare visivamente la grandezza della sua città".
La giornata inzia alle ore 11,00 presso la Chiesa di Sant'Antonio, dove sarà celebrata la Santa Messa propiziatrice, seguita dal messaggio del Presidente dell'associazione degli Amici del Gioco del Ponte e dalla consegna di particolari targhe a due personaggi scomparsi, che ricoprirono incarichi di alto prestigio nelle rispettive Parti in occasione della ripresa del Gioco nell'anno 1981. Silverio Del Torto generale di Mezzogiorno (purtroppo non potè guidare la Parte nel 1982 perchè scomparve prematuramente e al suo posto fu nominato Piero Cilotti) e Ivo Pucciarelli, Luogotenente Generale di Tramontana. Una targa sarà donata alla Chiesa proprio per ricordare il 45° anno del ripristino del 'Dì di Sant’Antonio Abate'. Saranno presenti il gonfalone della città con i valletti, il Consiglio degli Anziani e una rappresentanza del Gioco negli storici Costumi.
Nel pomeriggio appuntamento alle ore 16.30 in Piazza XX Settembre, sotto Palazzo Gambacorti, per la rievocazione storica del Mazzascudo. Trenta persone vestite e armate con fedeli riproduzioni di corazze, mazze e scudi del medioevo riproporranno l'antico Gioco. In campo le associazioni Signum Rubicondum, Mazzascudo e le compagnie d'armi Ordo Civitas Pisarum e Libera Compagnia d’Arme delle Tre Fiere. Durante la manifestazione, Federico Roveroni e Ferruccio Bertolini spiegheranno al pubblico la storia del Mazzascudo e i legami con il Gioco del Ponte. Antenato del Gioco del Ponte, il Mazzascudo risale all'epoca di Pisa Repubblica Marinara. Si svolgeva in Piazza dei Cavalieri, allora piazza delle Sette Vie e cuore politico della città: due fazioni, la Gazza e il Gallo, nel periodo tra l'Epifania e la Quaresima si sfidavano con scudi e mazze di legno. Era un gioco militare, un addestramento, da cui si formavano gli uomini che avrebbero difeso la città per tutto l'anno successivo. L'ultima edizione fu il 17 gennaio 1406, anno della conquista fiorentina. Più di un secolo dopo cominciò a svilupparsi il Gioco del Ponte, mazze e scudi furono rimpiazzati dai targoni e la manifestazione perse il carattere prettamente militare.

venerdì 15 gennaio 2016

Sant'Antonio Abate, a Grottaferrata (RM) il rito medievale

Domenica 17 gennaio 2015 ricorre la giornata della Benedizione degli Animali, attribuita a Sant’Antonio Abate, diffusa tradizione che ha avuto inizio nel Medioevo. Per l’occasione, e per la prima volta nella sua storia, l’Amministrazione comunale di Grottaferrata ha organizzato una Cerimonia pubblica che si svolgerà alle ore 15.30 presso il Campo Sportivo della Chiesa “Sacro Cuore di Gesù” in Via Santovetti n. 23-25.
Saranno benvenuti i Cittadini che vorranno portare i propri animali domestici e da cortile. Gli animali riceveranno la Benedizione durante una Funzione Religiosa in cui sarà celebrato il rito dei Fiocchi Rossi e dei Biscottini, basato sui popolari festeggiamenti degli Anni Quaranta a Novoli (LE). In particolare, ciascun Biscottino sarà confezionato con un fiocco e benedetto per essere donato a tutti ai proprietari degli animali.
Non solo. I partecipanti potranno prendere parte anche alla successiva sfilata in programma, che vedrà come protagonisti tutti i ‘piccoli amici’.
La Benedizione degli Animali, è stata introdotta in terra tedesca dagli Antoniani attorno all’XI secolo, proprio nello stesso periodo in cui a Grottaferrata veniva fondata l’Abbazia di San Nilo. Quella di domenica 17, dunque, sarà l’occasione per rinnovare il legame che unisce la Città alle antiche tradizioni contadine.

giovedì 14 gennaio 2016

Medioevo in Libreria 2015-2016, quarta giornata

L’Associazione Culturale Italia Medievale è lieta di invitarvi alla quarta giornata della XIV edizione di Medioevo in Libreria, dedicata quest’anno al tema del “Medioevo al femminile”, che si svolgerà sabato 16 gennaio 2016 con il seguente programma: Ore 11,00: Milano e il Medioevo della santità: Visita guidata alla Basilica di Santo Stefano Maggiore e alla Chiesa di San Bernardino alle Ossa. Costo 5 euro. Ritrovo davanti all’ingresso in Via della Signora, 1. A cura di Mauro Enrico Soldi.
Nel pomeriggio presso il Civico Museo Archeologico di Milano, ingresso da via Nirone, 7:
Ore 15,30: Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. Proiezione del video: "Dall'allume alla seta 500 anni fra rotte e imprese dei genovesi nel mondo". A cura di Italia Medievale. Ore 16,00: Elena Percivaldi, medievista e saggista: La donna longobarda tra storia, mito e leggenda. Elena Percivaldi milanese, è storica e saggista. Cura mostre e partecipa a convegni e seminari di studio in Italia e all’estero. E’ coordinatore scientifico di manifestazioni storico-rievocative (Luglio Longobardo a Nocera Umbra, I Longobardi alle radici della nostra storia in varie location italiane) e collabora ad Anno Domini 568. Cividale primo Ducato a Cividale del Friuli (Ud).
Collabora con riviste di settore tra cui Medioevo, BBC History, Conoscere la Storia, Storia in Rete. Fa parte del Comitato scientifico della rivista “Medioevo Italiano”.
E’ caporedattore del portale d’arte Exibart, una delle principali piattaforme artistiche italiane.
E’ inoltre critico musicale, membro dell’Associazione Nazionale Critici Musicali.
Tra i suoi libri: “I Celti. Una civiltà europea” (Giunti, tradotto in spagnolo e tedesco), “La navigazione di San Brandano” (Il Cerchio, 2008, vincitore del Premio Italia Medievale 2009), “Fu vero Editto? Costantino e il Cristianesimo tra storia e leggenda” (Ancora, 2012), “La vita segreta del Medioevo” (Newton Compton Editori, 2013), finalista al Premio Italia Medievale 2014. La sua ultima fatica è “Gli Antipapi. Storia e segreti” (Newton Compton Editori, 2014).
Sito web: www.percevalarcheostoria.jimdo.com.

mercoledì 13 gennaio 2016

Spotorno (SV) presentazione dei toponimi comunali

Sabato 16 gennaio 2016 alle ore 16,30 presso la sala convegni Palace del Comune di Spotorno (SV), in Via Aurelia, 60, verrà presentata la pubblicazione sui toponimi di Spotorno curata dalla Società Savonese di Storia Patria in collaborazione con il locale Circolo Socio-Culturale Pontorno e con il patrocinio del Comune.
Toponimi del Comune di Spotorno è il fascicolo numero trentadue del Progetto Toponomastica Storica: si tratta di una raccolta di toponimi effettuata a partire da documenti scritti, in larga parte inediti, verificandone sul campo la localizzazione con l’ausilio dei residenti.
Il valore culturale intangibile della toponomastica è ormai un dato acquisito. Il Progetto si propone la valorizzazione e la tutela dei nomi di luogo storici: fino ad ora ne ha schedato cinquantamila nei territori comunali delle province di Savona, Cuneo e Asti. Le principali fonti usate a Spotorno sono state numerosi documenti medievali, tra cui atti di notai savonesi inediti del XV secolo, e lo spoglio dei tre catasti storici più antichi rinvenuti: il primo, conservato a Torino, è della fine del XVIII, mentre gli altri due, conservati a Savona, risalgono al XIX secolo.
Oltre che da Furio Ciciliot, responsabile del progetto, la pubblicazione è stata curata dallo storico spotornese Giuliano Cerutti e da Nicolò Cassanello e Rosella Ricci, già coinvolti in altri lavori toponomastici simili.
La ricerca ha portato a novità storiche interessanti - soprattutto relative al primo Medioevo ed al bosco dell’Eliceta - che saranno divulgate per la prima volta durante la presentazione del fascicolo e che forniranno spunti promettenti sull’origine stessa di Spotorno.

martedì 12 gennaio 2016

Tra vipere, cani e leggende, visita guidata a Milano

Sabato 16 gennaio 2016 a Milano, dalle ore 15,30 alle 17,00, Milano da Vedere organizza una visita guidata a San Giovanni in Conca e i Visconti: tra vipere, cani e leggende !
Nella magica atmosfera della cripta di San Giovanni in Conca scopriremo la storia e i personaggi più importanti di una famiglia che tra lotte e leggende è divenuta uno dei simboli di Milano: i Visconti !
La cripta di San Giovanni in Conca è un monumento situato in piazza Missori a Milano.
Si tratta dei resti dell'antica basilica paleocristiana di San Giovanni in Conca, della quale rimangono solo poche tracce risalenti all'XI secolo, vale a dire parte dell'abside e l'intera cripta.
Piacque ai Visconti l'eleganza della chiesa a tal punto che, nel XIV secolo, la inglobarono nel recinto della loro signorile dimora, la cosiddetta "Ca' di can", facendone la propria cappella gentilizia. Qui, tra le pareti sontuosamente affrescate, trovarono sepoltura nel 1384 Regina Beatrice della Scala e l'anno dopo il marito, Bernabò Visconti, avvelenato a Trezzo d'Adda dal nipote Gian Galeazzo.
Ritrovo in Piazza Missori sotto la statua del Generale a Cavallo, costo euro 10,00 a persona.

lunedì 11 gennaio 2016

“Il Gran Quartiere di Pizzofalcone”, conferenza a Napoli

Giovedì 14 gennaio 2015 per il ciclo “Castelli a Palazzo Gravina”, presso la sala della biblioteca della facoltà di Architettura, primo piano, via Monteoliveto 3 Napoli, alle ore 16,30 conferenza del prof. Leonardo Di Mauro “Il Gran Quartiere di Pizzofalcone”.
Il Gran Quartiere di Pizzofalcone o Presidio di Pizzofalcone, oggi caserma Nino Bixio è un edificio militare sito a Napoli, all'apice di via Monte di Dio, sulla collina di Pizzofalcone, nel quartiere San Ferdinando.
Posto sulla parte apicale di Pizzofalcone, il Gran Quartiere occupa l'area che ospitava anticamente le Delizie di Lucullo. Sotto Carlo I d'Angiò vi era posizionata l'area di caccia con i falconi, da cui il luogo prese il nome. Successivamente l'area fu disboscata e vi fu costruito il Palazzo Carafa di Santa Severina, che successivamente ospitò il Reale Ufficio Topografico del Regno delle Due Sicilie ed è oggi sede dell'Archivio Militare di Napoli.
Leonardo Di Mauro è professore ordinario di Storia dell’Architettura. Attualmente insegna Storia della Città e del Paesaggio. Le sue ricerche sono rivolte a temi della storia dell’architettura italiana (confronta i lavori su Palazzo Farnese a Roma e sulla villa di Poggio Reale a Napoli), con un particolare interesse alla storia urbana e alle descrizioni del territorio e della città attraverso il vedutismo, la cartografia storica, i resoconti di viaggio del Grand Tour e le guide del turismo borghese.

domenica 10 gennaio 2016

Presentazione dell'edizione digitale del Codice Pelavicino a Sarzana (SP)

Il "Codice Pelavicino", uno dei più importanti documenti della storia medievale italiana, avrà presto un'edizione completa digitale, e potrà essere consultato liberamente sul web con il corredo di un ampio apparato di note e di rimandi. Giunge così a compimento un progetto, concepito in origine con tecniche molto diverse da quelle attuali (la microfilmatura), che l'allora vescovo Giovanni Costantini e il capitolo della cattedrale di Sarzana avevano avviato e sostenuto sin dai primi anni Quaranta e a cui si applicò poi a lungo il professor Geo Pistarino.
Il progetto attuale, coordinato dalla studiosa spezzina Enrica Salvatori, docente di Storia medievale all'Università di Pisa e direttrice del laboratorio di cultura digitale, è ora in corso, e, per la parte già disponibile, verrà presentato ufficialmente a Sarzana (SP) sabato 16 gennaio 2016 dalle ore 10.00, nel salone dell'episcopio, in via Mazzini, 78. L'attuale presidente del capitolo monsignor Piero Barbieri presenterà l'iniziativa e, a sua volta, la professoressa Salvatori illustrerà lo stato dell'arte nella digitalizzazione dell'opera. A questo importante evento sarà presente il vescovo diocesano Luigi Ernesto Palletti e saranno inoltre presenti, con le autorità locali, i componenti del comitato scientifico nominato dal capitolo, ente proprietario dell'opera, a sua volta conservata presso la biblioteca del seminario: Franco Bonatti, monsignor Paolo Cabano, Paolo Cherubini, Giancarlo Garfagnini, Antonio Manfredi.
Il Codice, che contiene importanti testi medievali tra cui il "Liber Iurium" della Chiesa di Luni, risale all'epoca di Enrico da Fucecchio, vescovo di Luni dal 1273 al 1289. Il nome di "Pelavicino" deriva da una piccola parte del codice stesso, il cosìddetto "Liber Magister", compilato in origine al tempo di Uberto Pelavicino, vicario in Lunigiana dell'imperatore Federico II. L'edizione digitale consentirà agli studiosi e al pubblico un'adeguata fruizione dell'opera salvaguardando appieno lo stato di conservazione dell'originale cartaceo.

sabato 9 gennaio 2016

Visita guidata alla Casa del Boia a Genova

La Casa del Boia
Iniziamo l'anno alla grande con l'apertura della Casa del Boia!
Domenica 10 gennaio 2016, dalle ore 15,00 alle 18,00 la Compagnia Balestrieri del Mandraccio vi invita a visitare la propria sede sociale, la cosiddetta "Casa del Boia" in piazza Cavour a Genova.
Durante il pomeriggio i nostri soci vi accompagneranno alla scoperta di armi e armature, modi di vivere, abbigliamento, svaghi e aneddoti della vita nel medioevo.
Avrete inoltre l'occasione di apprendere qualcosa di più sulla storia della nostra città e tutte le iniziative che la Compagnia cerca di promuovere per la riscoperta di valori e tradizioni.
INGRESSO LIBERO - Non occorre prenotazione
Le offerte sono gradite e serviranno a finanziare le future iniziative della Compagnia.
Vi ricordiamo che la Compagnia Balestrieri del Mandraccio è un'associazione SENZA SCOPO DI LUCRO, che sopravvive anche grazie alla vostra generosità!
Venite a trovarci!
Seguite l'evento su Facebook !

venerdì 8 gennaio 2016

Inaugurazione del Museo di Torre Mordillo a Spezzano Albanese (CS)

Si terrà sabato 9 gennaio 2016 con inizio alle ore 17:00, presso Palazzo Luci in Spezzano Albanese (CS), l’incontro-dibattito moderato dalla giornalista Dott.ssa Adele Filice, la presentazione del Parco Archeologico “Torre del Mordillo”.
A partecipare all’evento saranno il dott. Ferdinando Nociti sindaco di Spezzano Albanese, l’Arch. Paolo Vitti in qualità di progettista e direttore dei lavori, la Dott.ssa Marilena Cerzoso direttrice del museo civico di Cosenza, il dott. Alessandro D’Alessio della Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’area archeologica di Roma, il Dott. Simone Marino della Soprintendenza archeologia della Calabria. L’Amministrazione Comunale di Spezzano Albanese ha inteso dunque organizzare l’incontro-dibattito a conclusione dei lavori, che si inseriscono in un più vasto progetto, dell’allestimento del Museo presso Palazzo Luci e di completamento del Parco Archeologico di Torre del Mordillo finanziati dal POR Calabria 2007/13 Obiettivo operativo 5.2.1, per la realizzazione di interventi di valorizzazione e tutela dei beni culturali.
Il parco archeologico dista circa due chilometri dal centro abitato di Spezzano Albanese, è infatti situato a circa un chilometro a valle della confluenza tra il fiume Esaro ed il Coscile, al centro dei rilievi che chiudono ad ovest la piana di Sibari. A causa di una mancata azione di manutenzione e valorizzazione delle emergenze archeologiche, il sito archeologico risulta essere ancora poco conosciuto tuttavia il pianoro di Torre del Mordillo rappresenta senza dubbio uno sei siti archeologici più importanti in Calabria. Con i lavori svolti, le strutture sono state rilevate, studiate, restaurate e valorizzate, restituendo finalmente una chiara visione del circuito difensivo, posto a protezione di un insediamento pre-romano che controllava le vie di passaggio da e per la Piana di Sibari. In questo programma è stato inserito anche il restauro della Torre medievale, l’antica Torre Mordillo, probabilmente di età normanna (XI sec. d.C.), alta poco più di 7 metri, che dà il nome al sito, colpita da fulmini e che presentava gravi lacune murarie e lesioni, divenuta un elemento di riferimento del paesaggio della Piana di Sibari.
Il Parco Archeologico di Torre del Mordillo si snoda lungo alcuni sentieri che costeggiano il percorso della cinta muraria di età ellenistica, così da consentire sia la visione del paesaggio circostante sia la visione dei tratti ad oggi scavati. Lungo il percorso sono stati collocati nove pannelli che raccontano gli elementi significativi antichi del pianoro e del paesaggio circostante. L’area è stata dotata di un sistema di videosorveglianza e di illuminazione notturna della Torre e delle mura lungo il tratto settentrionale.
La Torre del Mordillo

Il Museo permanente (didattico) di Torre Mordillo è situato in pieno centro storico del Comune di Spezzano Albanese, ubicato nel Palazzo Luci. Allestito interamente da video didattici e pannelli illustrativi, si compone di cinque sale ognuna delle quali è pertinente a un periodo storico. Esso si pone ad integrazione del Museo Nazionale della Sibaritide e quello dei Bretti a Cosenza, con una finalità eminentemente didattica, resa possibile dal ricorso anche a plastici, ologrammi e filmati.
Il Sindaco di Spezzano Albanese, Ferdinando Nociti, ha espresso la sua soddisfazione per i lavori che sono stati realizzati ed ha dichiarato – “La cultura, il territorio e l’impresa sono elementi imprescindibili per la crescita turistica di un territorio. Inviteremo ad una visita tutte le scuole del territorio. Daremo seguito a progetti di ricerche archeologiche coinvolgendo le università interessate, attraverso cui realizzare campagne di scavi, favorendo loro l’accoglienza e tutto il necessario per mantenere vivo il Parco di Torre del Mordillo, anche attraverso il coinvolgimento delle imprese del territorio. Renderemo il Museo e Palazzo Luci centro multidisciplinare e polifunzionale, faremo il possibile affinchè diventino centro di incontri culturali, e di attrazione turistica”.

giovedì 7 gennaio 2016

"Castelli, mura e torri della Basilicata", presentazione a Roma

Lunedì 11 gennaio 2016 alle ore 17.30 a Roma, nella Sala della Crociera della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Del turismo in via del Collegio Romano, 27, la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Basilicata presenta l’opera del prof. Lucio Santoro "Castelli, mura e torri della Basilicata", a cura di Francesco Canestrini.
La Soprintendenza belle arti e paesaggio della Basilicata ha commissionato, negli anni novanta, un approfondito studio sui castelli lucani al compianto prof. Lucio Santoro, già docente di “Storia dell’ Architettura” dell’Università degli Studi Federico II di Napoli e studioso di rilievo dell’architettura fortificata in Italia.
Lo studio del professore Santoro, che la Soprintendenza belle arti e paesaggio della Basilicata ha voluto pubblicare in edizione completa, vuole essere un ulteriore essenziale contributo alla conoscenza del patrimonio monumentale lucano ed, in particolare, di castelli, mura e torri che caratterizzano e punteggiano l’intero territorio regionale e che rappresentano elementi di fondamentale importanza per la configurazione paesaggistica e l’identità culturale dell’intera regione.
I volumi sintetizzano vent’anni di ricerche (dal 1980 al 2000). Una raccolta di immagini e descrizioni concepita come documentazione e catalogazione che si svolge in un periodo temporale compreso tra l’epoca romana e il XX secolo.
Ad una prima elencazione delle strutture di difesa all’interno del Regno di Napoli e dei centri premedievali, segue un puntuale approfondimento delle vicende costruttive nell’alto medioevo che vedono il recupero delle antiche fortificazioni, già in funzione nei centri urbani, lo sviluppo delle opere di difesa longobarde con l’avvicendarsi delle dominazioni normanna, sveva ed angioina fino al periodo vicereale. Successivamente con le cinte bastionate delle città rinascimentali e con l’avvento degli aragonesi si potenzia il sistema difensivo che comprende anche l’ammodernamento delle opere esistenti e la costruzione delle torri costiere, fino a giungere al XIX sec, periodo in cui si assiste alla trasformazione e all’abbandono, se non alla scomparsa delle mura e di alcuni centri fortificati.
Alla presentazione dei volumi parteciperanno Giampaolo D’Andrea, Capo gabinetto Ministero dei beni e delle attività culturali, Marcello Pittella, Presidente Regione Basilicata, Francesco Sisinni, già Direttore generale Ministero beni e attività culturali e turismo, Amerigo Restucci, Rettore Università Iuav di Venezia, Francesco Scardaccione ed Eugenio Martuscelli, soci dell’Associazione dimore storiche italiane sezione di Basilicata e Francesco Canestrini, Soprintendente belle arti e paesaggio della Basilicata.

mercoledì 6 gennaio 2016

I mosaici di S. Costanza, la basilica costantiniana e la Basilica di S. Agnese

Domenica 10 gennaio 2016, alle ore 15,00, visita guidata ai mosaici di S. Costanza, la basilica costantiniana e la Basilica di S. Agnese. Ritrovo davanti alla basilica in Via Nomentana, 353 a Roma.
Sulla via Nomentana, presso la tomba venerata della martire cristiana Agnese, l'imperatore Costantino fece erigere una basilica "circiforme" connessa ad un elegante mausoleo destinato a contenere la sepoltura della figlia Costantina, anche detta Costanza. Nel primo medioevo nello stesso luogo fu creata la Basilica di S. Agnese fuori le Mura, ornata da un abbagliante abside a fondo oro di stile bizantino. Visiteremo la basilica costantiniana e il Mausoleo di Costanza con i suoi straordinari mosaici con scene di vendemmia ed entreremo nella basilica medievale per scoprirne l'inconsueta struttura ed apprezzarne l'apparato decorativo. La visita proseguirà, in modo facoltativo, con la discesa all'interno delle Catacombe di S. Agnese effettuata dal personale della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra (il biglietto d'ingresso è di 8 euro salvo eventuali riduzioni).
La visita sarà condotta da un archeologo. Il costo indicato è relativo alla visita guidata, i monumenti sono visibili senza biglietto d'ingresso salvo per chi scelga al termine della visita di scendere nelle catacombe.
ROMARTE ASSOCIAZIONE CULTURALE,  visita il nostro sito: www.romarte.eu.

Per prenotare puoi visitare il nostro sito oppure mandare una mail a info@romarte.eu o chiamarci al 371 1760967.

lunedì 4 gennaio 2016

Corteo storico dell'Epifania a Milano

A Milano per celebrare l’Epifania, per una antichissima tradizione attestata fin dal Medioevo, si svolge ogni anno, nel giorno del 6 gennaio, un corteo storico che parte da piazza del Duomo e arriva fino alla basilica di Sant’Eustorgio, facendo una breve sosta davanti a San Lorenzo.
Nella basilica si conserva l'arca in pietra, contenente i corpi dei re Magi, che Eustorgio stava portando a Milano da Costantinopoli (dove l'aveva ricevuta in dono dall'imperatore Costante) usando un carro trainato da una coppia di buoi. Voleva portarla fino alla basilica di Santa Tecla (nell’attuale piazza Duomo), ma arrivato alle porte della città, appena fuori dalle mura, nei pressi della Porta Ticinese, il carro sprofondò nel fango e non fu possibile spostarlo in nessun modo (topos ricorrente nella costruzione di chiese e santuari), così che Eustorgio interpretò il fatto come un segno divino e decise di costruire la nuova basilica proprio in quel punto che coincideva con il luogo in cui l’apostolo Barnaba aveva battezzato i primi cristiani della città di Mediolanum.
Questa storia leggendaria è raccontata da un piccolo bassorilievo scolpito su un concio in pietra, posto sul capitello del quarto pilastro (a fascio) a destra, nella navata centrale della Basilica di Sant'Eustorgio.
E’ un concio piuttosto piccolo, posto abbastanza in alto, per cui occorre percorrere la navata aguzzando la vista e facendo molta attenzione.
Si distingue però chiaramente un uomo (sant’Eustorgio?), con in mano un bastone, che cerca di fare avanzare una coppia di buoi, tenendoli per il giogo. Gli animali trainano un carro con sopra un’arca di dimensioni molto grandi, l’arca dei re Magi; quella stessa che si trova conservata poco più avanti, nel transetto destro. Sopra di loro un angelo, raffigurato a mezzo busto, spunta dal cielo, tenendo un oggetto (un ramo o un qualcosa simile a uno scettro) nella mano sinistra. Si tratta evidentemente proprio del racconto del miracolo che spinse Sant’Eustorgio a edificare lì la basilica.
Michelino da Besozzo - Corteo dei Magi, 1446

CORTEO STORICO DELL’EPIFANIA, mercoledì 6 febbraio 2016.
Ore 11:00 – ritrovo dei partecipanti in piazza Duomo
Ore 11:30 – partenza del corteo, che attraverserà via Torino, le Colonne di San Lorenzo, corso di Porta Ticinese e piazza Sant’Eustorgio.

domenica 3 gennaio 2016

Le reliquie di Sant'Omobono da Cremona a Catanzaro

Omobono Tucenghi
Domenica 3 gennaio 2016, dalle ore 10.30, si svolgerà la cerimonia di consegna alla città di Catanzaro delle reliquie di Sant’Omobono, al cui culto è intitolata l’antica chiesetta medievale in Via Vincenzo de Grazia. L’iniziativa nasce per volontà dell’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, e grazie alla collaborazione della diocesi di Cremona, città di cui S. Omobono è patrono. Il legame tra Catanzaro e quest’ultimo risale all’XI-XII secolo quando la chiesetta fu eretta sulle rovine di un antichissimo tempio del Sole divenendo sede per molto tempo della Congrega dei sarti. Oltre a essere patrono di Cremona, Omobono Tucenghi è, infatti, protettore di mercanti, lavoratori tessili e sarti e divenne un punto di riferimento anche per la città di Catanzaro che, intorno all’anno mille, divenne la prima in Italia a coltivare il gelso e il baco da seta. La cerimonia avrà inizio con una breve processione che partirà dalla chiesa di Sant'Anna per raggiungere quella di Sant'Omobono dove avverrà la simbolica consegna delle reliquie alla presenza dello stesso arcivescovo Bertolone, di don Daniele Piazzi, responsabile dell’Ufficio liturgico della diocesi di Cremona, e del segretario del vescovo della città lombarda. La giornata si concluderà con la celebrazione della Santa Messa.
“Sarà una cerimonia particolarmente significativa per il Capoluogo – ha commentato il sindaco Sergio Abramo – non solo per la stretta collaborazione instaurata tra le diocesi di Catanzaro e  Cremona, ma soprattutto per l’opportunità offerta dalla Chiesa alla nostra comunità di rinsaldare il legame spirituale, sociale e culturale con le proprie origini ben raffigurate dalla figura del mercante Omobono a cui è intitolata, unico esempio in Calabria insieme a Vibo, la chiesa più antica della città. Accogliere le reliquie del santo significa anche riappropriarsi della nobile storia di Catanzaro città della seta, celebrando la figura del commerciante di stoffe che si impegnò a raccogliere ed educare i ragazzi abbandonati e a riportare la pace nelle famiglie facendo proprio l’insegnamento della carità. Tutta la cittadinanza è, quindi, invitata a prendere parte ad un momento che celebrerà ancora una volta il profondo legame tra la diocesi, le istituzioni e il territorio”.