sabato 31 marzo 2018

Visita guidata al Castello dell'Imperatore e al Cassero

Un viaggio sulle ali del tempo nella storia e nei segreti di un edifico simbolo della città e splendido esempio di architettura sveva della metà del Tredicesimo secolo. Una iniziativa aperta a tutta la famiglia per festeggiare insieme Pasquetta, lunedì 2 aprile 2018 alle ore 17.30, con la visita al Castello dell’Imperatore, una fra le più antiche testimonianze medievali pratesi, e al camminamento del Cassero in compagnia di una guida esperta intenta a raccontare le abitudini e modalità di vita fra Duecento e Trecento.
L’occasione per una Pasquetta al Castello dell’Imperatore e al Cassero la propongono le cooperative Chora e CoopCulture con la speciale visita didattica adatta a grandi e piccini. Per partecipare è necessario prenotarsi al numero 0574 38207 entro le ore 13,00 del giorno precedente l’attività. Costo attività 5 euro a partecipante, sconti per i tesserati Gispi e i loro familiari. Con aprile varia l’orario di apertura al Castello che sarà possibile visitare tutti i giorni, martedì escluso, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20.

venerdì 30 marzo 2018

Arte e suggestione in Rocca a San Secondo Parmense

Sabato 31 marzo 2018 la Corte dei Rossi di San Secondo Parmense (PR), associazione di promozione sociale, continua l'opera di salvaguardia della interessante ed ai più sconosciuta storia rinascimentale locale e di valorizzazione del patrimonio enogastromico della Bassa Parmense.
In primavera ed in autunno, di solito ogni ultimo sabato di mese, i personaggi di Corte - dal conte Pier Maria de' Rossi alla contessa madre Bianca Riario Sforza, dal vescovo di Pavia e Governatore di Roma Giovan Girolamo de' Rossi al mitico condottiero Giovanni de' Medici detto delle Bande Nere - propongono visite spettacolo notturne - Arte e suggestioni in Rocca - accompagnando i visitatori in un emozionante percorso di storia e di arte, per illustrare le vicende della Famiglia e la magniloquente distesa di affreschi realizzati, nella prima metà del Cinquecento, da allievi di Raffaello e di Giulio Romano, nella seconda da Orazio Sammacchini, Pio Procaccini, Francesco Zanguidi detto il Bertoja, Cesare Baglione, distribuiti in vari ambienti su quali spiccano l'esoterica sala "dell'Asino d'oro", modello unico al mondo, con diciassette quadri tratti dall'omonimo romanzo di Apuleio (o, per meglio dire, dal volgarizzamento del Boiardo di fine Quattrocento), e la superba sala "delle Gesta Rossiane" con le eminenti imprese dei massimi esponenti di un Casato che per alcuni secoli non si era sentito inferiore a nessun altro.
Al termine di ogni visita spettacolo in Rocca, gli spettatori che lo vorranno potranno spostarsi, proprio di fronte al Castello, nel suggestivo ristorante La Cantina Golosa per visitare la cantina sotterranea e per degustare, assieme ai personaggi della Corte dei Rossi, i deliziosi salumi del luogo, prima fra tutti la Spalla di San Secondo, accompagnati da fragrante torta fritta e dal soave vino fortanina. E non mancheranno il dolce e il caffè.
La visita spettacolo inizia alle ore 21.30 in punto e termina alle ore 23.15. La degustazione è facoltativa.
Le visite spettacolo si svolgono anche in caso di maltempo. Trattandosi di una manifestazione non ripetibile nelle medesima serata ed essendo i posti limitati è obbligatoria la prenotazione.
Costo della visita spettacolo: Adulti: € 10,00.
Ridotto Card Castelli, tessere soci CRAL, tessere soci APS, € 7,50 (a presentazione, non comulabili).
Gruppi organizzati minimo 25 persone € 7,50.
Ragazzi da 11 a 16 anni € 4,00 - Bambini da 0 anni a 10 anni: Gratuito.
Degustazione (facoltativa) costo unico per tutti: € 12,50.
Per gruppi possibilità di degustazione personalizzata da concordare preventimente col ristoratore.
Informazioni e prenotazioni:
338.2128809 – 333.4184232 – info@cortedeirossi.itwww.cortedeirossi.it.

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giovedì 29 marzo 2018

Pasqua alla Zisa di Palermo

Due giornate al Castello della Zisa di Palermo per passare con le famiglie la mattina di Pasqua, domenica 1 aprile 2018 alle ore 11,00 con una visita speciale che comprende i reading e la visita guidata, mentre lunedì 2 aprile 2018 alle ore 12,00 è in programma la visita guidata ordinaria.
CoopCulture promuove, per domenica 1 aprile, una visita della durata di un'ora: “Le primavere arabe di Palermo, la Splendida” e il percorso generale, partendo dall’area esterna del monumento e lungo l’itinerario obbligatorio del palazzo, sarà modificato, in parte, per inserire alcuni momenti di riflessione e di approfondimento su un tema molto significativo: l’aspetto multiculturale della Palermo arabo-normanna in ambito medievale e ponte, attraverso i secoli, di una politica culturale dell’accoglienza e dell’integrazione.
La contestualizzazione dell’edificio civile, infatti, nella logica dei solacia regi di ispirazione mediorientale del XII secolo a Palermo, crocevia di tradizioni lontane, fu occasione letteraria per diversi viaggiatori arabi e pellegrini, dall’Andalusia alla Mecca, di passaggio nel capoluogo.
Si introdurrà il gruppo di partecipanti alla riflessione su questo patrimonio culturale di grande interesse storico e sociale attraverso la lettura di tre poesie scritte da autori arabi del tempo: una all’inizio della visita didattica, prima di introdursi all’interno del monumento; una seconda, giunti al secondo piano, all’interno dell’ambiente centrale, la terza, alla fine del percorso, davanti alla Sala della Fontana al piano terra.
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mercoledì 28 marzo 2018

Uso, ammirazione, ripresa. Il Medioevo davanti all’antico

Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, sarà a Modena giovedì 29 marzo 2018 alle ore 18,00 all’auditorium Marco Biagi, dove dialogherà con lo studioso Claudio Franzoni sul tema “Uso, ammirazione, ripresa. Il Medioevo davanti all’antico”, con riferimento in particolare al Duomo di Modena e alla Ghirlandina. L’incontro, aperto liberamente a tutti, si svolge nell’ambito delle iniziative per “Mutina Splendidissima”, la mostra al Foro Boario che fino all’8 aprile narra 2200 anni di Modena con linguaggi sempre diversi.
Gli studi individuano nel Duomo di Modena una delle tappe fondamentali del rapporto tra Medioevo e Antico. Le grandi mostre modenesi sulla cattedrale del 1984 hanno approfondito il tema, sul quale ritorna anche la mostra “Mutina Splendidissima”, che evidenzia come la Cattedrale modenese possa essere considerata una sorta di giuntura tra la città antica e la città moderna.
Uno dei momenti in cui più forte risulta il richiamo al passato romano della città coincide, infatti, con la costruzione del Duomo e della torre Ghirlandina che la affianca, oggi nel cuore del Sito Unesco di piazza Grande, patrimonio dell’umanità. Il ricorso alla pratica del reimpiego di materiali provenienti dalla città romana sepolta a Modena è costante per oltre due secoli, anche se assume forme diverse nel corso del tempo. Duomo e Ghirlandina sono quasi interamente costruiti con mattoni romani e rivestiti da pietre di spoglio provenienti dall’antica Mutina.
Inserito in una casistica che gli studi recenti hanno ulteriormente allargato, spiegano gli organizzatori, lo sguardo di Lanfranco e di Wiligelmo verso l’arte antica spicca ancora nella sua ricca, originale complessità. Un tema divenuto centrale quando, negli anni ’80, Salvatore Settis diede il suo pionieristico contributo portando nel dibattito scientifico il concetto di “memoria e riuso dell’antico”. Si proponeva così un modello di continuità e non di frattura, che passava dal riutilizzo di quanto veniva dal mondo classico, provvedendo ad una sua, sia pur involontaria, sopravvivenza.
Lo studio del rapporto tra Modena e la sua memoria in età medievale non può prescindere dal modo in cui ha interagito con le testimonianze materiali dei secoli precedenti. Negli studi il tema del reimpiego gode ormai di una tradizione legata al confluire delle ricerche di ambito locale in quelle nazionali e internazionali. Le riflessioni di Settis costituiscono il fondamento degli studi volti all’interpretazione del reimpiego come fatto storico, come azione di recupero che rivela un atteggiamento ideologico nei confronti del passato in funzione del presente.
Salvatore Settis è professore emerito presso la Scuola Normale di Pisa, di cui è stato Direttore. Tra i molti incarichi, è stato Direttore del Getty Research Institute di Los Angeles, Presidente del Consiglio superiore per i Beni culturali e paesaggistici e membro di alcune tra le più prestigiose accademie europee e americane. Accanto ai suoi studi sull’arte antica e sulla tradizione classica, si è a lungo occupato di politiche dei beni culturali. A inizio anni Ottanta, collaborò con un’équipe di studiosi impegnata a definire un percorso per sviluppare ruolo e identità culturale dei Musei civici di Modena.
Claudio Franzoni è archeologo e storico dell’arte. Ha collaborato alla realizzazione di numerose mostre e iniziative editoriali. Nel corso dei suoi studi ha approfondito i temi dell’arte di età romana, del reimpiego e della storia della tradizione classica.
L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti. Ai presenti sarà offerto un ingresso a “Mutina Splendidissima” al Foro Boario di via Bono da Nonantola.

domenica 25 marzo 2018

Da Mutina romana a Modena medievale: geoarcheologia e geoarchitettura

Tra gli appuntamenti del weekend che animano la mostra “Mutina Splendidisima” non manca, come in ogni fine settimana un momento di studio e confronto con esperti sui temi affrontati nell’esposizione. Domenica 25 marzo 2018 alle 16.30 è la volta dell’incontro “Da Mutina romana a Modena medievale: geoarcheologia e geoarchitettura” in cui Stefano Lugli, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, illustra i risultati delle indagini svolte su malte ed elementi lapidei di lussuosi edifici di Mutina a confronto con i materiali da costruzione del Duomo e della Ghirlandina. L’incontro, aperto liberamente a tutti fino ad esaurimento posti, si svolge nella sala Crespellani dei Musei civici al terzo piano di Palazzo dei Musei, largo S. Agostino. Ingresso omaggio a “Mutina splendidissima” per i partecipanti.
La cattedrale di Modena con la torre civica campanaria Ghirlandina, prestigiosi esempi di arte medioevale, sono iscritte nella lista Unesco del Patrimonio mondiale dell’Umanità. I paramenti esterni di questi monumenti sono coperti da 22 varietà di pietre ornamentali in gran parte derivanti dalla spoliazione della città romana e provenienti anche da luoghi molto lontani, come la Grecia, la Tunisia, la Turchia e persino l’Egitto. La conferenza di Stefano Lugli darà l’occasione di esplorare l’affascinante geoarcheologia delle rovine romane di Mutina, oggi sepolte sotto circa 5 metri di sedimenti alluvionali, e le tecniche costruttive medioevali che hanno prodotto un esempio senza precedenti di spettacolare geoarchitettura.
Per maggiori informazioni visita il sito dedicato: www.mutinasplendidissima.it.

sabato 24 marzo 2018

Mesenzana Ducale

A Mesenzana (VA) sabato 24 marzo 2018 un’atmosfera medievale  regalerà ai partecipanti un pomeriggio alla scoperta dei rapaci e dei “Signori della notte”, grazie ai “Falconieri da Mesanzana” e Matteo Rossetti, giovane appassionato che darà dimostrazione ed esporrà i cavalieri del cielo.
A far da cornice sempre la “Torre de Ariann”, il vero e proprio simbolo per Mesenzana che, ciclicamente, torna ai suoi fasti medievali grazie ad alcune iniziative che vengono proposte. Si potrà visitare anche la torre medievale tra manichini e storie passate. Saranno aperte al pubblico la stanza del cavaliere templare, le visite agli affreschi, la stanza delle armi e la cappelletta votiva.
L’appuntamento con l’esposizione e il volo dei rapaci e dalle ore 15,00 alle ore 18,00 e sarà possibile osservare l’esposizione e il volo dei rapaci, per conoscere i “Cavalieri del cielo” e i “Signori della notte”.

venerdì 23 marzo 2018

Visita guidata al Museo Poldi Pezzoli di Milano

Sabato 24 marzo 2018 alle ore 10,00 l’Associzione Italia Medievale organizza la visita guidata al Museo Poldi Pezzoli che non si è potuta tenere il 3 marzo a causa dell’abbondante nevicata. Mauro Enrico Soldi ci conduce alla scoperta di uno tra i più importanti musei privati del nostro paese.
Ritrovo davanti all’ingresso in Via Manzoni, 12 a Milano. Costo 5 euro per i soci di Italia Medievale, 8 euro per i non associati oltre al biglietto d’ingresso al museo.
Il Museo Poldi Pezzoli, che raccoglie opere d’arte donate dal collezionista milanese Gian Giacomo Poldi Pezzoli (1822-1879), conserva una delle più importanti raccolte artistiche italiane ed è una casa museo famosa nel mondo. È situata nel centro di Milano, a pochi passi dal Teatro alla Scala.
Il palazzo che ospita il museo risale al XVII secolo, ed era stato acquistato da Giuseppe Pezzoli, antenato di Gian Giacomo Poldi Pezzoli, alla fine del Settecento.
Grazie anche a generose donazioni (più di mille oggetti negli ultimi cinquant’anni), il Museo Poldi Pezzoli può oggi vantare una delle più prestigiose collezioni europee. Nella singolare atmosfera delle sale ricostruite, dipinti di grandi Maestri coesistono in perfetta armonia con arredi ed oggetti di arte decorativa di straordinaria qualità. Nascono nuovi allestimenti d’atmosfera, come l’Armeria e la Sala degli Ori. Il museo, che il suo fondatore aveva voluto “ad uso e beneficio pubblico”, resta fedele alla sua prima vocazione: essere al servizio della comunità.

giovedì 22 marzo 2018

Ordinare il territorio. I catasti della valle Bormida

Catasto di Savigliano del 1394
I più antichi catasti conservati nell’Italia occidentale sono quelli di Chieri (1253). I catasti sono strumenti importanti per l’imposizione fiscale delle proprietà, per questo molte comunità provvidero, a partire almeno dal XIII secolo, a conoscere sistematicamente il patrimonio dei loro appartenenti.
Tra i più antichi catasti della valle Bormida savonese segnaliamo quelli di Osiglia-Bormida (1539) ma ne esistono di poco successivi a Millesimo (1547) e, via via, in quasi tutti gli altri centri principali, fonti preziose e finora scarsamente utilizzate nella ricerca storica. Il problema maggiore rilevato è che si tratta di una descrizione del territorio senza cartine geografiche. Le mappe catastali come le conosciamo oggi compaiono in valle Bormida solamente nella seconda metà del XVIII secolo (Dego, Piana Crixia e Cengio).
Il catasto è una fonte importante per la conoscenza del territorio: ci descrive le case, le vie, le coltivazioni e, dal loro valore, possiamo valutare le ricchezze dei vari proprietari. Ci segnala anche le persone stesse, con nome e cognome, dove abitano e – con qualche sforzo in più di comprensione da parte nostra – il loro tenore di vita e le fortune familiari.
Di questo si parlerà nella conferenza intitolata Ordinare il territorio. I catasti della valle Bormida che si terrà venerdì 23 marzo 2018 alle ore 14.30, in Via Allende 2, a Cairo Montenotte (SV) nell’ambito del progetto Ab origine 2018, organizzato dall‘Istituto Scolastico Superiore Federico Patetta di Cairo Montenotte, in collaborazione con la Società Savonese di Storia Patria e l'Istituto Internazionale di Studi Liguri – sezione Valbormida.

mercoledì 21 marzo 2018

All’ombra di Teodolinda. Guerrieri, contadini e costruttori di chiese dalla lungabarba fra Po, Ticino e Sesia

La biblioteca “Francesco Pezza” (Civico17) di Mortara (PV) organizza l’incontro “All’ombra di Teodolinda. Guerrieri, contadini e costruttori di chiese dalla lungabarba fra Po, Ticino e Sesia”. Giovedì 22 marzo 2018, alle 16.30, il relatore sarà Stefano Tomiato, direttore del Museo archeologico lomellino di Gambolò.
"All'ombra di Teodolinda" racconta gli elementi salienti del periodo longobardo in Lomellina, presentando i principali ritrovamenti materiali, alcune problematiche di fondo e peculiari sul tema, e spiegando come utilizzare e considerare i dati toponomastici e di culto, l'utilità e le criticità di fonti archivistiche, la storia e l'insediamento alto medievale fra dubbi, certezze, luoghi comuni e falsi storici. Fra luci e ombre, fatti storici e leggende, si parlerà di un periodo storico di grande importanza per questa parte di Lombardia, che non per nulla prende il nome dal popolo longobardo: una fase storica che ancora attende di essere compresa del tutto, ma che intravvede dati significativi in scoperte ancora in corso.
L'età longobarda è una fase storica e culturale importantissima nel passaggio dal mondo romano, noto soprattutto dalle scoperte archeologiche, a quello pienamente medievale, che invece scopriamo nei documenti scritti, ma solo dal X secolo. All'ombra di Teodolinda, che a Lomello incontra il promesso sposo Agilulfo, le comunità longobarde si erano insediate in zona, inserite nei processi culturali che in tutta Europa stavano cambiando storia e società.
«Nell’appuntamento di Mortara – anticipa Tomiato – racconteremo gli elementi salienti del periodo longobardo in Lomellina presentando i principali ritrovamenti materiali, alcune problematiche di fondo e peculiari sul tema e spiegando come utilizzare e considerare i dati toponomastici e di culto, l'utilità e le criticità di fonti archivistiche, la storia e l'insediamento alto medievale fra dubbi, certezze, luoghi comuni e falsi storici. Fra luci e ombre, fatti storici e leggende, si parlerà di un periodo storico di grande importanza per questa parte di Lombardia, che non per nulla prende il nome dal popolo longobardo: una fase storica che ancora attende di essere compresa del tutto, ma che intravvede dati significativi in scoperte ancora in corso».
Il riferimento è alla recente scoperta avvenuta proprio a Gambolò, dove per caso uno scavo ha portato al rinvenimento di preziosi reperti di epoca medievale. «L'età longobarda – aggiunge Tomiato – è una fase storica e culturale importantissima nel passaggio dal mondo romano, noto soprattutto dalle scoperte archeologiche, a quello pienamente medievale, che invece scopriamo nei documenti scritti, ma solo dal X secolo. All'ombra di Teodolinda, che a Lomello incontrò il promesso sposo Agilulfo, duca di Torino, le comunità longobarde si erano insediate in zona, inserite nei processi culturali che in tutta Europa stavano cambiando storia e società».

martedì 20 marzo 2018

"Clemenza di Catanzaro e il Meridione normanno" presentazione a Catanzaro

Sarà presentato martedì 20 marzo 2018 alle ore 10,30 il romanzo storico “Il cuore e il pugnale. Clemenza di Catanzaro e il Meridione normanno” (13Lab edition, 2016) del prof. Massimiliano Lepera, presso la Caserma “Pepe-Bettoja”, sede del Comando Militare Esercito “Calabria”, sita in Via Luigi Pascali, 44, a Catanzaro.  L’evento organizzato dal CME “Calabria”, si inquadra in quel percorso culturale teso a far conoscere la storia della città ai Catanzaresi, anche attraverso un romanzo storico come quello scritto dal Prof. Lepera. Il romanzo infatti è ambientato nella Catanzaro medievale del 1160, dedicato alla figura della contessa Clemenza di Catanzaro, che si oppose al potere tirannico di Guglielmo I il Malo, mediante congiure, intrighi e rivolte in difesa del proprio popolo e della propria terra.  Diversi sono i temi e i personaggi della narrazione, il cui scopo principale è quello di far approcciare nuovamente i catanzaresi e i meridionali in generale alla storia delle proprie origini e alle proprie radici.

domenica 18 marzo 2018

Il medioevo di "Maledetta serpe" presentato a Rho (MI)

Domenica 18 marzo 2018 alle ore 15,30 nella Sala del Camino di Villa Burba a Rho (MI) nell’ambito dell'annuale Festa della Burba, Luigi Barnaba Frigoli presenta il suo romanzo storico "Maledetta serpe".
La spregiudicata ascesa di Gian Galeazzo Visconti, il signore di Milano che sognava la corona d’Italia.
Guerra, intrighi e lotte di potere alla fine del Trecento, attraverso l’avvincente racconto del giornalista e scrittore milanese che appassiona migliaia di lettori con l’epopea della famiglia Visconti.
Siamo nel 1395 e Milano è dominata da Gian Galeazzo Visconti, che ha usurpato il trono allo zio Bernabò e mira a ottenere dall’imperatore il titolo di duca. Per raggiungere la meta è pronto a tutto: all'intrigo, al tradimento e alla guerra contro chiunque non gli ceda il passo.
Perché il suo disegno ultimo è ambizioso, molto ambizioso: conquistare tutta l’Italia del centro-nord e cingere la corona di re.
Con proiezione di immagini e reading a cura dell’Associazione YouMani Onlus
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
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sabato 17 marzo 2018

Viaggio storico e geografico attraverso un feudo medievale, Parrano

"Viaggio storico e geografico attraverso un feudo medievale, Parrano". E' questo il titolo della conferenza pubblica di Silvio Manglaviti in programma per domenica 18 marzo 2018 alle ora 17,00 nella Sala Consiliare del Comune di Parrano (TR). Si tratta del primo di una serie di appuntamenti promossi dall'Amministrazione Comunale e dedicati alla storia del più piccolo dei Comuni dell'Alto Orvietano.
"Con questa conferenza - anticipano dal Comune - si cercherà di delineare lo scenario che avevano davanti i cittadini del Medioevo dal 1100 al 1350. Verranno approfonditi temi come il ruolo del fiume Chiani che attraversa la valle a sud di Parrano, la ripresa della viabilità con la Strada dei Castelli e dei conventi dopo la frattura determinata dall’interruzione e dallo spostamento della via Cassia, cercando di riscoprire la storia anche attraverso la geografia.
Nel 1118 il capostipite dei Bulgarelli giurava fedeltà al vescovo di Orvieto presso l’abbazia della Badia di Ficulle. Iniziava cosi la storia di un feudo che avrebbe segnato la storia del territorio. Infatti con la nascita del Comune ad Orvieto il feudatario di Parrano fu costretto, come tutti gli altri, a costruire un palazzo in città e i Bulgarelli si stanziarono a San Giovenale. Così insieme a Parrano, Montegiove e Migliano (oggi Marsciano) costruirono una presenza significativa contribuendo a quello sviluppo che avrebbe fatto di Orvieto una città importante per l’epoca".

mercoledì 14 marzo 2018

Sulle orme di re Artù alla biblioteca Ariostea di Ferrara

Sarà dedicato alla figura di re Artù, tra storia, leggenda e letteratura, il nuovo appuntamento di mercoledì 14 marzo 2018 alle ore 17,00 nella sala Agnelli della biblioteca comunale Ariostea in Via delle Scienze 17 a Ferrara, con il gruppo del Tasso – Compagnia del libro.
Tra combattimenti, amori e incantesimi si snodano le avventure del leggendario Artù, il re britannico la cui storia è radicata tra il V e il VI secolo, ma che da sempre continua a vivere catturando l’attenzione di lettori e fedeli. Le notizie sulla storicità di Artù sono incerte in quanto manca una trascrizione storica degli eventi che all’epoca venivano tramandati oralmente dai Celti. Figura principale dell’Inghilterra medievale, Artù incarna il monarca ideale sia in guerra sia in pace, in grado di riunire i regni in armonia e prosperità. Oltre all’essere un giusto, Artù deve la sua fama alla visione avuta dal Druido Merlino che ne profetizzò la nascita da una unione magica: il Re del passato, del presente e del futuro. Un eroe immortale? Già questa possibilità regala alle vicende un sapore che sa di magia, la stessa magia conosciuta e usata dagli appartenenti alla religione druidica. Dunque coesistono potere temporale e spirituale, re e sacerdote, guerriero e Druido. E sarà proprio l’antica religione ad essere messa in discussione con la venuta romana e l’arrivo del cristianesimo.
All’incontro si cercerà di ricostruire alcuni di questi percorsi tematici attraverso le pagine di Mary Stewart, scrittrice della trilogia “La grotta di cristallo”, “Le grotte nelle montagne”, “L’ultimo incantesimo” e di proporre qualche approfondimento tratto dal romanzo “Le nebbie di Avalon” di Marion Zimmer Bradley. Il tutto accompagnato dalla visione di alcuni estratti cinematografici.
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martedì 13 marzo 2018

"Antichi statuti e capitolari", visita a Savona

Martedì 13 marzo 2018, con inizio alle ore 15,00 nella sede dell'Archivio di Stato, in Via Valletta San Cristoforo 15 a Savona, si svolgerà la visita guidata all'ente archivistico savonese prevista nell'ambito del Progetto. "Ab Origine" organizzato dall'Istituto di Istruzione Superiore "Federico Patetta" di Cairo Montenotte in collaborazione con la Società Savonese di Storia Patria e l'Istituto Internazionale Studi Liguri - Sezione Valbormida, con il patrocinio del Comune di Cairo Montenotte. L'incontro sarà guidato dalla prof. Maura Fortunati, docente di Storia del diritto medievale nell'Università degli Studi di Genova in collaborazione con Eleonora Baddour, funzionaria dell'Archivio di Stato. I partecipanti potranno esaminare direttamente e approfondire con gli esperti il contenuto di alcuni tra i più antichi documenti della storia savonese e degli statuti delle comunità della Val Bormida.

lunedì 12 marzo 2018

"Lode della nuova cavalleria" presentazione a San Bevignate

Per il 900esimo annivesrario della Fondazione dell’Ordine del Tempio in Gerusalemme, il famoso Liber ad Milites Templi. De Laude Novae Militiae, fondamentale trattato sui Cavalieri Templari redatto da San Bernardo da Chiaravalle verrà presentato domenica 18 marzo 2018 nel complesso templare di San Bevignate a Perugia. 
Si tratta di una nuova traduzione ed edizione critica, con un ampio commento, tutto a cura dello storico Franco Cardini, che inquadra storicamente ed analizza a fondo l’opera di San Bernardo da Chiaravalle, per sgombrare il campo da fraintendimenti o travisamenti; non un elogio della guerra, quindi, ma la sua giustificazione in difesa di chi, senza la protezione del “miles”, del Cavaliere, sarebbe esposto all’arbitrio di un nemico implacabile e feroce.
L’incontro è promosso da Munus Arts & Culture con la collaborazione de La Compagnia del Grifoncello e vedrà la partecipazione di Franco Cardini, del prof. Paolo Caucci von Saucken del Centro Italiano Studi Compostellani, e di Alexio Bachiorri che, nell’occasione, presenterà La Compagnia del Grifoncello.
La ex chiesa di San Bevignate non è stata scelta a caso: si tratta infatti di una delle più importanti testimonianze architettoniche dell’odine dei Cavalieri del Tempio. Un luogo simbolo appena fuori le mura della città di Perugia, nel contado di porta Sole, nei pressi del cimitero monumentale di Monteluce. Fu concepita infatti allo scopo di ricordare agli abitanti delle campagne perugine la missione svolta in Terrasanta dalla Militia Templi, l’ordine creato a Gerusalemme intorno al 1119 per iniziativa del cavaliere francese Hugues de Payns. La chiesa è stata riaperta alle visite nel 2009 dopo i lavori di messa in sicurezza, consolidamento e restauro avviati in seguito al terremoto del 1997.

domenica 11 marzo 2018

La Sicilia e il Monferrato. Tra Storia Arte e Spiritualità

Domenica 11 marzo 2018 al castello di Morsasco, in occasione della chiusura della mostra – preview B.I.AS – Biennale  Internazionale d’Arte Contemporanea Sacra delle Religioni e dell’Umanità, l’associazione Amici di Castelli Aperti, in collaborazione con il Circolo Culturale I Marchesi del Monferrato, organizza un’interessante conferenza dedicata al rapporto storico tra la Sicilia e il Monferrato risalente al periodo medievale e alle nuove collaborazioni culturali e turistiche che, attraverso la Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea Sacra, si sono sviluppate tra questi due territori negli ultimi anni.
L’avvocato Chiara Modica Donà dalle Rose, presidente di WISH, World Internatinal Sicilian Heritage, presenterà al pubblico l’edizione 2018 della B.I.A.S che ha avuto a Palermo e a Venezia la sua prima edizione nel 2016. Per il 2018 non sarà solo coinvolta la Sicilia ma anche la penisola del Sinai ed Israele che ospiteranno due importanti Padiglioni della Biennale. Roberto Maestri, presidente del circolo culturale I Marchesi del Monferrato, invece ci riporterà nel passato ricostruendo i legami complessi ed articolati tra gli Aleramici e la Sicilia.
Intervengono: Gianfranco Comaschi, Franca Mollo, Chiara Modica Donà Dalle Rose.
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sabato 10 marzo 2018

"Il Banchetto degli Onesti" a Ravenna

Sabato 10 marzo 2018, alle ore 20,00 le Guide In Rete CNA organizzano una gustosa cena medioevale, “Il banchetto degli onesti”. Il Decameron racconta, infatti, che Nastagio della Famiglia degli Onesti di Ravenna, per conquistare la sua amata, organizzò un banchetto nella pineta locale, invitando tutta la nobiltà del luogo a parteciparvi.
L’evento si tiene a Ravenna, presso la saletta attigua alla Chiesa di San Giovanni Battista (detta della Cipolla) in via Girolamo Rossi 45, dotata di ampio cortile e parcheggio. Precedono la serata, visite guidate all’interno della Chiesa, offerte dalle guide CNA (dalle 19,00 alle 19.30). Il tour in basilica, di circa 30 minuti, è riservato solo ai partecipanti alla cena.
Per l’occasione, i piatti sono cucinati seguendo con precisione le antiche ricette della Ravenna Medioevale dal cuoco della storia, Claudio Cavallotti. Lo Chef è noto per le serate all’ Antico Porto di Classe e al Museo Civico Archeologico di Bologna sulla cucina degli antichi romani.
In questa serata svela cosa si mangiava nel medioevo, preparando pietanze frutto di un attento studio storico. Al Banchetto degli Onesti, non solo per mangiare, ma anche per ascoltare le storie delle nobili casate Ravennati del medioevo, quelle che Dante mandò all’inferno e quelle che Nastagio degli Onesti invitò al suo celebre Banchetto.
Quota per persona Euro 25,00 (bevande incluse) Prenotazione obbligatoria telefonando al 328/4926655 o con email a: guideinretecna@gmail.com.
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venerdì 9 marzo 2018

Medioevo in Archivio, primo incontro

Sabato 10 marzo 2018 alle ore 11,15 l’Associazione Italia Medievale, l’Archivio di Stato di Milano e Archeion sono lieti di invitarvi all’Archivio di Stato di Milano in Via Senato, 10 al primo appuntamento del ciclo di incontri “Medioevo in Archivio”. Ingresso libero.
Sarà presentata, narrata e esposta la “Cartola de accepto mundio“, pergamena, mm 250 x 485, datata in Piacenza il 12 maggio 721 d.C., nella quale Anstruda, detta anche Anserada, figlia di Autareno, riceve da Sigirad e Arochis, fratelli, tre soldi d’oro, quale mundio, per avere sposato un loro servo.
Con la caduta dell’Impero Romano, l’uniformità che fino ad allora aveva caratterizzato la scrittura nelle diverse regioni dell’impero venne meno; ne conseguì il fenomeno che Giorgio Cencetti definì “particolarismo grafico”. La scrittura di questa pergamena dell’VIII secolo è una delle “scritture dell’Italia settentrionale” in uso sul territorio longobardo: una corsiva nuova, “ricca di legamenti e disordinata” (così la presenta Armando Petrucci).
Ci accompagnerà alla scoperta di questa fantastica pergamena, la più antica tra quelle
Cartola de accepto mundio
conservate in tutti gli Archivi di Stato d’Italia, Gabriele Archetti, professore di Storia medievale nella Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e di Complementi di storia della Chiesa presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Università Cattolica (sede di Brescia); è membro del Consiglio scientifico delle edizioni Studium di Roma; è presidente del Centro Studi Longobardi; è conservatore del Museo Giovanni Piamarta (Brescia) e direttore editoriale delle Edizioni Arti (Brescia), nonché presidente di Fondazione Cogeme onlus (Rovato). Collabora con numerose riviste di scienze storiche. Attento alle dinamiche religiose, socio-economiche ed istituzionali dell’Europa medievale, con particolare riguardo al mondo monastico, ha al suo attivo più di quattrocento pubblicazioni tra monografie, saggi e contributi scientifici, editi sia in Italia che all’estero. In particolare, il tema della “storia della civiltà” applicato al cibo (vino, latte, formaggio, olio, pane, acqua, frutta) rappresenta uno dei più significativi e originali contributi recenti alla storia dell’alimentazione che ha dato origine ad una vera e propria corrente storiografica.

giovedì 8 marzo 2018

La violenza contro le donne tra passato e presente

Giovedì 8 marzo 2018 alle ore 17.00 a Firenze, presso la Sala Rari della Biblioteca Umanistica, avrà luogo la presentazione del volume Violenza alle donne: una prospettiva medievale a cura di Anna Esposito, Franco Franceschi e Gabriella Piccinni (Bologna, Il Mulino, 2018).
La presentazione del volume sarà l’occasione per discutere il tema della violenza contro le donne fra passato e presente.
Interverranno Anna Benvenuti, Lucia Re, Maria Luisa Vallauri. Introduce e coordina Floriana Tagliabue. Saranno presenti i curatori: Anna Esposito, Franco Franceschi, Gabriella Piccinni.
Le forme di violenza esercitate nel Medioevo contro le donne compongono un catalogo impressionante: percosse in nome del diritto del marito a «correggere» la moglie, del padre a costringere e punire la figlia, del padrone a battere la serva; ingiurie connesse al comportamento femminile; stupri, segregazioni, omicidi in nome dell’onore tradito; spoliazione di beni, a partire dalle eredità e dalle doti; matrimoni e monacazioni forzate; manipolazione delle coscienze e violenze inquisitoriali; maltrattamenti, prevaricazione e discriminazione nel mondo del lavoro. Concentrandosi soprattutto sul basso Medioevo italiano, il volume racconta come si vennero codificando i comportamenti violenti contro le donne, senza peraltro tralasciare i casi di violenza di donne contro altre donne o la loro risposta violenta nei confronti di chi le minacciava e aggrediva.

mercoledì 7 marzo 2018

Vita quotidiana savonese nei documenti medievali

Nave
particolare della stampa di Savona di Orazio Grassi del 1627
Il Liceo Chiabrera Martini di Savona e la Società Savonese di Storia Patria hanno di recente stipulato una convenzione per una serie di iniziative culturali dedicate a docenti e studenti ma aperte a tutti. La prima di esse si intitola Sabazia e tratta la atoria di Savona e del territorio savonese e riguarda interventi didattici che hanno come obiettivo primario la conoscenza, la divulgazione e la tutela del patrimonio culturale savonese.
Un primo incontro del ciclo Sabazia, intitolato "Vita quotidiana savonese nei documenti medievali", sarà tenuto da Furio Ciciliot venerdì 9 marzo 2018 alle ore 16.00 nell’Aula Multimediale del liceo, via Manzoni 5.
I documenti medievali conservati a Savona riportano episodiche ma preziose indicazioni sullo svolgimento della vita quotidiana di una città medievale. Savona era allora una città portuale di dieci-ventimila abitanti – purtroppo non abbiamo dati quantitativi più precisi e attendibili – che partecipavano ad un incredibile numero di interessi diversi.
Nelle sue vie di incontravano persone provenienti dalle città piemontesi vicine, o dalle Riviere o dal Mediterraneo. I suoi artigiani ricevevano ed esportavano saperi e conoscenze all’avanguardia, non solo nei campi legati al mare, come le costruzioni navali e la pesca, ma anche nell’industria tessile, del cuoio, della ceramica, ecc…
Legati a tali argomenti e a molti altri – come si acquisiva la cittadinanza savonese? quali oggetti erano contenuti in una casa urbana e in una rurale? come si vendeva uno schiavo? come parlavano i savonesi? come si litigava? – esistono curiosi documenti che citeremo come esempi. Tali documenti saranno inseriti nel loro contesto più ampio e saranno narrate le vicissitudini che li hanno tramandati fino a noi.

martedì 6 marzo 2018

Lunga vita al Medioevo: il sogno di Umberto Eco

Si tiene mercoledì 7 marzo 2018 alle ore 17,00 alla Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea la conferenza ‘Lunga vita al Medioevo: il sogno di Umberto Eco’, organizzata in collaborazione dal Teatro Comunale di Ferrara e dall’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea nell’ambito della rassegna “Libri in scena”.
La conferenza sarà tenuta da Silvana Vecchio, professore associato di Storia della Filosofia Medievale alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Ferrara. Membro della Société Internationale pour l’Etude de la Philosophie Médiévale, della Società Italiana per lo Studio del Pensiero Medievale e della Medieval Sermon Studies Society, Silvana Vecchio collabora con prestigiose riviste specializzate nello studio della cultura medievale e svolge costante attività di ricerca in ambito storico-filosofico.
Ispirato allo spettacolo Il nome della rosa di Umberto Eco con la regia e l’adattamento di Leo Muscato, presentato nell’ambito della stagione di Prosa 17/18 del Teatro Comunale dall’8 all’11 marzo, l’intervento della studiosa verterà sui molti modi di sognare il Medioevo. Umberto Eco ne ha identificati almeno dieci, ma in realtà il Medioevo descritto ne Il nome della rosa, il suo fortunatissimo romanzo, si distingue da tutti gli altri: è un Medioevo di transizione e di pluralismo, in cui l’ossequio alla tradizione si affianca alla prefigurazione di nuovi modi di vita e a un profondo rimescolamento di pratiche e convinzioni consolidate. Un sogno che non coincide con il sonno della ragione, anzi, come dimostra il protagonista del romanzo, Guglielmo di Baskerville, concepisce la verità come libera conquista dell’intelletto umano.
La conferenza è a ingresso libero.

sabato 3 marzo 2018

"Ildegarda di Bingen" presentazione a Pavia

Giovedì 8 marzo 2018, alle ore 17,00 per la Festa della donna, presso il Salone Teresiano della Biblioteca Universitaria di Pavia, sarà presentato il saggio di Michela Pereira "Ildegarda di Bingen Maestra di sapienza nel suo tempo e oggi", edito da Gabrielli nel 2017.
Con l'autrice saranno presenti Chiara Crisciani e Giovanni Paolo Maggioni, oltre al Coro femminile Hildegard von Bingen.
Simbolo della luce vivente, Ildegarda di Bingen (1098-1179) regalò al Medioevo una grande ricchezza della sua immaginazione poetica, teologica e naturalistica, mobilitando tutte le sue energie e quelle delle sue collaboratrici e collaboratori nell'istituzione monastica dove visse.
Nel XII secolo, epoca di grandi cambiamenti nel mondo del sapere, scrisse opere teologico-profetiche, enciclopediche e mediche, esegetiche, agiografiche, linguistiche e poetico-musicali, che concepiva nella vera visione. 
Ildegarda viaggiò in molte città della regione renana, dove era nata, intrecciando contemplazione e azione; ebbe lunghi rapporti epistolari con imperatori e papi, abati e signori laici, badesse e nobildonne, semplici monache e monaci, donne e uomini che le chiedevano consigli e miracoli. 
Dopò quarant'anni di lettura delle opere di Ildegarda, Michela Pereira racconta la storia di questa figura emblematica della forza femminile, dal 2012 anche Dottore della Chiesa e quarta donna a essere riconosciuta tale, dopo Teresa d'Avila, Caterina da Siena e Teresa di Lisieux, oltre ad un nuovo approccio alla sua scrittura traducendo, per la prima volta in italiano, alcune delle sue epistole più significative.
Michela Pereira, che è stata Ordinaria di Storia della filosofia medievale all'Università di Siena, ha concentrato le sue ricerche sul legame tra filosofia, scienze del corpo e pratiche di trasformazione nel Medioevo e nella prima Età Moderna. 
Attiva nell'ambito italiano degli studi delle donne con contributi storici e teorici, ha dedicato molti studi a Ildegarda di Bingen dal 1980, realizzando nel 2002, insieme a Marta Cristiani, la prima traduzione italiana integrale del Liber divinorum operum di Ildegarda per i Meridiani-Classici della Spiritualità della Mondadori.
La Pereria vive a Pistoia, dove ha un costante collegamento con gli ambienti internazionali della ricerca filosofica medievalistica grazie alla Società Internazionale di Studi sul Medioevo Latino di Firenze e con gli studi delle donne insieme al gruppo Le Zie di Sofia di Pistoia.
Il coro femminile Hildegard von Bingen, fondato da Tiziana Fumagalli, ha debuttato nel 1992 e ha la sua sede a Como, s’ispira alla figura di Hildegard von Bingen eseguendone il repertorio e, intanto, s’interessa alla ricerca ed esecuzione di musiche di compositrici come Fanny Mendelsshon.
Dal 2013 il coro ha tenuto varie esibizioni musicali in Germania a Bingen, presso i luoghi di Hildegard von Bingen, per l'elevazione della santa a Dottore della chiesa e all'Abbazia di Rosazzo per i corsi internazionali di canto gregoriano e ha collaborato con il gruppo Musica Picta per il Festival musica Sibrii edizioni 2012 e 2013.
Il coro ha inciso due CD con musiche di Hildegard von Bingen, mentre il brano Hodie aperuit clausa porta, cantato da Tiziana Fumagalli, è stato inserito nella colonna sonora del film Sicher und Gefahr, diretto da Carlos Dessbesell Schüler. 
La voce solista e direttrice del coro è Tiziana Fumagalli, mentre le coriste sono Chiara Arrighi, Alexia Benacchio, Noemi Conti, Luisa Corbetta, Grazia Dattilo, Silvia Galli, Serena Giudici, Gaia Leoni, Francesca Manili Pessina, Marta Masola, Maria Caterina Notarfrancesco, Sofia Panzeri, Grazia Pasin, Maria Cristina Pifferi, Cinzia Porta, Silvia Saldarini, Mariangela Todeschin e Lara Valsecchi.

venerdì 2 marzo 2018

Medioevo in Libreria 2017-2018, sesta giornata

Sabato 3 marzo 2018 l’Associazione Italia Medievale è lieta di invitarvi alla sesta giornata di Medioevo in Libreria 2017-2018 che avrà il seguente programma: Ore 10,00: Milano Medievale: Visita guidata al Museo Poldi Pezzoli. Costo 5 euro per i soci di Italia Medievale, 8 euro per i non associati oltre al biglietto d’ingresso al museo. Ritrovo davanti all’ingresso in Via Alessandro Manzoni, 12. A cura di Mauro Enrico Soldi.
Nel pomeriggio nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7):
Ore 15,30: Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. A cura di Italia Medievale Ore 16,00: Marina Montesano (Università degli Studi di Messina e Genova), “Marco Polo e il Medioevo globale. Viaggiatori alla scoperta dell’Asia”. Marina Montesano collabora con le pagine culturali del Manifesto e di Europa Quotidiano e scrive sulle riviste Medioevo, Civiltà e Storica del National Geographic. I suoi interessi vertono sulla storia della cultura medievale, con particolare riferimento alle origini della caccia alle streghe, al rapporto tra medicina e magia, alla circolazione di temi e motivi culturali nelle società medievali, ai contatti tra Occidente e Oriente letti attraverso le fonti di storia della crociata e del pellegrinaggio.
Insegna Storia medievale all’Università di Genova. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Storia medievale (con Franco Cardini), Firenze, 2006 e Marco Polo (Salerno Editrice, 2014).

giovedì 1 marzo 2018

"Le tovaglie perugine" il tessile nel periodo medievale e rinascimentale


Un approfondimento dedicato alle “Tovaglie perugine” come prodotto d’élite nell’economia tessile fra il XIII ed il XVI secolo”. Questo il tema della prossima conferenza organizzata da Perugia 1416 per venerdì 2 marzo 2018, alle ore 17.30, presso il museo-laboratorio di tessitura a mano Giuditta Brozzetti (in via Tiberio Berardi 5/6).
Un’occasione per parlare quindi del ruolo della tessitura nell’economia perugina medioevale e rinascimentale, delle tovaglie d’altare, dall’uso sacro a simbolo di ricchezza e prestigio nelle abitazioni signorili, della scomparsa delle “Tovaglie perugine” con la caduta di Perugia sotto il dominio papale e del loro ritorno nell’ ’800 e nel ’900. Tra i relatori, Clara Baldelli Bombelli, Marta Cucchia e Giovanni Pedercini. Un appuntamento per conoscere un ulteriore tassello della nostra cultura, ammirando i pregiati prodotti dell’artigianato. La storia della tessitura in Umbria ha, infatti, radici antiche. E le cosiddette “Tovaglie perugine”, un punto di forza della grande tradizione tessile nella Perugia medievale, già dalla fine del XII secolo erano utilizzate come tovaglie da altare nelle chiese del Centro Italia. L’importanza come arredo liturgico è documentata dalla frequenza con cui compaiono nei dipinti dei più grandi pittori del XIV e XV secolo: da Simone Martini a Pietro Lorenzetti, da Giotto al Ghirlandaio, fino a Leonardo da Vinci.
Nel corso dei secoli si trovano le tovaglie d’altare di fattura perugina elencate in moltissimi inventari di importanti chiese e conventi italiani ed europei, si trovano inoltre inserite in atti notarili che trattano di “beni dotali”, a testimonianza dell’uso domestico assunto da questi tessuti. Emblematica la citazione di “tovaglie e pannili perugini” nell’inventario della dote di Caterina de’ Medici andata sposa a Francesco II di Francia. Dal XVI secolo comincia il lento declino della diffusione di questa tipologia tessile, alla fine dell’ottocento solo nelle case e nei conventi delle campagne umbro-marchigiane sopravviveva una produzione strettamente locale. Per seguire l'evento su Facebook clicca qui !