martedì 27 febbraio 2018

"Zombie, maghi e fate. Le radici latine del fantasy"

Per il ciclo di conferenze “Attualità del Classico” organizzate dall’Istituto Russell-Newton di Scandicci, martedì 27 febbraio 2018 dalle ore 15.00 alle ore 17.00 nell’Auditorium dell’Istituto, Francesco Stella, professore di letteratura latina medievale e umanistica all'Università di Siena, parlerà di “Zombie, maghi e fate. Le radici latine del fantasy”.
Francesco Stella affronterà un argomento di grande interesse culturale, molto attuale, specialmente nella letteratura e nella filmografia. Si tratta delle origini del genere fantastico moderno: un percorso storico-letterario, attraverso i secoli, e la sua evoluzione fino ai nostri giorni.

Dei e semidei, forze invisibili, oscure divinità, creature misteriose, mostri marini, sirene, ninfe, fate, elfi e satiri popolano il regno terrestre e gli abissi profondi, a fianco o contro l’uomo, per condurlo alla rovina o guidarlo verso il bene. Un immaginario che, dalle sue radici latine, si sviluppa tra il mito e l’epica, trasmettendo, nel tempo, una ricchezza di contenuti e di ambientazioni, nonostante il variare di cambiamenti naturali e della storia.

A ingresso libero e aperta a docenti, studenti e tutti gli interessati, l’evento rappresenta un approfondimento importante per conoscere come nasce la narrazione fantasy.

Francesco Stella è uno dei maggiori medievisti europei. Autore di circa 200 pubblicazioni, i suoi interessi vanno dalla poesia carolingia, agli epistolari, alla poesia ritmica, alla comparatistica. Dirige dal 1986 il periodico semestrale "Semicerchio. Rivista di poesia comparata", per il quale ha ricevuto nel 1998 il Premio Fiesole, nel 2003 il Premio Speciale per la Traduzione dal Presidente della Repubblica C.A. Ciampi e nel 2014 il Premio Catullo. Da 27 anni guida la Scuola di scrittura creativa di Semicerchio-Comune di Firenze.

Introdurrà la conferenza la Dirigente Scolastica prof.ssa Anna Maria Addabbo, mentre la presentazione del tema e dell'ospite è affidata al prof. Massimo Seriacopi.

lunedì 26 febbraio 2018

Visite guidate al Torrione di Porta Castello

Boom di visitatori a Vicenza per il Torrione di porta Castello. Numerosi visitatori, interessati a conoscere da vicino la storia del monumento e ad ammirare il suggestivo panorama, si sono affrettati a prenotare la visita occupando tutti i posti a disposizione e creando anche una lista d’attesa.
Così l’assessorato alla crescita, con “Fondazione Coppola onlus”, ha deciso di prorogare l’opportunità offerta garantendo nuove visite guidate nel mese di marzo 2018, sabato 3, 10, 17, 24, rispettivamente per tre turni, alle 15, alle 16 e alle 17. Sarà necessario prenotare contattando, entro le 20 del venerdì antecedente il giorno di visita, l’associazione Ardea per la didattica museale, via email all’indirizzo ass.ardea@gmail.com o telefonando al numero 346 5933662. Si darà la precedenza a chi è in lista d’attesa per poi inserire le nuove richieste.
Le visite saranno organizzate per gruppi, da un minimo di 8 a un massimo di 25 persone. I bambini (sotto i 10 anni) dovranno essere accompagnati. Il percorso, che partirà dal Giardino Salvi per poi salire le rampe che portano alla sommità del Torrione, aiuterà ad approfondire la conoscenza della città e il ruolo del monumento nella Vicenza del passato. La visita durerà un’ora. Per accedere al monumento, a causa della presenza di scale, a tratti ripide e con gradini non sempre regolari, è necessario indossare scarpe adeguate, chiuse, senza tacchi, con suola non sdrucciolevole.
Il Torrione di porta Castello, inserito nella cinta urbana medievale facente parte, all’epoca, del cosiddetto “Castello”, venne costruito nel 1343 durante l’occupazione scaligera di Vicenza, probabilmente ristrutturando e ampliando una precedente casa-fortezza appartenuta ad Ezzelino da Romano. Con tale robusta testata difensiva, gli Scaligeri intendevano mantenere al sicuro la via per Verona. Costituiva, infatti, il più potente ed antico dei vari che munivano la città nel medioevo. Con l’aggiunta del coronamento merlato e della lanterna superiore, pertinenti alla successiva dominazione Viscontea, il Torrione assunse le fattezze attuali. Nel corso del ’600, il Castello, ormai privo del suo ruolo difensivo, fu venduto – tranne il Torrione perché di pubblico passaggio – dalla Serenissima ai Valmarana, che ne trasformarono l’ala nord in un palazzo affacciato sul loro antico giardino. Lo smantellamento delle parti residue, alla fine del ’700, lasciò pressoché integro il Torrione. Tuttavia, tra l’800 e il ’900, per motivi di viabilità, fu raddoppiato l’arco d’ingresso e il Torrione affiancato da due passaggi pedonali. L’ultimo restauro risale al 1999. Resta tuttora identificabile il perimetro interno dell’antico Castello – corte d’armi – nell’ampio spazio rettangolare che si apre oltre il portale del Torrione, prospiciente corso Palladio.

sabato 24 febbraio 2018

Risvegli d'arte a Siena

Saranno la storia e i racconti del passato ad aprire la giornata di sabato 24 febbraio 2018, con il nuovo appuntamento di ‘Risvegli d’arte’, la visita guidata alla Basilica di San Clemente.
Dalle 10.30, la chiesa cinquecentesca che domina la Valdimontone aprirà le sue porte in occasione dell’incontro ‘L’insediamento dei serviti a Siena nella storia dell’area del Castello di Montone’, a cura di Michele Pellegrini, ricercatore e professore aggregato di Storia Medievale presso l’Università egli Studi di Siena e di Gabriella Piccinni, professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Siena.
Il ritrovo è previsto presso il chiostro della Basilica di San Clemente, dove sarà offerta la colazione a ogni partecipante. La manifestazione si colloca nell’ambito del progetto di valorizzazione della Basilica di San Clemente in Santa Maria dei Servi, promosso dall’Opera della Metropolitana di Siena. La partecipazione al percorso è gratuita e su prenotazione, fino a esaurimento posti. Per informazioni e per le prenotazioni è possibile chiamare il numero 0577 286300 o scrivere una email a opasiena@operalaboratori.com.

martedì 20 febbraio 2018

La toponomastica storica di Savona

La seconda parte della ricerca inedita sulla toponomastica storica di Savona, dedicata a Legino (con le Fornaci e Zinola) e a Lavagnola (con le alte valli savonesi), sarà illustrata da Furio Ciciliot venerdì 23 febbraio 2018, alle ore 17.30, nel Salone di Storia Patria.
Fino a pochi decenni or sono, Lavagnola e Legino furono comunità indipendenti con proprie tradizioni. Anche la loro toponomastica storica, almeno quella anteriore al 1215 a cui ci riferiamo, descrive ambienti e insediamenti diversi.
Più appartata Lavagnola, sede di numerosi mulini e con alcuni nuclei abitati collinari ben definiti – Marmorassi, Riborgo e la zona tra San Michele e Montemoro – in cui compaiono evidenti toponimi di origine germanica. Ricordiamo anche chiese antiche i cui titoli religiosi sono di diversa origine: San Dalmazzo, San Nazario, San Michele di Alpesella e il monastero maschile e femminile di San Salvatore e San Giacomo di Montemoro, raggiunto da una strada riattata nel 1214 che si inerpica da Cantagalletto verso Altare e Ferrania.
Legino denuncia la sua origini romane e contiene numerose proprietà religiose che ne continuano la vocazione agricola in un’area comoda e fertile per l’acqua del rio Molinero e degli altri ruscelli che sfociano sull’ampia spiaggia, su cui gravitavano, in sequenza a partire dalla foce dell’attuale Letimbro: il monastero femminile di Santa Cecilia, le Fornaci (allora Maonarie) e Zinola, al confine con Vado, in corso di sviluppo intorno alla chiesa di Santo Spirito.
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lunedì 19 febbraio 2018

Il Medioevo: dalla dipendenza personale al lavoro contrattato

Mercoledì 21 febbraio 2018 alle ore 17, 30 nella sala storica della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena, Luca Molà (Istituto universitario europeo, Firenze) e Maria Elena Cortese (Università telematica internazionale Uninettuno, Roma) discutono il volume "Storia del lavoro in Italia. Il Medioevo: dalla dipendenza personale al lavoro contrattato", a cura di Franco Franceschi (Castelvecchi, 2017).
Coordina: Roberta Mucciarelli (Università di Siena). Presiede: Roberto Barzanti. Sarà presente il curatore.

domenica 18 febbraio 2018

Quirino Principe legge Dante a Milano

Martedi' 20 febbraio 2018 alle ore 18.30, prosegue la Lectura Dantis intrapresa in occasione del 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri dal Circolo Autori Lettori, ideato da Jaca Book "Citta' Possibile".
Quirino Principe legge e commenta il canto XXIV dell'Inferno e dalle Rime Petrose alla Libreria Citta' Possibile in Via Frua, 11 (ingresso da Via delle Stelline) a Milano.
Ingresso libero. Segue aperitivo
!
Quirino Principe, nato a Gorizia nel 1935, si è laureato in filosofia all’Università di Padova. È autore di vari libri, fra i quali si citano: Vita e morte della scuola, Rusconi 1970; I potenti della letteratura, Rusconi 1971; Il libro dei Cinque Sentieri (poesie, Premio Sebeto 1974), Scheiwiller All’Insegna del Pesce d’Oro, 1973; La rivelazione incompiuta, Rusconi 1974; Il rombo del motore, Vallecchi 1974; Manuale di idee per la scuola, Rusconi 1977 (Premio Sibari 1978); Mahler, Rusconi 1983, seconda edizione Bompiani 2002, terza edizione id. 2011; Strauss, Rusconi 1989, seconda edizione Bompiani 2004; La “Sonnambula” di Vincenzo Bellini, Mursia 1991; I quartetti per archi di Beethoven, Anabasi – Società del Quartetto di Milano 1993; Il teatro d’opera tedesco 1830-1918, L’Epos 2004; Musica, Electa-Mondadori 2010. È autore di moltissimi testi teatrali, e di teatro per musica: libretti d’opera, melologhi, tutti editi e rappresentati, spesso con Quirino Principe come attore o voce recitante.
Nel 1996, il Presidente della Repubblica d’Austria gli ha conferito la Croce d’Onore di Prima Classe per meriti culturali e artistici (“litteris et artibus”). Nel 2006 è stato eletto membro ordinario dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma. Nel 2010 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica la nomina a Cavaliere della Repubblica Italiana, e il Premio Frascati per la filosofia.

sabato 17 febbraio 2018

"Un borgo nuovo angioino di Terra d'Otranto" presentazione a Brindisi

Sabato 17 febbraio 2018 a Brindisi nella Sala convegni del Bastione San Giacomo con inizio alle ore 17.30 Benedetto Vetere e Giancarlo Vallone, dell'Università del Salento, presenteranno il volume di  Luciana Petracca "Un borgo nuovo angioino di Terra d'Otranto: Francavilla Fontana nei secc. XIV-XV" (Congedo editore, 2017).
Saranno presenti l'autrice e l'editore Mario Congedo. Precederà l'indirizzo di saluto di Giacomo Carito, vicepresidente della Società di Storia Patria per la Puglia.  Coordina e introduce i lavori Domenico Urgesi, presidente della Società Storica di Terra d'Otranto.
L’attenzione per le comunità cittadine del Mezzogiorno bassomedievale è una delle prospettive d’indagine che più radicalmente ha rinnovato negli ultimi anni gli studi della medievistica meridionale, impegnata a recuperare il ritardo rispetto al resto dell’Italia nelle ricerche di storia urbana. Ciò nonostante, rimangono in ombra i centri minori (spesso infeudati), a vocazione prevalentemente agricolo-pastorale, tanto quelli di antica origine quanto quelli di più recente fondazione, base portante del reticolato insediativo del Regno, ma privi della dignità di civitas, perché non sedi di cattedra vescovile. Tale situazione, in alcuni casi, non fu tuttavia di ostacolo all’esprimersi di una spiccata vivacità e dinamicità sotto il profilo sociale, economico e politico.
In questa chiave, il presente lavoro prende in esame una delle tante comunità urbane “minori” del principato di Taranto, Francavilla Fontana (oggi in provincia di Brindisi), fondata agli inizi del XIV secolo lungo l’antico tracciato della via Appia. Le sue vicende storiche, sociopolitiche ed economiche, oltre a favorire l’approfondimento del tema delle comunità rurali del Mezzogiorno tardomedievale, offrono l’opportunità di seguire il fenomeno dei borghi nuovi in una provincia periferica del Regno.
Il percorso evolutivo è stato indagato sia attraverso la ricostruzione dei processi di diserzione, parziale o totale, da cui furono investiti gli insediamenti contermini favorendo la crescita demografica ed urbana di Francavilla, sia attraverso le fasi più significative del rapporto tra comunità e signore feudale, e tra comunità e corona. La ricerca condotta sulle pratiche politiche delle élites locali, espressione del “protagonismo civico”, si avvale della necessaria riflessione sulle dinamiche aggregative della società urbana meridionale e sulle relazioni di potere sulla terra, ambito di più stretta pertinenza dell’analisi giuridica ed economica.
Luciana Petracca è ricercatrice di Storia Medievale presso il Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento, dove insegna Storia Medievale, Didattica della Storia e Laboratorio di Storia presso i Corsi di Laurea in Scienze della Formazione Primaria e in Educatore Socio-culturale. Si occupa in prevalenza di storia degli ordini religioso-militari e di alcuni temi di storia sociale, economica e culturale del Mezzogiorno d’Italia tra XIII e XV secolo.È autrice di vari articoli e dei seguenti volumi: Anagrafe matrimoniale e strategie di parentela. Il “Matrimoniorum liber primus (1577-1596)” della Parrocchia Cattedrale di Nardò (Galatina 2002); Giovanniti e Templari in Sicilia, II (Galatina 2006); Quaterno de spese et pagamenti fatti in la cecca de Leze (1461/62), (Roma 2010); Gli inventari di Angilberto del Balzo, conte di Ugento e duca di Nardò. Modelli culturali e vita di corte nel Quattrocento Meridionale (Roma 2013).

venerdì 16 febbraio 2018

"Rinascimento in cucina" conferenza a Milano

Sabato 17 febbraio 2018 alle ore 16,00 l’Associazione Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7) per la conferenza “Rinascimento in cucina. L’Italia tra banchetti e alimentazione quotidiana” a cura dell’associazione culturale i Doni delle Muse. Ingresso libero.
Erede della grande tradizione medievale e protesa tra la volontà di imitazione del modello classico e abitudini radicate nel corso dei secoli, la cucina rinascimentale è caratterizzata dalla contraddizione tra banchetti sempre più complessi e finalizzati a stupire e l’esaltazione della moderazione portata avanti da medici e umanisti come ricerca di un gusto più semplice. Da un lato ritroviamo piatti raffinati, stravaganti, dall’altro la riscoperta di alimenti fondamentali nella cultura classica come le insalate e la frutta, imprescindibili tanto nell’alimentazione di tutti i giorni quanto nelle occasioni più importanti.
L’associazione culturale I Doni delle Muse propone un incontro per parlare di cucina e di cultura alimentare del periodo rinascimentale, con aneddoti e curiosità tratte dai ricettari e dalle fonti letterarie dell’epoca, per un viaggio affascinante tra i sapori del XV e del XVI secolo. Un appuntamento per appassionati, curiosi e buongustai di tutte le età.

giovedì 15 febbraio 2018

"Un uomo di nome Francesco", Cardini a Taranto

I Frati Minori invitano ad un incontro pubblico con il grande storico, prof. Franco Cardini, che si terrà giovedì 15 febbraio 2018 alle ore 20.00 presso la Chiesa di San Pasquale a Taranto.
Saranno presenti all’incontro il rettore magnifico UNIBA, prof. Antonio Uricchio e don Francesco Castelli, preside dell’ISSR “Giovanni Poalo II”. Il prof. Cardini presenterà il libro “Un uomo di nome Francesco”. La proposta cristiana del frate di Assisi e la risposta rivoluzionaria del papa che viene dalla fine del mondo.
Si tratta di un’occasione unica per mettersi in ascolto del più grande medievalista italiano, di fama internazionale. Da mezzo secolo Cardini si occupa di crociate, pellegrinaggi, rapporti tra Europa cristiana e Islam, anche trascorrendo lunghi periodi di studio e insegnamento all’estero. Ha fatto parte dei consigli d’amministrazione di Cinecittà e della Rai. Storico, saggista, professore ordinario di storia medievale presso l’Università di Firenze, professore emerito dell’Istituto Italiano di Scienze umane alla Normale di Pisa. La sua produzione di saggi storici, sia specialistici che divulgativi, è copiosissima.
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martedì 13 febbraio 2018

"La riforma portuale di Federico II" presentato a Salerno

Venerdì 16 febbraio 2018 alle ore 18,00 presso la Libreria Imagine's Book a Salerno l'avvocato Alfonso Mignone presenta il suo nuovo volume "La riforma portuale di Federico II" edito da La Nuova Mezzina di Molfetta.
Tra le politiche portuali "virtuose" se ne segnala una nel Medioevo e, precisamente, nel 1239 quando Federico II istituisce 11 "nuovi porti" in prossimità delle masserie statali e crea una "logistica del grano" per l'export verso gli empori del Nordafrica e dell'Oriente con ingenti introiti per la Corona. Vicino a Salerno ed Amalfi è il porto monastico di Vietri ad essere "statalizzato" divenendo "agriporto" della Campania con Pozzuoli e Torre del Garigliano. Solo nel 1260 Salerno, ereditando la supremazia di Amalfi, diverrà, grazie a Giovanni Da Procida e re Manfredi di Svevia, figlio di Federico, porto commerciale internazionale per i traffici marittimi di linea nel Mediterraneo fino alla caduta degli Svevi prima di riprendere, dopo un lento declino a favore di Napoli, la sua centralità nei tempi attuali.
Questo il programma:
Saluti: Roberto Maffia - Segretario Propeller Club Port of Salerno Gaetano Criscuolo - Autorità di Sistema Portuale Mar Tirreno Centrale Guglielmo Grieco - Associazione per il Meridionalismo Democratico
Interverranno: Giuseppe Gargano - Centro di Cultura e Storia Amalfitana Alessandro Mazzetti - Ufficio Storico Marina Militare
Modera: Mirko Cantarella - Giornalista e Opinionista
Sarà presente l'Autore.

lunedì 12 febbraio 2018

"Il codice perduto. Il frammento di Sacramentario medievale" presentazione a Leno

L’Archivio storico di Leno ha restituito, negli scorsi anni, un documento insolito per un archivio comunale. Si tratta di un bifolio medievale pergamenaceo, che per molti secoli ha svolto l’umile funzione di cartelletta-contenitore di altri documenti, ma la cui origine è invece distinta e solenne, trattandosi di testimone parziale di un antico codice liturgico, precisamente di un sacramentario in uso nel XII secolo.
E’ un documento di un’importanza storica rilevante, del quale è possibile apprezzare, grazie ai particolari iconografici, un eccezionale gusto estetico e la forza espressiva tipica di ciò che è simbolico. Straordinario è constatare come un semplice frammento manoscritto, quando si trova il modo di “farlo parlare”, sia in grado di raccontare una storia, di fornire indizi per ricostruire un ambiente, un contesto culturale, la società che l’ha prodotto.
Lo studio di questa pergamena, condotto dal prof. Ennio Ferraglio, Responsabile del Servizio Biblioteche del Comune di Brescia e Direttore della Biblioteca Queriniana di Brescia, è oggi raccolto nel volume “Il codice perduto. Il frammento di Sacramentario medievale”.
Il volume, che fa parte della collana “Storia in Comune”, sarà presentato mercoledì 14 febbraio 2018 alle ore 15.00 presso il Comune di Leno. Alla presentazione interverranno il prof. Gianpietro Belotti, storico e membro dell’Ateneo di Brescia, ed il Prof. Ennio Ferraglio, autore del testo.
Un libro importante, in grado di raccontare come tale documento sembra costruire un ponte tra la vita della comunità lenese e quella del monastero di San Benedetto “Ad Leones” di Leno: come scrive il Ferraglio, “non è fuori luogo ipotizzare che [il frammento] sia stato prodotto, forse, dallo scriptorium dell’abbazia di San Benedetto e transitato dall’ambiente monastico a quello civile”.
Un documento di straordinaria portata, che aggiunge un nuovo importante tassello alla gloriosa storia dell’abbazia benedettina di Leno ed alla comunità nella quale essa era inserita.
Dopo i saluti del Sindaco Cristina Tedaldi e della Presidenza e Dirigenza di Cassa Padana e Fondazione Dominato Leonense, l’autore Ennio Ferraglio, Direttore della Civica Biblioteca Queriniana di Brescia, introdotto dallo storico Gianpietro Belotti, presenterà i risultati della ricerca, con particolare attenzione al documento e ai suoi legami con il territorio.

domenica 11 febbraio 2018

“La linea d’ombra. Roma 1378-1417” convegno a Roma

Lunedì 12 e martedì 13 febbraio 2018, rispettivamente nella Sala Rossa di Galleria Corsini e nella Sala dei Marmi di Palazzo Barberini, avrà luogo il secondo appuntamento del convegno internazionale di studi “La linea d’ombra. Roma 1378-1417”, di cui il primo incontro si è svolto l’8 dicembre 2017, alla facoltà di Lettere dell’Université de Lausanne.
Il convegno, aperto al pubblico fino a esaurimento posti, ha il coordinamento scientifico di Serena Romano e Walter Angelelli e il patrocinio del Dipartimento di Studi Letterari, Filosofici e di Storia dell’Arte – Università di Roma Tor Vergata.
Temi d’indagine saranno la cultura e la produzione artistica a Roma negli anni del grande scisma, quelli compresi tra la morte di Gregorio XI nel 1378 e l’elezione di Martino V nel 1417.
Studiosi italiani e stranieri si confronteranno su uno dei periodi più problematici e insondati della storia della città, sempre percepito come “di transizione” fra Medioevo e Rinascimento e forse anche per questo storiograficamente privato di una sua precisa identità.
Saranno gli studiosi a discutere se la città eterna, dopo il periodo avignonese e le turbolenti vicende politiche a cui andò incontro, fosse diventata solo un cumulo di rovine abitate da banditi e bestie selvagge, o se il paesaggio antico e medievale romano fosse in realtà sopravvissuto in tutto il suo fascino quando Donatello e Brunelleschi, attorno al nascere del Quattrocento, vennero da Firenze per esplorarla.
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giovedì 8 febbraio 2018

Apre a Torino l'Emporium Infernalis

Illuminazione a candele, arpa in sottofondo, elmi, spade e scudi alle pareti. Ma anche personale vestito a tema e menu fedele all’originale, perché «vogliamo regalare un’esperienza vera e propria: la vita normale e il telefono li lasci fuori. Quando entri ti immergi in un altro mondo». Alberto Busca, 47 anni, spalanca le porte dell’Emporium Infernalis, la prima taverna medioevale di Torino dopo l’epoca del San Giorgio al Borgo Medievale: giovedì 8 febbraio 2018 aprirà i battenti in via Calvo 3, dietro piazza Nizza.
Tutto è studiato nei dettagli per ricostruire una locanda d’altri tempi, dove si mangiano i piatti del Medioevo (cibi poveri dei «villani» e quelli a base di carne, appannaggio dei nobili), sopra un’unica tavolata disposta ad U. «Avremmo voluto anche dare i cucchiai di legno, come all’epoca, ma non possiamo per via delle normative sanitarie. Quindi, invitiamo chi vuole a portarseli da casa per usare quelli e, se preferisce, a venire vestito a tema». 
L’arredamento è stato ricostruito con grande attenzione per rispecchiare quello originario, e se non è stato possibile recuperare pezzi medioevali, alcuni mobili sono dell’800. C’è anche un piano sotterraneo, una «sala fantasy», in cui gli appassionati dei giochi di ruolo (tra tutti il Dungeons & Dragons, nato negli Anni 70 e popolarissimo tra gli amanti del genere) potranno giocare, che ospiterà anche mostre fotografiche, contest e presentazioni di libri. Tra i due piani, una piccola grotta incavata nel muro, con un tavolino da due all’interno, e una grata che la chiude: «Questa l’abbiamo lasciata per le coppie, o i disturbatori. Decideremo poi chi metterci», scherza Alberto, che oltre a essere titolare dell’Emporium Infernalis è un consulente in comunicazioni con una laurea in Storia, da cui è nata la passione per il medioevo. L’idea della locanda è nata dieci anni fa.

I gestori sono gli stessi che negli stessi locali avevano aperto l’Inferno Caffè prima e il ristorante Ils Emporium, con una cucina raffinata, «uno stile diventato oramai fin troppo di moda sulla scia dei programmi tv: e la cosa non ci appassionava più». Quindi, la nuova vita: «Adesso sarà un posto in cui mangiare e bere, ridere e magari parlare dell’epoca carolingia». L’apertura è prevista per giovedì 8 febbraio 2018 alle ore 20,00. Il giorno dopo, come special guest, ci sarà il suonatore Bardo Amergin, con l’arpa da lui costruita, la più grande d’Italia.

mercoledì 7 febbraio 2018

"Aneddoti della vite di corte" a Verzuolo (CN)

Palazzo Drago a Verzuolo (CN)
Gli “Aneddoti della vita di corte” saranno al centro dell’incontro, in programma mercoledì 7 febbraio 2018 alle ore 15,00 a Palazzo Drago di Verzuolo (CN).
In cattedra, il professor Marco Piccat, ricercatore e docente universitario di filologia romanza dapprima presso l’ateneo torinese, per poi trasferirsi all’Università di Trieste, di cui è anche direttore di Dipartimento.
L’incontro è organizzato nell’ambito delle iniziative di “Tre età: tempo d’incontri”.
Il contesto delle tematiche affrontate sarà quello dello splendore, sia dal punto di vista storico che culturale, del feudo di Verzuolo, nel più ampio Marchesato di Saluzzo.
“Il professor Piccat – spiega il sindaco Gian Carlo Panero – proietterà immagini di alcuni signori e dame che vissero nel castello di Verzuolo nel Quattrocento.
Sarà un modo per rivivere quei momenti, nell’antico borgo medievale verzuolese non solo all’interno del castello, ma anche nell’antica Parrocchiale, nella Confraternita e nell’ala”.

martedì 6 febbraio 2018

Ipotesi sugli accessi antichi alla Fortezza e sulla Chiappinata

La Fortezza con il vecchio ponte d’accesso
nella nota veduta del 1627 di Orazio Grassi
Gli antichi accessi della Fortezza e la probabile collocazione dell’antica Chiappinata saranno illustrati da Rinaldo Massucco venerdì 9 febbraio 2018, alle ore 17.30, nel Salone di Storia Patria, Società Savonese di Storia Patria.
Fino alle ristrutturazioni eseguite nel 1683, su progetto dell’ing. Domenico Sirena, la Fortezza di Savona era fornita di due accessi indipendenti: l’accesso diretto al Maschio (realizzato nel 1542, al momento della costruzione della Fortezza ideata dall’ ing. Giovanni Maria Olgiati, e chiuso e murato appunto nel 1683) e l’accesso principale posto allora (come oggi) sull’ asse del ponte che scavalcava il fossato esterno.
I lavori del 1683 comportarono anche la realizzazione di un semi-bastione tuttora esistente, sottostante l’orecchione del bastione di San Carlo: per questo motivo scomparve la rampa che dal fossato saliva all’ antico ingresso, che fu conseguentemente murato. Fu riaperto nel 1975, dopo lunghi lavori di restauro realizzati dal Comune di Savona per disporre di un’uscita di sicurezza per gli spettacoli tenuti nella piazza del Maschio, su idea e proposta del Gruppo Speleologico Savonese, dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri e della Società Savonese di Storia Patria.
Fino agli anni 1558-1559, però, il fossato della Fortezza non era stato completato e non esisteva ancora il ponte d’accesso all’ingresso principale, che invece fu costruito tra il 1542 e il 1543.
Dall’analisi degli accessi più antichi della Fortezza e dei resti archeologici dell’Ospedale Grande della Misericordia tuttora esistenti sul Priamàr – evidenziati dalle campagne di scavi condotti dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri – si possono sviluppare nuove ipotesi sulla posizione dell’antica Chiappinata, che fu percorsa dai savonesi per l’ultima volta nel tardo pomeriggio del 24 aprile 1543, quando – come ci lasciò scritto il nostro concittadino Agostino Abate – ancora che fuse dopodisnaro li masari de lo domo e con loro molti citadini ne andono al domo e con li preti de lo domo prezeno lo santo sacramento e lo portono honorata menti in santo Pietro con grande soma de brandoni asezi e con grande copia de lacrime e de pianti”.

lunedì 5 febbraio 2018

Fortificazioni e siti UNESCO di Lombardia 2018

Al via martedì 6 febbraio 2018 a Milano in corso Magenta 59 alle ore 17.00 il ciclo "Fortificazioni e siti UNESCO di Lombardia" organizzato dall'Istituto Italiano dei Castelli Onlus Sezione Lombardia.
La presidente della Sezione Lombardia Giusi Villari e il direttore di Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese Luca Rinaldi, partendo dalla storia e dalle finalità dell'UNESCO e da quelle dell'Istituto Italiano dei Castelli, dialogheranno sulla tutela e valorizzazione del patrimonio fortificato lombardo e nazionale.
La recente proclamazione del nuovo sito UNESCO “Le opere di difesa veneziane fra XVI e XVII secolo” ha portato il tema delle fortificazioni al centro dell’attenzione del mondo culturale italiano e internazionale.
A distanza di qualche mese la sezione Lombardia dell’Istituto Italiano dei Castelli fa il punto della situazione ponendosi come obiettivo di analizzare il rapporto fra le fortificazioni e i siti UNESCO presenti nella regione.
In un lungo ciclo di conferenze ed eventi, che partiranno da Milano e toccheranno altre città della regione, specialisti del settore descriveranno le caratteristiche e la storia di edifici e complessi difensivi, esamineranno i criteri che li hanno fatti riconoscere patrimonio dell’umanità e vaglieranno i piani di gestione elaborati nei diversi siti mettendone in evidenza pregi e criticità nella prospettiva della miglior tutela e valorizzazione dei beni.
Il riconoscimento dell’Unesco va a siti di eccezionale valore universale e diventa un marchio di qualità per la promozione dei luoghi con considerevoli ricadute economiche, il rischio è però che la sovraesposizione di questi beni generi fenomeni di speculazione e ne stravolga le caratteristiche.
Il nostro Istituto svolge da oltre 50 anni attività legate allo studio e alla tutela delle fortificazioni e ha coinvolto in questo progetto i migliori esperti del settore.
Ben consapevoli che le fortificazioni sono storicamente, geograficamente e tipologicamente legate le une alle altre, auspichiamo che la valorizzazione di quelle dichiarate patrimonio UNESCO costituisca un traino e un modello operativo per la tutela di tutte le strutture, difensive e non, ad esse connesse. Nel promuovere le opere di difesa veneziane di Bergamo, ad esempio, si dovrà ricordare l’appartenenza di questa fortezza ad un sistema di fortificazioni che in Lombardia comprendeva anche Brescia, Crema, Orzinuovi, Pontevico, Anfo, etc. Non vanno inoltre trascurati i rapporti di opposizione e, nel trattare delle fortificazioni di area veneta, elemento imprescindibile dovrà essere l’analisi dei confini e delle fortificazioni milanesi ad esse contrapposte.
Nel ciclo di conferenze proposte nella sede milanese delle Stelline, messa a disposizione dalla Fondazione Credito Valtellinese, con il patrocinio del Consiglio Regionale della Lombardia, saranno esaminati il sistema di difesa della Repubblica veneta, le fortificazioni longobarde di Castelseprio e Torba, le opere difensive di Mantova e Sabbioneta e i castelli di Bellinzona ora svizzeri, ma nati in territorio storicamente lombardo.  Di fortificazioni veneziane si tratterà anche a Bergamo, Brescia e Lecco, mentre a Como sarà ripreso il tema delle fortificazioni longobarde.
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domenica 4 febbraio 2018

"L’amicizia. San Francesco e il Sultano" Amedeo Feniello a Cagliari

A lezione di storia sul palco del Teatro Massimo di Cagliari domenica 4 febbraio 2018, alle ore 11,00 Amedeo Feniello interviene su ‘L’amicizia. San Francesco e il Sultano’. Introduce Cristina Maccioni.
Lo storico del medioevo è il protagonista del secondo appuntamento con il fortunato ciclo di conferenze proposto dalla storica casa editrice Laterza anche in Sardegna dal 21 gennaio al 25 marzo.
Il focus è sul tema del viaggio reale o metaforico, del corpo o della mente, un itinerario di terra o dell’intelletto. Dopo Eva Cantarella (Ulisse e la libertà), l’affascinante viaggio attraverso la Grande Storia sulle tracce di sei grandi personalità prosegue con la consueta formula: per sei domeniche alle 11, per circa un’ora, la parola passa agli esperti, poi potrà intervenire il pubblico con le domande. Amedeo Feniello lavora all’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del CNR e insegna Storia medievale presso l’Università degli Studi dell’Aquila.
“Nel campo crociato di Damietta, nel lontano Egitto, mentre cristiani e musulmani si fronteggiano aspramente, appare una figura inaspettata: povero, umile, scalzo, deriso dagli appartenenti alla sua stessa fede, Francesco d’Assisi ha deciso di affrontare a modo suo il Sultano al-Kamil. Un incontro in cui il fanatismo e il pregiudizio cedono il posto ad un reciproco sforzo di conoscenza che resta ancora oggi emblematico”, si legge nella nota di presentazione. L’evento è reso possibile grazie alla coproduzione con Sardegna Teatro. Lezioni di storia prosegue poi il 18 febbraio con Vito Bianchi (“Marco Polo e la meraviglia”). Il 4 marzo sarà la volta di Franco Farinelli (“Cristoforo Colombo e la scoperta”), il 18 protagonista sarà Giacomo Scarpelli (“Charles Darwin e la curiosità”), il 25 chiude la serie Luciano Marrocu (“David Herbert Lawrence e l’inquietudine”).

giovedì 1 febbraio 2018

Medioevo in Libreria 2017-2018, quinta giornata

Sabato 3 febbraio 2018 l’Associazione Italia Medievale è lieta di invitarvi alla quinta giornata di Medioevo in Libreria 2017-2018 che avrà il seguente programma: 
Ore 10,00: Milano Medievale: Visita guidata gratuita all’Archivio di Stato. Ritrovo davanti all’ingresso in Via Senato, 10. A cura di Mauro Enrico Soldi. 
Nel pomeriggio nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7): 
Ore 15,30: Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. Proiezione di video sulla "Storia di Genova attraverso le pergamene dell'Archivio di Stato". A cura di Italia Medievale
Ore 16,00
: Antonio Musarra, scrittore e medievista, “Rotte, navi ed equipaggi nel Mediterraneo medievale.
Antonio Musarra è nato a Genova il 22 aprile del 1983. Si è laureato in Storia presso l’Università degli Studi di Genova nell’ottobre del 2007 con una tesi dal titolo La guerra di San Saba. Genova nel Grande Gioco delle potenze marittime italiche nel Mediterraneo (relatrice: Marina Montesano; votazione: 110/110 e lode).
Ha approfondito l’interesse per l’espansione genovese nel Mediterraneo basso-medievale, con particolare riguardo alla partecipazione al movimento crociato e alla presenza in Siria-Palestina, durante il corso di Dottorato di ricerca in Scienze Storiche, frequentato, fruendo di una borsa di studio, presso l’Università degli Studi di San Marino nel triennio 2009-2012 (IX ciclo). Il 12 giugno 2012 ha difeso una tesi dal titolo Praepotens Ianuensium Praesidium. Genova, la crociata e la Terrasanta nella seconda metà del Duecento (tutor: Anthony Molho; votazione: 60/60 e dignità di stampa).
Il 24 luglio 2012 ha conseguito la Laurea Magistrale in Scienze Religiose presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Genova (Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale) con una tesi dal titolo Il latino di un notaio ecclesiastico tardo-medievale. L’inedita Historia translationis beati Ioannis Baptiste ad Civitatem Ianue di Nicolò de Porta (relatore: P. Prof. Mauro De Gioia, CO; votazione: 60/60 e lode).
L’11 novembre dello stesso anno ha conseguito il Diploma in Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Genova.