Il primo documento che attesta l’esistenza della località di San Mauro in Almese risale alla prima metà dell’XI secolo, quando il marchese di Torino Olderico Manfredi donò un terzo dei suoi possedimenti valsusini all’abbazia benedettina di San Giusto di Susa. La trasformazione da unità di organizzazione agricola e amministrativa del territorio tipica del periodo longobardo e dell’Alto Medioevo in borgo fortificato avvenne nell’ultimo ventennio del XIII secolo. In quest’epoca l’abate di San Giusto richiese e ottenne dal conte di Savoia la chiesa, situata su un affioramento roccioso poi rinforzato da un terrapieno. Cambiò destinazione d’uso, venendo adibita a magazzino per la conservazione delle derrate alimentari e sede del tribunale per l’amministrazione della giustizia. Il sito di San Mauro divenne così il punto di riferimento degli interessi dei monaci di San Giusto in questa porzione di valle e il luogo di residenza del castellano, che vi raccoglieva i prodotti derivanti dalla coltivazione delle campagne circostanti, parte dei quali dovuti all’abate come beni in natura o diritti di decima.
Rassegna stampa quotidiana di news, eventi informazioni culturali in diretta dal Medioevo realizzata dall'Associazione Culturale Italia Medievale. Pagina con aggiornamento ad intervalli NON regolari. Non rientrante nella categoria della informazione periodica stabilita dalla Legge 7 marzo 2001, n. 62. Se desideri vedere il tuo evento segnalato in questo spazio scrivici una mail: info@italiamedievale.org
sabato 27 febbraio 2021
Ripartono le visite guidate al Borgo medievale di San Mauro di Almese
Il primo documento che attesta l’esistenza della località di San Mauro in Almese risale alla prima metà dell’XI secolo, quando il marchese di Torino Olderico Manfredi donò un terzo dei suoi possedimenti valsusini all’abbazia benedettina di San Giusto di Susa. La trasformazione da unità di organizzazione agricola e amministrativa del territorio tipica del periodo longobardo e dell’Alto Medioevo in borgo fortificato avvenne nell’ultimo ventennio del XIII secolo. In quest’epoca l’abate di San Giusto richiese e ottenne dal conte di Savoia la chiesa, situata su un affioramento roccioso poi rinforzato da un terrapieno. Cambiò destinazione d’uso, venendo adibita a magazzino per la conservazione delle derrate alimentari e sede del tribunale per l’amministrazione della giustizia. Il sito di San Mauro divenne così il punto di riferimento degli interessi dei monaci di San Giusto in questa porzione di valle e il luogo di residenza del castellano, che vi raccoglieva i prodotti derivanti dalla coltivazione delle campagne circostanti, parte dei quali dovuti all’abate come beni in natura o diritti di decima.
venerdì 26 febbraio 2021
Visita guidata alla Certosa di Garegnano
giovedì 25 febbraio 2021
"Andrea da Grosseto traduttore di Albertano" conferenza online
mercoledì 24 febbraio 2021
"Callisto III" presentazione online
martedì 23 febbraio 2021
Cammini e valorizzazione delle identità territoriali
A presentare il cammino, che è stato oggetto di un progetto di valorizzazione, interviene Archeologistics, realtà varesina impegnata nella valorizzazione dei beni culturali e gestore dei siti Unesco presenti in provincia di Varese. A Elena Castiglioni, fondatrice di Archeologistics, il compito di illustrare l’antico percorso che dalla Svizzera porta alla basilica di San Pietro in Ciel d’Oro. Nel suo intervento “La ricognizione storica del tracciato e le forme di ospitalità nel Medioevo lungo la via” presenta il lavoro di ricerca fatto, insieme con le collaboratrici di Archeologistics Laura Binda e Michela Piotto, per ricostruire il cammino e le strutture a cui facevano riferimento pellegrini e commercianti provenienti dal centro Europa e diretti verso Roma. A seguire è prevista la relazione “Da torre militare a cascina: le tante identità del Monastero di Torba” a cura di Simona Gasparini, responsabile della gestione operativa FAI – Monastero di Torba.
Per partecipare: https://zoom.us/webinar/register/WN_b4WklZsgTGaQ5RK4_cnnGg.
lunedì 22 febbraio 2021
Il Maestro di Sommacampagna. Le molte identità di un pittore itinerante
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domenica 21 febbraio 2021
Riapre il Castello Aragonese di Reggio Calabria
L'ingresso sarà gratuito fino al 31 marzo. Lo annuncia l'assessore comunale alla Cultura e al Turismo Rosanna Scopelliti.
"Finalmente, dopo svariati mesi di stop forzato a causa dell'emergenza Covid-2019 - dice Scopelliti - alcuni tra i luoghi della cultura più significativi di Reggio Calabria, riapriranno al pubblico. In un momento difficile come quello che sta attraversando il nostro Paese che penalizza tra gli altri proprio il settore della cultura, è necessario ritrovare la bellezza dei nostri luoghi simbolo per conoscere e promuovere la ripartenza del territorio in cui viviamo.
"Abbiamo anche scelto di rendere gratuito l'ingresso fino a tutto il mese di marzo proprio per incentivare i nostri concittadini e chi si trova a Reggio Calabria, a visitare due luoghi di bellezza e storia significativi non solo per la nostra città, ma per il Paese intero. Il Castello in queste settimane ospita due importanti mostre e nei prossimi mesi tornerà ad essere cuore pulsante della vita culturale della città".
sabato 20 febbraio 2021
Dante e le donne: non solo il dolce stil novo
venerdì 19 febbraio 2021
Visita guidata ai romitori rupestri nella valle del Fiora
Sabato 20 febbraio 2021 visita guidata ai romitori rupestri nella valle del Fiora.L'eremo di Poggio Conte
Lungo il corso della Fiora sono nascosti due eremi rupestri scavati nella roccia nel corso del Medioevo. Qui, raccolti nel silenzio, i monaci eremiti fuggirono dal caos della civiltà per ritrovare il contatto con il divino. Il percorso per arrivare a vederli è un’avventura!
L’eremo di Poggio Conte è un vero gioiello custodito dal bosco. Si trova sospeso sopra un anfiteatro naturale, dove una cascatella dall’altezza vertiginosa canta la sua melodia secolare. In epoca medievale fu scavata una chiesina, ancora oggi visitabile e coperta di suggestivi affreschi dal significato misterioso. La magia del luogo saprà stregare anche voi…
Continuando il nostro percorso lungo il corso boscoso della Fiora e dell’Olpeta, giungeremo anche al cospetto dell’imponente eremo di Ripatonna Cicognina. Un nido d’aquila, seminascosto dalla vegetazione, mostrerà la sua complessa architettura solo agli intrepidi che oseranno salire la rupe: quassù, una pianta articolata, ci parlerà di una società complessa di monaci che vivevano sospesi tra il cielo e la terra.
Per tutte le informazioni clicca qui !
giovedì 18 febbraio 2021
mercoledì 17 febbraio 2021
Alghero Medievale: privilegi e leggi
Gli argomenti trattati attraverso l’analisi delle leggi in vigore all’epoca saranno molteplici, tra questi, la cacciata dei sardi e dei genovesi e il ripopolamento della villa con i catalano-aragonesi, Come vennero introdotti i nuovi abitanti? E ancora, la difesa militare della roccaforte, l’organizzazione delle vendite e i commerci del sale e del vino, l’utilizzo dei forni e la produzione del biscotto, culto e religiosità popolare.
martedì 16 febbraio 2021
"Il grifone, un prezioso manufatto islamico"
lunedì 15 febbraio 2021
domenica 14 febbraio 2021
sabato 13 febbraio 2021
venerdì 12 febbraio 2021
giovedì 11 febbraio 2021
La Cappella degli Scrovegni. Il duecento di Giotto a Padova
mercoledì 10 febbraio 2021
martedì 9 febbraio 2021
Sulle tracce dei pittori Sacchetto in Trentino
lunedì 8 febbraio 2021
domenica 7 febbraio 2021
sabato 6 febbraio 2021
“I processi di incastellamento nel territorio lucano” “Melfi nel Regno”
Francesco Canestrini, Laureato in architettura, è Dirigente della Soprintendenza belle arti e paesaggio della Basilicata. Si è occupato, tra le tante opere, della Progettazione dei lavori di restauro del Convento S. Maria degli Angeli in Alvignanello (Curia vescovile di Alife Caiazzo), della progettazione dei lavori di restauro di Palazzo Lombardi in Maddaloni, della direzione lavori di restauro e consolidamento del palazzo Zampella di Caserta e del Palazzo Ducale De Biase in Gioia Sannitica sottoposti a tutela ai sensi della legge 1089/39.
Francesca Sogliani, professore associato di Archeologia Cristiana e Medievale e Vice-Coordinatrice del Corso di Studi internazionale Archeologia e Storia dell’Arte, è Direttrice Scuola di Specializzazione Beni Archeologici di Matera, presso il DICEM; è responsabile di numerose campagne di scavi in Basilicata, i cui risultati non in parte consultabili nella rivista “Siris”.
L’appuntamento è in diretta streaming sulla pagina facebook del “Millenario di Melfi 1018-2018”, sul canale youtube e sulla pagina facebook del Comune di Melfi.
venerdì 5 febbraio 2021
Seminario "Dante un uomo" del Dipartimento di Scienze umane (DSU) dell’Università dell’Aquila
Le lezioni cominceranno giovedì 11 febbraio 2021 con Franco Franceschi che parlerà di Firenze all’epoca di Dante e si chiuderanno il giorno 11 giugno con un dialogo tra Alessandro Barbero e Amedeo Feniello intorno alla figura dantesca.
1. Franco Franceschi (Università di Siena), Firenze all’epoca di Dante, 11 febbraio ore 16.00
2. Giuliano Milani (Université Paris-est, Marne-La Vallée), L’infanzia e l’adolescenza, 17 febbraio, ore 16.00
3. Federico Canaccini (Università Pontificia Salesiana), La battaglia di Campaldino, 4 marzo, ore 15.00
4. Sergio Tognetti (Università di Cagliari), L’economia fiorentina all’epoca di Dante, 19 marzo, ore 16.00
5. Paolo Grillo (Università degli Studi di Milano Statale), Guelfi e Ghibellini, 23 marzo, ore 16.00
6. Lorenzo Tanzini (Università di Cagliari), Il governo di Firenze, 7 aprile, ore 16.00
7. Sabrina Ferrara (Université de Tours), I tempi della Commedia, 22 aprile, ore 15.00
8. Francesco Somaini (Università del Salento), Dante e l’impero, 7 maggio, ore 16.00
9. Franco Cardini (SUM, Firenze), L’idea di esilio all’epoca di Dante, 3 giugno, ore 15.00
10. Alessandro Barbero (Università Piemonte Orientale), Amedeo Feniello (Univaq), Dante, un uomo, 11 giugno, ore 16.00.