martedì 30 ottobre 2018

"Il paesaggio degli arcivescovi" presentazione a Pesaro

Per la serie “Pesaro Storie”, condotta dalla Società pesarese di studi storici in collaborazione con il Comune di Pesaro, mercoledì 31 ottobre 2018 alle ore 17,30 nella sala convegni (g.c.) di Confindustria di Pesaro e Urbino (via Cattaneo, 34 – Pesaro) viene presentato il libro di Daniele Sacco "Il paesaggio degli arcivescovi. Processi di trasformazione del territorio tra alto e basso Medioevo nelle Marche settentrionali" (All'Insegna del Giglio 2018, pp. 248).
L’autore ne discute con Tommaso di Carpegna Falconieri, docente di Storia medievale presso l’Università di Urbino e presidente della scuola di Lettere, Arti, Filosofia presso la stessa università.
Si può fare archeologia del paesaggio basandosi soprattutto su fonti documentarie? Questo studio, che si occupa di un'area medio-adriatica posta nella parte nord della provincia di Pesaro e Urbino, al confine con la Romagna, dimostra che si può, e che attraverso questa indagine è possibile comprendere l’evoluzione nei secoli di un contesto che vide attive tre pievi – quelle di San Cristoforo, di San Pietro e di Santa Sofia – e sette castelli dal diverso destino: Casteldimezzo, Fanano, Fiorenzuola di Focara, Gabicce, Gradara, Granarola e Monte Corbino.
Il territorio in questione è oggi in gran parte vincolato dalla presenza di un parco naturale regionale. Percorsa dalla Flaminia e interessato dallo scalo marittimo di Focara (oggi Vallugola), l’area era fiorente già in età romana e costituiva un importante nodo viario e socio-economico. Fu però nel Medioevo che queste terre ebbero una particolare fioritura, sotto il controllo degli arcivescovi di Ravenna. Lo studio di Sacco indaga diacronicamente le tante sfaccettature di quel paesaggio: l'aspetto demico, l'assetto dell'habitat, l'entità delle coltivazioni e persino i nomi dei fondi agricoli e dei loro fittavoli bassomedievali. Il lavoro è arricchito da una serie di mappe, da immagini restitutive di Ettore Zonzini e da fotografie odierne dei luoghi trattati.
Daniele Sacco insegna Archeologia cristiana e medievale presso l'Università di Urbino. Si occupa di archeologia dei processi di trasformazione del paesaggio, del popolamento e dell'edilizia storica tra Tardoantico e basso Medioevo, con particolare attenzione al rapporto tra società e habitat. I suoi temi d'approfondimento sono la fine del paesaggio antico, l'incastellamento, i sistemi produttivi della pietra, le forme di assistenza ospedaliera, il fenomeno del pellegrinaggio. Ha condotto scavi stratigrafici, indagini topografiche, indagini di archeologia degli elevati. Autore di saggi e ricerche, è attivo sul fronte della divulgazione attraverso la collaborazione con il “Il Resto del Carlino”, dove cura delle rubriche.

mercoledì 24 ottobre 2018

Sturm und drang: Medioevo romantico fra storia e letteratura

Venerdì 26 ottobre 2018, alle ore 17.00, nell'Aula Magna della Biblioteca Malatestiana di Cesena prosegue il ciclo di conferenze "Medievalismi" con Francesca Roversi Monaco che parlerà di "Sturm und drang: Medioevo romantico fra storia e letteratura".
Il Medioevo è stato serbatoio inesauribile di immagini, narrazioni, leggende fin dal Quattrocento, ma è con il Romanticismo che il mito medievale si diffonde in tutta Europa, segnando in maniera indelebile la letteratura, l’arte, la politica, la società. Il Romanticismo, infatti, ha fornito alla società occidentale un Medioevo metastorico e atemporale, un palcoscenico dai contorni sfumati dove rappresentare attraverso i personaggi della leggenda e della fiaba, dell’avventura e del sentimento, le passioni, le pulsioni, i desideri e le struggenti malinconie del presente.
Francesca Roversi Monaco insegna a Bologna Storia medievale, Storia della storiografia medievale e Fonti per lo studio del paesaggio e del territorio e si occupa di storiografia e di medievalismo. Fra i suoi lavori si segnalano Il Comune di Bologna e re Enzo. Costruzione di un mito debole (2012), Conflitti oligarchici nella Bologna di Annibale I Bentivoglio (2012) e gli articoli O falsar la storia: Massimo d’Azeglio e la Lega Lombarda, Il medioevo contraffatto di Emma Perodi: l’ombra del sire di Narbona, Medioevo quante storie, Fulgens regina. Modelli femminili nella scrittura storica longobarda, Scripta manent. La scrittura storica e la fondazione della memoria.

martedì 23 ottobre 2018

Il drago e altre creature fantastiche: le radici bibliche dell'immaginario medievale

Martedì 23 ottobre 2018 alle ore 18,00 presso la Sala attigua alla Libreria Claudiana in Via Francesco Sforza, 12/a a Milano si tiene la conferenza "Il drago e altre creature fantastiche: le radici bibliche dell'immaginario medievale" a cura di Luca Frigerio.
Dice “drago” l’uomo o la donna del Medioevo e dice orrore: simbolo di malvagità, creatura delle tenebre, bestia immonda contro cui non c’è scampo se non invocando la protezione celeste. E accanto al drago, ecco pure le sirene, i grifoni, i centauri, le chimere, il basilisco… Tutto un mondo fantastico, illustrato nei codici miniati, scolpito nei chiostri monastici, dipinto a vivaci colori sulle pareti delle chiese. Ma da dove scaturivano simili fantasmagorie? Ce lo spiegherà Luca Frigerio, autore di: Medioevo fantastico. Il drago e altri mostri (ed. Ancora, 2018). Con lui scopriremo che questo incredibile immaginario medioevale è in realtà intriso di profonda spiritualità cristiana e individua i suoi fondamenti non solo nei miti antichi, ma soprattutto nelle Sacre Scritture. E’ infatti rileggendo e meditando la Bibbia che il Medioevo trova il primo nutrimento della propria fede.
Serata con proiezione di immagini
Per infornazioni: tel. 02.76.02.15.18
Ingresso libero

lunedì 22 ottobre 2018

"ll Medioevo, alle radici della cultura europea" Cardini a Rovereto

In occasione dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 #EuropeForCulture, la Biblioteca Civica Tartarotti di Rovereto (TN) organizza lunedì 22 ottobre 2018 alle ore 17,00 l’incontro con Franco Cardini, storico del Medioevo, saggista, editorialista sul tema: Il Medioevo, alle radici della cultura europea. Lo studioso, introdotto dalla latinista dell’Università di Trento Caterina Mordeglia, parlerà del ruolo fondamentale svolto dall’età di mezzo quale momento di codificazione e trasmissione del patrimonio culturale antico nell’Occidente europeo fino alla modernità.
Franco Cardini, storico del Medioevo, ha insegnato all’Università di Firenze e attualmente fa parte del Consiglio scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino. E’ direttore di Ricerca nell'École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e fellow della Harvard HYPERLINK "https://it.wikipedia.org/wiki/Harvard_University"University. Saggista ed editorialista per diverse testate nazionali e internazionali, è stato membro del CDA della RAI negli anni 1994-1996. Tra i suoi ultimi libri: La via della seta. Una storia millenaria tra Oriente e Occidente (2017); L’Islam è una minaccia. Falso! (2016); L’ipocrisia dell’Occidente (2015); La croce, la spada, l’avventura. Introduzione alla crociata (2009).
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domenica 21 ottobre 2018

Giornata delle dimore storiche del Lazio

Domenica 21 ottobre 2018 sarà possibile accedere gratuitamente in 72 luoghi storici da scoprire in tutta la loro ricchezza. L’iniziativa, denominata “Giornata delle dimore storiche del Lazio”, è stata presentata dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dall’assessore regionale al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, alla sede dell’ex Gil di Trastevere.
Roma, Latina, Rieti, Frosinone e Viterbo sono le province della regione Lazio che hanno aderito al progetto.
Obiettivo della pianificazione, secondo la Regione, sarà quello di scoprire parte dell’immenso patrimonio di dimore, ville, parchi e giardini storici su tutto il territorio del Lazio che sono inseriti nella rete delle dimore storiche costituita nel 2017.
Il ninfeo di Bramante e il castello Colonna a Genazzano, il castello Theodoli di Ciciliano, il complesso di Monterano, il castello Massimo di Arsoli, palazzo Chigi ad Ariccia. Ed ancora, il castello di Rocca Sinibalda, l’abbazia di San Pastore a Greccio, palazzo Latini a Collalto Sabino, la rocca dei Farnese a Cellere, il castello di Civitella Cesi di Blera, il casale delle Cignacce a Roma, questi e molti altri luoghi saranno aperti al pubblico.
Un’iniziativa straordinaria con cui la Regione Lazio vuole offrire a cittadini e turisti la possibilità di conoscere e visitare un patrimonio storico-culturale unico al mondo: dimore, ville, complessi architettonici e del paesaggio, parchi e giardini di valore storico e storico-artistico.
Tutti i siti fanno parte della Rete regionale, curata dall’Area Valorizzazione del Patrimonio Culturale della Direzione regionale Cultura e Politiche giovanili.
Fanno parte della Rete le dimore pubbliche e private che hanno presentato domanda di adesione e che possiedono i requisiti indicati nell’avviso pubblico della Legge Regionale 8 del 2016. La Rete verrà aggiornata annualmente ed è destinata a crescere, per offrire a tutti la possibilità di scoprire e riscoprire la bellezza del Lazio.
Un’occasione imperdibile per scoprire questi luoghi in cui il fascino e la suggestione della storia sono rimasti intatti.
Questo è il sito ufficiale delle dimore storiche laziali: www.dimorestorichelazio.it.

sabato 20 ottobre 2018

Jacopo della Quercia e la Madonna della melagrana

Dopo il grande successo del primo appuntamento lunedì 22 ottobre 2018 alle ore 17.30 torna a Palazzo Bonacossi "Anatomia di un capolavoro. Storia, stile e iconografia nelle opere del Museo della Cattedrale". Il secondo appuntamento del ciclo di conferenze vedrà ospite un'altra personalità di assoluto prestigio: la storica dell'arte Laura Cavazzini che illustrerà il fulcro di questa edizione: la Madonna della melagrana di Jacopo della Quercia.
Capolavoro assoluto della storia dell'arte italiana, la grandiosa Madonna del Museo della Cattedrale rappresenta una delle poche testimonianze del Rinascimento sopravvissute alle spoliazioni cui Ferrara fu oggetto nel corso dei secoli. Un'opera in passato molto amata dai ferraresi che coniarono per lei nel Sei e Settecento gli affettuosi soprannomi di "Madonna bianca" o di "Madonna del pane", quest'ultimo a causa del cartiglio arrotolato nella mano sinistra del Bambino così simile alla "coppia" ferrarese. Scolpita tra il 1403 e il 1406 per adempiere alle volontà testamentarie di Virgilio Silvestri, camerlengo di Niccolò III, la scultura fu percepita sin dal suo apparire come un'opera fuori dall'ordinario a causa delle sue notevoli dimensioni e della sua straordinaria qualità. Guidati da Laura Cavazzini il pubblico potrà così riscoprire questo capolavoro di possente grazia e al contempo inquadrare l'arte di Jacopo della Quercia (Siena, 1374 circa - 1438) che, proprio per le doti espresse nell'opera ferrarese, sarà poi apprezzata a Siena, Lucca e Bologna.
Laura Cavazzini è professore associato di Storia dell'Arte Medievale all'Università di Trento. I suoi studi sono principalmente rivolti alla cultura artistica del Gotico internazionale, all'architettura, alla scultura e all'oreficeria nella Valle padana fra Due e Quattrocento, al Rinascimento toscano. Su questi argomenti ha pubblicato articoli in riviste e in volumi miscellanei e il libro Il crepuscolo della scultura medievale in Lombardia (Firenze, Olschki 2004). Ha collaborato alla realizzazione di varie mostre, tra cui Il fratello di Masaccio (San Giovanni Valdarno 1999); Masaccio e le origini del Rinascimento (San Giovanni Valdarno 2002); Il Gotico nelle Alpi (Trento 2002); Mantegna, 1431-1506 (Parigi 2008); Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le arti a Siena nel primo Rinascimento (Siena 2010); Arte lombarda dai Visconti agli Sforza. Milano al centro dell'Europa (Milano 2015).
Il ciclo di conferenze, con ingresso gratuito, si concluderà lunedì 29 ottobre, sempre alle 17.30 a Palazzo Bonacossi, con Fabio Bevilacqua e il suo intervento dedicato alla tecnica scultorea del grande maestro senese.
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giovedì 18 ottobre 2018

L’arte della calligrafia e della miniatura medievale

"L’arte della calligrafia e della miniatura medievale" incontro che si tiene a Genova giovedì 18 ottobre 2018 alle ore 18,30 in Via Roma, 8b, organizzato da Genova Cultura.
Prima dell’invenzione della stampa compilare libri richiedeva una stesura accurata del testo, eseguita con grande perizia ed alta competenza artistica per la realizzazione delle finissime decorazioni. I maestri calligrafi componevano il testo su pregiate pergamene con penne d’oca e inchiostri, utilizzando calligrafie esteticamente piacevoli che avevano esse stesse una funzione decorativa. Tali scritture sono cambiate a seconda dei tempi e dei luoghi; si possono citare ad esempio la Minuscola Carolina dell’impero Carolingio, la Textura Quadrata (detta oggi gotica) del XII-XIII secolo francese e la sobria Minuscola umanistica, usata dai dotti del ‘400. Le pagine erano poi impreziosite dai miniatori con elaborati capo-lettera decorativi dai vivaci colori temperati con l’uovo e inserti in oro. Gli strumenti e i materiali usati erano quasi sempre prodotti in bottega o tra le mura del convento, se l’artefice era un religioso, e a volte erano ottenuti da materie prime molto preziose che venivano importate da paesi lontani. Un libro miniato era quindi un oggetto estremamente costoso, a causa del tempo impiegato per produrlo, dell’elevata professionalità richiesta e della preziosità dei materiali usati.
Il maestro calligrafo Yuri Zanelli e la maestra d’arte Francesca Cristini, spinti dalla passione per l’arte medievale, da più di dieci anni si sono impegnati nello studio accurato degli antichi trattati , con un’analisi ponderata delle opere che, con gli stessi mezzi e metodi di allora, hanno fedelmente riprodotto. Grazie alle loro ricerche, ancora oggi queste antiche tecniche possono rivivere, tramite conferenze e corsi volti ad avvicinare ad una particolarissima esperienza artistica sia cultori dell’arte che principianti.
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mercoledì 17 ottobre 2018

Sognare l’Oriente. Il medioevo esotico in Italia

Chi si serve oggi del Medioevo? Tutti. La politica attuale lo usa come una miniera da cui estrarre esempi e modelli ritenuti utili per capire il presente. Identifiato con i “secoli bui”, il Medioevo è presentato come modello perfetto per spiegarci i “nuovi barbari”, lo “scontro di civiltà” e il terrore che il nostro mondo stia per  finire. Al contrario, se considerato come il tempo dei cavalieri e delle origini eroiche, il Medioevo assume una funzione mitica per moltissimi gruppi politici e comunità organizzate, che lo usano per affermare la propria originale identità. Questa attualizzazione del Medioevo, spesso una vera e propria invenzione delle tradizioni, va sotto il nome di “medievalismo”. Quattro appuntamenti dedicati a questo tema si terranno presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena a partire da venerdì 19 ottobre 2018 con Alessandro Vanoli che interverrà su "Sognare l’Oriente. Il medioevo esotico in Italia" in Aula Magna alle ore 17.00.
Il sogno romantico di un medioevo originario ebbe in Italia anche il volto dell’orientalismo. Da una parte il recupero e l’invenzione di una storia antica fatta di incontri e scontri con mori e saraceni; dall’altra il senso orientalistico del recupero di un oriente favoloso, immaginato nelle pitture e persino nei palazzi. Un viaggio dalla Sicilia musulmana ricostruita da storici e architetti, sino ai sogni orientali del castello di Sammezzano e della Rocchetta Mattei.
Alessandro Vanoli, storico del Medioevo, si è dedicato alla storia del Mediterraneo e delle relazioni tra cristiani e musulmani tra l’antichità e l’età moderna. Tra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano Andare per l’Italia araba (2014), Quando guidavano le stelle. Viaggio sentimentale nel Mediterraneo (2015), La Sicilia musulmana (2016), L’ignoto davanti a noi. Sognare terre lontane (2017) e, insieme a Franco Cardini, La via della seta. Una storia millenaria tra Oriente e Occidente (2017).

lunedì 15 ottobre 2018

I Bagni di Cefalà Diana. Pratiche termali d’origine islamica nella Sicilia medievale

Lunedì 15 ottobre 2018 alle ore 17,00 si presenta a Palazzo Ajutamicristo di Palermo il volume "I Bagni di Cefalà Diana (secoli X-XIX). Pratiche termali d’origine islamica nella Sicilia medievale", edito dall’Ècole Française de Rome, a cura di Alessandra Bagnera e Annliese Nef. Interverranno il Soprintendente Lina Bellanca, Mirella Cassarino, Alessandra Molinari e Renata Prescia. Saranno presenti i curatori del volume.
Il complesso termale di Cefalà Diana, costruito su una sorgente di acqua termale e situato 30 km a sud di Palermo, non era mai stato finora oggetto di uno studio sistematico e interdisciplinare. I dati archeologici raccolti durante gli scavi effettuati negli anni 1990 e 2000 e le nuove indagini, condotte dal 2003 sotto l'egida della Ecole française de Rome in collaborazione con la Soprintendenza di Palermo, hanno permesso di specificare la cronologia dei bagni e di chiarirne, per la prima volta, le relazioni con il sito in cui si trovano.

giovedì 11 ottobre 2018

Lentini tra XIII e XVI secolo

Fare luce sul medioevo a Lentini (SR). È l’obiettivo di un doppio appuntamento culturale promosso dal Gruppo Archeologico Leontino. Venerdì 12 ottobre 2018, alle 18.30, nella chiesa della Santissima Trinità e San Marziano due illustri studiosi, Clara Biondi e Henri Bresc, la prima docente emerita di storia medievale e paleografia latina all’Università di Catania, il secondo docente emerito di storia medievale all’Università di Parigi X – Nanterre, affronteranno il tema «Lentini tra il XIII e il XVI secolo. I documenti, la città, i feudi, la società». Domenica 14 ottobre 2018, invece, nell’ambito della Giornata nazionale di archeologia ritrovata, sarà possibile visitare dalle ore 10,00 alle ore 12,00 i ruderi adiacenti la chiesa della Santissima Trinità.

martedì 9 ottobre 2018

Per un censimento degli ospedali medievali in Toscana

Dalle magioni degli ordini spedalieri agli ospizi comunali, dalle più povere stazioni per pellegrini, pastori, viandanti alle stanze annesse alle chiese. Sono 1686 gli ospedali fondati tra l’VIII e il XV secolo e censiti da Aldo Favini. Tra questi il più antico e ancora attivo è l’ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze che era stato concepito a fine del Duecento già in una prospettiva di ampliamento e a fine Quattrocento si sosteneva grazie alla ricchezza prodotto da 350 poderi, possedeva fattorie estese in Valdarno e due pievi sottoposte.
Della storia degli ospedali toscani se ne parlerà mercoledì 9 ottobre 2018 alle ore 17.00, nella sala conferenze dell’Accademia La Colombaria in Via Sant’Egidio 23 a Firenze nel corso del convegno “Per un censimento degli ospedali medievali in Toscana. Prime considerazioni” che vede come relatori lo studioso di storia medievale Aldo Favini e Sandro Rogari, presidente dell’Accademia Toscana di scienze e lettere La Colombaria.
Tra le curiosità che saranno raccontate nel corso del convegno la particolarità della fioritura di ospedali trecenteschi: la Toscana ne vide nascere ben 608 nel corso del Trecento, di questi 47 sono stati fondati tra il 1340 e il 1350, il decennio della Grande Peste. La realizzazione di luoghi di cura in Toscana deve molto a sei Ordini Spedalieri; oltre a Santa Maria Nuova gli altri due ospedali medievali ancora attivi sono l’ospedale di San Miniato (Pisa) e l’ospedale Serristori di Figline Valdarno. Il lavoro di ricerca di Favini è pubblicato nel volume “Ospedali nella Toscana Medievale”, Press & Archeos, 2017.

domenica 7 ottobre 2018

Oh, che bel Castello !

Domenica 7 ottobre 2018 si festeggia la prima giornata dedicata ai castelli dell’Emilia-Romagna: da Piacenza a Rimini circa 40 manieri apriranno le proprie porte al pubblico con un programma di visite guidate, fiabe animate in costumi d’epoca, degustazioni, aperitivi nei torrioni, racconti in prima persona dei castellani. L’iniziativa è promossa da Regione Emilia-Romagna, Apt Servizi e Destinazioni Turistiche dell’Emilia Romagna con l’Associazione Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli, capofila del progetto.
Per un’intera giornata castelli, rocche e fortezze abbasseranno il proprio ponte levatoio per svelare ai visitatori segreti e misteri custoditi da secoli. Ce n’è per tutti i gusti, tra attività e forme di intrattenimento per tutti, bambini compresi: sono in programma, infatti, visite guidate in costume d’epoca, fiabe animate, degustazioni, aperitivi nei torrioni, racconti in prima persona dei castellani. Parola d’ordine: vivere una giornata che riporta nel passato, dal Medioevo al Rinascimento e oltre.
Alcuni castelli puntano sulla propria storia millenaria e racconteranno avventure e intrighi sotto forma di fiabe animate con attori e figuranti in costume. C’è chi ha scelto un gruppo di bambini come “guide per un giorno” per portare gli ospiti alla scoperta delle opere. In altri casi saranno i nobili proprietari di famiglie di alto lignaggio, i veri e propri castellani che ancora oggi vivono fra queste mura che faranno da guida, del resto chi meglio di loro può raccontare la storia? E siccome siamo in Emilia-Romagna territorio di Food Valley, tante antiche corti hanno scelto come tema portante proprio il cibo e allora il pubblico potrà gustare aperitivi sui torrioni, degustazioni di salumi pregiati in antiche sale e possibilità di pranzi e cene in abbinamento. Ci sono manieri che abbinano all’ingresso il tour con visita anche al giardino o ai punti panoramici più suggestivi. C’è chi punta su prigioni e cantine. E per i bambini ci sono laboratori e spettacoli.
Per il programma completo delle aperture clicca qui !

sabato 6 ottobre 2018

Il Cristo deposto di Jacopino da Tradate

Il Cristo deposto di Jacopino da Tradate, scultura in marmo conservata nella chiesa di San Francesco a Casalmaggiore (appartenente ab antiquo al medesimo luogo sacro, prima della sua ricostruzione novecentesca), è da tempo sotto i riflettori degli storici dell’arte, anche se è ancora poco conosciuta dai cittadini di Casalmaggiore. La volontà del Parroco don Claudio Rubagotti di rendere più ampiamente fruibili ai cittadini di Casalmaggiore gli edifici sacri consente ora una più facile accessibilità e una piena valorizzazione di questo capolavoro del Quattrocento lombardo.
L’attribuzione a Jacopino da Tradate, il celebre scultore tardogotico attivo nella fabbrica del Duomo di Milano, spetta a un contributo della storica dell’arte Laura Cavazzini pubblicato nel 1997 sulla rivista «Prospettiva» (Jacopino da Tradate fra la Milano dei Visconti e la Mantova dei Gonzaga), argomento poi ripreso nel volume Il crepuscolo della scultura medievale in Lombardia (Firenze, Olschki, 2004). La scultura, confermata a Jacopino con l’autorevole avallo, tra gli altri, di Enrico Castelnuovo, è stata esposta nella grande mostra milanese dedicata a L’arte a Milano dai Visconti agli Sforza tenutasi nel 2015 a Palazzo Reale, dove campeggiava in una delle sale più belle e suggestive e, più recentemente, ha avuto una sua visibilità mediatica grazie a un articolo di Tomaso Montanari pubblicato sul «Venerdì» di «Repubblica».
Laura Cavazzini, attualmente docente di Storia dell’Arte medievale presso l’Università di Trento, ha accolto l’invito dell’Amministrazione Comunale di Casalmaggiore di tornare sull’argomento con una conferenza dedicata a Jacopino da Tradate e al Cristo deposto di Casalmaggiore. L’incontro, introdotto da Giorgio Milanesi e da Valter Rosa, si svolgerà presso il Museo Diotti sabato 6 ottobre 2018 alle ore 16,30 (ingresso libero). Al termine sarà possibile recarsi a visionare insieme la scultura nella Chiesa di San Francesco.

venerdì 5 ottobre 2018

Medioevo in Libreria 2018-2019, prima giornata

Sabato 6 ottobre 2018 l’Associazione Italia Medievale è lieta di invitarvi alla prima giornata di Medioevo in LIbreria 2018-2019, ciclo di conferenze, eventi e visite guidate giunto quest'anno alla sua XVII edizione, che avrà il seguente programma: 
Ore 10,00: Milano Medievale: Visita guidata alla Basilica di Sant’Eufemia. Costo 5 euro per i soci di Italia Medievale, 8 euro per i non associati. Ritrovo davanti all’ingresso in Piazza Sant’Eufemia, 2. A cura di Eleonora Poli (Laurea specialistica in Storia Medievale all’Università degli Studi di Milano).
Nel pomeriggio nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7):
 
Ore 15,30: Medioevo Movie. Viaggio nel Medioevo filmato. A cura di Italia Medievale. 
Ore 16,00Emiliano Bertin, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano: “Parole per tutti. Breve viaggio nella poesia italiana tra Due e Trecento“. 
Emiliano Bertin affianca alla docenza in Lettere nella scuola media attività didattica e di ricerca presso l’Università Cattolica di Milano dove ha conseguito nel 2008 il Dottorato di ricerca in Filologia Italiana. Si è occupato in prevalenza di Dante (produzione e fortuna), di volgarizzamenti trecenteschi dell’Eneide e dell’epistolario di Concetto Marchesi. Dal 2007 coordina la Scuola Estiva Internazionale in Studi danteschi organizzata da Università Cattolica di Milano, Centro Dantesco di Ravenna, Università degli Studi di Verona (www.unicatt.it/dante). In ambito didattico ha pubblicato, con Stefano Motta, “Poesia italiana delle Origini. Studio e didattica dei testi dal Notaro a Petrarca”, Torino, Loescher, 2013 e Dante Alighieri, Milano, RCS Mediagroup, 2017. 
Eleonora Poli ha conseguito la Laurea Triennale in Scienze dei Beni Culturali nel novembre 2015 con una tesi dal titolo: “Il patrimonio rurale morimondese dell’antico Ospedale Maggiore di Milano (1576-1785)“, relatore F. Vaglienti; nel marzo 2017 si è laureata in Scienze Storiche con la tesi magistrale “Infantes expositi Hospitali Magno. Abbandono, assistenza e baliatico nella Milano di fine ‘400“; relatore F. Vaglienti, correlatore M. Calleri.
Dal 2015 al 2017 ha rivestito il ruolo di guida turistica e coordinatore delle visite guidate del progetto “La Ca’ Granda dei Milanesi” promosso dall’Università degli Studi di Milano e dalla Fondazione IRCCS Ca’ Granda.

giovedì 4 ottobre 2018

Sarzana Dantesca 2018, terza edizione

Si aprirà venerdì 5 ottobre 2018 alle ore 10,30 presso la sala consiliare del Comune di Sarzana (SP) la terza edizione di “Sarzana Dantesca”, manifestazione che gode della consulenza scientifica del Prof. Paolo Pontari, dantista dell’Università di Pisa e dei patrocini, fra gli altri, di: Comune di Sarzana, Università di Pisa, Società Dantesca e Società Dante Alighieri. Si inizierà con i saluti delle autorità e una doppia conferenza dei professori Eliana Vecchi (Guerre e pace in Lunigiana: i Malaspina, il Vescovo di Luni e Dante) e Franco Bonatti (Castruccio Castracani degli Antelminelli Visconte del Vescovo di Luni), intervallata da una poesia dantesca (Amor, da che convien pur ch'io mi doglia) letta per la prima volta in vernacolo sarzanese da Massimo Pesucci.
Questa edizione è suddivisa in quattro sessioni, due più didattiche d’argomento storico il venerdì mattina e il sabato mattina, sempre alle ore 10,30: oltre ai menzionati studiosi interverranno, per un quadro della Sarzana ai tempi di Dante, i professori Roberto Ghelfi con "Emergenze architettoniche e urbanistica: ipotesi e direzioni di ricerca" ed Egidio Banti con "Il tessuto economico-sociale"; nell’intervallo sarà letto un racconto tratto da Le città invisibili di Italo Calvino, a cura del dott. Luigi Serreli, il tutto coordinato dal Prof. Lorenzo Vincenzi. A seguire due sessioni più accademiche, tenute sempre in sala consiliare, il sabato pomeriggio (ore 17,30) dal Prof. Alessandro Cossu, docente di Storia Medievale presso l’università di Sassari (Dall'altra parte del mare. La signoria dei Malaspina in Sardegna) e la domenica mattina (ore 10,30) dal prof. Mirko Tavoni, docente di Filologia dantesca presso l’Università di Pisa nonché accademico della Crusca (Dante nel cinema italiano e americano (1911-1944).
Al termine della lezione del Prof. Tavoni sarà letta la canzone Amor, da che convien pur ch'io mi doglia in versione originale.
Per gentile concessione del Comune di Sarzana, in occasione delle conferenze sarà esposta in sala consiliare l’opera grafica Sarzana, Dante, la Pace, realizzata dal noto pittore e miniatore d’arte Piero Colombani nell’anno 2006 in occasione del VII centenario del passaggio di Dante a Sarzana.
Nel pomeriggio di venerdì 5, alle ore 17,30 in sala consiliare, sarà presentato al pubblico per la prima volta l’Ydromellum di Dante, prodotto appositamente per Sarzana Dantesca dall’Azienda Campo Giardino di Pavia, che ha realizzato un’etichetta commemorativa. L’idromele è infatti menzionato da Dante, con connotazioni più che positive (“dolcissimo”), in apertura del trattato sulla lingua volgare: per questo motivo sarà fatto sposare con il Pan di Dante, novità dello scorso anno; ad officiare il rito sanno l’esperto di gastronomia locale dott. Nicola Caprioni e il Delegato AIS della Provincia di Genova Antonio Del Giacco, coordinati da Gabriella Molli, giornalista enogastronomica.
Ancora nel pomeriggio di venerdì 5 alle ore 15, 30 presso la sala dell’Università dell’Età Libera di via Ronzano, Proiezione del film Vita di Dante - parte prima, prodotto dalla RAI con Giorgio Albertazzi, Luigi Vannucchi e Renzo Montagnani. Regia di Vittorio Cottafavi. Un film del 1965 che ripercorre l'intera vita di Dante con particolare attenzione alle sue opere letterarie. Durata 70 minuti circa.
In contemporanea con le conferenze, nell’atrio del Palazzo Comunale, dal 5 al 7 ottobre 2018 con orario 10/18, potranno essere ammirati i nuovi scatti del fotografo paesaggista Lorenzo Pecunia, incentrati sui luoghi della Lunigiana storica.
Infine due visite guidate a siti mozzafiato, entrambe nel pomeriggio di domenica 7: il Monastero del Corvo di Bocca di Magra (ore 15,30) e il Castello di Madrignano (ore 16). Per questi due eventi è obbligatoria la prenotazione scrivendo a simoenta@gmail.com entro il giorno 6 ottobre.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero con possibilità di richiedere l’attestato di partecipazione.
Per ulteriori informazioni sulla manifestazione consultare il sito www.sarzanadantesca.it.

mercoledì 3 ottobre 2018

Castelli in Guerra a Rovereto (TN)

Il Convegno di studi «Castelli in guerra. Dai contesti medievali alle fortificazioni del primo conflitto mondiale» in programma venerdì 5 e sabato 6 ottobre 2018 al Castello di Rovereto a cura dell’Associazione culturale RFA Ricerche Fortificazioni Altomedievali in collaborazione con il Museo Storico Italiano della Guerra.
L’iniziativa vuole essere un momento di riflessione su un tema inedito per la castellologia in ambito trentino, proponendosi di mettere in relazione le dinamiche di fortificazione medievali e austroungariche, con particolare attenzione ai casi di presidi in cui queste due istanze si sono sovrapposte, interagendo fisicamente e simbolicamente. Un’analisi delle trasformazioni dei castelli medievali nel primo ventennio del Novecento, ma anche un’occasione per studiosi di ambiti disciplinari diversi di confrontarsi sull’evoluzione della difesa del territorio, in relazione alle scelte strategiche, alle metodologie e alle tipologie architettoniche elaborate o rielaborate, in risposta alle diverse esigenze belliche, in una regione da sempre ritenuta “fortezza” anche per la natura dei luoghi.
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martedì 2 ottobre 2018

Ars illuminandi: tre secoli di manoscritti miniati nella Biblioteca Capitolare

Ars illuminandi: tre secoli di manoscritti miniati nella Biblioteca Capitolare di Verona
Venerdì 5 ottobre 2018
Visita Guidata alle ore 19:30
I manoscritti miniati saranno al centro della nuova esposizione temporanea di venerdì 5 ottobre 2018 organizzata dalla Biblioteca Capitolare in collaborazione con Fondazione Discanto.
Le miniature nelle pagine degli antichi codici da sempre hanno suscitato stupore e meraviglia negli occhi di chi le osservava: elementi preziosi per arricchire i volumi, ma anche densi di numerosi significati. La miniatura è chiamata anche ars illuminandi, forse dalla luce che le pagine ricevono per mezzo dei colori e della doratura, o forse dall’utilizzo di lacche alluminate per comporre i colori.
I visitatori potranno scoprire la miniatura nel corso di tre secoli, dal XIV al XVI. Per l’occasione verranno esposti alcuni tra i più bei codici conservati in Biblioteca: del XIV secolo una delle una delle nove coppie di corali, considerati il più importante corpus esistente della miniatura veronese del Trecento, un bellissimo messale e un compendio di diritto canonico compilato da Uguccione da Pisa. Del XV secolo un testo di botanica ricco di disegni dipinti a mano, un’epitome di Pier Candido Decembrio delle Vite di Plutarco, dove sono illustrati personaggi della civiltà greca e romana, e un codice con capilettera miniati di Tito Livio. Infine per il XVI secolo saranno esposti due codici di argomento religioso: un manoscritto di messe con notazioni musicali con delicati motivi floreali e animali e una Bibbia nella quale ogni foglio è contornato da uno spettacolare fregio dorato.
È prevista una sola visita guidata alle ore 19:30, con prenotazione consigliata, al costo di 10 euro.
INFO EVENTO
Biblioteca Capitolare di Verona (ingresso Piazza Duomo, 19)
Venerdì 5 ottobre 2018
Orario visita guidata: 19:30
Ingresso visita guidata adulti: euro 10
Ingresso visita guidata bambini fino a 14 anni: gratuito
Prenotazione consigliata
tel. 045 8538071 – info@capitolareverona.it.