Rassegna stampa quotidiana di news, eventi informazioni culturali in diretta dal Medioevo realizzata dall'Associazione Culturale Italia Medievale. Pagina con aggiornamento ad intervalli NON regolari. Non rientrante nella categoria della informazione periodica stabilita dalla Legge 7 marzo 2001, n. 62. Se desideri vedere il tuo evento segnalato in questo spazio scrivici una mail: info@italiamedievale.org
domenica 31 marzo 2019
"La Calabria dei Templari" presentazione a Siderno (RC)
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sabato 30 marzo 2019
"Carnevale Medievale" a San Casciano (FI) la decima edizione
La poesia, la magia, l’immaginazione, intrecciate alla storia
millenaria di San Casciano, sono pronte a diventare parola, a farsi
movimento, a diffondere suoni e colori. La manifestazione più attesa
dell’anno, il Carnevale Medievale, promosso dal Comune e dalle Contrade
sancascianesi, si prepara ad incantare il paese e a farlo ‘perdere’ nel
mare magnum della creatività, quello spazio infinito in cui i
sancascianesi, riuniti nelle cinque contrade Gallo, Cavallo, Giglio,
Leone e Torre, ancora una volta dimostreranno di essere abilissimi
marinai.
Difficile resistere al canto della sirena, intonato per la
decima edizione dalla spettacolare manifestazione che, sabato 30 e domenica 31
marzo 2019, a partire dalle ore 15, riempirà ogni angolo del centro storico
di San Casciano, trascinando tutti nel proprio vortice temporale, un
viaggio visivo e interiore, a ritroso nei secoli, a caccia di emozioni
da scoprire e condividere.
Anno Domini 1357, le mura di San Casciano tornano a vivere. E’ tempo
di allontanare le accezioni più torbide e buie attribuite all’epoca
dall’immaginario collettivo e proclamare uniti “Ad Novam Vitam”.
Quest’anno il Carnevale Medievale raddoppia lo spettacolo che si ispira
alla ricostruzione delle mura medievali, alla vita che torna nel primo
nucleo di comunità sancascianese all’interno del castello, dopo
l’assedio di Castruccio Castracani, il condottiero ghibellino al quale
Machiavelli nel 1520 dedicò un’opera biografica.
“Quest’anno esalteremo il tratto distintivo che ha connotato il
Carnevale nel corso dei dieci anni – dichiara l’assessore alle feste e
alle tradizioni popolari Roberto Ciappi – un capolavoro collettivo,
cresciuto di anno in anno nelle funzioni sociali e aggregative del fare
comunità, la manifestazione ha permesso a generazioni diverse di unirsi,
confrontarsi e lavorare per un obiettivo comune, rendere vitale e
attrattivo il proprio paese con un evento che coinvolgesse direttamente i
cittadini”. “E’ l’esperienza artistica e artigianale la vera anima del
nostro Carnevale – aggiunge Marco Niccolini, presidente delle Contrade
sancascianesi – che ha avuto il merito di rafforzare concretamente
l’identità di San Casciano, in ogni storia rappresentata, e sono state
decine negli anni, allestite con grande impegno e creatività dalle
contrade, sono emersi attraverso il rovesciamento della realtà desideri,
sogni, visioni del presente, la comunità si è raccontata sui carri, ha
espresso se stessa nella spettacolarizzazione della cultura popolare
legata alle radici del Medioevo”.
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Ubicazione:
San Casciano in Val di pesa FI, Italia
venerdì 29 marzo 2019
Ad Tartaros. Viaggio, crociata e missione nell’Oriente di Fra’ Giovanni da Pian di Carpine
In occasione del trentennale dalla pubblicazione dell’edizione
critica dell’Historia Mongalorum di Fra’ Giovanni da Pian del Carpine
per i tipi del Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo, il Comune di Magione, patria del missionario francescano, ha inteso ricordarne la
figura e l’opera con un importante convegno di studi dal titolo “Ad
Tartaros. Viaggio, crociata e missione nell’Oriente di Fra’ Giovanni da
Pian di Carpine”. L’evento, previsto presso il Castello dei Cavalieri di
Malta di Magione nei giorni di sabato 30 e domenica 31 marzo 2019, è
finalizzato non solo a ripercorrere la vicenda biografica del
personaggio, ma soprattutto a riflettere criticamente su alcuni aspetti
centrali della sua storia e della sua epoca: dal tema della frontiera
mobile alla geopolitica dell’Oriente Latino, dalle categorie del
viaggio, della crociata e della missione nel basso Medioevo al ruolo
dell’ordine francescano e degli ordini monastico-militari,
dall’immaginario medievale intorno ai Mongoli alla fortuna letteraria
dell’opera giovannea.
“Un convegno di studi – spiega Vanni Ruggeri, presidente del
consiglio comunale con delega alla cultura del Comune di Magione che ne
ha seguito l’organizzazione, con relatori e studiosi provenienti da
tutta Italia
intende costituire occasione qualificante di riflessione storica e di
confronto tra ricercatori impegnati su ambiti di studio diversi e spesso
sfuggenti ad una visione d’insieme, ma soprattutto vuole offrire un
momento di alta divulgazione per tutti su una figura fortemente
identitaria e iconica per il nostro territorio, declinandone l’approccio
su suggestioni e tematiche che, pur nel rigore dell’indagine storica,
si prestano a domande di stringente attualità nel dibattito culturale:
il tema della frontiera, la scoperta dell’altro, la dialettica
Oriente/Occidente, il dilemma crociata/missione come opzione politica
nel confronto fra diversi, oltre ovviamente la scoperta del ricco
immaginario orientaleggiante che proprio sul lontano regno tartaro e
sulla sua mitografia ha condizionato larga parte della cultura “pop”
contemporanea e non solo. L’auspicio è quello di
istituzionalizzare e rendere a cadenza annuale appuntamenti come questo,
che si sono già rivelati estremamente fecondi di proficue
collaborazioni con importanti istituzioni culturali a carattere
nazionale, foriere di future progettualità di ampia portata”.
Il convegno si articolerà in tre distinte sessioni e
prevede la partecipazione di 10 relatori tra accademici, docenti,
studiosi e ricercatori di livello nazionale. Ad aprire i lavori, sabato
30 alle ore 16, dopo i saluti istituzionali di Giacomo Chiodini, Sindaco
di Magione; Vanni Ruggeri, Presidente del Consiglio comunale con delega
alla cultura; Donatella Porzi, Presidente Assemblea legislativa Regione
Umbria e Dianella Gambini, Prorettrice Università per Stranieri di
Perugia, interverrà il Prof Enrico Menestò, Presidente del Centro
Italiano di Studi sull’Alto Medioevo di Spoleto, con una lectio
magistralis dal titolo Giovanni di Pian di Carpine, un francescano alla
corte del Gran Khan. A seguire sarà presentata, a cura di Patrizia
Stoppacci (Università degli Studi di Perugia) la nuova edizione
tascabile dell’Historia Mongalorum di Fra’ Giovanni, con la traduzione
italiana del testo alleggerito dell’imponente apparato critico
dell’edizione maggiore del 1989. Un’importante scelta editoriale per
rendere accessibile al vasto pubblico il dettato di un testo di capitale
importanza, precursore del più celebre Milione di Marco Polo.
I lavori riprendono domenica mattina a partire dalle ore 10.00 con
una serie di interventi focalizzati sul ruolo dell’ordine francescano e
della figura di Fra Giovanni, in particolare nel contesto geopolitico
dell’Oriente medievale del tempo: Stefano Brufani (Università degli
Studi di Perugia) I frati minori: dalla itineranza alla mobilità; Luigi
Russo (Università Europea di Roma) I Mongoli e la Terrasanta latina. Il
contesto geopolitico degli sforzi diplomatici di Giovanni da Pian di
Carpine; Antonio Musarra (Università degli Studi di Firenze) I frati
minori e la Terrasanta nel XIII secolo: tra crociata e missione; Jacopo
Mordenti (Storico del Medioevo) Gli ordini monastico-militari: un
Oriente latino altro?.
La sessione pomeridiana di domenica 31, ore 15.30, è infine dedicata
al portato culturale dell’opera letteraria di Fra’ Giovanni e alla
“mediazione” culturale occidentale nei confronti dell’Oriente, nel
passato come oggi, e si articolerà in due interessanti relazioni di
Duccio Balestracci (Università degli Studi di Siena) Brutti, sporchi e
(a volte) cattivi. L’Oriente medievale tra missione e proto-etnologia; e
di Anna Putton (Storica del Medioevo) Le feste alla corte del Gran Khan,
viste attraverso gli occhi dei viaggiatori occidentali del XIII secolo.
A chiudere i lavori, una stimolante Tavola rotonda che si incarica di
riflettere sulle declinazioni massmediatiche del fenomeno, sul tema
Medievalismo e Orientalismo nella cultura popolare contemporanea,
animata da tre giovani studiosi: Riccardo Facchini e Davide Iacono
(collaboratori di Medioevo e creatori/curatori di MediaEvi) e Cristiano
Saccoccia (Storico del Medioevo).
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giovedì 28 marzo 2019
Il Paesaggio di Leonardo. Un fiume, l’Arno e l’identità di un territorio
Rientra nel ricco programma degli eventi e delle iniziative previsti a
Cerreto Guidi per Leonardo 2019, la conferenza fissata per venerdì 29
marzo 2019, con inizio alle ore 21.15 presso la Palazzina dei
Cacciatori, in Via Santi Saccenti, a Cerreto Guidi (FI).
La conferenza su “Il Paesaggio di Leonardo. Un fiume, l’Arno e l’identità di un territorio” sarà tenuta dal Professor Andrea Vanni Desideri che fa parte del Comitato scientifico per Leonardo 2019.
Andrea Vanni Desideri, archeologo, ha collaborato con molte Soprintendenze, Università italiane e istituzioni straniere tra cui il Petra Archaeological Park, lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, la University of Pittsburg e la Conservation du Patrimoine de Savoie; dal 1986, anno della sua fondazione, è membro della missione archeologica dell’Università di Firenze nell’area di Petra (Giordania).
È stato professore a contratto di Archeologia Medievale all’Università di Firenze e attualmente insegna Storia degli insediamenti e dei sistemi abitativi nella Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici della stessa Università.
È direttore dei Musei civici di Fucecchio, Castelfranco e San Miniato, presidente dell’Associazione dei Musei Archeologici della Toscana e consigliere della Fondazione Montanelli-Bassi.
La conferenza del Prof. Andrea Vanni Desideri sarà preceduta dal saluto del Sindaco di Cerreto Guidi Simona Rossetti.
La conferenza su “Il Paesaggio di Leonardo. Un fiume, l’Arno e l’identità di un territorio” sarà tenuta dal Professor Andrea Vanni Desideri che fa parte del Comitato scientifico per Leonardo 2019.
Andrea Vanni Desideri, archeologo, ha collaborato con molte Soprintendenze, Università italiane e istituzioni straniere tra cui il Petra Archaeological Park, lo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme, la University of Pittsburg e la Conservation du Patrimoine de Savoie; dal 1986, anno della sua fondazione, è membro della missione archeologica dell’Università di Firenze nell’area di Petra (Giordania).
È stato professore a contratto di Archeologia Medievale all’Università di Firenze e attualmente insegna Storia degli insediamenti e dei sistemi abitativi nella Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici della stessa Università.
È direttore dei Musei civici di Fucecchio, Castelfranco e San Miniato, presidente dell’Associazione dei Musei Archeologici della Toscana e consigliere della Fondazione Montanelli-Bassi.
La conferenza del Prof. Andrea Vanni Desideri sarà preceduta dal saluto del Sindaco di Cerreto Guidi Simona Rossetti.
mercoledì 27 marzo 2019
Festival dell'Eresia
Ubicazione:
Piazza Xxv Aprile, 28, 13835 Ponzone BI, Italia
martedì 26 marzo 2019
Piazza Imperiale di Faenza nell'età di Carlo II Manfredi
Il relatore, Daniele Pascale Guidotti Magnani, descriverà la trasformazione urbana rinascimentale che portò nella piazza faentina le caratteristiche principali visibili ancora oggi, ovvero il portico a due livelli e la Basilica Cattedrale dai caratteri fiorentini.
Tra il 1468 e il 1477 il signore di Faenza Carlo II Manfredi avviò infatti, d'accordo con il fratello, il vescovo Federico, un profondo rinnovamento urbano della città.
La prima opera realizzata fu il portico a due livelli che dotò di una nuova facciata il suo palazzo di residenza (oggi sede del Palazzo comunale), di origini medievali.
Questa architettura sarebbe stata il preludio di un riordino generale della piazza principale della città, probabilmente allo scopo di ricreare un foro all'antica, come prescritto dai trattati di Vitruvio e di Alberti. L'aspetto originale del loggiato rinascimentale, desumibile da documentazione archivistica e iconografica, permette di attribuirlo con una certa probabilità a Giuliano da Maiano.
Oltre alla piazza, Carlo II Manfredi riformò profondamente il tessuto urbano, demolendo molti portici lignei di origine medievale, rettificando le principali strade, completando la cerchia muraria. Federico Manfredi, nel 1474, diede inizio alla fabbrica della Cattedrale, ricostruita dalle fondamenta su progetto dello stesso Giuliano da Maiano. L'architettura della chiesa ha uno stile largamente debitore all'architettura sacra di Brunelleschi, ma con significative differenze (come la navata definita da un'alternanza tra pilastri e colonne, o la copertura composta da volte a vela). L'abside della cattedrale, estranea al progetto maianesco, fu realizzata nel 1491-‘92 e mostra alcuni dettagli riconducibili alla coeva architettura di Bramante.
A Faenza si realizza così in un periodo di tempo brevissimo una profonda trasformazione del volto della città: loggiato, riforma della piazza, riordino delle strade, una nuova cattedrale. Tutto contribuisce a dare lustro ai Manfredi e a fare di Faenza una città moderna, in cui si mettono in pratica, forse per la prima volta nell'Italia settentrionale, i dettami di Vitruvio e di Alberti.
La conclusione dello studio di Daniele Pascale Guidotti Magnani dedicato alla Faenza del Rinascimento, e in particolare ai progetti e alle strategie di rinnovamento urbano nell'età di Carlo II Manfredi (1468-77), è che fondamentali per determinare l'operato dei due fratelli furono di sicuro le idee che ormai da qualche decennio circolavano per le corti italiane, per merito soprattutto di Alberti. Queste idee "propugnavano l'ordine e il decoro urbano come primo veicolo della volontà di rappresentazione personale del principe e della città".
Loggiati nella piazza, rettificazione delle strade principali, abbattimento dei portici, una nuova grandiosa cattedrale, rinnovamenti di chiese e palazzi privati, "tutto – conclude lo studio di Daniele Pascale Guidotti Magnani – doveva contribuire a dimostrare che Faenza era una città aggiornata, moderna, ordinata, e che i suoi reggitori avevano una cultura antiquaria di primo livello, tale da metterli alla pari (almeno nelle intenzioni) con i maggiori potentati italiani".
lunedì 25 marzo 2019
Cristiani e spazi sacri: santuari e pellegrinaggi in Puglia fra tarda antichità e medioevo
Nell’ambito dei “Mercoledì del MArTA”, mercoledì 27 marzo 2019 alle h. 18:00, presso la Sala Incontri del Museo Archeologico Nazionale di Taranto, si terrà la conferenza dal titolo “Cristiani e spazi sacri: santuari e pellegrinaggi in Puglia fra tarda antichità e medioevo”, a cura della prof.ssa Laura Carnevale (Università degli Studi di Bari Aldo Moro).
Il rapporto fra uomo e spazio, e in particolare fra homo religiosus e
spazio sacro (un processo anche descritto come “spazializzazione del
sacro”), è tema cruciale di riflessione non solo per storici e
antropologi ma anche, in anni più recenti, per specialisti di cognitive
studies. Una tipologia rilevante di spazio sacro, comune a tutti i
sistemi religiosi, è il santuario, in quanto contrassegnato da un
surplus di sacralità percepita dai fedeli, che vi affluiscono in
pellegrinaggio per ragioni di devozione. La ricerca sui santuari si lega dunque all’indagine sui pellegrinaggi e allo studio
dei culti, considerati nel loro incarnarsi nel vissuto e nelle menti
dei fedeli e contestualizzati nei singoli sistemi culturali, in una
dinamica esperienziale della quale si è chiamati a tenere conto.
Il tessuto di santuari cristiani che innerva la Puglia testimonia il
dinamismo di un territorio apparentemente “periferico” – in realtà
cerniera fra Oriente e Occidente – le cui prerogative e il cui paesaggio
hanno contribuito a plasmare l’identità degli abitanti, intrecciandosi
con la storia sociale, politica e religiosa e producendo una realtà
complessa che esprime e intercetta, sin da epoca tardoantica e fino a
oggi, la storia e le caratteristiche di quanti lo hanno abitato e lo
hanno attraversato.
Tali fattori, inoltre, hanno attivato nel tempo processi di
trasformazione degli spazi e dei luoghi, in transizione da una sacralità
percepita come meramente “naturale” a una sacralità “culturale”,
intercettata e rimaneggiata dall’uomo. Su alcuni di questi aspetti si
soffermerà la conversazione, con un focus particolare – ma non esclusivo
– sul case study del promontorio garganico.
L’ingresso alla conferenza sarà gratuito.
domenica 24 marzo 2019
"I Templari. Un viaggio nel tempo" a Loano
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Ubicazione:
Corso Roma, 148, 17025 Loano SV, Italia
sabato 23 marzo 2019
Capodanno Pisano 2020
Un intero fine settimana di eventi e iniziative al via sabato 23 marzo 2019 per celebrare il Capodanno Pisano,
tradizione storica che affonda le radici nel Medioevo che fa coincidere
l’inizio del nuovo anno con l’Annunciazione a Maria Vergine
dell’Incarnazione di Gesù.
Il programma,
promosso dal Comune di Pisa in collaborazione con le associazioni
cittadine, prevede sabato alle ore 11.00 la presentazione dei nuovi
costumi del Gioco del Ponte (Palazzo Gambacorti, sala Baleari); alle ore
16.00 il professor Pietro Finelli guiderà una visita
alla Domus Mazziniana (via Mazzini 71), a cura dell’Accademia dei
Disuniti mentre alle ore 17.00 la professoressa Alma Poloni
del Dipartimento di Storia dell’Università di Pisa terrà in sala Regia
di Palazzo Gambacorti la una conferenza su “Pisa nel Trecento. Una città
in crisi”, a cura del circolo culturale Rustichello.
Sempre nel pomeriggio, al
Giardino Scotto è previsto l’evento “Uno die in stile pisano”, con
dimostrazioni di tiro con la balestra, tiro con l’arco, mazza scudo e
scherma medievale. Nel dettaglio il programma prevede alle 15.45 la
“partenza della masnada” che dalla Fortezza Sangallo percorrerà via
Sangallo, piazza Toniolo, via Giusti, via di Fortezza. Alle ore 16.00
“l’attacco alla Fortezza”, con la ricostruzione dimostrativa di un
assalto di truppe alla porta di accesso di una fortezza; a seguire la
“conquista del maniero” con le porte che si spalancano e le schiere
prendono possesso della fortezza, “l’acquartieramento, con la
proposizione di uno spaccato di accampamento medievale; la presentazione
delle schiere e la “ad captandam benevolentiam” con Messer Lurinetto
ad iniziar la festa. Poi, il “tirar con la balestra”, dimostrazione a
squadre fra i balestrieri di Pisa e di Volterra, “l’intermezzo dello
joculator latino” e “alla corte dello signore”, con dimostrazione di
danza medievale; “improvvisazioni in rima” dello sputafuoco verbale;
“alla lizza”, dimostrazione dell’ antico gioco del mazza scudo; “lo
giullare”, acrobazie di doppi sensi; “tirar con l’arco”, dimostrazione
spettacolo di arcieri medievali; “stroncapettini”, intermezzo in
equilibrio fra quello che si può e che non si può dire; “ad usum
domini”, dimostrazione di danza rinascimentale;, “lo cantastorie”, “tiro
al corniolo”, dimostrazione di tiri singoli con balestre da banco,
“intermezzo” in rime ardenti; “maneggiar di spada”, dimostrazione di
scherma medievale con duelli e scontri fra uomini d’arme. Infine, “al
calar delle ombre” Messer Lurinetto commiata “ad perpetuam memoriam” e
alle ore 18.30 il saluto che un nuovo giorno possa sorgere “ad maiorem
pisae gloriam”.
Per scoprire il programma completo dell'evento clicca qui !
venerdì 22 marzo 2019
Giornate FAI di Primavera 2019
Ogni anno, dal 1993, il primo weekend di Primavera i volontari del FAI organizzano una manifestazione nazionale dedicata alla riscoperta del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese.
Una grande festa dei Beni Culturali aperta a tutti e alla quale in 26 anni di storia hanno partecipato più di 10 milioni di Italiani che hanno avuto l'opportunità di visitare oltre 12.000 luoghi spesso inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in più di 5.000 città di tutta Italia.
In occasione delle Giornate FAI di Primavera,
la scoperta di un luogo speciale dell'immenso patrimonio paesaggistico
italiano non è solo un'esperienza che va ad arricchire il bagaglio
culturale di ogni visitatore, ma un'occasione straordinaria di incontro tra persone di età, interessi, provenienza diversi unite dal desiderio di conoscere luoghi eccezionali del proprio territorio. Luoghi
di cui tornare a fruire come visitatori e sui quali accendere i
riflettori affinché possano essere tutelati e valorizzati.
Le Giornate FAI di Primavera coinvolgono ogni anno oltre 40.000 Apprendisti Ciceroni©,
studenti delle scuole secondarie di I e II grado che accompagnano
nelle visite dei luoghi aperti. Educare al valore del patrimonio d'arte e
natura attraverso una formula di partecipazione attiva alla sua cura è
certamente uno dei modi più efficaci per risvegliare il proprio impegno
civile.
Partecipare alle Giornate FAI di Primavera significa fare un gesto concreto a tutela del patrimonio d'arte e natura. A fronte di ogni visita effettuata i nostri volontari chiedono un contributo facoltativo
- a partire da 2, 3 o 5€ - a sostegno di quella missione in cui il FAI
si impegna da oltre 40 anni: la cura, la tutela e la valorizzazione dei
luoghi e delle storie che rendono unico il nostro Paese. Puoi di rendere
ancora più significativo il tuo sostegno iscrivendoti al FAI in tutti i luoghi aperti durante l'evento: potrai entrare in alcune aperture esclusive e avrai diritto all'accesso prioritario in tutti i luoghi aperti.
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Ubicazione:
Italia
giovedì 21 marzo 2019
"Speziali a Siena nei secoli XIV-XV" presentazione a Bucine
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Ubicazione:
Via Senese, 21, 52021 Bucine AR, Italia
mercoledì 20 marzo 2019
"Scicli, Storia, cultura e religione (Secc. V-XVI)" presentazione a Ragusa
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martedì 19 marzo 2019
lunedì 18 marzo 2019
I luoghi di Marco Rustici orafo del Rinascimento
"Firenze 1450 - Firenze oggi. I I luoghi di Marco Rustici orafo del Rinascimento" in questo libro, edito dalla Casa editrice Olschki,
si riscopre il cuore antico di Firenze grazie a un testimone speciale:
l'orafo Marco Rustici (1392/3-1457), autore di uno straordinario Codice,
in cui è protagonista la città com'era attorno al 1450. I suoi disegni
acquerellati sono qui messi a confronto con le grandi chiese esistenti,
ma anche coi luoghi e i resti delle altre chiese e chiesette scomparse.
La stupefacente sequenza di somiglianze e differenze racchiude
l'identità profonda di Firenze: una città ricca di memoria, capace di
cambiare restando se stessa.
Il volume, realizzato in stretta collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, sarà presentato lunedì 18 marzo 2019, alle ore 17.00 a Villa Bardini Firenze (Costa San Giorgio, 2). Interverranno: Umberto
Tombari, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di
Firenze; Jacopo Speranza, Presidente della Fondazione Bardini Peyron, e le autrici del volume Cristina Acidini ed Elena Gurrieri.
Con questo libro in mano
si riscopre il cuore antico di
Firenze in compagnia di un testimone d’eccezione: Marco di
Bartolomeo Rustici (1392/3-
1457) orafo e umanista, autore
di uno straordinario Codice che
da lui prende il nome, e che
descrive e ritrae luoghi religiosi
e civili disseminati nel centro
storico, com’erano attorno al
1450. La Firenze d’allora conservava il proprio tessuto urbano medievale,
ma lo arricchiva con i grandiosi monumenti
del Rinascimento, progettati da Filippo
Brunelleschi e da altri celebri architetti al
servizio di potenti istituzioni.
Lungo questo itinerario
molto speciale e personale
s’incontrano i massimi templi
cristiani, come il Battistero e
il Duomo, ma anche le antichissime chiese e chiesette
scomparse con le demolizioni
ottocentesche.
Gli accurati disegni acquerellati di Rustici sono qui messi
a confronto con gli edifici (o
i luoghi) come si presentano
oggi, in una stupefacente sequenza di somiglianze e di differenze, che racchiude
l’identità profonda di Firenze: una città tenacemente consapevole della propria memoria,
che cambia restando, tuttavia, sempre se stessa.
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Ubicazione:
Costa S. Giorgio, 2, 50125 Firenze FI, Italia
domenica 17 marzo 2019
"Una rivoluzione medievale: la ridefinizione dei diritti e dei poteri patrimoniali delle donne (secc. XII-XV)"
Il ciclo di incontri dedicato al genere dal titolo “Storia delle
Donne, storia di genere” del Dipartimento di Studi Linguisti e
Culturali, nato su proposta dei rappresentanti degli studenti del
dipartimento, prosegue con il secondo appuntamento che sarà dedicato a
“Una rivoluzione medievale: la ridefinizione dei diritti e dei poteri
patrimoniali delle donne (secc. XII-XV)”.
L’incontro, gratuito ed aperto al
pubblico, si terrà martedì 19 marzo 2019 alle ore 14.00 presso
il Dipartimento di Studi Linguisti e Culturali (Largo S. Eufemia, 19)
a Modena e vedrà in qualità di relatrice la prof.ssa Isabelle
Chabot dell’Università di Padova.
“La dote medievale è probabilmente l’istituto giuridico che più ha
“fatto” le italiane, alcuni secoli prima che l’Italia stessa si facesse.
Dal nord al sud della Penisola, – afferma Isabelle
Chabot dell’Università di Padova – la dote si è imposta sia come
condizione indispensabile a ogni matrimonio legittimo, sia come mezzo di
esclusione delle figlie dalla successione ereditaria. Questo processo
di ‘unificazione’, avviatosi rapidamente alla metà del XII secolo, ha
tuttavia necessitato di molto tempo e la permanenza della dote,
addirittura al di là dell’instaurarsi – seppure temporaneamente – del
Codice napoleonico e successivamente del Codice civile dell’Italia unita
(codice Pisanelli, 1865), mostra bene la sua grande capacità di
resistenza. La dote medievale è indubbiamente una costruzione giuridica
rivoluzionaria, nel senso che nei paesi di diritto scritto dove irrompe,
nei decenni centrali del XII secolo, travolge il diritto antico per
trasformare in profondità e in poco tempo le forme del matrimonio e
della successione. Eppure, la dote è lungi dall’avere la stessa
morfologia ovunque e la sua elaborazione come la sua diffusione hanno
impiegato secoli. Per la sua varietà, la sua complessità e la sua
longevità, la dote – ma sarebbe meglio parlare di sistemi dotali – è un
oggetto che merita di essere analizzato nel tempo e nello spazio”.
Isabelle Chabot insegna Storia medievale presso l’Università di
Padova. È stata fellow di Villa I Tatti, The Harvard University Center
for Italian Renaissance Studies e fa parte dell’International Network
Gender Difference in the History of European Legal cultures. Dal 2012 al
2016 è stata presidente della Società Italiana delle Storiche, di cui è
anche socia fondatrice. Tra le sue pubblicazioni, La dette des
familles. Femmes, lignage et patrimoine à Florence aux XIV et XV siècle,
Roma, École française de Rome, 2011. Ha curato tra l’altro con Anna
Bellavitis, La justice des familles. Autour de la transmission des
biens, des savoirs et des pouvoirs (Europe, Nouveau Monde, XIIXIX
siècles), Roma, École française de Rome, 2011.
Per il programma completo sul ciclo di incontri che si concluderà il 2 maggio, consultare il sito www.dslc.unimore.it.
Ubicazione:
Largo Sant'eufemia, 19, 41121 Modena MO, Italia
sabato 16 marzo 2019
Per una storia di San Giovanni in Venere e del Mezzogiorno adriatico
Sabato 16 e domenica 17 marzo 2019 a Fossacesia, al Palazzo dei Priori, si terrà il convegno di studi su “Letteratura erudita, fonti e documenti d'archivio. Per una storia di San Giovanni in Venere e del Mezzogiorno adriatico” organizzato dall'associazione culturale MeCA (Mezzogiorno Cultura Arte).
MeCA nasce nel 2014 dall'iniziativa di tre giovani storiche dell’arte, con l'intento di valorizzare il patrimonio storico e artistico
del Meridione italiano, attraverso l'organizzazione di convegni e
seminari. Dopo aver organizzato un convegno di studi dedicato alla città
di Conversano (BA) e un altro sulle diocesi dell'Italia meridionale nel
Medioevo a Benevento, questa volta l'attenzione è dedicata all'abbazia di San Giovanni in Venere in Abruzzo.
Al convegno parteciperanno funzionari
della Soprintendenza d’Abruzzo, funzionari degli Archivi di Stato di
Roma, docenti universitari e giovani studiosi. La partecipazione è
aperta a tutti.
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venerdì 15 marzo 2019
Scicli. Cultura e società tra medioevo ed età moderna
L'Ente Liceo Convitto di Modica (RG) vi invita a partecipare al quarto incontro di "Percorsi
di Archeologia Iblea" che si terrà venerdì 15 marzo 2019 alle ore 17.30 dal
titolo "Scicli. Cultura e società tra medioevo ed età moderna
attraverso la lettura dei materiali del Carmine e di San Marco" a cura di
Salvina Fiorilla.
Ingresso gratuito.
Ingresso gratuito.
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giovedì 14 marzo 2019
"Gregorio VII" presentazione a Milano
Sabato 16 marzo 2019 alle ore 16,00 l’Associazione Italia Medievale e Archeobooks sono lieti di invitarvi nella Sala Conferenze del Civico Museo Archeologico di Milano (Ingresso da Via Nirone, 7) per la presentazione del saggio “Gregorio VII” di Glauco Maria Cantarella (Salerno Editrice, 2018). Interviene l’autore. Ingresso libero.
Gregorio VII è tra le figure di spicco del Medioevo. Fu Papa dal 1073 al 1085: un decennio noto come età gregoriana, età di guerre, scomuniche e riforme. Il suo pontificato mutò profondamente i rapporti tra Papato e Impero, attraverso il Dictatus papae Gregorio rivendicò la superiorità del potere spirituale su quello temporale.
Fu un riformatore, forse un eversivo, sicuramente in lui e attraverso di lui presero corpo processi che avrebbero condotto la cristianità o l’Europa alle origini della modernità. Fu in lotta con il Sacro Romano Impero per le investiture, con i vescovi per debellare la piaga della simonia dalla Chiesa, con il proprio tempo per affermare l’egemonia di un potere che volle al di sopra di ogni forza terrena, sottoposto soltanto al dominio celeste dell’altissimo di cui si sentì il vicario, fino a pagarne il prezzo.
Sulla sua tomba, presso la Cattedrale di Salerno, è scritto: “ho amato la giustizia e ho odiato l’iniquità: perciò muoio in esilio“. Glauco Maria Cantarella è storico del medioevo, ha insegnato Storia medievale, Storia dell’Europa medievale e Istituzioni politiche medievali all’Università di Bologna. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo, Manuale della fine del mondo. Il travaglio dell’Europa medievale (2015), Imprevisti e altre catastrofi (2017).
Gregorio VII è tra le figure di spicco del Medioevo. Fu Papa dal 1073 al 1085: un decennio noto come età gregoriana, età di guerre, scomuniche e riforme. Il suo pontificato mutò profondamente i rapporti tra Papato e Impero, attraverso il Dictatus papae Gregorio rivendicò la superiorità del potere spirituale su quello temporale.
Fu un riformatore, forse un eversivo, sicuramente in lui e attraverso di lui presero corpo processi che avrebbero condotto la cristianità o l’Europa alle origini della modernità. Fu in lotta con il Sacro Romano Impero per le investiture, con i vescovi per debellare la piaga della simonia dalla Chiesa, con il proprio tempo per affermare l’egemonia di un potere che volle al di sopra di ogni forza terrena, sottoposto soltanto al dominio celeste dell’altissimo di cui si sentì il vicario, fino a pagarne il prezzo.
Sulla sua tomba, presso la Cattedrale di Salerno, è scritto: “ho amato la giustizia e ho odiato l’iniquità: perciò muoio in esilio“. Glauco Maria Cantarella è storico del medioevo, ha insegnato Storia medievale, Storia dell’Europa medievale e Istituzioni politiche medievali all’Università di Bologna. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo, Manuale della fine del mondo. Il travaglio dell’Europa medievale (2015), Imprevisti e altre catastrofi (2017).
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Ubicazione:
Via Nirone, 7, 20123 Milano MI, Italia
mercoledì 13 marzo 2019
"Memorie di una città nascente. Corigliano Rossano”
Giovedì 14 marzo 2019 alle ore 17.30,presso la Sala Rossa di Palazzo San Bernardino, a Corigliano-Rossano, si terrà la conferenza di presentazione del volume collettaneo pubblicato dalla Ferrari Editore, “Memorie di una città nascente. Corigliano Rossano”, a cura di Fausto Cozzetto, storico e docente dell’Università della Calabria, tra i principali esperti italiani di storia medievale e moderna.
Il programma prevede la partecipazione del curatore che presenterà i caratteri storico-artistico-culturali dell’opera, di Settimio Ferrari, amministratore della Ferrari Editore e degli autori che hanno redatto i saggi. La prolusione introduttiva sarà tenuta dal commissario prefettizio di Corigliano-Rossano Domenico Bagnato.
Le conclusioni saranno affidate all’arcivescovo di Rossano-Cariati mons. Giuseppe Satriano. Saranno presentate le ricerche e le riflessione sulla storia e sulla geografia di Corigliano-Rossano, città nata al termine di un percorso di accorpamento tra due importanti centri urbani della Calabria.
Gli studiosi che, attraverso i loro contributi critici, hanno affrontato l’argomento da ottiche diverse sono: Giuseppe Amarelli, Antonio Aprelino, Franco Emilio Carlino, Crescenzo Di Martino, Delia Dattilo, Francesco Filareto, Giulio Iudicissa, Francesco Joele Pace, Salvatore Martino, Tullio Masneri, Gennaro Mercogliano, Giovanni Morello, Mario Sapia, Rossana Sicilia, Giuseppe Zumpano. La conferenza sarà il punto di partenza di un ciclo di appuntamenti culturali nei
quali i diversi autori si succederanno, per proporre al pubblico le tematiche trattate nel volume.
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Ubicazione:
Via S. Bernardino, 87067 Rossano CS, Italia
martedì 12 marzo 2019
“La ‘Passio’ di san Donato vescovo di Arezzo”
Saranno Francesco Santi e Francesco Stella, docenti presso
le Università di Cassino e di Siena, a presentare martedì 12 marzo 2019, alle
ore 17,30, nell’Auditorium Ducci di via Cesalpino, il libro “La
‘Passio’ di san Donato vescovo di Arezzo”, a cura di Pierluigi
Licciardello. Il volume è stato recentemente pubblicato da Sismel − Edizioni del Galluzzo di Firenze, nella collana “Edizione nazionale dei
testi mediolatini d’Italia”. L’evento, organizzato dal Comune di Arezzo e
dalla Società Storica Aretina, in collaborazione con la Fraternita dei
Laici, vedrà la presenza del curatore e sarà coordinato da Luca Berti.
Il volume contiene l’edizione critica, la traduzione e il commento
del testo agiografico dedicato a san Donato. Di origine altomedievale,
la ‘passio’ ha goduto di ampia fortuna in Italia e Oltralpe ed è stata
oggetto di una complessa tradizione fatta di scritture, riscritture e
contaminazioni che attraversano tutto il medioevo. Il testo presenta
anche un notevole interesse dal punto di vista storico e linguistico.
Pierluigi Licciardello, nato ad Arezzo nel 1974, è dottore di ricerca
in Agiografia e in Storia medievale. Insegnante di materie letterarie
al Liceo Classico “F. Petrarca”, si è occupato di letteratura latina
medievale e di storia religiosa del medioevo, con particolare attenzione
ad Arezzo e ad altre città dell’Italia centrale. Ha studiato in
particolare il culto dei santi e la vita religiosa ad Arezzo, Siena,
Cortona e Sansepolcro, la letteratura agiografica dell’Italia centrale,
la tradizione liturgica e normativa di Camaldoli e di Fonte Avellana.
“La ‘Passio’ di san Donato” consta di 370 pagine ed è corredata da
tredici immagini a colori fuori testo, un appendice documentaria e
diversi indici. Il volume, rilegato, con sovraccoperta a colori, ha un
prezzo di copertina di 70,00 euro, ma in occasione della presentazione sarà
distribuito ad un prezzo promozionale.
Per tutte le informazioni clicca qui !
Ubicazione:
Via Andrea Cesalpino, 52100 Arezzo AR, Italia
domenica 10 marzo 2019
sabato 9 marzo 2019
Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali 2019
Da domenica 10 marzo 2019, ben 19 località fra manieri e siti
pubblici e privati di interesse storico artistico aprono le porte in
contemporanea per 7 appuntamenti fino al 2 giugno, con visite guidate ed
eventi, all’insegna dell’epoca medievale.
Tornano anche per questa primavera le attesissime giornate di
apertura del circuito di castelli, palazzi e borghi medievali che ad
ogni edizione crescono sia per numero di realtà aderenti sia per numero
di visitatori: oltre 22 mila i visitatori delle Giornate di apertura nel
2018, mentre il numero di castelli e borghi aderenti è giunto
quest’anno a 19, sparsi nella pianura bergamasca, nel cremasco e nella
confinante area milanese. Un territorio che nel Medioevo rappresentava
un importante confine, in particolare tra il Ducato di Milano e la
Repubblica di Venezia, che oggi ci ha lasciato importanti eredità in
termini architettonici e di fortificazioni, unitamente a preziose
testimonianze storico artistiche.
Immersi nella pianura si potranno scoprire luoghi di solito non fruibili, imponenti e suggestive dimore di grandi condottieri, luoghi di battaglie e leggende, come pure tanti piccoli scorci di borghi spesso ai margini dei circuiti turistici. In ogni località si potranno effettuare visite guidate e partecipare ai numerosi eventi che i comuni organizzano in concomitanza della giornate di apertura.
Molto apprezzata dal pubblico anche la formula proposta, vincente per semplicità e autonomia organizzativa: i visitatori possono liberamente scegliere quali e quante realtà visitare sulla base degli orari di apertura di ciascuna località, sempre consultabili e aggiornati sul sito del Tourist Infopoint Martinengo: www.bassabergamascaorientale.it
Sul sito web saranno consultabili anche tutte le specifiche storico artistiche delle realtà visitabili, mentre ad ogni visitatore verrà fornita una mappa geografica aggiornata con 19 località illustrate, in lingua italiana e in lingua inglese. In aggiunta è in corso di elaborazione una nuova pubblicazione, una miniguida di 52 pagine con descrizione e immagini di tutti i borghi, palazzi e manieri aderenti. Un ulteriore servizio per soddisfare visitatori sempre più numerosi e affezionati, che chiedono di approfondire e scoprire questo territorio rimasto finora ai margini quanto a destinazione turistica.
Immersi nella pianura si potranno scoprire luoghi di solito non fruibili, imponenti e suggestive dimore di grandi condottieri, luoghi di battaglie e leggende, come pure tanti piccoli scorci di borghi spesso ai margini dei circuiti turistici. In ogni località si potranno effettuare visite guidate e partecipare ai numerosi eventi che i comuni organizzano in concomitanza della giornate di apertura.
Molto apprezzata dal pubblico anche la formula proposta, vincente per semplicità e autonomia organizzativa: i visitatori possono liberamente scegliere quali e quante realtà visitare sulla base degli orari di apertura di ciascuna località, sempre consultabili e aggiornati sul sito del Tourist Infopoint Martinengo: www.bassabergamascaorientale.it
Sul sito web saranno consultabili anche tutte le specifiche storico artistiche delle realtà visitabili, mentre ad ogni visitatore verrà fornita una mappa geografica aggiornata con 19 località illustrate, in lingua italiana e in lingua inglese. In aggiunta è in corso di elaborazione una nuova pubblicazione, una miniguida di 52 pagine con descrizione e immagini di tutti i borghi, palazzi e manieri aderenti. Un ulteriore servizio per soddisfare visitatori sempre più numerosi e affezionati, che chiedono di approfondire e scoprire questo territorio rimasto finora ai margini quanto a destinazione turistica.
venerdì 8 marzo 2019
Il mondo della Francigena. Gli itinerari della Versilia medievale
Per maggiori informazioni clicca qui !
giovedì 7 marzo 2019
mercoledì 6 marzo 2019
martedì 5 marzo 2019
"Irene, Imperatore di Bisanzio" a Mestre
Per il ciclo di incontri culturali, in occasione della festa della donna la libreria La bottega di Manuzio organizza un incontro con Nicola Bergamo, autore del libro “Irene, imperatore di Bisanzio” (Jouvence 2015), per raccontare la figura di Irene di Bisanzio, unica donna ad assumere il titolo di “imperatore e autocrate dei Romani”. L’incontro è in programma venerdì 8 marzo 2019, dalle ore 18.30, presso la libreria in via Gerlin 5 a Mestre. Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili (massimo 20).
Informazioni info@labottegadimanuzio.com | 347 3386715.
Irene di Bisanzio è conosciuta soprattutto per aver sconfitto l’iconoclastia, riportando la Chiesa d’Oriente in comunione con tutte le altre. Per questo venne proclamata Santa e ricordata come colei che salvò l’unità del mondo cristiano. Forse non tutti sanno però che Irene fu anche e principalmente una donna di governo e di guerra, che non esitò a uccidere il figlio e altri nemici politici per perseguire quello che riteneva essere il bene dell’Impero. Una donna di potere e di fede che può essere compresa a fondo solo prescindendo dalla mentalità moderna e cercando di interpretare lucidamente una società estinta, quale quella bizantina.
Nicola Bergamo nasce a Venezia nel 1977, si laurea con il massimo dei voti (e lode) presso l’Università di Venezia con una tesi sull’esercito esarcale. Successivamente si trasferisce a Belfast dove ottiene un MA in Byzantine Studies and Modern Greek con encomio. Vince una borsa di studio presso la Notre Dame University (USA) dove lavora come junior research nel 2009. Nel 2011 viene accolto come studente dottorale presso l’EHESS di Parigi con una tesi sul gioco a Bisanzio. È stato visiting fellow presso la Fordham University da ottobre a dicembre 2014.
Ha pubblicato: Costantino V. Imperatore di Bisanzio (Il Cerchio, 2007), I Longobardi. Dalle origini mitiche alla caduta del regno in Italia (Libreria Editrice Goriziana, 2012), Venezia bizantina. Dal mito della fondazione al 1082 (Helvetia 2018), Carlo Zen. L’eroe di Chioggia (Graphe.it 2018) oltre a diversi articoli di carattere scientifico. Ha partecipato come relatore a vari convegni nazionali e internazionali. È direttore scientifico della rivista internazionale di studi bizantini on-line Porphyra.
Per seguire l'evento su Facebook clicca qui !
Informazioni info@labottegadimanuzio.com | 347 3386715.
Irene di Bisanzio è conosciuta soprattutto per aver sconfitto l’iconoclastia, riportando la Chiesa d’Oriente in comunione con tutte le altre. Per questo venne proclamata Santa e ricordata come colei che salvò l’unità del mondo cristiano. Forse non tutti sanno però che Irene fu anche e principalmente una donna di governo e di guerra, che non esitò a uccidere il figlio e altri nemici politici per perseguire quello che riteneva essere il bene dell’Impero. Una donna di potere e di fede che può essere compresa a fondo solo prescindendo dalla mentalità moderna e cercando di interpretare lucidamente una società estinta, quale quella bizantina.
Nicola Bergamo nasce a Venezia nel 1977, si laurea con il massimo dei voti (e lode) presso l’Università di Venezia con una tesi sull’esercito esarcale. Successivamente si trasferisce a Belfast dove ottiene un MA in Byzantine Studies and Modern Greek con encomio. Vince una borsa di studio presso la Notre Dame University (USA) dove lavora come junior research nel 2009. Nel 2011 viene accolto come studente dottorale presso l’EHESS di Parigi con una tesi sul gioco a Bisanzio. È stato visiting fellow presso la Fordham University da ottobre a dicembre 2014.
Ha pubblicato: Costantino V. Imperatore di Bisanzio (Il Cerchio, 2007), I Longobardi. Dalle origini mitiche alla caduta del regno in Italia (Libreria Editrice Goriziana, 2012), Venezia bizantina. Dal mito della fondazione al 1082 (Helvetia 2018), Carlo Zen. L’eroe di Chioggia (Graphe.it 2018) oltre a diversi articoli di carattere scientifico. Ha partecipato come relatore a vari convegni nazionali e internazionali. È direttore scientifico della rivista internazionale di studi bizantini on-line Porphyra.
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Ubicazione:
Via Giovanni Gerlin, 5, 30173 Venezia VE, Italia
lunedì 4 marzo 2019
Il Fondo Private, ovvero documenti del monastero di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso (secc. XI-XV)
Un salto nel passato glorioso lucano, di quando la Basilicata era al centro di avvenimenti storici e sociali di ampia portata internazionale, con uno sguardo verso l’oriente di Costantinopoli e altro verso il nord dell’Impero e quell'ambito Mediterraneo, culla di civiltà. Troppo spesso si utilizza, anzi è di moda utilizzare il termine “Medioevo”, per stigmatizzare certi comportamenti retrogradi o oscurantisti, si dovrebbe studiare meglio questo lungo periodo, che per quanto la Basilicata, fu al contrario fulgido dall’arrivo degli Altavilla, alla corte angioina a Lagopesole o le vicende successive degli eredi di Carlo I e tanto altro. Per noi lucani è l’era delle grandi costruzioni, sia castellari che di abbazie e monasteri, che tanto ci raccontano della nostra storia, del paesaggio che cambia, delle vicende politiche e sociali. Mosaici di eventi ricostruiti nelle recenti ricerche, partendo dalle fonti, e studiando le fonti, spesso manipolate per “giochi di potere o di mantenimento di potere o priviliegi”, perché la ricerca non finisce mai, come ha fatto la brillante storica Donatella Gerardi nel suo poderoso studio “Il Fondo Private, ovvero documenti del monastero di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso (secc. XI-XV)”, fondazione monastica benedettina che vide la luce durante le prime fasi della conquista normanna dell’Italia meridionale e che ha attraversato i secoli del Pieno e del Basso Medioevo, accreditandosi come la più potente istituzione monastica della Basilicata sud-orientale.
Il saggio sarà presentato mercoledì 6 marzo 2019 alle ore 17,00 nel chiostro del Palazzo di Città di Avigliano (PZ) – la professoressa Gerardi è originaria del paese gianturchiano – con Katia Mancusi, vicepresidente del Centro Studi Politeia, che prevede i saluti del sindaco di Avigliano Vito Summa e di Vincenzo Zito, sindaco di Montescaglioso, la relazione introduttiva del professor Francesco Panarelli, ordinario di storia medievale presso l’Unibas, gli interventi del professor. Alessandro Di Muro, ricercatore di storia medievale presso l’Unibase e dell'autrice del saggio professoressa Gerardi.
Si tratta di un poderoso studio in due sezioni: la prima (Documenti del Fondo Fortunato) costituisce la seconda parte del Codice Diplomatico di Matera, la cui pubblicazione si è inaugurata nel 2008 con l’edizione del Fondo Annunziata, a cura di Francesco Panarelli. I 107 documenti di cui si propone l’edizione afferiscono il fondo Private, una delle articolazioni del corpus diplomatico Pergamene di Matera, versato al Grande Archivio di Napoli e pervenuto in trascrizione grazie alle copie semplici redatte agli inizi del Novecento per l’iniziativa di Giustino Fortunato.
Sotto il titolo Private sono compresi documenti concernenti il monastero di S. Michele Arcangelo di Montescaglioso, dati e rogati tra il 1082 e il 1755, dalla fondazione attribuibile a Umfredo all’’anno 1484, che coincise con la rinascita dell’ormai morente abbazia in virtù dell’aggregazione alla congrega di S. Giustina da Padova, che di fatto significò per il monastero l’inizio di una nuova storia Da rimarcare che attualmente la più completa ricostruzione storiografica sulla storia del monastero di S. Michele di Montescaglioso è la monografia pubblicata a Napoli nel 1746 da padre Serafino Tansi da Matera, il quale – essendo stato abate del cenobio per due volte – poté avvalersi, per compilare la propria opera, della documentazione conservata nell’archivio monastico, di cui redasse una silloge per il Mabillon.
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Ubicazione:
85021 Avigliano PZ, Italia
domenica 3 marzo 2019
Perugia e la sua cucina tra Medioevo e Rinascimento
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sabato 2 marzo 2019
Carnevale Medievale a Castell'Arquato (PC)
Sabato 2 marzo 2019 a Castell'Arquato dalle ore 17,300 Il Carnevale Medievale.
La visita guidata alla Rocca Viscontea si arricchisce di curiosità storiche sulla festa di Carnevale.
Il termine Carnevale deriverebbe dal latino "carnem levare" ovvero “togliere la carne”, e indicava il banchetto che si teneva il martedì grasso, ovvero l’ultimo giorno di Carnevale, prima del periodo di quaresima, tempo di digiuno e purificazione in attesa della Pasqua.
Nell’antica Roma però si celebrava in quel periodo la fertilità della terra che, dopo il torpore invernale, tornava a rivivere e nutrire uomini e animali. Dai Saturnalia alle Feste dei Pazzi dove l'ordine e le classi sociali venivano per un giorno sovvertiti, una piccola storia della festa più allegra dell'anno.
L'uomo medievale partecipava a due mondi diversi, ma non per questo inconciliabili: vi era una dimensione "normale" nella quale era sottoposto a determinate regole e valori mentre, in alcuni momenti particolari, partecipava a celebrazioni di tipo carnevalesco, che a volte duravano anche intere settimane, nelle quali veniva ribaltata la realtà canonica e si viveva in un "mondo alla rovescia".
In queste circostanze vi era l'abolizione di tutti i rapporti gerarchici e si costituiva un nuovo rapporto tra gli uomini, con l'elezione di re e regine della festa. Non si trattava solo di spettacolo, ma di riflessione sulla realtà, sotto la veste speciale del gioco e della beffa. Scoprite di più sull'origine del Carnevale nella nostra visita guidataA seguire degustazione di ippocrasso in Enoteca Comunale.
Orario: 17.30
Costo: € 7,00 a persona
Info e prenotazioni: iatcastellarquato@gmail.com - Tel: 0523803215
Note: PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA.
La visita guidata alla Rocca Viscontea si arricchisce di curiosità storiche sulla festa di Carnevale.
Il termine Carnevale deriverebbe dal latino "carnem levare" ovvero “togliere la carne”, e indicava il banchetto che si teneva il martedì grasso, ovvero l’ultimo giorno di Carnevale, prima del periodo di quaresima, tempo di digiuno e purificazione in attesa della Pasqua.
Nell’antica Roma però si celebrava in quel periodo la fertilità della terra che, dopo il torpore invernale, tornava a rivivere e nutrire uomini e animali. Dai Saturnalia alle Feste dei Pazzi dove l'ordine e le classi sociali venivano per un giorno sovvertiti, una piccola storia della festa più allegra dell'anno.
L'uomo medievale partecipava a due mondi diversi, ma non per questo inconciliabili: vi era una dimensione "normale" nella quale era sottoposto a determinate regole e valori mentre, in alcuni momenti particolari, partecipava a celebrazioni di tipo carnevalesco, che a volte duravano anche intere settimane, nelle quali veniva ribaltata la realtà canonica e si viveva in un "mondo alla rovescia".
In queste circostanze vi era l'abolizione di tutti i rapporti gerarchici e si costituiva un nuovo rapporto tra gli uomini, con l'elezione di re e regine della festa. Non si trattava solo di spettacolo, ma di riflessione sulla realtà, sotto la veste speciale del gioco e della beffa. Scoprite di più sull'origine del Carnevale nella nostra visita guidataA seguire degustazione di ippocrasso in Enoteca Comunale.
Orario: 17.30
Costo: € 7,00 a persona
Info e prenotazioni: iatcastellarquato@gmail.com - Tel: 0523803215
Note: PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA.
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venerdì 1 marzo 2019
M come Manfredi, salotto culturale a Benevento
Venerdì 1 marzo 2019, alle ore 18:00, presso la
Fagianella si svolgerà un salotto culturale per parlare di Manfredi di
Svevia e della Battaglia di Benevento. Fra due anni, in occasione del
VII centenario della morte di Dante Alighieri, si vivrà in Italia un
anno sotto il segno del grande poeta. Potrebbe essere questa
un’occasione per riportare l’attenzione sulla nostra città, soprattutto
per l’episodio che Dante cita nel III canto del Purgatorio, quando
incontra lo svevo che perì qui a Benevento.
Nel salotto si discuterà su come sia possibile utilizzare questo evento storico per la promozione della città. A partecipare saranno l’architetto Francesco Morante, neo presidente dell’Archeoclub, che farà da moderatore della discussione; il prof. Orazio Antonio Bologna, docente della Libera Università Salesiana, che nel 2013 pubblicò una ricca e documentata monografia su Manfredi di Svevia; Maurizio Cimino, docente di storia dell’arte presso il Liceo Artistico di Benevento, che parlerà del quadro di Giuseppe Bezzuoli conservato nel Museo del Sannio; l’avv. Mario Collarile, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Terre Magiche Sannite; il dott. Giacomo de Antonellis, già giornalista presso la sede Rai di Milano; lo scultore Giuseppe Di Marzo, che ricorderà Bruno Mistrangelo, autore del monumento dedicato a Manfredi nei pressi del ponte sul Calore. Ci sarà anche un interessante e inedito intervento musicale, a cura dei due maestri Emilio Compare e Umberto Camerlengo, che eseguiranno al violino pezzi tratti dalla tradizione medievale europea: alcuni brani dalla raccolta spagnola del XIII secolo “Le Cantigas de Santa Maria”, del musicista francese, del XIV secolo, Guillaume de Mauchat “Je Suis Aussi”, di ignoto autore inglese la “Medieval Dance” e, infine, dalla tradizione tedesca del XIV secolo “In dulci Jubilo”.
Nel salotto si discuterà su come sia possibile utilizzare questo evento storico per la promozione della città. A partecipare saranno l’architetto Francesco Morante, neo presidente dell’Archeoclub, che farà da moderatore della discussione; il prof. Orazio Antonio Bologna, docente della Libera Università Salesiana, che nel 2013 pubblicò una ricca e documentata monografia su Manfredi di Svevia; Maurizio Cimino, docente di storia dell’arte presso il Liceo Artistico di Benevento, che parlerà del quadro di Giuseppe Bezzuoli conservato nel Museo del Sannio; l’avv. Mario Collarile, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Terre Magiche Sannite; il dott. Giacomo de Antonellis, già giornalista presso la sede Rai di Milano; lo scultore Giuseppe Di Marzo, che ricorderà Bruno Mistrangelo, autore del monumento dedicato a Manfredi nei pressi del ponte sul Calore. Ci sarà anche un interessante e inedito intervento musicale, a cura dei due maestri Emilio Compare e Umberto Camerlengo, che eseguiranno al violino pezzi tratti dalla tradizione medievale europea: alcuni brani dalla raccolta spagnola del XIII secolo “Le Cantigas de Santa Maria”, del musicista francese, del XIV secolo, Guillaume de Mauchat “Je Suis Aussi”, di ignoto autore inglese la “Medieval Dance” e, infine, dalla tradizione tedesca del XIV secolo “In dulci Jubilo”.
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