“La Rinascita dopo la peste” è il tema dell’edizione 2022 della Corsa all’Anello. Un tema attuale visto che la festa dedicata al patrono San Giovenale vuole finalmente rendere omaggio alla propria tradizione, “rinascendo” dopo l’epidemia, grazie alle migliorate condizioni pandemiche. Tutto, in questi giorni di eventi, si mostra agli occhi dei visitatori nello splendore che ha reso famosa la Corsa all’Anello, rinascendo dal covid, come nel Medioevo tutto rinacque a nuovo splendore dopo la peste nera del 1348.
Si parlerà dell’argomento sabato 30 aprile 2022, alle ore 18,00 al teatro comunale Manini con tre ospiti speciali: i professori Amedeo Feniello e Maria Giuseppina Muzzarelli, che approfondiranno, con riferimenti all’attualità, i cambiamenti portati dalla pandemia del 1348 nel sociale e negli abiti ed un moderatore d’eccezione, Federico Fioravanti, ideatore e direttore del Festival del Medioevo di Gubbio.
La conferenza, intitolata “La rinascita dopo la peste”, è considerata una delle punte di diamante della 54esima edizione della Corsa all’Anello e rappresenta la prima collaborazione tra il Festival del Medioevo e la Corsa all’Anello, un interessante sinergia che continuerà nel tempo.
Amedeo Feniello parlerà di “Le distruzioni creatrici”, attraverso il suo libro “Demoni, venti e draghi. Come l’uomo ha imparato a vincere catastrofi e cataclismi”. Nel 1300 il mondo venne attraversato da una serie di eventi naturali drammatici e devastanti: pestilenze, inondazioni, piccole glaciazioni, carestie. Eppure le tre grandi civiltà del tempo, quella europea, quella islamica e quella cinese, seppero costruire dei veri e propri “paesaggi adattativi”, nuove forme di organizzazione sociale, politica ed economica che lanciarono il mondo verso una fase nuova, per affrontare le sfide del momento. Una lezione, affascinante, che viene dal passato e che ha molto da insegnare oggi.
Maria Giuseppina Muzzarelli parlerà di “La ricerca della bellezza” attraverso il suo libro, di prossima uscita “Andar per le vie italiane della seta”. Quella della seta, in Italia, è una storia di ideazioni e di sperimentazioni, dove si uniscono naturalità, capacità tecnica, sacrificio e gusto per la bellezza: il cuore del “made in Italy”. L’itinerario lungo le vie italiane della seta parte dal Meridione dove la seta arrivò da Bisanzio, a sua volta giuntavi dalla Cina. Dobbiamo ai Bizantini l’avvio della coltivazione del gelso e l’allevamento del baco in Calabria, attorno all’anno Mille, e agli Arabi la tessitura serica in Sicilia, attestata nel XII secolo. L’arte della seta approdò poco dopo a Lucca, dove nel tempo conversero abili filatori e tessitori e da cui altrettanti ne partirono, ingaggiati da altre città attratte dalla produzione di un bene tanto prezioso quanto ben remunerato. Broccati, velluti, veli ornarono corti e residenze d’Europa, facendo della produzione serica italiana un’eccellenza.
Amedeo Feniello lavora presso l’Isem-CNR di Cagliari e insegna Storia medievale all’Università dell’Aquila. Per Laterza ha collaborato alla Storia mondiale dell’Italia (a cura di Andrea Giardina, 2017) ed è autore, tra l’altro, di Sotto il segno del leone. Storia dell’Italia musulmana (2011), Dalle lacrime di Sybille. Storia degli uomini che inventarono la banca (2013), Storia del mondo. Dall’anno 1000 ai giorni nostri (con F. Canale Cama e L. Mascilli Migliorini) e con Alessandro Vanoli Storia del mediterraneo in 20 oggetti (2020).
Maria Giuseppina Muzzarelli ha insegnato Storia medievale, Storia delle città e Storia e patrimonio culturale della moda nell’Università di Bologna. Con il Mulino ha pubblicato Guardaroba medievale. Vesti e società dal XIII al XVI secolo (2002), Il denaro e la salvezza (2001), Pescatori di uomini (2005), Un’italiana alla corte di Francia. Christine de Pizan, intellettuale e donna (2017), Breve storia della moda in Italia (2014), A capo coperto. Storie di donne e di veli (2018), Le regole del lusso. Apparenza e vita quotidiana dal Medioevo all’età moderna (2020).
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