Il comune di Borutta e il gruppo di rievocazione storica "Memoriae Milites", assieme a "Sala d'arme Le quattro porte" e "Sagittarii
Vgantes" presentano sabato 25 e domenica 26 agosto 2012 LA BASTIDA DI SORRES
Nel colle dove sorge l’antica cattedrale di San Pietro, esisteva un tempo una città.
Delle antiche case, delle antiche strade, nulla più rimane. Eppure la vita, lassù a Sorres, scorreva tra i quartieri, la si avvertiva nel vociare degli abitanti e dei viaggiatori o si fermava con rispetto durante le numerose cerimonie che si svolgevano nella mistica penombra di San Pietro.
Non era una normale cittadina: era la sede dell’influente vescovo di Sorres, figura prestigiosa dell’antico Meilogu e di tutto il regno di Logudoro. Tra le pareti del monastero benedettino, un tempo i vescovi avevano i loro appartamenti. Qui vi dimorò proprio in qualità di vescovo Goffredo di Meleduno, il monaco infermiere di Chiaravalle, conoscente (se non amico) di San Bernardo. L’attuale aspetto della cattedrale di San Pietro, unico superbo testimone dell’antica città, lo si deve al monaco francese.
Tra la folla in festa, non mancavano le visite dei Giudici e delle eminenze di Torres o di altri regni, né erano assenti altri momenti di forte coinvolgimento della comunità…
Ma col ‘300, i venti di guerra che coinvolsero la Sardegna non risparmiarono neppure Sorres. Contesa dalla signoria dei Doria, dai neoconquistatori Aragonesi e dai giudici di Arborea, l’antica città venne fortificata: divenne una bastida e da qui, nell’agosto del 1347, partì l’esercito dei Doria per sterminare i catalani ad Aidu de Turdu. Poi, tra carestie, epidemie, guerre e rappresaglie, il declino fu inesorabile: le foto della fine dell’ottocento ritraggono un colle spoglio: i frontoni dell’antica cattedrale e i ruderi tra il grano diventarono per secoli gli unici testimoni dei fasti del passato.
La Sorres di oggi tuttavia ha ripreso vita, sebbene in forme diverse. Il silenzio del colle, le sue bellezze artistiche e naturalistiche e la spiritualità del monastero ne fanno meta di numerosi viaggiatori alla ricerca di fede, natura, arte e storia.
Durante BASTIDA DI SORRES assisterete alla vestizione di un cavaliere così come avveniva nel pieno trecento; conoscerete i colori, i profumi, le abilità degli artigiani e le suggestioni di una fiera medievale; non mancheranno neppure gli eserciti di qualche signore straniero che tenteranno di impadronirsi dell'antica bastida, tra il clangore delle armi, alla ricerca di epiche imprese e ricchi bottini.... Riusciranno i difensori a respingere l'assedio?
Delle antiche case, delle antiche strade, nulla più rimane. Eppure la vita, lassù a Sorres, scorreva tra i quartieri, la si avvertiva nel vociare degli abitanti e dei viaggiatori o si fermava con rispetto durante le numerose cerimonie che si svolgevano nella mistica penombra di San Pietro.
Non era una normale cittadina: era la sede dell’influente vescovo di Sorres, figura prestigiosa dell’antico Meilogu e di tutto il regno di Logudoro. Tra le pareti del monastero benedettino, un tempo i vescovi avevano i loro appartamenti. Qui vi dimorò proprio in qualità di vescovo Goffredo di Meleduno, il monaco infermiere di Chiaravalle, conoscente (se non amico) di San Bernardo. L’attuale aspetto della cattedrale di San Pietro, unico superbo testimone dell’antica città, lo si deve al monaco francese.
Tra la folla in festa, non mancavano le visite dei Giudici e delle eminenze di Torres o di altri regni, né erano assenti altri momenti di forte coinvolgimento della comunità…
Ma col ‘300, i venti di guerra che coinvolsero la Sardegna non risparmiarono neppure Sorres. Contesa dalla signoria dei Doria, dai neoconquistatori Aragonesi e dai giudici di Arborea, l’antica città venne fortificata: divenne una bastida e da qui, nell’agosto del 1347, partì l’esercito dei Doria per sterminare i catalani ad Aidu de Turdu. Poi, tra carestie, epidemie, guerre e rappresaglie, il declino fu inesorabile: le foto della fine dell’ottocento ritraggono un colle spoglio: i frontoni dell’antica cattedrale e i ruderi tra il grano diventarono per secoli gli unici testimoni dei fasti del passato.
La Sorres di oggi tuttavia ha ripreso vita, sebbene in forme diverse. Il silenzio del colle, le sue bellezze artistiche e naturalistiche e la spiritualità del monastero ne fanno meta di numerosi viaggiatori alla ricerca di fede, natura, arte e storia.
Durante BASTIDA DI SORRES assisterete alla vestizione di un cavaliere così come avveniva nel pieno trecento; conoscerete i colori, i profumi, le abilità degli artigiani e le suggestioni di una fiera medievale; non mancheranno neppure gli eserciti di qualche signore straniero che tenteranno di impadronirsi dell'antica bastida, tra il clangore delle armi, alla ricerca di epiche imprese e ricchi bottini.... Riusciranno i difensori a respingere l'assedio?
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