«Abbiamo un patrimonio, inestimabile. Ce ne siamo resi conto strada
facendo, quando abbiamo cominciato a mettere assieme emozioni e
materiale». Al computer ora si può compiere un fantastico viaggio nella
storia dell'arte vicentina. Viene raccontato in anteprima da Antonio
Calgaro, presidente del gruppo archeologico “Bissari”: riporta indietro
la barra del tempo fino al Medioevo. Basterà cercare sul sito della Faav
o digitare, a partire da oggi “Gli affreschi medievali delle
chiesette campestri del Vicentino” per scoprire una serie di dipinti
sparsi nella provincia, magari conosciuti a livello locale ma mai fino
ad ora messi in rete e raggruppati in una unica pubblicazione. Virtuale
certamente, tutta da scrivere dal punto di vista dell'analisi
pittorica, ma comprensiva dei 20 tempietti, sugli 83 ancora esistenti,
contenenti tali testimonianze. Suddivisa in 5 aree
geografiche, la catalogazione offre spunti per visite indimenticabili,
anche per la collocazione dei vari manufatti: «Ricordate - cita Calgaro -
i versi del Pascoli sulle chiese campestri che erbose hanno le soglie?
Non immaginate che cosa si può ammirare partendo dall'emozionante ciclo
di affreschi, forse altomedievali, della chiesa di S.Giorgio a Velo
d'Astico o da quello della chiesetta di Santa Margherita ad Arcugnano,
nei quali si nota la mano di Battista da Vicenza. A proposito un grazie
al professor Nordera e ai proprietari o custodi che ci hanno ospitato».
Detto degli affreschi di S.Michele a Caldogno e S.Lorenzo a Castelnovo,
da ricordare l'Immacolata Concezione di San Vito di Leguzzano, con la
Madonna circondata dagli arnesi di lavoro, S.Dionigi a Santorso, le
misteriose chiese di S.Martino, a Poleo e a Brogliano, San Giorgio alle
Acque a Bassano, S.Vittore a Priabona, S.Pietro in Castelvecchio a
Montecchio Precalcino, S.Maria Etiopissa a Vicenza, S.Maiolo a
Lumignano, le chiesette romaniche di Zugliano e poi S.Maria a Nanto e
S.Vincenzo a Thiene, queste ultime forse le più delicate per la
conservazione architettonica. E tra i pittori Marco da Venezia e
Michelino da Besozzo, «anche se il sogno è quello di scoprire un giorno
una mano giottesca». Come insegnano queste chiese, le vie del Signore
sono infinite. Così quelle artistiche.
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