Nella chiesetta dei santi Filippo e Giacomo,
in via San Dionigi 77 a Milano, è stato portato alla luce un sepolcreto medievale
di cui si conosceva la presenza solo dalle carte, nonché importante
materiale di origine romana: cocci, alcuni dei quali smaltati, pietre e
una moneta risalente al periodo tra il 340 e il 343 d.C., che racconta
di come questo territorio abbia avuto una sua parte nella storia giaÌ
almeno dai tempi dell’Editto di Costantino. "Queste nuove scoperte
archeologiche - ha dichiarato la vicesindaco con delega all´Urbanistica
Ada Lucia De Cesaris - sono particolarmente significative, anche perché
si inseriscono nel contesto speciale del Nocetum e del progetto Valle dei Monaci: un´esperienza straordinaria sotto il profilo artistico,
architettonico ma anche sociale, di recupero di una parte di Milano che
non è affatto periferica, bensì pulsante. Nocetum svolge un´opera di
raccordo tra città urbana e agricola, contribuisce a una Milano
accogliente, capace di professare uguaglianza in modo profondo, nel
rispetto di diritti ma anche dei doveri di ogni individuo".
Per Anna Maria Fedeli, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, molti
sono gli elementi importanti emersi grazie agli scavi: 'Oltre alle sepolture, quasi certamente
medievali, vi sono materiali ben più antichi, che ci danno un indizio importante di una
preesistenza che al momento non possiamo datare con esattezza, ma che speriamo di poter
valutare con più precisione se, come ci auguriamo, ci sarà la possibilità di aggiungere nuovi
dati, continuando le ricerche archeologiche'.
“Là dove i cataloghi episcopali (XI sec.) ricordano la sepoltura di Onorato, arcivescovo milanese al tempo della conquista longobarda - ha notato la prof. Lusuardi nel corso della conferenza stampa - nonché il palazzo e la zecca di Federico Barbarossa, le ricerche hanno accertato l’antichità della chiesetta dei Santi Giacomo e Filippo di Nosedo, fornendo un nuovo tassello per ricostruire la storia di una porzione del contado ora periferia meridionale della città. Lo studio del materiale ceramico e delle monete restituiti dallo scavo, che, ad un primo esame, si scalano tra età romana e XVII secolo, consentirà di gettare luce sulla cronologia di frequentazione dell’area, che in questa fase preliminare rivela preesistenze finora sconosciute”.
“Là dove i cataloghi episcopali (XI sec.) ricordano la sepoltura di Onorato, arcivescovo milanese al tempo della conquista longobarda - ha notato la prof. Lusuardi nel corso della conferenza stampa - nonché il palazzo e la zecca di Federico Barbarossa, le ricerche hanno accertato l’antichità della chiesetta dei Santi Giacomo e Filippo di Nosedo, fornendo un nuovo tassello per ricostruire la storia di una porzione del contado ora periferia meridionale della città. Lo studio del materiale ceramico e delle monete restituiti dallo scavo, che, ad un primo esame, si scalano tra età romana e XVII secolo, consentirà di gettare luce sulla cronologia di frequentazione dell’area, che in questa fase preliminare rivela preesistenze finora sconosciute”.
I lavori
sono stati realizzati grazie alla collaborazione tra Nocetum,
Soprintendenza per i Beni Archeologici, Università Cattolica di Milano, con il
contributo di Fondazione Telecom Italia.
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