«Castel d’Azzano incontra Dante» è l’iniziativa proposta in due serate
dall’assessorato alla cultura, in collaborazione con l’Università del
tempo libero, come omaggio al sommo poeta per concludere le celebrazioni
dedicate nell’anniversario dei 700 anni dalla sua morte
I due incontri sono in programma martedì 14 e giovedì 16 settembre 2021 alle 20,30 nel
prato antistante il castello villa Nogarola. Spiega l’assessore
referente Monica Gasparini: «La morte del poeta, secondo le fonti
storiche, avvenne fra la notte del 13 e 14 settembre del 1321 e appunto
il 14 settembre alle 20.30 invitiamo la cittadinanza nella sede comunale
del Castello per intraprendere un viaggio nel tempo di Dante. Tutto
questo attraverso la guida del professor Marcello Schiavo, la
recitazione dell’attore Tiziano Gelmetti e la musica medievale del
maestro Marco Zenatti. Nel secondo incontro Italo
Martinelli storico del nostro territorio, presenterà il suo ultimo
lavoro: «Con gli occhi di Bailardino Nogarola’ l’amico di Dante e di
Cangrande della Scala».
Lo spunto per scrivere questo libro è dovuto al concittadino Alfonsino
Dolci: «In questi mesi di iniziative la domanda che mi si è ripresentata
è sempre stata la stessa: «Dante ha conosciuto il mio paese, Castel
d’Azzano, quando è stato ospite degli Scaligeri?». Ha visitato la chiesa
del castello costruita nel 1310, come recita la targa sulla sua
facciata, vale a dire 11 anni prima della sua morte? Non trovando
soddisfazione alle mie domande nelle ricerche fatte, mi sono rivolto
all’amico Italo Martinelli per avere una risposta arrivata con il libro
«Con gli occhi di Bailardino Nogarola» amico di Dante e di Cangrande
della Scala».
Il sindaco Antonello Panuccio è sicuro che«saranno due incontri
culturali straordinari, il primo
riguardante Dante, il padre della lingua italiana, il secondo legato
alla famiglia Nogarola che sin dal 1273 acquistò il fondo di Azzano da
Mastino e Alberto della Scala ed attraverso i fratelli Bailardino ed
Antonio Nogarola hanno fatto la storia di Castel d’Azzano.
E conclude: «Due serate che ricordano le nostre origini affinché non
cadano nell’oblio e chissà che prima o poi non si trovi traccia
documentale che Dante passò da Castel d’Azzano».
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