L’edizione del rotolo di Treponti e un’analisi del suo contenuto sarà presentata dagli autori, Domenico Ciarlo e Furio Ciciliot, sabato 4 dicembre 2021 alle ore 17.00, Stella Maris, piazza Rebagliati, Porto di Savona.
Un rotolo di pergamena, lungo quasi undici metri e alto venticinque
centimetri, redatto nel 1221, esattamente ottocento anni or sono: questo
è il «Rotolo di Treponti» conservato nell’Archivio Storico del Comune
di Noli.
Come sottolineava Guido Malandra che lo fece restaurare all’inizio
degli anni Ottanta, purtroppo separando tra loro le sedici pergamene
cucite che lo componevano, si tratta di un documento archivistico
pressoché unico, certamente tra i più preziosi conservati a Noli e,
incredibilmente, finora inedito e conosciuto solamente da pochi
medievisti.
Altrettanto unico è il testo contenuto: una lunga diatriba tra nolesi e
savonesi per l’utilizzo della vecchia via romana della val Quazzola,
allora detta via di Treponti. Trentanove savonesi da 30 a 105
anni sono chiamati a descrivere il territorio e i traffici su quel
percorso e lungo la strada di Montemoro, arteria fondamentale tra il
porto di Savona e la valle Padana. Ma, soprattutto, parlano di loro
stessi, delle loro vite e dei loro viaggi.
Avremo modo di parlare a lungo di quelle testimonianze, dato che il
rotolo è stato interamente trascritto dal paleografo Domenico Ciarlo e,
con un inquadramento storico di Furio Ciciliot, e fa parte di un volume
della «Collana di Fonti e Studi», finanziato dalla nostra Società.
Il lavoro di trascrizione è stato particolarmente difficoltoso perché se
ne sono potute leggere molte parti solamente con la luce di Wood, dato
il loro precario stato di conservazione; ringraziamo il socio Teresio
Ricchebuono per l’assistenza ricevuta durante i ripetuti accessi
all’archivio storico. Ci preme sottolineare come molte delle
testimonianze parlino approfonditamente della struttura territoriale ed
amministrativa del Comune di Savona, sottolineandone la piena autonomia
dai marchesi già all’inizio del XII secolo, come si rileva dal frammento
qui riportato, che riferisce che da cent’anni e più – quindi da ancor
prima del 1121 – il territorio savonese da Albisola a Zinola e dal mare
al giogo è libero e indipendente.
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