giovedì 28 giugno 2012

Annio da Viterbo e il decreto di Desiderio

Annio da Viterbo e il decreto di Desiderio: storie e miti del libero comune viterbese (Edizioni Sette Città), è un libro tratto da una tesi di laurea in Lingua  e letteratura latina medievale di un giovane studente viterbese, Jacopo Rubini, che sarà presentato venerdì 29 giugno 2012 a Viterbo alle 21 in piazza Cappella all’interno del cartellone degli eventi di Caffeina Cultura 2012.
Il testo ripercorre in chiave critica il decreto di Desiderio (re dei Longobardi), una mezza rota marmorea incisa nella quale è riportata la decisione di cingere con mura l’antica tetrapoli capitale dell’Etruria e di darle nome Viterbo. Rubini fa un’analisi testuale, storica e tematica del decreto un testo artificioso prodotto da Annio da Viterbo, il cui nome corretto è Giovanni Nanni nato nel ‘400, un frate conosciuto per i suoi falsi con i quali supportò diverse tesi sulla storia etrusca. Ed infatti anche il decreto è un falso: ma all’interno di esso si possono riscontrare una serie di simboli mistici viterbesi che hanno resistito al tempo fino al ‘900.
Eppure il testo ricopre una certa importanza, in quanto rappresentò uno dei documenti fondamentali dai quali presero avvio gran parte di quelle leggende e di quei miti ben presto entrati nell'immaginario popolare viterbese, contribuendo a formare l'identità della cittadina alto-laziale.
Lo stesso nome Faul (termine simbolico che non ha alcuna base storica) deriva da questo testo, oppure l’esistenza del tempio Fanum Voltumnae: si tratta di storie inventate proprio da Annio. L’intento del giovane scrittore è quello di dividere il vero dal falso provando a dare un senso alla mitologia tutta la mirabolante mitologia di storie e leggende viterbesi adombrate dalle “chiacchiere” e dalle “sgrammaticate” etimologie dell'eterodosso teologo. Parteciperà alla presentazione del testo anche il docente Massimo Giuseppe Bonelli.

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