venerdì 22 giugno 2012

Il Naso del Templare a Barletta

L'Associazione Culturale "liberincipit", Presidio del Libro di Barletta, presenta: "Il Naso del Templare" di Franco Cardini e Raffaele Licinio (ed. Caratteri Mobili, 2012) venerdì 22 giugno 2012 alle ore 19.30 presso la Casa liberincipit in via Samuelli 10 a Barletta.
A presentare il libro sarà Raffaele Licinio, Ordinario di Storia Medievale nell'Università di Bari e storico di fama internazionale. Dialogheranno con lui Victor Rivera Magos, medievista, e Carmen Palmiotta, giornalista.
Si crede che il passato sia sempre verificabile, comprensibile, e che possiamo conoscere la storia per come é avvenuta. Il Medioevo è divenuto un luogo di certezze, dove la cultura della comunicazione di massa e del turismo generalizzato ha convinto tutti di conoscere ogni piccolo particolare di un'epoca remota eppure, nell'immaginario collettivo, molto vicina. Che immagine abbiamo, oggi, del Medioevo e qual é il ruolo dello storico nella società contemporanea? Intellettuale, scienziato, artigiano della parola o semplice insegnante?
Il naso del templare. Sei saggi storici su templari, corsari, viaggiatori, mastri massari e monstra medievali (Caratterimobili 2012) è un dialogo serrato tra due amici, prima che tra due storici. Franco Cardini e Raffaele Licinio giocano con i paradossi e i luoghi comuni, con gli specchi falsati della contemporaneità, sempre partendo da una ricostruzione e interpretazione storica fedele ai dati documentari ma, quasi provocandosi l'un l'altro, rinfacciandosi i due approcci differenti e le rispettive idee politiche.
Ad esempio: come si viaggiava nel Medioevo e che vita facevano i mastri massari o i cavalieri templari? Agralisto da Bari si fa trovare in un assolato pomeriggio del Tavoliere; Ruggero di Flor, invece, lo devi inseguire tra la sua città natale, Brindisi, e le acque del Mediterraneo sino in Palestina. Il primo è un funzionario di Federico II e Carlo I d'Angiò, il secondo un templare che si fece corsaro. Il primo è un burocrate, il secondo è una sorta di imprenditore della guerra.
Questo libro odora del sudore di contadini e di viaggiatori, risuona delle parole dei massari e delle urla guerriere dei templari, profuma di rovine e macerie e delle fraintese parole che ne fanno i contemporanei, perché il Medioevo dura ancora oggi e evidentemente qualsiasi tipo di racconto-analisi venga scritto su quei mille anni di storia, alla fine è sempre uno specchio della nostra contemporaneità.

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