Il matto del barbiere è
una trappola d'apertura scacchistica. Consiste in un particolare scacco
matto che avviene dopo poche mosse, in cui spesso incappano i
principianti.
Quattro domande sul Tempio: quattro mosse sullo
scacchiere della storia, per capire come si è costruito l'annientamento
dell'ordine militare più potente del Medioevo. Ecco spiegato il
titolo della conferenza, organizzata da Italia Medievale in
collaborazione con Genti del Maloch, che Jacopo Mordenti terrà alla
Libreria Mondadori di Piazza Cavour, 3 a Chieri (TO) sabato 10 novembre 2012 con inizio alle ore 17,30 e ingresso libero.
Jacopo Mordenti si è laureato a Bologna, nel 2005, con una ricerca
sulla nascita dell’ordine templare. Ha conseguito nel 2008 la
specializzazione in Culture del Medioevo e Archivistica con Glauco Maria
Cantarella, con una ricerca incentrata sugli ultimi decenni di vita
dell'ordine Templare.
È autore del libro "Templari in Terrasanta. L'Oltremare del Templare di Tiro" (EncycloMedia, 2011).
La Cronaca del Templare di Tiro è la terza e ultima parte di un'opera più complessa nota come Gester des Chiprois, giunta fino a noi in un'unica copia trecentesca. Il Templare di Tiro, l'anonimo autore, non era un templare di quelli che conosciamo armati e pronti alla battaglia contro gli infedeli, bensì lavorava nelle "retrovie", impiegato tra il 1285 e il 1291 negli "uffici" dell'Ordine, come segretario, scrivano e all'occorrenza traduttore dall'arabo per il terz'ultimo Maestro Guglielmo di Beaujeu.
È chiaro che si tratta di una fonte eccezionale, non solo perché l'anonimo autore scrive e descrive molto bene per immagini il suo contesto, ma perché egli scrive da Oriente fornendo un punto di vista degli avvenimenti che precedettero di poco il tramonto dei Templari differente da quello che circolava in Occidente.
Il medievista Jacopo Mordenti utilizza questa fonte, incrociandola con altre a nostra disposizione, per offrire un'interpretazione alternativa rispetto a quanto sappiamo avvenisse nell'Oriente latino. I cristiani d'Oriente appaiono allora diversi dai cristiani d'Europa. Questi ultimi non hanno a che fare con la vera diversità, gli ebrei, gli eretici e i musulmani, ma la usano per giustificare, nel bene e nel male, battaglie, razzie, interessi economici.
È autore del libro "Templari in Terrasanta. L'Oltremare del Templare di Tiro" (EncycloMedia, 2011).
La Cronaca del Templare di Tiro è la terza e ultima parte di un'opera più complessa nota come Gester des Chiprois, giunta fino a noi in un'unica copia trecentesca. Il Templare di Tiro, l'anonimo autore, non era un templare di quelli che conosciamo armati e pronti alla battaglia contro gli infedeli, bensì lavorava nelle "retrovie", impiegato tra il 1285 e il 1291 negli "uffici" dell'Ordine, come segretario, scrivano e all'occorrenza traduttore dall'arabo per il terz'ultimo Maestro Guglielmo di Beaujeu.
È chiaro che si tratta di una fonte eccezionale, non solo perché l'anonimo autore scrive e descrive molto bene per immagini il suo contesto, ma perché egli scrive da Oriente fornendo un punto di vista degli avvenimenti che precedettero di poco il tramonto dei Templari differente da quello che circolava in Occidente.
Il medievista Jacopo Mordenti utilizza questa fonte, incrociandola con altre a nostra disposizione, per offrire un'interpretazione alternativa rispetto a quanto sappiamo avvenisse nell'Oriente latino. I cristiani d'Oriente appaiono allora diversi dai cristiani d'Europa. Questi ultimi non hanno a che fare con la vera diversità, gli ebrei, gli eretici e i musulmani, ma la usano per giustificare, nel bene e nel male, battaglie, razzie, interessi economici.
Nessun commento:
Posta un commento