Dopo anni di lavori, l’Amministrazione Comunale di Sermoneta (LT) è orgogliosa di
restituire alla cittadinanza un altro gioiello del centro storico: la
chiesa di San Michele Arcangelo, ormai sconsacrata.
Si tratta di un ambizioso traguardo per questa Amministrazione, che
ha fortemente voluto il recupero della chiesa più antica di Sermoneta,
che oggi diventa sala espositiva e sala conferenze, i cui lavori sono
stati finanziati dalla Regione con quota parte del Comune. Tanti anni di
chiusura al pubblico, di polemiche per i ritardi dei lavori – dovuti
soprattutto alle continue scoperte che venivano fatte nel cantiere, come
gli affreschi che riemergevano inaspettatamente da sotto gli intonaci
recenti – ma oggi Sermoneta può essere fiera del lavoro svolto.
Sabato 15 dicembre 2012, a partire dalle ore 10.30 sarà riaperta al
pubblico dopo i lavori di consolidamento e restauro architettonico ed
artistico. Dopo il taglio del nastro, ci sarà una tavola rotonda alla
quale interverranno il Sindaco Giovannoli, l’Assessore ai Lavori
Pubblici Montechiarello, Claudio Cristallini Dirigente Area Servizi e
Strutture culturali della Regione Lazio ed Anna Di Falco, Progettista e
Direttore dei lavori, che parlerà del “Restauro e valorizzazione dei
luoghi storici di Sermoneta”. A seguire, proiezione del Dvd “Sermoneta,
la difesa della città e il Museo delle mura urbane” e gli interventi di
Marta Pennacchi (Direttore del complesso monumentale – museo di palazzo
Caetani di Cisterna) e Francesca Radiciotti (Impresa
Regoli&Radiciotti). Una vera e propria festa per Sermoneta, alla
quale sono invitati tutti i cittadini.
San Michele Arcangelo, costruita all’inizio dell’XI secolo sfruttando
le rovine di un tempio pagano, è una fra le più antiche chiese del
paese. La sua struttura è prettamente riconducibile allo stile romanico e
si presenta con una pianta irregolare divisa in tre navate. Anch’essa,
però, come le altre chiese di Sermoneta, ha subito nel corso dei secoli
continue modifiche, tanto da risultare oggi una fusione di epoche e
stili diversi, come dimostrano il portico, il soffitto a crociera e gli
archi delle navate, tutti caratterizzati da forme derivanti
dall’architettura gotica. Ad abbellire il suo interno trovano posto
interessanti affreschi, molti dei quali, i migliori, attribuiti ad
anonimi pittori. Gli affreschi sono stati tutti recuperati e sottoposti
ad attento restauro. Di notevole interesse l’organo settecentesco, il
battistero del 1603 e l’affresco raffigurante la Crocifissione.
Dalla
navata sinistra si accede, scendendo delle scale, alla cripta dove
troviamo affreschi quattrocenteschi.
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