L'Associazione Culturale Italia Medievale è lieta di invitarvi sabato 5 ottobre 2013
alle ore 17,00 presso la Libreria Feltrinelli di Via Manzoni, 12 a
Milano per la presentazione del volume "Celti e germani. La nazione e i
suoi antenati" (Encyclomedia, 2013) di Vittorio H. Beonio Brocchieri.
Intervengono l'autore e il prof. Antonino De Francesco, ordinario
dell'Università Statale di Milano dove insegna Storia dell'età delle rivoluzioni. Ingresso libero.
"Il discorso sui celti, nella percezione del grande pubblico, ha avuto per lo più un carattere d’intrattenimento: negli scaffali delle librerie la collocazione delle opere a loro dedicate oscilla tra la protostoria e l’esoterismo. Emarginati precocemente dalla storia, quella vera, dove non sono stati in grado di reggere il confronto con competitori più attrezzati, come latini e germani, i celti sembrano aver ottenuto la loro rivincita, colonizzando i territori dell’immaginario e del favoloso. [...] L’origine della civiltà celtica viene collocata nel cuore d’Europa, nel bacino del Reno e del Danubio, e questa centralità ha conservato fino a oggi, più o meno consapevolmente, un significato simbolico. [...] I celti sono allora l’Europa, la Prima Europa, l’Europa originaria che deve essere riscoperta, riattivata, per costruire una nuova Europa unita, oppure delle nuove piccole patrie sorte dall’auspicata dissoluzione delle gabbie nazionali. Radicato nel passato il mito celtico si proietta così verso il futuro" (dall’introduzione di Vittorio H. Beonio Brocchieri).
Identificare i propri antenati è fondamentale per la costruzione delle nazioni. È un modo per attribuire ai propri valori una tradizione e una consistenza storica.
A celti e germani – i barbari per eccellenza – si sono attribuite le qualità più diverse – focosità, coraggio, gretta onestà, “sana” ignoranza o una cultura alternativa a quella classica, greco-romana – alle quali via via si è attinto per defi nire i valori unifi canti della nazione. Vittorio H. Beonio Brocchieri restituisce questo popolo – fino ad oggi emarginato nei territori dell’immaginario e del fantasioso – alla Storia.
Vittorio H. Beonio Brocchieri è nato a Milano. Ha studiato presso l’Università degli Studi di Pavia e l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi. Insegna Storia moderna all’Università della Calabria. Si occupa prevalentemente di storia economica e sociale, di World History e di storia del pensiero politico. Per EM Publishers ha pubblicato “Storie globali. Persone, merci e idee in movimento” e ha curato i volumi di storia del Cinque, Sei, Sette e Ottocento dell’Età moderna e contemporanea.
Antonino De Francesco è nato a Milano il 22 febbraio 1954, è sposato e ha due figli. Laureatosi nel giugno 1977 presso l’Università di Milano, è stato borsista della Fondazione Luigi Einaudi. Dopo alcuni anni di lavoro dapprima come insegnante supplente e quindi come impiegato della Regione Lombardia, a seguito di concorso nazionale è divenuto professore associato di storia moderna, prestando servizio dal 1989 al 1993 nell’Università di Catania e dal 1993 al 1994 in quella di Padova. Professore di I fascia dall’anno accademico 1994-95, ha insegnato sino al 2001 presso l’Università della Basilicata, dove è stato dapprima direttore del Dipartimento di scienze storiche, linguistiche e antropologiche e quindi, dal 1995 al 2001, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia. Dal novembre 2001 è all’Università degli studi di Milano, dove attualmente insegna Storia dell’età delle rivoluzioni. A far data dall’anno accademico 2006/07 è componente del Nucleo di valutazione dell’Università degli studi di Catania.
"Il discorso sui celti, nella percezione del grande pubblico, ha avuto per lo più un carattere d’intrattenimento: negli scaffali delle librerie la collocazione delle opere a loro dedicate oscilla tra la protostoria e l’esoterismo. Emarginati precocemente dalla storia, quella vera, dove non sono stati in grado di reggere il confronto con competitori più attrezzati, come latini e germani, i celti sembrano aver ottenuto la loro rivincita, colonizzando i territori dell’immaginario e del favoloso. [...] L’origine della civiltà celtica viene collocata nel cuore d’Europa, nel bacino del Reno e del Danubio, e questa centralità ha conservato fino a oggi, più o meno consapevolmente, un significato simbolico. [...] I celti sono allora l’Europa, la Prima Europa, l’Europa originaria che deve essere riscoperta, riattivata, per costruire una nuova Europa unita, oppure delle nuove piccole patrie sorte dall’auspicata dissoluzione delle gabbie nazionali. Radicato nel passato il mito celtico si proietta così verso il futuro" (dall’introduzione di Vittorio H. Beonio Brocchieri).
Identificare i propri antenati è fondamentale per la costruzione delle nazioni. È un modo per attribuire ai propri valori una tradizione e una consistenza storica.
A celti e germani – i barbari per eccellenza – si sono attribuite le qualità più diverse – focosità, coraggio, gretta onestà, “sana” ignoranza o una cultura alternativa a quella classica, greco-romana – alle quali via via si è attinto per defi nire i valori unifi canti della nazione. Vittorio H. Beonio Brocchieri restituisce questo popolo – fino ad oggi emarginato nei territori dell’immaginario e del fantasioso – alla Storia.
Vittorio H. Beonio Brocchieri è nato a Milano. Ha studiato presso l’Università degli Studi di Pavia e l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi. Insegna Storia moderna all’Università della Calabria. Si occupa prevalentemente di storia economica e sociale, di World History e di storia del pensiero politico. Per EM Publishers ha pubblicato “Storie globali. Persone, merci e idee in movimento” e ha curato i volumi di storia del Cinque, Sei, Sette e Ottocento dell’Età moderna e contemporanea.
Antonino De Francesco è nato a Milano il 22 febbraio 1954, è sposato e ha due figli. Laureatosi nel giugno 1977 presso l’Università di Milano, è stato borsista della Fondazione Luigi Einaudi. Dopo alcuni anni di lavoro dapprima come insegnante supplente e quindi come impiegato della Regione Lombardia, a seguito di concorso nazionale è divenuto professore associato di storia moderna, prestando servizio dal 1989 al 1993 nell’Università di Catania e dal 1993 al 1994 in quella di Padova. Professore di I fascia dall’anno accademico 1994-95, ha insegnato sino al 2001 presso l’Università della Basilicata, dove è stato dapprima direttore del Dipartimento di scienze storiche, linguistiche e antropologiche e quindi, dal 1995 al 2001, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia. Dal novembre 2001 è all’Università degli studi di Milano, dove attualmente insegna Storia dell’età delle rivoluzioni. A far data dall’anno accademico 2006/07 è componente del Nucleo di valutazione dell’Università degli studi di Catania.
Nessun commento:
Posta un commento